“Rallegratevi sempre nel Signore”: il Rettor Maggiore scrive ai giovani del MGS per la festa di Don Bosco

In occasione della Festa di Don Bosco, il Rettor Maggiore Don Ángel Fernández Artime, ha scritto una lettera ai giovani del MGS:

Miei cari giovani, la gioia è un elemento centrale nella vita di un cristiano.

A ciascuno di voi, nei cinque continenti, giunga il mio affettuoso saluto: a voi giovani del “mondo salesiano” e a tutti i giovani che riceveranno questo messaggio attraverso di voi.

Nell’art. 17 delle Costituzioni dei Salesiani di Don Bosco, intitolato “Ottimismo e gioia”, leggiamo: «Poiché annuncia la Buona Novella, [il salesiano) è sempre lieto. Diffonde questa gioia e sa educare alla letizia della vita cristiana e al senso della festa». Sono sicuro che questa è una regola di vita per noi salesiani e per tutti i membri della nostra Famiglia salesiana: è qualcosa di bello, che appartiene alla nostra identità carismatica. E quanto vorrei che fosse così anche nella vostra vita, cari giovani!

Voglio parlarvi di questa gioia profonda, che nasce da Dio e dall’essere radicati in Lui. Infatti, la nostra vocazione cristiana ha anche la missione di portare gioia nel mondo: quella gioia profonda e autentica che dura nel tempo perché viene da Dio. Sono convinto che voi e molti altri giovani come voi desiderano (e a volte hanno bisogno) di sentire che il messaggio cristiano è un messaggio di gioia e di speranza.

Miei cari giovani, il nostro cuore è fatto per la gioia e per vivere con speranza. È un carattere con cui nasciamo, intimamente inciso nel profondo del cuore di ogni persona; si tratta di una gioia autentica, non passeggera, ma profonda e piena, che dà “sapore” all’esistenza. Voi giovani, che «siete l’adesso di Dio», come vi ha detto Papa Francesco‘, state vivendo una tappa della vostra esistenza che si distingue per la scoperta della vita, di voi stessi e delle vostre relazioni con gli altri. Voi guardate al futuro e avete dei sogni. Il vostro desiderio di felicità, amicizia e amore è forte. Vi piace condividere, avere ideali e disegnare progetti. Tutto questo fa parte della giovinezza. Non sto dicendo che tutti i giovani vivono in questo modo. Ci sono, purtroppo, giovani che sono molto lontani dal sognare una tale giovinezza, ma non devono né possono rinunciarvi. D’altra parte, la vita è spesso accompagnata dai doni che Dio nostro Padre continuamente ci offre in essa: la gioia di vivere, di essere sani, di godere della bellezza della natura. La gioia dell’amicizia e dell’amore autentico, del lavoro ben fatto, che produce stanchezza, ma che dà sempre anche tanta soddisfazione. La gioia di una bella atmosfera familiare – anche se non tutti voi sperimentate questo nella vostra vita; la gioia di sentirsi compresi e di servire gli altri.

È bello riconoscersi in questa realtà, cari giovani, e scoprire che tutto ciò non è frutto del caso, ma è voluto da Dio per ognuno di noi, per ognuno di voi, perché Dio è la fonte della vera gioia, questa gioia ha la sua origine in Lui. È bello scoprire nella vita che siamo accettati, accolti e amati da Dio. É bello che possiate sentire nel profondo del vostro cuore che siete personalmente amati da Dio. È commovente per un giovane poter dire a se stesso questa grande verità: «Dio mi ama, e mi ama incondizionatamente, in un modo unico e personale». E la grande prova di questo Amore è l’incontro con suo figlio Gesù Cristo: in Lui troviamo la gioia che cerchiamo. L’incontro autentico e vero con Gesù fa nascere sempre in tutti una grande gioia interiore.

Mentre scrivo questo, penso a voi, cari giovani di altre religioni che, forse, non riuscite a percepire nella vostra esperienza personale ciò di cui parlo in riferimento a Gesù, anche se capite le mie parole. Tuttavia, potete vivere questa esperienza personale e intima, qualunque sia la vostra religione: Dio vi ama, e vi ama profondamente, perché appartiene all’essenza di Dio amare immensamente tutto ciò che ha creato. E in tutto questo ci siete voi, ci sono io, c’è ognuno di noi, ognuno di voi, miei cari giovani.

Giovani amati da Dio, in qualunque parte del mondo, qualunque sia la vostra religione, aprite il cuore a Dio, scoprite che Dio è una presenza nella vostra vita, che è fedele e non vi abbandonerà mai. Possiamo sempre incontrarlo nella Sua Parola: «Quando le tue parole mi vennero incontro, le divorai con avidità; la tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore» (Ger 15,16). Ascoltate la voce di Dio e la Sua Parola e avrete tante risposte a ciò che portate nel vostro cuore e nei vostri pensieri.

Come Don Bosco, Padre e Maestro della Gioventù del mondo, desidero rivolgervi l’invito, a suo nome, ad avere il coraggio di non allontanarvi mai da Dio, di scegliere Lui in ogni momento della vostra vita con generosità, senza accontentarvi di dare il minimo, ma impegnandovi a dare il meglio che ognuno ha nel cuore. La vostra vita, cari giovani, è preziosa, e qualunque sia la vocazione alla quale Dio vi chiama, è una vita che vale la pena vivere nel dono di sé, nel servizio e nell’amore per gli altri. Come dice Papa Francesco: «Cari giovani, voi non avete prezzo! Non siete pezzi da vendere all’asta! Per favore, non lasciatevi comprare, non lasciatevi sedurre, non lasciatevi schiavizzare dalle colonizzazioni ideologiche che ci mettono strane idee in testa e alla fine diventiamo schiavi, dipendenti, falliti nella vita. Voi non avete prezzo […]. Innamoratevi di questa libertà, che è quella che offre Gesù»2. Mi permetto anche farvi l’invito di avere il coraggio di vivere le Beatitudine che Gesù ci propone nel Vangelo. Sono una bellissima maniera di vivere il Vangelo con “volti’ e maniere diverse che conducono alla felicità in Cristo.

Imitando Don Bosco, voglio proporvi, come ho scritto nella Strenna di quest’anno, di essere entusiasti, di vivere la vita come una festa e la fede come felicità. Don Bosco l’ha proposto a se stesso e l’ha fatto diventare realtà con i suoi ragazzi a Valdocco. Oggi quel Valdocco della festa e della gioia può essere ciascuno dei luoghi e delle case salesiane o non salesiane dove vi trovate. Vi chiedo di diventare ed essere missionari della gioia, perché siete discepoli-missionari di Gesù.

Dite ai vostri amici e agli altri giovani che avete trovato questo tesoro prezioso, che è Gesù stesso. Contagiate gli altri con la gioia e con la speranza che nasce dalla fede. Siate missionari per altri giovani, come proponeva Don Bosco ai suoi ragazzi di Valdocco, portando a chi non sta bene, a chi soffre, ai più poveri, a chi “non ha opportunità”, la gioia che Gesù vuole offrire a tutti. Portate questa stessa gioia nelle vostre famiglie, nelle vostre scuole o università; parlatene nei vostri posti di lavoro e tra i vostri amici. Vedrete che, se quella gioia che avete nel cuore viene da Dio, diventerà veramente contagiosa, meravigliosamente contagiosa perché generatrice di vita.

Non vi sembra che, dopo quello che ho appena detto, sia facile capire quello che diceva Domenico Savio a Valdocco: «Noi facciamo consistere la santità nell’essere sempre allegri»?

Maria, Madre e Ausiliatrice, accompagni tutti noi in questo viaggio. Lei ha accolto il Signore dentro di sé e lo ha annunciato con un canto di lode e di gioia: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore» (Lc 1,46-47).

Qual è la gioia che risuona oggi nel vostro cuore, miei cari giovani? Che possiate essere felici qui e nell’eternità, come diceva Don Bosco! Vi benedico e vi saluto con vero e profondo affetto,

Don Ángel Fernández Artime

Pubblicato il Dossier Postulazione 2020

La Postulazione salesiana conta ormai 173 tra Santi (9), Beati (118), Venerabili (18), Servi di Dio (28). Di seguito l’articolo dell’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS con il poster della Santità della Famiglia Salesiana 2020 scaricabile.

“D’ora innanzi sia nostro motto d’ordine: la santità dei figli sia prova della santità del padre”,

scriveva Don Rua dopo la morte di Don Bosco.

Tale auspicio ha trovato particolare conferma nel corso del tempo. Da Don Bosco ai giorni nostri, infatti, è attestata una tradizione di santità cui merita dare attenzione, perché incarnazione del carisma che da lui ha avuto origine e che si è espresso in una pluralità di stati di vita e di forme. Si tratta di uomini e donne, giovani e adulti, consacrati e laici, vescovi e missionari che in contesti storici, culturali, sociali diversi nel tempo e nello spazio hanno fatto brillare di singolare luce il carisma salesiano. Si tratta di un patrimonio che svolge un ruolo efficace nella vita della Famiglia Salesiana, nella comunità dei credenti e per gli uomini di buona volontà. Pertanto, occorre esprimere profonda gratitudine e lode a Dio per la santità già riconosciuta nella Famiglia Salesiana di Don Bosco e per quella in via di riconoscimento.

La Postulazione salesiana interessa 173 tra Santi (9), Beati (118), Venerabili (18), Servi di Dio (28). Le Cause seguite direttamente dalla Postulazione sono 58 (più 5 extra).

Il Dossier, dove aver riportato l’elenco e lo stato di ogni Causa, presenta gli eventi avvenuti nel 2020, tra i quali meritano di essere ricordati: il fatto straordinario del consenso dato da Papa Francesco all’apertura della Causa di Mons. Giuseppe Cognata, la chiusura dell’Inchiesta diocesana di don Rodolfo Lunkenbein e Simão Bororo, l’apertura dell’Inchiesta diocesana di don Silvio Galli e la venerabilità di don Ignazio Stuchlý.

Segue poi la presentazione di alcune dimensioni della santità salesiana quali incarnazione del carisma e aiuto a vivere in forma realistica lo spirito salesiano, con l’offerta di buone pratiche. C’è un’apologetica della santità che mostra non con le parole o i documenti, ma con la vita, la bellezza e la verità del Vangelo di Cristo e del carisma salesiano.

Infine, viene richiamato l’impegno a diffondere la conoscenza, l’imitazione e l’intercessione dei membri della Famiglia Salesiana candidati alla santità, valorizzando e curando diversi aspetti: liturgico-celebrativo, spirituale, pastorale, ecclesiale, educativo, culturale, storico, sociale, missionario…

L’aspetto pastorale tocca l’efficacia che hanno le figure dei Santi, Beati, Venerabili e Servi di Dio come esempi riusciti di cristianesimo vissuto nelle particolari situazioni socio-culturali della Chiesa e della Famiglia Salesiana. L’aspetto spirituale implica l’invito all’imitazione delle loro virtù come sorgente di ispirazione e di progettualità. L’accompagnamento e la promozione di una Causa sono un’autentica forma di pedagogia della santità, a cui, in forza del carisma, si è chiamati ad essere particolarmente sensibili e attenti.

Il cammino di santità è un percorso da fare insieme, nella compagnia dei santi. La santità si sperimenta insieme e si raggiunge insieme. I santi sono sempre in compagnia: dove ve n’è uno, ne troviamo sempre molti altri. La santità del quotidiano fa fiorire la comunione ed è un generatore “relazionale”. La santità si nutre di relazioni, di confidenza, di comunione. Veramente, come afferma la liturgia della Chiesa nel prefazio dei santi:

“Nella loro vita ci offri un esempio, nell’intercessione un aiuto, nella comunione di grazia un vincolo di amore fraterno. Confortati dalla loro testimonianza, affrontiamo il buon combattimento della fede, per condividere al di là della morte la stessa corona di gloria”.

A fondo pagina è possibile scaricare il Poster e il Dossier della Postulazione – in italiano, inglese, spagnolo, francese e portoghese – aggiornato al 31 dicembre 2020.

Giornata Internazionale dell’Educazione: l’impegno delle scuole salesiane a contrasto dell’abbandono scolastico dei più poveri

Dal sito dell’agenzia salesiana ANS.

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(ANS – Torino) – Ieri, 24 gennaio si è celebrata la terza edizione della Giornata Internazionale dell’Educazione. La ricorrenza è stata istituita dalle Nazioni Unite con la risoluzione approvata il 3 dicembre del 2018 e ha come obiettivo ribadire il ruolo cruciale dell’istruzione nella costruzione di società sostenibili e resilienti. Ma a causa della pandemia lo scenario globale è molto preoccupante: si calcola che le chiusure delle scuole in 180 Paesi abbia lasciato 1.6 miliardi di studenti a casa. Una generazione di giovani vede ridotte al lumicino le opportunità di formazione nelle diverse competenze e nelle capacità di relazione interpersonale fra i pari e con gli adulti.

Il report di dicembre 2020 sullo stato dell’istruzione nel mondo redatto dalla Banca Mondiale riporta che è aumentato drammaticamente il numero di minori privati della possibilità di ricevere un’istruzione. Su 720 milioni di bambini in età scolare elementare, la povertà educativa colpisce 382 milioni di bambini. E Covid-19 potrebbe far crescere questo dato di altri 72 milioni.

Le misure adottate per non bloccare la didattica sono state diverse. Ma un fatto è certo: la didattica a distanza – da quella online ai programmi radiofonici, dalle trasmissioni televisive educative al materiale didattico consegnato nelle case delle famiglie – non può sostituire quella in presenza e soprattutto non è riuscita a raggiungere tutti, in particolare nelle realtà più svantaggiati e più povere.

Emblematico è il caso dell’India, dove sono 445 milioni i minori che frequentano le scuole di ogni grado. Già all’inizio della pandemia le scuole salesiane si sono fatte trovare pronte e in pochi giorni sono riuscite a mettere in piedi una rete di strumenti per raggiungere gli studenti che avevano in casa almeno un computer o uno smartphone per poter accedere ai materiali scolastici digitali. Purtroppo, in alcune case è possibile farlo solamente quando i genitori tornano dal lavoro, dato che nel nucleo familiare solo il padre o la madre hanno un cellulare.

Nelle zone rurali, inoltre, dove gli studenti non hanno alcun strumento per seguire le lezioni, i salesiani hanno deciso di creare delle équipe di volontari, insegnanti e ragazzi che hanno finito gli studi i quali, con mascherine e disinfettanti, hanno portato la scuola per strada, vicino alle case dei ragazzi e delle ragazze, in posti all’aperto, sicuri e accessibili.

“La nostra priorità è stare dalla loro parte: dei bambini, delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze, dei più giovani” fanno sapere da “Missioni Don Bosco”, la Procura Missionaria salesiana di Torino.

La Giornata Internazionale dell’Educazione coincide con la festa di Francesco di Sales, il santo al quale Don Bosco ha ancorato la sua mistica, traducendola in un metodo educativo tuttora praticato in 134 Paesi del mondo. Essa rimane un’occasione per ribadire che l’educazione è un diritto umano per tutti e per far presente che la Congregazione Salesiana mai cesserà di impegnarsi per sostenere i minori nella costruzione del loro futuro.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito: www.missionidonbosco.org

Newsletter Dicastero Comunicazione Sociale – Gennaio 2021

Si riporta di seguito la Newsletter del Dicastero della Comunicazione, di Gennaio 2021, da parte di Don Gildasio Dos Santos Mendes sdb, Consigliere per la Comunicazione Sociale.

CONDIVIDERE SPERANZE E LAVORARE INSIEME!

Roma, 24 Gennaio 2021

Cari Amici!

Cominciamo quest’anno, il 2021, insieme, condividendo le nostre speranze, progettando e lavorando nello spirito salesiano per il bene dei nostri giovani!

Progettare, pianificare e realizzare attività che coinvolgono altre persone richiede sempre un grande senso di collaborazione e di responsabilità condivisa.

Soprattutto in tempi di crisi come quelli che abbiamo vissuto, con le conseguenze di Covid-19, è molto importante per noi unire i nostri sogni e le nostre forze per lavorare insieme in modo flessibile, collaborativo e creativo.

Il Dicastero per la Comunicazione Sociale della Congregazione ha un programma molto ricco e significativo per il 2021.

Questi progetti sono il risultato del coinvolgimento di molti Delegati salesiani della comunicazione e di laici e giovani che credono che la comunicazione sia una priorità per la nostra missione educativa tra i giovani di tutto il mondo.

Il Dicastero per la Comunicazione Sociale ha la responsabilità istituzionale di accompagnare, animare, sostenere e collaborare alla realizzazione e alla verifica dei processi e delle procedure dei nostri obiettivi e progetti.

Nella seconda metà del 2020 abbiamo avuto un buon numero di incontri con i Delegati di Comunicazione, i redattori del Bollettino Salesiano, i responsabili delle Radio Salesiane e delle Case Editrici, coinvolgendo praticamente tutte le Ispettorie della Congregazione.

Nel corso di questi incontri, seguiti dai coordinatori regionali e realizzati alla luce delle 8 priorità stabilite della Proposta Programmatica del Rettor Maggiore e delle linee guida del Dicastero per la Comunicazione, insieme ai Delegati alla Comunicazione – sono stati elaborati i primi passi per la pianificazione della comunicazione della Regione, dove sono state definite le priorità, gli obiettivi, i passi e le azioni del Dicastero per la Comunicazione nelle Regioni per i prossimi due anni.

A livello di Dicastero, stiamo assumendo come una delle priorità, la formazione e l’accompagnamento dei Delegati e delle loro équipe di comunicazione.

Inoltre, vogliamo trovare modi creativi e innovativi per sviluppare, diffondere e coinvolgere le persone nel nostro lavoro con i Bollettini, le Radio, le Case Editrici e i nostri siti web e social network.

Nel mese di agosto 2021 inizieremo la Scuola di Formazione per i Delegati di Comunicazione e per i Coordinatori del Bollettino Salesiano, delle Radio e delle Case Editrici. Il primo incontro si svolgerà online.

Quest’anno terremo i nostri incontri dei Delegati Ispettoriali per la Comunicazione nelle Regioni, insieme ai Delegati Ispettoriali per le Missioni.

Questi incontri ci permetteranno di condividere esperienze di comunicazione e di evangelizzazione, di approfondire il dialogo sull’evangelizzazione nel contesto dei social network e di rafforzare la nostra comune responsabilità per la missione, come Congregazione salesiana.

Un’altra importante iniziativa che stiamo intraprendendo insieme nel corso del 2021 è l‘aggiornamento del nostro documento noto comeSistema Salesiano di Comunicazione Sociale, insieme ad un’equipe di studio multidisciplinare che coinvolge salesiani, laici e giovani di tutte le nostre Regioni.

A partire dallo sviluppo e dallo studio di un documento di lavoro sulla comunicazione – redatto durante gli incontri online dei Delegati di comunicazione e dei team dei Bollettini, Radio e Case Editrici nel 2020 – vorremmo continuare l’esplorazione, la pratica e la condivisione della nostra visione e delle nostre azioni di comunicazione nelle Ispettorie.

A questo proposito, produrremo e diffonderemo informazioni sul Centenario della morte di don Paolo Albera. Abbiamo già chiesto a tutti i redattori del Bollettino Salesiano di diffondere articoli, interviste ed eventi relativi a questa significativa celebrazione.

Sul sito web della Congregazione, sdb.org, sono disponibili inoltre la Strenna 2021, oltre ai documenti del GC28, la proposta programmatica del Rettor Maggiore e la pianificazione dei vari Dicasteri della Congregazione.

L’ANS, l’agenzia di stampa della Congregazione Salesiana, diffonde quotidianamente notizie della Congregazione. Accompagniamo, condividiamo e diffondiamo queste notizie in tutta la Famiglia Salesiana.

Camminiamo insieme in uno spirito di famiglia e di comunione fraterna, perché crediamo che la comunicazione sia molto importante per svolgere la nostra missione educativa per coloro a cui siamo inviati.

Auguro a tutti voi gioia e speranza mentre celebriamo la festa di Don Bosco.

don Gildásio Mendes dos Santos – SDB

Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale

I “CATECHISTI” ROSMINI E DON BOSCO, UN’ACCOPPIATA VINCENTE – FAMIGLIA CRISTIANA

Alla vigilia della festa del 31 gennaio, “Famiglia Cristiana” pubblica la storia dell’ incontro tra il Santo dei giovani e l’Abate riformatore avvenuto nel 1846 così come ci viene consegnata dalle “Memorie biografiche” del sacerdote torinese, redatte da Giovanni Battista Lemoyne. Di seguito l’articolo pubblicato il 22 gennaio 2021 su “Famiglia Cristiana“, a cura di Antonio Tarallo.

Le vite degli uomini santi si incrociano spesso. E così è stato nel 1800 per due uomini che hanno rappresentato la Chiesa del Piemonte: don Giovanni Bosco e il filosofo Antonio Rosmini. Due menti, due cuori, due biografie del tutto – e in molto – assai differenti. Hanno animato il dibattito ecclesiale di un’epoca complessa e – al contempo – ricca: sono anni difficili che precedono l’ unità d’ Italia.  La forte tempra spirituale di Rosmini si consumava nei dibattiti politico-culturali, nella missione diplomatica romana, vicino a papa Mastai Ferretti, Pio IX, e nello studio “matto e disperatissimo” (come scriverebbe Leopardi) della dottrina cristiana.  Don Bosco, invece, sacerdote “di strada” era sempre alla ricerca dei mezzi materiali per aiutare concretamente i suoi ragazzi “pericolanti e pericolosi”.

Il santo sacerdote torinese, di diciotto anni più giovane del fine letterato, durante la sua missione, si rivolse a lui in più occasioni per poter chiedere aiuti economici per la sua opera.  Ma prima di tutto ciò, vi è un episodio assai particolare: un incontro che avvenne sul “campo dell’ educazione”, potremmo dire. Educare, verbo fondamentale per entrambi: chi in un modo, chi in un altro, entrambe le figure erano dedite a questo ideale di “formazione”. L’ uno, Don Bosco, aveva a cuore le anime dei ragazzi; l’ altro, il Rosmini, le menti degli italiani. Eppure avvenne un giorno in cui i due cooperano assieme per il catechismo dei “poveri e abbandonati” ragazzi.

Oratorio di San Francesco di Sales, in Valdocco, a Torino. Siamo nel 1846. Mentre Don Bosco è intento a fare catechismo ai suoi ragazzi “ebbe la visita di due rinomatissimi sacerdoti forestieri”, così viene descritta la scena nelle “Memorie biografiche di Don Giovanni Bosco” raccolte dal sacerdote salesiano Giovanni Battista Lemoyne (1904). Lasciamoci, allora, avvolgere da questo avvincente racconto: «Trovandosi in Torino, si presentarono all’Oratorio per fare conoscenza con Don Bosco. Erano circa le ore due. I giovani stavano allogandosi, e Don Bosco vedendovi mancare parecchi catechisti si torturava il capo per improvvisarne e disporre le classi, quando i due Ecclesiastici accostatisi a lui, mostrarono vaghezza di parlargli. – Vi è questo signor Abate, disse uno dei due accennando al compagno, ed io pure, che desideriamo di visitare il suo Oratorio e di osservare il metodo che la S. V. vi tiene. – Troppo volentieri, rispose Don Bosco, io farò loro visitare l’Oratorio in tutte le sue particolarità; ma piuttosto dopo le funzioni: ora, come vedono, sono qui tutto occupato tra queste centinaia di giovani. Ma è Iddio che in questo momento li ha mandati. Abbiano la bontà di aiutarmi a fare il Catechismo e poi parleremo a nostro bell’agio. Ella, soggiunse ad un di essi che gli sembrava di maggiore autorità, vorrebbe favorire di fare il catechismo alla classe che è nel coro dove sono i più grandicelli? – Ben volentieri! rispose quel sacerdote. – Ella, proseguì Don  Bosco rivolgendosi al secondo, avrà in presbiterio la classe d’i più dissipati! Anche il secondo religioso aderì all’invito colla miglior voglia del mondo».

Il silenzio dei ragazzi alla spiegazione di quel sacerdote, sorprese immensamente don Bosco che si era posto in un luogo “donde poteva udire colui che catechizzava in coro, l’udì parlare della fede con esempi e paragoni. – La fede, diceva, si aggira intorno a quelle cose che non si vedono; delle cose che noi vediamo, non si dice: “Io le credo”; le cose che noi vediamo, le giudichiamo: si credono invece le cose che non sono a noi sensibilmente presenti”. Il giovane sacerdote torinese aveva trovato un catechista perfetto: un oratore che riusciva a parlare – con semplicità – del mistero di Dio. Questo catechista aveva un nome: Antonio Rosmini.

Il rilancio di “SDL”, la Biblioteca Digitale Salesiana

La Biblioteca Digitale Salesiana (SDL, dall’acronimo inglese), ovvero il progetto avviato nel 2006 da don Tarcisio Scaramussa,  è stato recentemente rilanciato grazie ad un rinnovamento della presentazione visiva del sito. Si riporta di seguito l’articolo oggi pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

Nel 2006 don Tarcisio Scaramussa avviò un progetto per la conservazione digitale dei materiali salesiani. Anni dopo, i principi stabiliti in quegli anni si sono dimostrati validi  e il sito SDL, è stato rilanciato aggiornando il nuovo software. Si riporta di seguito l’articolo oggi (22 gennaio 2021) pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

Nel 2006, l’allora Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, don Tarcisio Scaramussa, oggi Vescovo, avviò un progetto per la conservazione digitale dei materiali salesiani. Quindici anni dopo, i principi che erano stati stabiliti all’epoca hanno dimostrato la loro validità permanente e il sito, noto come Biblioteca Digitale Salesiana – o SDL, dall’acronimo inglese – è stato recentemente rilanciato, grazie ad un lavoro che ha rinnovato la presentazione visiva del sito, aggiornato il software sottostante e notevolmente ampliato i contenuti: attualmente ci sono oltre 200.000 risorse, in senso ampio, ma il loro numero è potenzialmente infinito!

Tra i principi che erano stati stabiliti per tale impresa, all’epoca, c’erano i seguenti:

•        Il software doveva essere open source, in modo tale da non essere mai soggetto a limiti proprietari;

•        Bisognava garantire la conservazione a livello di bit di tutti gli oggetti digitali, per mantenere intatti i file originali;

•        Bisognava garantire il mantenimento dell’autenticità e della provenienza;

•        Bisognava garantire un’adeguata conservazione delle informazioni;

•        Il sito doveva essere un sito istituzionale, così che la sua esistenza fosse garantita dalla Congregazione stessa.

Il software sottostante (noto come “Greenstone Digital Library Software”) è stato e continua a essere sviluppato e distribuito con la collaborazione dell’UNESCO e della ONG “Human Info”.

L’aggiornamento più recente (fine 2020) è stato arricchito da un ottimo e completo motore di ricerca, che permette all’utente di trovare facilmente qualsiasi parola, frase o paragrafo cercato, sia nel titolo e sia nei contenuti di qualsiasi documento presente. Se, ad esempio, si dovesse andare alla raccolta dei numeri del “Bollettino Salesiano” (sotto il gruppo principale “Salesianità”), allora diventa ricercabile ogni parola in tutte le singole uscite dalla prima edizione di Don Bosco del 1877 fino alla più recente nel 2020!

È stato anche migliorato molto il processo di navigazione, rendendolo più intuitivo, in 6 lingue, e per gruppi, e ora l’aspetto grafico è più amichevole per l’utente.

In termini generali, il sito si presenta nelle sei lingue principali della Congregazione, ma la lingua, la scrittura e il formato digitale dei suoi contenuti sono potenzialmente illimitati.

La nuova SDL presenta all’utente sei grandi icone di gruppi principali (Don Bosco, Salesianità, Santità Salesiana, Livello Mondiale, Multimedia, Sede Centrale). Ogni gruppo principale fornisce quindi l’accesso alle collezioni – in tutto fino ad ora 43 collezioni, ciascuna contenente migliaia di oggetti digitali: testi, immagini, audio, video.

La nuova SDL è stata presentata oggi, 22 gennaio, al Consiglio Generale della Congregazione, dal admin del sito sdb.org, sig. Hilario Seo, SDB e il lancio ufficiale avverrà il 24 gennaio festa di San Francesco di Sales.

È possibile raggiungere la nuova SDL da sdb.org (nella sezione “Risorse” del menu in alto di sdb.org) o direttamente all’indirizzo: http://sdl.sdb.org

Con questo rilancio di SDL il Dicastero di Comunicazione Sociale si augura di poter dare un forte impulso per i Salesiani a fare un passo avanti nella trasformazione digitale, ovvero a digitalizzare oggetti e a preservare materiali digitali in modo condiviso, al fine di facilitare la creazione di nuove risorse attraverso il lavoro digitale condiviso.

Manuale del direttore salesiano: “Il direttore nella comunità religiosa salesiana”

Continua il programma di disseminazione del Manuale del direttore salesianoAnimazione e governo della comunità” presentato e distribuito lo scorso anno durante il Capitolo Generale 28° (CG28). Per questi primi mesi del 2021 vengono suggeriti la lettura, lo studio e la condivisione della seconda parte del testo, dal titolo: “Il direttore nella comunità religiosa salesiana”. Si riporta di seguito l’articolo oggi pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

Il direttore nella comunità religiosa salesiana

Il programma di disseminazione del testo “Animazione e governo della comunità – Il servizio del direttore salesiano” propone per questi primi mesi del 2021 la lettura, lo studio, la condivisione sulla seconda parte del testo, dal titolo: “Il direttore nella comunità religiosa salesiana”. Alla fine di settembre si era proposto materiale di animazione sulla prima parte: “L’identità consacrata salesiana”. Nel mese di aprile sarà offerto il video di introduzione e materiali per l’animazione relativi alla terza e ultima parte: “Il direttore e la missione salesiana condivisa”.

Dai messaggi che si ricevono dalle ispettorie si coglie come questi sussidi per l’aiuto alla lettura e assimilazione siano valorizzati da molte comunità, adattandoli ai ritmi e alle modalità più consone per ciascuna realtà ispettoriale o locale.

La seconda parte riguarda più da vicino le dinamiche di vita quotidiana della comunità salesiana e il servizio di animazione e guida che il direttore porta avanti al suo interno. Si incontra come primo sottotitolo il seguente: “Custode e animatore dell’identità consacrata salesiana”. Il termine “custode del carisma” è stato quello che è emerso con più frequenza nei 316 contributi giunti da tutte sette le regioni, da parte di gruppi di direttori, consigli ispettoriali e singoli confratelli. È stato il materiale di partenza per la elaborazione del testo.

Nel video i consiglieri per la formazione e per le missioni, i consiglieri regionali di Africa e Madagascar, Mediterranea, Asia Sud, Europa Centro Nord presentano cosa vuol dire essere oggi guida spirituale della comunità (mistici), animatore di comunione e corresponsabilità (profeti), responsabili della missione apostolica (servi).

La seconda parte si sofferma anche su aspetti molto concreti della vita delle case salesiane, strumenti e strutture per l’animazione, come il consiglio locale, l’assemblea dei confratelli, il progetto comunitario e personale, l’attenzione per i confratelli giovani e per quelli anziani.

Ci si augura che in questi primi mesi dell’anno si possa dedicare uno spazio sufficiente alla lettura e assimilazione di questa parte centrale del testo. Oltre al video saranno inviati altri materiali (power point, schede per la comunità…) per favorire soprattutto momenti di riflessione e condivisione comunitaria.

Il link dei video è accessibile su www.sdb.org  

Festa di Don Bosco: Messa del Rettor Maggiore in diretta su Rai 1

Nella giornata del 31 gennaio, in onore di San Giovanni Bosco, tra i differenti appuntamenti si segnala la S.Messa del Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime in diretta dalla Basilica del Sacro Cuore di Gesù in Roma, su Rai Uno alle ore 10:55.
Si riporta di seguito il Comunicato Stampa ANS (Agenzia dell’Informazione Salesiana) di oggi dedicato al programma della giornata.

(Roma, 21 gennaio 2021) – La festa di Don Bosco (31 gennaio) è da sempre uno dei principali eventi per la Famiglia Salesiana e quest’anno verrà celebrata con una serie di importanti appuntamenti – religiosi e di comunicazione.

Domenica 31 gennaio, infatti, la Santa Messa su RaiUno (ore 10:55) verrà trasmessa in diretta dalla Basilica del Sacro Cuore di Gesù in Roma, presieduta dal Superiore Generale dei Salesiani di Don Bosco, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime. Ad animare la celebrazione sarà una rappresentanza del coro del Movimento Giovanile Salesiano dell’Italia Centrale, diretto da don Francesco De Ruvo, SDB.

La celebrazione eucaristica, per la regia di Gianni Epifani e con il commento di Elena Bolasco, sarà accompagnata da una puntata del programma “A Sua immagine” (sempre su RaiUno, a partire dalle ore 10:30) che pure presenterà temi, opere e personaggi salesiani.

Inoltre, nella stessa giornata di domenica 31 gennaio, su TGCOM24 (Mediaset) andrà in onda il programma di approfondimento religioso “Stanze Vaticane”, durante il quale il giornalista Fabio Marchese Ragona presenterà un’intervista a tutto tondo a Don Ángel Fernández Artime. L’appuntamento è per le ore 17:00.

Già da mercoledì prossimo, 27 gennaio, infine, sarà disponibile il numero di Famiglia Cristiana contenente l’intervista a Don Ángel Fernández Artime realizzata dalla giornalista Annachiara Valle, dal titolo “La ricetta sempre attuale di Don Bosco”.

Don Ángel Fernández Artime, 60 anni, spagnolo, è alla guida della Congregazione Salesiana dal 2014. Ha servito la Congregazione Salesiana in Spagna e in Argentina. Dal 2010 al 2014 è stato Superiore dei Salesiani di Buenos Aires, avendo così modo di conoscere e collaborare personalmente, già all’epoca, con l’allora arcivescovo cittadino, card. Jorge Mario Bergoglio, oggi Papa Francesco. Attualmente sta esercitando il suo secondo mandato come Rettor Maggiore dei Salesiani, essendo stato confermato in tale ruolo dal Capitolo Generale della Congregazione dello scorso 2020.

La Basilica del Sacro Cuore, sita nello stesso complesso che oggi ospita la Sede Centrale Salesiana, venne fatta costruire da Don Bosco su mandato di Papa Pio IX e fu consacrata il 14 maggio 1887. Lo stesso Don Bosco vi celebrò la Messa, una sola volta: era il 16 maggio 1887, e ormai stanco e malato, a pochi mesi dalla sua morte (avvenuta il 31 gennaio 1888), fu costretto quindici volte a interrompere la celebrazione a motivo della commozione che provava nel ripensare alla sua vita, di cui in quel momento gli si svelava con pienezza il senso. Nella basilica è anche apposta una lapide a memoria di quest’avvenimento.

Sabato 23 gennaio, per l’approfondimento del CG28 intervista a padre François-Marie Léthel

Continuano gli incontri di approfondimento del CG 28 organizzati dal Centro Studi “Tabernacoli Viventi” in collaborazione con la CISI formazione attraverso un’intervista a padre François-Marie Léthel carmelitano sul sacramento della Presenza Eucaristica, sabato 23 gennaio 2021 dalle ore 9 alle 10,15.

Padre Léthel è uno dei massimi esperti mondiali della teologia spirituale, consultore per la Congregazione delle Cause dei Santi, docente di spiritualità al Teresianum e predicatore degli esercizi spirituali a papa Benedetto XVI e alla Curia Romana nel 2011. Dopo aver ascoltato Lodovica Zanet sull’antropologia della santità salesiana, il Rettor Maggiore don Angel Artime sul sacramento salesiano salesiano della presenza il terzo incontro approfondirà il tema della presenza eucaristica. Padre Lethel parlerà della profonda “ferita eucaristica” causata dalla pandemia del covid 19, delineerà il cammino storico della Chiesa attraverso il Magistero e i santi riguardo alla Presenza Reale di Gesù nell’Eucaristia, per renderla sempre più vicina ai fedeli, farà riferimento al Magistero eucaristico dei santi Pontefici Paolo VI e Giovanni Paolo II e infine ricorderà alcuni testimoni recenti che hanno vissuto una relazione viva con Gesù Eucaristia: Chiara Lubich, il Cardinale Van Thuan, Vera Grita e Carlo Acutis. Padre Lethel verrà intervistato da don Silvio Roggia, membro del dicastero mondiale per la Formazione. Per partecipare all’incontro occorre collegarsi alla pagina Facebook di Don Bosco Italia.

Note di Pastorale Giovanile di Febbraio 2021 – Oratori e territori

Nel numero di febbraio della rivista di NPGnote di pastorale giovanile– viene presentata una ricerca qualitativa sui mutamenti delle realtà oratoriane nei territori milanesi nella contemporaneità.

Lo studio è stato condotto da Francesca Cattoni, Stefania Giacalone e Chiara Passerini. Queste le quattro grandi parti in cui la ricerca si articola:

  1. Tema, obiettivi, metodologia
  2. Analisi dei dati: tensioni emerse
  3. Approfondimenti
  4. Riflessioni conclusive

Di seguito un breve estratto dell’articolo sullo studio sugli oratori dei territori milanesi e la possibilità di visualizzarlo integralmente in PDF cliccando sul pulsante, ed il link con tutte le novità del numero di febbraio della rivista di Note di Pastorale Giovanile:

All’interno dell’orizzonte di senso della pedagogia sociale, che innanzitutto è «sapere inerente il rapporto tra educazione e società», il primo obiettivo della ricerca è di indagare come i mutamenti che stanno caratterizzando la contemporaneità trovino manifestazione anche all’interno dell’ecosistema oratoriano, nella sua identità, nell’azione quotidiana che lo contraddistingue, nel suo ruolo educativo.
NPG – Oratori e territori Febbario 2021