CFP Fossano: la collaborazione di CNOS-FAP con Arproma

Il Centro di Formazione Professionale CNOS-FAP di Fossano ha partecipato alla 62a Assemblea di Arproma. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato ieri sul sito dell’opera.

La collaborazione di CNOS-FAP con Arproma

Sabato mattina 18 luglio presso i locali della Confartigianato a Cuneo si è svolta la 62a Assemblea di Arproma (Associazione Revisori e PROduttori Macchine Agricole) dal titolo “Agricoltura e Innovazione”.

Il centro di formazione professionale CNOS-FAP di Fossano ha partecipato all’evento con il Responsabile dell’area cuneese, Dho Gianluca, i formatori Paolo Mellano e Alessio Tallone referenti del corso di meccanica agricola, nato due anni fa grazie proprio al supporto di Arproma.

Arproma, auspica al prosieguo della collaborazione, per promuovere sul territorio e potenziare il percorso formativo “Operatore alla riparazione dei veicoli a motore – Manutenzione e riparazione di macchine operatrici per l’agricoltura e l’edilizia e di pneumatici”.

Il prossimo anno formativo 2020–21 si qualificheranno i primi 25 ragazzi che hanno intrapreso due anni fa il percorso triennale e che entreranno quindi nel mondo del lavoro con competenze nuove e sicuramente ancora tanta voglia di crescere nel settore.

Per esprimere la nostra riconoscenza abbiamo consegnato un piccolo manufatto commemorativo, due frontali di automobile realizzati e decorati dai nostri ragazzi. Il primo è stato consegnato al Presidente di Confartigianato Imprese Cuneo, Joseph Meineri, il secondo al Presidente di Arproma, Luca Crosetto.

La Direzione e il personale del centro di formazione di Fossano ringraziano di cuore l’organizzatore e Segretario di Arproma, Fabio Erba, per la disponibilità e il supporto.

Don Bosco Borgomanero: un gradito ritorno a scuola

Un momento per ritrovarsi “in presenza” per i ragazzi e le ragazze delle terze medie del Collegio Don Bosco di Borgomanero. Si riporta di seguito il Comunicato Stampa dell’iniziativa a cura di Francesco Iorio.

Un gradito ritorno a scuola
La proposta estiva per le Terze Medie del Don Bosco di Borgomanero

L’idea è partita dai catechisti del Collegio Don Bosco: si potevano forse lasciare i ragazzi di Terza Media senza almeno un incontro “in presenza” dopo mesi di didattica a distanza?

L’1, il 2 e il 3 luglio Cecilia Ponti e Francesco Mora, docenti di Italiano e Matematica e catechisti della Scuola Media hanno così organizzato tre giornate (una per ogni Terza) in cui i ragazzi potessero ritrovarsi a scuola prima di affrontare il loro percorso alle scuole Superiori. Garantite le norme di sicurezza (misurazione della temperatura corporea, mascherine, distanziamento) le giornate sono trascorse sulla falsariga dei Campi estivi (quest’anno non organizzati per ragioni di sicurezza): giochi a profusione ma anche momenti di riflessione sui tre anni trascorsi e sul cammino futuro. Ogni giornata si è conclusa con una Messa celebrata a turno da don Silvano Oni e da don Alessandro Botalla, presenti anche i Docenti e i Coordinatori di Classe.

I ragazzi hanno espresso vivo apprezzamento per l’iniziativa e, nonostante una vena di malinconia per la conclusione dei tre anni assieme, le giornate sono terminate in un clima di grande festa. Una proposta particolare, lodata anche dalle famiglie e che ha dimostrato, ancora una volta, come la nostra Scuola dedichi una speciale attenzione al percorso non solo didattico ma anche formativo dei ragazzi, fornendo loro strumenti importanti per il loro processo di maturazione.

Francesco Iorio

Valdocco Shop: il nuovo Direttorio per la Catechesi

Di seguito la comunicazione del negozio di ricordi religiosi e libri di Valdocco in merito alla disponibilità in libreria del NUOVO DIRETTORIO PER LA CATECHESI per gli operatori pastorali.

È disponibile in libreria il
NUOVO DIRETTORIO PER LA CATECHESI
uno strumento per tutti gli operatori pastorali, in grado di offrire gli orientamenti generali su come impostare la catechesi nel nostro tempo.

Potete contattarci tramite i nostri canali di comunicazione per avere un preventivo sull’acquisto di più copie.

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Dalla presentazione

“La santità è la parola decisiva che si può pronunciare nel presentare un nuovo Direttorio per la Catechesi. Essa si fa foriera di un programma di vita che anche i catechisti sono chiamati a perseguire con costanza e fedeltà.
In questo cammino impegnativo non sono soli. La Chiesa, in ogni parte della terra, può presentare modelli di catechisti e catechiste che hanno raggiunto la santità e perfino il martirio nel vivere ogni giorno il loro ministero.
La loro testimonianza è feconda e permette ancora ai nostri giorni di pensare che ognuno di noi può perseguire quest’avventura anche nella dedizione silenziosa, faticosa e a volte ingrata dell’essere catechista”.

Sale Cuneo: Come sta andando l’Estate Ragazzi?

I Salesiani di Cuneo raccontano l’esperienza dell’estate ragazzi in corso in oratorio, spiegando la tipica routine giornaliera. Di seguito l’articolo dedicato, pubblicato sul sito dell’opera.

Come sta andando l’Estate Ragazzi?

Quanti si stanno chiedendo passando davanti ai Sale e sentendo tanta musica, risate e grida: “Chissà cosa succede dentro?”Oppure quanti hanno esclamato: “Vorrei essere lì con loro!”
Ebbene sì, ci stiamo divertendo tanto, e vorremmo avervi tutti qui! Per farvi assaporare qualcosina, vi raccontiamo la nostra routine. All’arrivo, dopo il triage in cui alcuni volontari misurano la temperatura, ci ritroviamo tutti insieme, non più in anfiteatro come gli scorsi anni, ma nel campo in erba, tutti distanziati.

Tra una risata e l’altra prendiamo posto, condividiamo insieme un momento di preghiera e poi, dopo esserci scatenati ballando l’inno che ci accompagna da inizio estate, ci dividiamo per le attività tra i gruppi. Il primo passo è un bel momento formativo, in cui, seguendo il tema Superterra, discutiamo e ci confrontiamo su alcuni temi tra cui l’ecologia, la sostenibilità, l’ambiente e tanto altro… Che cosa aspetta secondo voi dopo la serietà? Il gioco!

Tutti i giochi sono preparati con cura dagli animatori, affinché vengano rispettate le norme che sono state imposte. Questo non significa mettere da parte il divertimento, anzi!Gli animatori hanno progettato tante nuove attività, mettendo in gioco la fantasia e l’immaginazione.
Fantasia che non manca anche nei laboratori in cui, rimanendo in tema sostenibilità, spesso ci capita di utilizzare materiale di scarto per darne nuova vita in mille modi inimmaginabili!

Insomma, nonostante tutto, l’estate ragazzi di quest’anno non ha nulla in meno rispetto agli anni precedenti, al contrario, forse ha qualcosa in più, lo spirito di essersi ritrovati con la consapevolezza che davvero è più bello insieme! E possiamo affermarlo con certezza, basta passare davanti ai cancelli all’orario d’uscita: vedreste tante mascherine, ma altrettanti occhi di bambini che brillano di gioia!

Salesiani Lombriasco: sperimentazione su antiche varietà di frumento

Nella giornata di oggi, lunedì 13 luglio, la Scuola Agraria Salesiana di Lombriasco ha avviato la raccolta delle antiche varietà di frumento seminate nelle parcelle sperimentali.

La coltivazione del frumento in Italia guarda ormai da qualche anno alla scelta di varietà capaci di garantire incrementi di qualità dove la competizione con altre nazioni, dal punto di vista quantitativo, risulta improponibile.

La Scuola Agraria Salesiana di Lombriasco da qualche anno riserva un settore dei campi sperimentali alle prove su antiche varietà di frumento riscoperte anche in pieno campo in Piemonte e non solo.

I nomi sono quelli di varietà che richiamano tempi passati nella cerealicoltura italiana la taglia alta delle piante è subito un richiamo a varietà di un tempo lontano e la qualità del prodotto decisamente elevata.

Con questa sperimentazione costituita da una ventina di parcelle gli allievi hanno modo di conoscere una cerealicoltura del passato che sta tornando attuale, la scuola intreccia collaborazioni con estimatori di tali varietà. Anche questo è un modo per continuare a far dialogare scuola, tecnici di settore ed agricoltori.

(Don Marco Casanova – Direttore Salesiani Lombriasco)

Vercelli: S.Messa al Sacro Cuore con don Alessandro Basso

Una giornata di festa quella che ha vissuto la Parrocchia del Sacro Cuore di Vercelli domenica 12 luglio scorso, quando don Alessandro Basso, ordinato sacerdote da solo una settimana, ha celebrato la S.Messa per la comunità parrocchiale. La celebrazione è così diventata anche occasione per la comunità per ringraziare e salutare don Alessandro che a settembre avrà un nuovo incarico.

La S. Messa è stata animata in particolar modo dagli animatori dell’oratorio salesiano di Vercelli, che hanno espresso la propria gratitudine per la presenza e la testimonianza di fede di don Alessandro in questi due anni a Vercelli.

Salesiani Vercelli: la prima settimana di oratorio estivo

Da lunedì 6 luglio scorso, i cortili e i saloni dell’Oratorio dei Salesiani di Vercelli hanno ripreso vita grazie alle attività estive organizzate dagli animatori per i ragazzi e le ragazze che frequentano l’oratorio estivo, mettendo in atto tutte le precauzioni richieste in questo periodo particolare.

Le attività si svolgeranno per tutto il mese di luglio, con frequenza pomeridiana: i ragazzi, divisi in piccoli gruppi, alternano momenti di gioco con attività di laboratori manuali.

Di seguito qualche scatto delle attività svolte nella prima settimana:

Esami di Maturità a Valsalice: diciassette volte 100!

Ottimi risultati agli esami di maturità del Liceo Salesiano di Valsalice. Di seguito l’articolo pubblicato sul sito dell’opera con qualche scatto dei ragazzi e delle ragazze che quest’anno hanno affrontato l’esame di Stato.

Diciassette volte 100

Un Esame diverso, figlio del Covid. Non più facile ma semplicemente differente. La Matura seguìta alla chiusura per coronavirus ci ha fatto capire alcune cose, sicuramente prima scontate ma altrettanto certamente non pienamente comprese. Via, a ruota libera.

L’importanza del contatto. La necessità quasi fisica di riallacciare gli sguardi. Esame in presenza lo hanno chiamato: essere presente significa esserci e non demandare ad uno schermo la verifica della propria identità. Noi siamo in quanto persone, docenti ed allievi, non conglobati di pixel. “Vi ringrazio per l’attenzione e posso dire di essere contento di avervi rivisto dopo tanto tempo” ha detto un ragazzo prima di lasciare l’aula al termine dell’esame. E’ stata la frase più intensa degli interi lavori di Maturità. “Contento di avervi rivisto” perchè per tre mesi quel contatto visivo attraverso lo schermo significava solo meccanicamente “vedersi”. La vista è altro, se no perchè Dante avrebbe demandato a questo organo la comprensione di Dio? Quel ragazzo era felice e lo eravamo anche noi. E non (solo) per l’esame.

L’utilità della Dad. Mai etimologia fu più opportuna. “Utile” deriva dal latino “utor” che significa usare, servirsi di. Della didattica a distanza ci siamo serviti, l’abbiamo utilizzata. Subito (in senso di tempo) e al meglio (in senso qualitativo). I docenti l’hanno utilizzata, gli allievi ne hanno fruito. La Dad è stato il meccanismo per non spegnere la luce, lo strumento piegato alla didattica e non viceversa. Non può che essere così in un sistema culturale di trasmissione di saperi in cui l’uomo è ancora al centro. Poteva essere un salto nel buio, alla maturità abbiamo sperimentato che non è stato così. La paura poteva essere che i concetti trasmessi durante la didattica a distanza non si fossero radicati, non fossero diventati “sapere”. Non è stato così e i ragazzi lo hanno dimostrato con esami tutti all’altezza.

L’emozione del ringraziamento. Tante volte si è detto che oggi i grazie non hanno più luogo nella società moderna. Tutto è dato per ovvio, anche nell’educazione, anche nell’insegnamento. Il riconoscimento di un cammino culturale ed umano compiuto insieme scivola nella superficialità della percezione di chi vede tutto per scontato. Per fortuna non è sempre così ed allora quando un presidente di commissione chiede al termine del colloquio ai maturati come questa scuola li ha educati, cosa di loro ha tratto fuori (e-ducere significa proprio quello), è corroborante sentire dalla parola sincera dei ragazzi il grazie per le iniziative culturali e formative, l’interesse per la crescita della persona, gli sforzi per l’aiuto nel cammino.

Giusto, anche i risultati. Parole, parole, parole. Perchè i numeri quest’anno sono un po’ più nascosti. Niente tabelloni affissi, il covid nega l’emozione della lettura diretta e dal vivo dei risultati finali. Un altro rito di passaggio che vola via come le sentenze della Sibilla portate via dal vento. I numeri però ci sono e oltre a definire, parlano. E ci dicono che di quattro sezioni (due di Scientifico tradizionale, una di Scienze Applicate, una di Classico) alla fine sono sbocciati diciassette 100 (6 con lode di cui 3 nella sola classe del Classico) su un totale di 82 maturandi, più del 20% dei candidati. Più altre 15 valutazioni comprese tra il 90 e il 99 a sottolineare la bontà del lavoro svolto.

(30 giugno 2020)

Salesiani Bra: l’estate in oratorio continua!

Continua a pieno ritmo l’attività estiva dell’Oratorio Salesiano di Bra. Divisi in gruppi di 10 e guidati dagli animatori, i 100 ragazzi vengono coinvolti in molteplici attività, dai giochi ai compiti, dai video alla formazione ispirata alla favola del Re Leone, sempre con un occhio alle norme anti-Covid.

Don Bosco Vilnius (Lituania): la presenza salesiana a Telšiai si rafforza

La presenza salesiana a Telšiai si rafforza grazie ai due nuovi salesiani missionari inviati in Lituania. Dall’Argentina, don Alexis e dalle Filippine, don Oliver. Di seguito l’articolo dedicato gentilmente fornito alla Redazione da parte di don Alessandro Barelli, redattore BS Lituania e a seguire l’articolo dedicato al Giubileo per i 30 anni della parrocchia di san Giovanni Bosco. Entrambi gli articoli sono presenti nell’allegato del Bollettino Salesiano Lituano N 1-2 (176) 2020.

La presenza salesiana a Telšiai si rafforza.
Conosciamo i due nuovi salesiani missionari inviati in Lituania. Dall’Argentina don Alexis e dalle Filippine don Oliver.

Il 15 gennaio sono giunti in Lituania i due nuovi missionari salesiani, inviati dal rettor maggiore don Angel Artime ad aumentare la presenza salesiana nella Terra di Maria. In questa fase iniziale, durante la quale sono entrambi chiamati ad imparare la lingua lituana e a inculturarsi in una terra per loro fino ad ora sconosciuta, risiederanno stabilmente a Telšiai, insieme al responsabile della presenza don Rino e a fratel Piercarlo. Don Olivier e don Alexis sono entusiasti della nuova

Don ALEXIS DANILO GARRO è nato nella città di San Luis in Argentina. Ha 4 fratelli più grandi e 1 sorella più giovane. La sua famiglia è composta da musicisti, e lui stesso fin da bambino ha amato la musica. Suona la chitarra, l‘organo, il flauto, il pianoforte, le percussioni…

Da bambini ha studiato in varie scuole pubbliche e private, ma a causa del suo comportamento vivace è stato espulso da tutte, fino a quando è stato accolto nella scuola salesiana della sua città. All‘inizio anche lì si sentiva poco libero, ma poco a poco è stato conquistato dalla bontà dei salesiani, dalle mille attività proposte (musica, sport, teatro), dalla loro pazienza e misericordia. Ha iniziato a scuola a frequentare anche dei gruppi di impegno, come quello dei volontari e quello dei giovani missionari. In questo modo ha concluso il percorso scolastico, con il titolo superiore di contabile finanziario. Nel frattempo, attraverso l‘impegno nel centro giovanile e al dialogo costante della direzione spirituale ha maturato la scelta della vocazione salesiana consacrata. In precedenza aveva anche sperimentato gruppi diocesani e aveva riflettuto sulla vocazione sacerdotale diocesana, ma ha prevalso lo spirito gioioso e giovanile del carisma salesiano. Alexis anche ora sente che attraverso la vocazione di salesiano e di sacerdote può aiutare tanti ragazzi che non hanno mai conosciuto la bontà di Dio, proprio come lui quando aveva la loro età. È entrato in noviziato nel 2008. Ricorda: „Quando decisi di entrare in noviziato, in realtà avevo timore di non esserne degno. Guardavo alla mia vita disordinata di adolescente, ai miei errori del passato, ai miei peccati. Come poteva il Signore chiamare uno come me a servirlo? Eppure la preghiera e l‘aiuto dei salesiani che mi erano accanto mi hanno fatto capire che la misericordia di Dio è sempre più grande che le nostre debolezze! Sono andato avanti con la fiducia nell‘amore di Dio, che tutto lava. E sono proprio contento! Dio ti ama non per quello che fai, ma per quello che tu sei!“. In atteggiamento di disponibilità, dopo il tirocinio pratico ha compiuto gli studi universitari di teologia nel seminario salesiano di Buenos Aires, servendo nel frattempo in oratorio, specie con i ragazzi di strada e asociali, e avendo anche esperienza di servizio in una comunità per la riabilitazione per i tossicodipendenti. Durante un’estate ha fatto una breve esperienza missionaria in Paraguay per due mesi tra gli indios. Al termine della teologia è stato mandato come assistente degli aspiranti e dei novizi e nella parrocchia di Nostra Signora di Tati nel Chaco Argentino e poi è stato ordinato sacerdote il 23 marzo 2019 a Cordoba (sede della ispettoria salesiana del Nord Argentina). Quando in autunno 2019 ha saputo che era stata accolta la sua richiesta di essere mandato missionario, e che il Rettor Maggiore lo aveva destinato alla Lituania, la sua prima reazione è stata quella di ringraziare il Signore per tutti i doni ricevuti: la vita, la vocazione salesiana e sacerdotale, la chiamata missionaria. E fin da subito ha iniziato a pregare per tutte le persone che lo avrebbero conosciuto in Lituania. La mamma di don Alexis ha commentato la sua partenza in questo modo: “Ohi, Alexis, la tua mamma per ogni chilometro in più di separazione, verserà una lacrima in più. Ma se il Signore ti chiama in Lituania, vai e ascolta lui solo! Ti benedica il Signore, e ti assista Maria Ausiliatrice!”.

Don Alexis, che già parla correntemente lo spagnolo, l’italiano e l’inglese, ora infonde molto tempo ed energie per imparare la lingua lituana, ma anche per inculturarsi e conoscere sempre meglio la storia e la cultura del popolo lituano. Gli assicuriamo il nostro aiuto e la nostra preghiera. Buon lavoro, nel nome di Dio e di don Bosco!

Insieme con lui è arrivato in Lituania anche un altro giovane sacerdote salesiano, don RYAN OLIVER BAUTISTA, per gli amici don Oliver. È nato il 4 maggio 1985 nella cittadina di Caloocan, nei pressi di Manila (Filippine), ma poi è cresciuto nella città di Paranaque, sempre nelle Filippine. Dopo di lui in famiglia sono nati un fratello e poi una sorella. Dopo aver frequentato la scuola elementare francescana e le scuole medie e superiori nella sua città, ha studiato biologia nell’Università di Manila, dove si è brillantemente laureato. Ha conosciuto i salesiani nella sua parrocchia di Paranaque, che vanta il santuario mariano nazionale dedicato a Maria Aiuto dei cristiani. Fin da bambino frequenta l’oratorio della parrocchia affidata ai salesiani, e resta affascinato dall’esempio di molti salesiani, che con simpatia e gioia profonda aiutano la gente, specialmente i giovani, ad avvicinarsi alla fede. Compie un bel percorso che lo porta a servire la comunità parrocchiale come catechista e animatore dell’oratorio. Ma il giovane Oliver sente che non gli basta donare al Signore qualche ora alla settimana, vuole di più! Così incomincia un cammino di discernimento con un saggio salesiano che lo accompagna nella scoperta di cosa il Signore gli chieda, e prende la decisione di entrare nel noviziato dei salesiani: vuole essere un figlio spirituale di don Bosco. Emette la prima professione dei voti nella congregazione salesiana il 6 maggio 2010, giorno in cui ricorre la festa di san Domenico Savio, allievo di don Bosco. Negli anni successivi oltre al tirocinio pratico in una comunità salesiana, termina con successo gli studi della filosofia, ottenendo il titolo accademico di magister, presso l’Università San Tommaso d’Aquino di Manila. Fa ritorno nella sua città di Paranaque, dove nella comunità salesiana locale lavora pastoralmente come chierico e nel frattempo studia la teologia. Ottiene il titolo accademico di master in teologia. Ma la sua gioia più profonda non sono i titoli accademici, ma il poter ricevere l’ordinazione sacerdotale il 7 aprile del 2018, il giorno prima della domenica della Divina Misericordia (questo dettaglio è bene tenerlo a mente). Dopo l’ordinazione è stato incaricato della formazione religiosa nella scuola don Bosco di Canlubang. Contemporaneamente ha insegnato filosofia ai chierici del seminario filosofico. Ama la pallavolo e il ping pong. Parla correntemente non solo il filippino ma anche l’inglese e capisce l’italiano.

Ma don Oliver sapeva nelle Filippine dove era la piccola Lituania? Risponde: “Quando dovevo scegliere la immaginetta per la mia ordinazione sacerdotale, visto che cadeva nel giorno prima della festa della Divina Misericordia, e poiché proprio il giorno della festa avrei celebrato la mia prima Messa, scelsi quella di Gesù misericordioso. Mi imbattei nel quadro che santa Faustina Kovalska dettò al pitttore E. Kazimirovski, e che è conservato nel santuario della Divina Misericordia di Vilnius. Usai quella immagine, e lessi dove era conservato e come vi era giunto… Così feci la mia conoscenza con la Lituania, di cui fino ad allora nulla sapevo. Mai avrei immaginato che solo dopo pochi mesi il Rettor Maggiore mi avrebbe mandato proprio nella terra che custodisce il quadro che avevo scelto come programma per la mia vita di sacerdote. Quando sono arrivato in Lituania, la prima settimana l’ho trascorsa a Vilnius per sbrigare le questioni burocratiche per i permessi e i documenti. Quando mi hanno accompagnato nel Santuario della Divina Misericordia, e ho visto il quadro originale, mi sono commosso e ho pianto di gioia: la Misericordia di Dio è viva, e io stesso ne ho fatto esperienza!”.
Don Ryan augura di imparare a conoscere profondamente la cultura e le tradizioni del popolo lituano, di cui ha molta stima e rispetto. Spera di riuscire ad inserirsi nel contesto della Chiesa lituana come salesiano sacerdote, attraverso la testimonianza della vita salesiana in comunità e il servizio generoso e disinteressato ai giovani. Anche a lui lo accompagniamo con il nostro ricordo fraterno nella preghiera. E attendiamo di poter presto scrivere novità sui loro progressi e sulle loro attività salesiane in Lituania.
Don Alessandro Barelli

Vilnius – Giubileo per i 30 anni della parrocchia di san Giovanni Bosco

In questo 2020 si è ricordato non solo il giubileo per la festa della rinnovata indipendenza della Lituania l’11 marzo. Esattamente il giorno dopo che la Lituania è risorta, l’allora arcivescovo di Vilnius Julijonas Steponavicius firmava il decreto di erezione canonica della nuova parrocchia, nel quartiere di Lazdynai alla periferia di Vilnius, dedicata a san Giovanni Bosco. Dunque quest’anno il 12 marzo ricorrevano i 30 anni della parrocchia affidata ai salesiani. Le celebrazioni si sono spostate alla domenica seguente, 15 marzo. Senza poter prevedere che sarebbe stato l’ultimo giorno di messe pubbliche, prima della pausa forzata dovuta alla quarantena per limitare il contagio del coronavirus. In clima di moderazione e riflessione per il pericolo incombente, ci si è limitati a festeggiare spiritualmente con la celebrazione solamente della santa Messa, una in lituano e una in polacco, presiedute entrambe dall’arcivescovo metropolita di Vilnius, Gintaras Grusas. Hanno concelebrato tutti i sacerdoti salesiani della comunità di Vilnius insieme ai sacerdoti della comunità di Telsiai. Nella sua omelia, il pastore della diocesi ha sottolineato l’importanza che una parrocchia ha nella vita della chiesa locale, sia nei momenti di festa che in quelli di prova: la parrocchia è un punto di riferimento per i fedeli, che spesso possono sentirsi smarriti. Lo scopo della festa per il giubileo dei 30 anni, era quello di far percepire a tutti gli abitanti, che la parrocchia non è una UAB e nemmeno un ufficio di distribuzione di servizi religiosi. La parrocchia è innanzi tutto una famiglia, al cui centro c’è Cristo. È una casa in cui ognuno si sente accolto. È un luogo in cui pregare e lavorare a servizio degli altri, non da soli, ma in comunità. Le due liturgie della Messa sono state animate dai vari gruppi presenti ed operanti nella parrocchia, nello stile salesiano: catechisti, ragazzi, gruppi di preghiera, cori, animatori, giovani, cresimandi… Al termine delle due Messe, i salesiani hanno fatto dono a tutti i parrocchiani di una immaginetta con raffigurato san Giovanni Bosco, come patrono della parrocchia, con un invito ad intercedere affinchè la benedizione di Dio ci accompagni anche nei lavori futuri. All’arcivescovo metropolita i salesiani hanno fatto dono di un quadro raffigurante san Giovanni Bosco e san Giovanni Paolo II sotto il crocifisso, con l’augurio al loro pastore G. Grusas di sentire sempre l’aiuto potente di questi due santi patroni nel servizio alla Chiesa di Dio. Si prevede di trasferire al futuro prossimo altre iniziative per festeggiare questo bel giubileo. La parrocchia resta presente per Dio e per la gente…

(don Massimo Bianco SDB)