Salesiani Venaria Reale: festa di carnevale in oratorio

Per i bambini delle elementari, i ragazzi delle medie, i giovani del Movimento Giovanile Salesiano, gli universitari e i giovani lavoratori, l’Oratorio Salesiano di Venaria Reale organizza alcune iniziative di carnevale che precedono l’inizio della Quaresima di mercoledì 17 febbraio. Di seguito il programma con tutte le informazioni pubblicate sul sito dell’Opera.

Il nostro carnevale!
Come tradizione vuole, anche in tempo di epidemia, l’oratorio propone di festeggiare con gioia il carnevale per poter entrare poi con impegno nel tempo penitenziale della quaresima. Le proposte, un po’ più semplici del solito e suddivise in base alle fasce di età, saranno sempre svolte secondo i protocolli sanitari stabiliti.
Non perdete tempo, gli animatori vi aspettano… e carnevale sia!

Carnevale elementari

  • martedì grasso, 16 febbraio (dalla 2ª elementare in avanti)
  • ingresso alle 9.30 (triage via IV novembre 28), uscita ore 12
  • venire rigorosamente vestiti come più vi piace (ci sarà il concorso delle maschere con ricchi premi!) e portare qualcosa da condividere per la merenda (dolci confezionati monoporzione tipo brioches o tortine, succhi di frutta o simili non in bottiglie grosse ma formato adatto alla distribuzione personale)
    iscrizione obbligatoria (vedi sotto)

Carnevale medie

  • martedì grasso, 16 febbraio
  • ingresso alle 15.00 (triage via IV novembre 28), uscita ore 17.30
  • portare qualcosa da condividere per la merenda (dolci confezionati monoporzione tipo brioches o tortine, succhi di frutta o simili non in bottiglie grosse ma formato adatto alla distribuzione personale)
    iscrizione obbligatoria (vedi sotto)

Carnevale MGS

  • lunedì grasso, 15 febbraio (dalla 1ª alla 5ªsuperiore)
  • gita sulla neve presso la nostra casa alpina di Cesana
  • partenza in bus privato alle 8 davanti alla don Milani, rientro ore 18
    portare pranzo al sacco e qualcosa da condividere per la merenda
    iscrizione obbligatoria da don Thierry

Carnevale CAOS

  • sabato 13 febbraio (universitari e giovani lavoratori)
  • gita sulla neve presso la nostra casa alpina di Cesana
  • partenza con automobili privata alle 8 davanti alla don Milani, rientro ore 16
    portare pranzo al sacco e qualcosa da condividere per la merenda
    iscrizione obbligatoria da don Thierry

Iscrizione

Per partecipare al carnevale di martedì in oratorio è obbligatorio iscriversi inviando una mail a oratorio@salesianivenaria.it entro domenica 14 specificando nome, cognome, età, classe frequentata del bambino/ragazzo e se è già iscritto al catechismo o alle attività dell’oratorio. Nella risposta di avvenuta iscrizione riceverete un modulo di autocertificazione da stampare, compilare e consegnare al triage di ingresso il 16 febbraio.

Cnos-Fap Fossano: giornata nazionale contro il bullismo

Si riporta la notizia proveniente dal Centro di Formazione Professionale di Fossano, riguardo le attività che sono state svolte in occasione della giornata nazionale contro il bullismo del 7 febbraio.

Cyberbullismo? Per noi è no!

 

Community Lab – Avvio formazione educatori

Si è svolto nella giornata di lunedì 8 febbraio, il webinar che aveva come tema l’avvio della formazione educatori e dei patti educativi. All’interno è avvenuta la presentazione del progetto, la raccolta delle aspettative e la presentazione del percorso formativo.

Si rende disponibile il contenuto video all’interno del canale Vimeo dedicato ai Community Lab.

Salesiani Valsalice: la finale di “TuSiQueValsales 2021”

Un talent a distanza per iniziare il nuovo anno e festeggiare San Giovanni Bosco nel rispetto delle norme vigenti. Infatti, se non è possibile andare al Festival, il Festival viene a casa tua! Questa l’idea che hanno realizzato i giovani del Liceo Salesiano di Valsalice, grazie all’evento “TuSiQueValsales 2021“. La prima serata si è svolta lo scorso sabato, 6 febbraio, con la diretta YouTube e la presentazione dei concorrenti. Grande finale invece prevista per questo sabato, 13 febbraio, alle 19.30 in diretta live streaming YouTube  sul canale di Valsalice.

Per chi l’avesse persa, qui il link per rivedere la prima serata di TU SI QUE VALSALES.
Complimenti ai concorrenti e un ringraziamento al dream team di Valsonair! Ora è partito il countdown per la finale di sabato prossimo!

CFP Fossano: la formazione dell’Operatore Socio Sanitario

La formazione dell’Operatore Socio-Sanitario, ora come non mai, è una priorità nell’ambito dell’assistenza alla persona. Il Centro di Formazione Professionale di Fossano, dal il 15 dicembre scorso, ha dato il via al percorso formativo per operatore Socio-Sanitario 2020-2022, corso finanziato dalle case di riposo fossanesi Craveri e Opera Pia del Sant’Anna. Di seguito l’articolo oggi pubblicato sul sito del Centro, con alcune indicazioni riguardanti la figura dell’OSS.

La formazione dell’Operatore Socio Sanitario

La formazione dell’Operatore Socio-Sanitario, ora come non mai, è una priorità nell’ambito dell’assistenza alla persona.

Fino a pochi anni fa si chiedeva all’OSS di essere un bravo assistente familiare, capace di riprodurre la sua competenza tecnica all’interno di una struttura sanitario residenziale organizzata. Oggi, quando si parla di OSS, ci si riferisce ad una figura diversa, più evoluta, competente e polivalente, capace di operare in modo trasversale attraverso i molteplici livelli del mondo della cura alla persona.

Una frase ricorrente, un gioco di parole, che si sente spesso nel mondo delle RSA (Residenze sanitario assistenziali) è: “…abbiamo dato anni alla vita, adesso dobbiamo dare la vita agli anni…” Se la medicina e la tecnologia sono state in grado di aumentare notevolmente l’aspettativa di vita, adesso è il momento che la società e i servizi si facciano carico di garantire dignità e benessere all’anziano e, in generale, alla persona bisognosa.

La metamorfosi dell’OSS negli ultimi anni è stata una vera e propria trasformazione empirica, cioè la pratica ha anticipato la teoria, o, quantomeno, ne è andata di pari passo.

Dalla necessità di soddisfare la richiesta di assistenza di un numero crescente di pazienti in età senile, è nato un modello nuovo, quello appunto dell’OSS, modello da teorizzare ed applicare scientificamente. Per una simile ambizione era ovviamente necessaria un’adeguata formazione.

La precedente divisione in moduli di corso frammentati, che si acquisivano per gradi, era un tipo di formazione che presentava notevoli limiti, discontinua ed incapace di risolvere molte delle criticità di un luogo di lavoro che si prestava a diventare una residenza alberghiera tout court, attrezzata e progettata per assistere un tipo di paziente fragile e lungodegente.

Le strutture assistenziali e l’istituzione sanitaria si resero conto che per far fronte ad una normativa sempre più severa e garante e ad una vigilanza dell’Asl attenta e minuziosa, fosse indispensabile potenziare il baglio tecnico e formativo dell’OSS.

Da queste premesse ha luogo la scelta di impostare un corso unico, continuo e costante, che esaurisca le 1000 ore di formazione in un preciso ordine di alternanza tra teoria e pratica, dove la prima è struttura fondamentale della seconda e viceversa.

Il CNOS-FAP, il 15 dicembre scorso, ha dato il via al percorso formativo per operatore Socio-Sanitario 2020-2022, corso finanziato dalle case di riposo fossanesi Craveri e Opera Pia del Sant’Anna.

L’incombere della seconda ondata pandemica dell’ottobre 2020 ha originato l’impellente esigenza di formare figure professionali, se possibile, ancor più preparate date le allarmanti circostanze; esigenza che si è scontrata con l’oggettiva difficoltà ad avviare un percorso consono, a fronte delle norme sul distanziamento sociale e della modalità tecnologica che si è dovuta adottare.

Questa situazione straordinaria ha richiesto un maggior sforzo sinergico da parte di tutti gli attori partecipanti, e, in questo senso, si è rivelata fondamentale la collaborazione tra il CNOS-FAP, le case di riposo finanziatrici, l’ente territoriale Monviso Solidale e, naturalmente, l’ASL.

Sono dunque ventotto attualmente le aspiranti e gli aspiranti OSS che stanno frequentando con notevole interesse ed entusiasmo questa nuova avventura formativa. L’aspetto più incoraggiante, valutando l’inizio del corso, è la consapevolezza da parte dei partecipanti che per diventare un Operatore Socio-Sanitario formato, professionale e competente, sia assolutamente necessario mettersi in gioco, avere voglia d’imparare e di crescere non solo come operatore, ma anche come persona.

Perché all’OSS è richiesto, ancor prima di essere uno specialista del settore, di rappresentare un riferimento umano per coloro che si trovano a vivere un particolare momento di fragilità e bisogno della loro vita.

Scuola Salesiana Agraria di Lombriasco: agricoltura blu e giovani

La sperimentazione sull’agricoltura blu conservativa della Scuola Salesiana agraria di Lombriasco e l’articolo su “La Pancalera”. Di seguito il testo e l’introduzione del Direttore dell’Opera don Marco Casanova.

Da ormai 4 mesi la Scuola agraria salesiana ha avviato una collaborazione con il settimanale locale “La Pancalera” presente online e distribuito gratuitamente in numerosi comuni del Torinese e della provincia di Cuneo. Su richiesta del giornale stesso si pubblica mensilmente un articolo di carattere tecnico, con un taglio divulgativo nel nuovo inserto riguardante l’ambiente, l’agricoltura, i prodotti tipici locali. Tematiche già affrontate: l’apicoltura, l’elicicoltura, il rapporto fra giovani ed agricoltura oggi, l’agricoltura blu o conservativa e la formazione dei giovani nel settore. L’ultimo articolo fa riferimento appunto alla sperimentazione sull’agricoltura blu conservativa conclusasi 3 anni fa e portata avanti per moltissimi anni dalla nostra scuola in collaborazione con altri enti presso l’azienda agricola salesiana. Questi articoli che compaiono con ampio spazio ed evidenza sono l’occasione per far conoscere alcune tematiche ambientali ed agronomiche sempre con riferimento diretto alla scuola agraria salesiana presente nel territorio.

Don Marco Casanova

Agricoltura blu e giovani

L’agricoltura conservativa detta anche agricoltura blu e il mondo giovanile: quale legame? Il legame c’è perché l’agricoltura conservativa è quella del futuro, anzi per molte realtà è già del presente e i giovani agricoltori, nonché i giovani tecnici del settore sono chiamati a formarsi anche in questo ambito.

Lo sa bene la scuola agraria salesiana che per vari anni ha ospitato e seguito una sperimentazione nell’ambito del progetto “Life help soil “. Una sperimentazione a livello europeo conclusasi nel 2017 e sviluppata in tutta una serie di aziende della pianura padana.

Che cosa è l’agricoltura blu? Un metodo di coltivazione che unisce tecniche di lavorazione del terreno senza l’aratura, con l’introduzione di cover crops, cioè colture intercalari di copertura, avvicendamenti colturali per arrivare alla sostenibilità ambientale pur garantendo il reddito dell’agricoltore. Il tutto con il sostegno anche dei contributi della politica agraria comunitaria che valorizza questo tipo di agricoltura presente anche, se pur in misura per ora ridotta, nel nostro territorio locale.

In Italia va diffondendosi progressivamente perché se pur nata all’estero ed in particolare negli Stati Uniti, può trovare spazio e garantire nuove prospettive riducendo sensibilmente il degrado della fertilità fisica, chimica e biologica del terreno stressato dalla coltivazione intensiva. Quali benefici? Ambientali innanzitutto, in riferimento come detto al terreno che migliora anche la dotazione in sostanza organica nel tempo di qualche anno, ma anche per ridurre l’inquinamento delle acque ad esempio da azoto nitrico. Poi ancora la difesa dall’erosione dei suoli che in collina e montagna , ma non solo, è un problema concreto in tante realtà agricole. La difesa della biodiversità è un altro risultato tangibile e verificabile e non mancano risvolti climatici se la tecnica fosse applicata su vaste superfici.

Giustamente l’agricoltore deve fare i suoi conti ed ecco che l’agricoltura conservativa offre vantaggi con riduzione dei costi fissi e di quelli variabili, riduzione sul costo del lavoro a fronte di ricavi di tutto rispetto. In genere e non senza ragione l’agricoltore è un po’ diffidente davanti a queste proposte eppure il settore trova spazio se l’agricoltura blu è realizzata con attenzione e facendosi un poco alla volta l’esperienza necessaria sul campo.

Insomma ci sono anche dei limiti e l’agricoltore lo sa: riduzione di produzione nei primi anni, costi notevoli per il rinnovamento del parco macchine aziendale, necessità di potenze elevate per le trattrici da usare. Restano però accanto a questi possibili limiti tanti aspetti positivi se è vero che la ricerca e le applicazioni in pieno campo continuano mentre andando ad una fiera di macchine agricole troviamo vari espositori con attrezzature per l’agricoltura conservativa, segno di un interesse del settore.

E i giovani? I giovani come scrivevo all’inizio sono quelli che per mentalità innovativa, passione nel loro lavoro in agricoltura, disponibilità al nuovo possono fare da volano al settore accogliendo le proposte dell’agricoltura blu oggi disponibili anche per nostro territorio. Lo sforzo passa attraverso la preparazione tecnica perché l’agricoltura blu con le sue tecniche di semina su sodo, minima lavorazione, lavorazione a strisce (tecniche con tutti termini in inglese, ma perfettamente traducibili e applicabili nel nostro paese) non si improvvisa.

L’improvvisazione porta anche in questo settore al fallimento e non fa di certo onore a tutta una ricerca portata avanti negli anni anche dalla facoltà di agraria di Grugliasco che in Piemonte si è spesa parecchio in questo ambito.

Agricoltura conservativa o blu e giovani: un binomio vincente per l’agricoltura del presente e del futuro, un binomio per un’agricoltura sostenibile.

Dommi

IUSTO – Laurea in Psicologia: immatricolazioni al 2°semestre

Per il secondo semestre dell’anno accademico 2020/2021 sono aperte le iscrizioni per l’accesso al Corso di Baccalaureato (o Laurea) in Psicologia dello sviluppo e dell’educazione presso l’Istituto Universitario Salesiano di Torino IUSTO. Di seguito tutte le informazioni.

La durata normale del corso è di tre anni e richiede l’acquisizione di 180 crediti universitari.

Le modalità di svolgimento delle procedure per l’ammissione al corso sono disciplinate dalle disposizioni contenute nel bando di ammissione; è possibile effettuare la domanda di ammissione entro e non oltre il 14 febbraio.

ll corso è a numero programmato. Per il 2° semestre dell’A.A. 2020/2021 sono messi a disposizione complessivi 38 posti, con frequenza durante il fine settimana.

Possono iscriversi coloro che sono in possesso di un Diploma di Scuola Secondaria Superiore (Diploma di maturità).

L’ammissione avviene attraverso un colloquio di selezione, è necessario leggere attentamente il Bando prima di effettuare la domanda di ammissione on line.

Il colloquio orale di selezione si svolge il 17 o il 18 febbraio. Il 27 febbraio iniziano le lezioni.

Salesiani Casale: la festa di don Bosco

Si riporta la notizia proveniente da “La Vita Casalese” riguardo alle celebrazioni solenni che si sono svolte presso la chiesa del Sacro Cuore di Gesù, organizzate dalla comunità salesiana di Casale Monferrato.

Un cuore grande

Celebrazioni solenni al Valentino con il vescovo Gianni Sacchi

È proprio bello vedervi qui presenti, bambini, giovani e famiglie, per celebrare san Giovanni Bosco e condividere il momento più importante della settimana”. Ha esordito così il Vescovo Gianni, che domenica scorsa ha voluto a sua volta condividere la solennità di San Giovanni Bosco con la comunità salesiana del Sacro Cuore di Gesù al Valentino. Chiesa gremita, nel rispetto delle norme vigenti, in tutti gli orari delle celebrazioni, a testimonianza di quanto sia viva e sentita la devozione per il “Santo dei giovani”, la cui presenza carismatica attraverso l’opera dei salesiani è attiva a Casale da più di un secolo. Don Marco, direttore dell’Opera, ha ringraziato il Vescovo per la sua presenza, sottolineando l’importanza di festeggiare il Santo fondatore che con la sua fede forte e salda ha realizzato la sua missione a favore dei giovani più poveri e bisognosi del suo tempo: “Lo scorso anno – ha ricordato don Marco –
proprio la festa di don Bosco è stata l’ultima occasione che abbiamo avuto come comunità per stare insieme in spirito di famiglia, prima dell’avvento della pandemia. Speriamo che la solennità di oggi sia di buon auspicio per poter tornare poco alla volta alla normalità che tutti desideriamo, e per poter riprendere con serenità l’oratorio quotidiano e le altre attività”.

In preparazione alla festa di don Bosco il triduo dei giorni antecedenti, curato dal parroco don Jacek, si è ispirato ai tre capisaldi del sistema preventivo salesiano: ragione, religione e amorevolezza. Un “metodo educativo” che ha regalato abbondanti frutti di santità negli ambienti salesiani e che tuttora rappresenta il punto di riferimento delle comunità educative che si ispirano al carisma di don Bosco. Nel corso della celebrazione delle 10, il gruppo dei Salesiani Cooperatori ha rinnovato la promessa di continuare a camminare sulle orme del Santo fondatore, dedicando tempo ed energie a favore della “porzione più delicata della società”, e al termine il Vescovo ha benedetto il pane di don Bosco, in memoria del “miracolo delle pagnottelle” che il Santo compì nel suo oratorio facendo bastare a più di 400 ragazzi il pane per la merenda attingendo da una cesta con una ventina di pagnotte. Conclusa la celebrazione, l’ampio cortile della parrocchia ha potuto ospitare la premiazione del concorso dedicato ai sogni, che hanno ispirato diversi gruppi di bambini e ragazzi nella realizzazione di alcuni video originali e interessanti. Tutti i gruppi hanno ricevuto un riconoscimento, per il migliore montaggio, la colonna sonora, l’originalità della rilettura del testo, la simpatia… “Provocati dai sogni di don Bosco e dalla sua passione educativa – ha concluso don Marco – mossi dalla speranza che è in noi, desideriamo continuare a sognare il meglio per i nostri giovani, soprattutto i più poveri e spenti di speranza”.

Riapertura del Museo Casa Don Bosco

In funzione delle nuove norme attualmente in vigore, il Museo Casa Don Bosco riaprirà da martedì 9 febbraio nei seguenti giorni e con i seguenti orari temporanei:

  • lunedì: solo visite guidate,
  • martedì e giovedì: 9.30 – 12.30,
  • mercoledì e venerdì: 15 – 17.30

Visite guidate

Sarà possibile prenotare la propria visita guidata nei giorni dal lunedì al venerdì nelle seguenti modalità:

Nella mattinata del martedì ore 10.30 e nel pomeriggio del venerdì ore 16.00, partiranno delle visite guidate indipendentemente dalle prenotazioni.

Avvenire: articolo dedicato alla Mostra di Don Paolo Albera

Si riporta la notizia proveniente da Avvenirequotidiano cattolico a diffusione nazionale – a cura di Antonio Carriero, riguardo alla mostra dedicata a don Paolo Albera esposta presso il Museo Casa Don Bosco a Valdocco, piano interrato.

Don Albera secondo successore di don Bosco

di Antonio Carrieri 

In occasione del primo centenario della morte di don Paolo Albera 1921-2021), secondo successore di don Bosco, “Museo Casa Don Bosco” di Valdocco (Torino) ha organizzato la mostra “Il mondo negli occhi”, composta di 29 postazioni espositive, 17 tra lettere e documenti e 26 foto.

«Non appena si alza il velo della storia e si inizia a diventare più familiari con i tratti della vita e della eredità carismatico-spirituale del “petit don Bosco”, come lo chiamavano in Francia, Paolo Albera conquista per la sua modernità», racconta don Silvio Roggia, che insieme a don Aldo Giraudo e Paolo Vaschetto ha curato i testi e le ricerche per la mostra. Don Albera è stato tra i primi salesiani a vedere don Bosco all’opera. Divenuto rettor maggiore dei salesiani, viaggiando in nave, in carrozza, a cavallo e in automobile, ha potuto rendersi conto dell’espansione dello spirito di don Bosco ai quattro angoli del mondo, dall’America alla Terra Santa al Nord Europa.

«È stato sorprendentemente internazionale per i suoi tempi – prosegue don Roggia –. Apre una presenza salesiana in Francia; affronta un lungo viaggio di tre anni per visitare tutte realtà missionarie salesiane in America, dalla Terra del Fuoco a New York e, successivamente, la Palestina e molti Paesi europei. Parla e scrive correntemente in francese e dai sessant’anni in poi anche in inglese. Durante la prima guerra mondiale, che arruola circa la metà dei salesiani sui vari fronti, intrattiene una corrispondenza intensissima con loro, moltiplicando le forze con quelli rimasti per prendersi cura dei tanti orfani, qualunque sia la loro nazionalità».

Don Albera è stato un testimone oculare del passaggio tra il XIX e il XX secolo, un momento delicato per la sua Congregazione, la Chiesa e il mondo intero, che culminerà con la Grande Guerra, uno degli spartiacque più drammatici della storia contemporanea. Attualmente, e per tutto l’anno centenario, la mostra è su www.donalbera.museocasadonbosco.it e, in presenza, non appena si potrà circolare liberamente.