Don Bosco Borgomanero: “trasformazione digitale nelle scuole”

Tuttoscuola.com dedica un articolo all’esempio di trasformazione digitale attuata dal Collegio Don Bosco di Borgomanero. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato a cura di Alfonso Rubinacci.

Un lodevole esempio di trasformazione digitale: dalla prudenza all’audacia

Una comunità scolastica, Don Bosco di Borgomanero di Novara, che nella stessa cornice concettuale riafferma la necessità di una discontinuità: sembra malata, la nostra scuola, ma non lo è, ferita dagli eventi, forse, ma viva e sana. Lo dimostrano il documento di Roberto Franchini, che Tuttoscuola ha pubblicato sul sito nei giorni scorsi, e quello di G. Campagnoli ed E. Negri, del Don Bosco di Borgomanero (No), che pubblicheremo sul sito nei prossimi giorni e che nella stessa cornice concettuale, riafferma la necessità di una discontinuità strategica nella progettazione didattica “per adottare con audacia i nuovi paradigmi della trasformazione digitale”. Una Scuola che a giugno 2020 è stata riconosciuta tra le cinque migliori in Italia proprio per la trasformazione digitale in atto, con il premio “Operazione Risorgimento Digitale” di Tim e Junior Achievement .

Tuttoscuola, nello sforzo continuo che la contraddistingue a sostegno del sistema educativo, dei docenti in questa terribile emergenza sanitaria, incanala la ricerca e la documentazione verso un confronto con le realizzazioni sul campo, perché pensiero ed azione, nella loro dinamica, generino nel sistema formativo modalità di essere e di operare sempre vitali.

Campagnoli e Negri, a conferma dell’evoluzione dei paradigmi scolastici indicata da Franchini, riportano i dati di un’indagine tra gli studenti sull’impatto della didattica a distanza, che fornisce risultati ampiamente soddisfacenti nelle diverse classi di parametri adottati. Ma la didattica a distanza non è il banale trasferimento delle modalità di fare lezione “dal vivo” al “remoto”, declinato nei suoi vari aspetti. Nel caso dell’Istituto di Borgomanero si fonda su un modo diverso di “essere scuola”, caratterizzato, tra l’altro, dall’introduzione nella classe di un’ora straordinaria di formazione con due docenti per sviluppare condivisione e consapevolezza del cammino educativo, dalla contaminazione tra le diverse discipline nel percorso di apprendimento, nel coinvolgimento degli studenti nella creazione di strumenti a sostegno dello stesso apprendimento (ad es. il progetto “Barocco 2020”).

Indubbiamente l’ampiezza dei problemi che si pongono nella fondazione della nuova scuola, qual è quella del dopo-virus, è tale da richiedere ulteriori riflessioni, raffronti e conferme, ed un ripensamento sui paradigmi in funzione dei quali creare e valutare l’istituto della scuola e la sua collocazione in una cultura ed una società che sembrano sfuggire a definizioni sicure.

E sarà difficile anche raccogliere e documentare i passi man mano compiuti. A questo, con il contributo dei suoi lettori, continuerà anche nella fase di ripartenza a dedicarsi con dedizione e passione Tuttoscuola.

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Di seguito la seconda puntata pubblicata l’11 giugno scorso su tuttoscuola.com in merito al documento “Trasformazione digitale nella scuola” di Giovanni Campagnoli ed Emanuela Negri.

TRASFORMAZIONE DIGITALE NELLE SCUOLE: COSTRUIRE ORGANIZZAZIONI DIDATTICHE ‘IRRESISTIBILI’ A PARTIRE DAI DESIDERI DI RAGAZZE/I

Riprendendo le tematiche educative, dopo tutta questa esperienza di mesi di didattica a distanza, è chiaro che la media education sarà l’educazione del 21° secolo[1] e, come è già avvenuto per l’istruzione, potrà essere un potente strumento di inclusione. È evidente l’interesse delle giovani generazioni nei confronti di queste dimensioni, che non possono essere lasciate solo al mercato. Media educational center, Digital Lab, E-sports Palace sono oggi spazi di aggregazione interessanti per i ragazzi: va allora ricercato e promosso il potenziale educativo di questi mezzi, le passioni che accendono e le aggregazioni che sviluppano per trasformarle in opportunità ed etica di apprendimento. Lo insegna anche il mercato: se nel secolo scorso si pensava che fosse l’offerta a generare la domanda (con relative crisi da sovrapproduzione e di eccesso di beni sul mercato), oggi è la domanda che genera l’offerta. Questo significa non buttarsi e produrre sempre più elaborati, condividere di tutto e di più, attivare canali su tantissime piattaforme, rincorrere l’ultimo aggiornamento… I ragazzi e le ragazze, i bambini e le bambine già ci dicono che esiste un interesse ed una predisposizione naturale all’uso delle tecnologie[2] (si parla appunto di “nativi digitali”, di “vita davanti agli schermi”, ecc.) e di questi strumenti, oltre ad una motivazione generalmente alta all’apprendimento di competenze. Si è quindi già in presenza di una domanda, che va aggregata, socializzata ed alimentata di contenuti. Ed è per questo che la funzione del docente è ancora più importante, in quanto ne è garante dell’autenticità, sa selezionarli, condividerli, aggregarli, fornirli (in più forme, anche multimediali) anche a seconda degli interessi individuali, verificarne gli apprendimenti. Ed ha in questo nuovo “ambiente creativo / irresistibile”, anche la possibilità di farne “assaporare il profumo”.

Ancora un approfondimento sulla “domanda dei ragazzi”: in questi mesi in generale gli studenti hanno saputo stare nella situazione, si sono dimostrati molto migliori di quanto li si è rappresentati fino ad ora (ultimamente erano tutti cyberbulli, prima solo bulli, prima ancora dipendenti, ritirati sociali, in preda ad alcolismo giovanile, passando per le baby gang e la violenza di quartiere…).

Le indagini svolte in questo periodo sui giovani[3], hanno rilevato di una ricerca di risposte a domande di senso, uno sguardo a tempi esistenziali, una capacità di saper ritrovare relazioni autentiche a partire da famiglia e amici, la fatica per la mancanza dell’incontro con l’altro, …

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CFP Fossano: il saluto di fine anno formativo 2019/2020

Il Centro di Formazione Professionale di Fossano conclude l’anno formativo 2019/2020 con un saluto e un augurio di una buona estate a tutti gli allievi del centro e alle loro famiglie:

La scuola è finita …quasi per tutti. Alcuni di voi si preparano, infatti, a sostenere l’esame finale, ultima fatica di questo anno formativo che, pur nelle difficoltà, ci ha insegnato ad essere più “tecnologici” ma anche ad essere più vicini, seppur lontani.

Questo tempo, che definirei “sospeso”, quasi “surreale” che abbiamo vissuto, e stiamo ancora vivendo, ci ha costretti a riflettere sulla nostra vita e sui valori veri, quelli che restano e che ci rendono felici, come la famiglia e l’amicizia. Noi tutti (direzione, formatori e tutto il personale del CFP di Fossano) ci siamo impegnati al massimo per continuare ad accompagnarvi nel vostro percorso formativo con la didattica a distanza.

Sappiamo molto bene le difficoltà che voi e le vostre famiglie avete dovuto incontrare. Grazie a tutti per l’impegno che avete dimostrato.

Adesso è tempo di meritate Vacanze.

Allora Buona Estate e seguite il consiglio di don Bosco:

«riposo ma non ozio. Fuga dell’ozio, presenza di Dio».

Un saluto cordiale a voi e alle vostre famiglie. Arrivederci a settembre!

CFP Vercelli: guardare il futuro con la serenità di Don Bosco

Il Centro di Formazione Professionale di Vercelli guarda il futuro con la serenità di Don Bosco. Di seguito l’estratto dell’articolo pubblicato ieri su Cuneoggi.it con il video realizzato dal Centro.

Diceva di San Giovanni Bosco, Don Domenico Bertetto:

“Don Rua e il Cardinal Cagliero attestano che quando crescevano i debiti, le difficoltà e i dispiaceri, vedevano Don Bosco più allegro del solito, tanto che quando lo udivano faceziare di più, dicevano: ≪ Bisogna che Don Bosco sia ben nei fastidi, giacchè si mostra così sorridente≫. (IV, 251).

Un giorno ricevette un gravissimo dispiacere. Invece che mostrarsi afflitto e melanconico, si dimostrò più allegro del solito, cosicchè un confratello gli espresse la sua meraviglia nel vederlo così allegro. Don Bosco gli rispose: ≪ Eppure oggi ho ricevuto il più forte dispiacere, che abbia avuto in vita mia≫. (XVIII, 376).

Sembra di riudire le parole di San Paolo: ≪ Sovrabbondo di gioia in ogni mia tribolazione ≫.

Anche gli Apostoli, dopo essere stati insultati e battuti perché fedeli a Gesù Cristo, se ne andarono pieni di allegrezza. L’amor di Dio alimenta la serenità e l’allegria anche nelle prove; dove infatti si ama, insegna S. Agostino, non si soffre.; e se viene la sofferenza, anche questa è amata, perché diventa mezzo per dimostrare a Dio il nostro amore.

Questa allegria, fondata sulla grazia e sull’amor di Dio, Don Bosco sapeva far regnare nelle sue case. Un giovane, poco dopo il suo ingresso nell’Oratorio, scriveva ad un amico: ≪ Qui mi sembra di essere in un paradiso terrestre. Tutti sono allegri, ma di una allegria veramente celeste, e specialmente quando si trova Don Bosco in mezzo a noi≫. (V, 713)”.

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Salesiani Bra: è partito l’oratorio estivo “Sale on the road”

Lunedì scorso, 15 giugno, l’oratorio estivo dei Salesiani di Bra è ripartito ufficialmente con “Sale on the road”. Tante iniziative per far vivere ai bambini e ai ragazzi un’estate “in sicurezza” con giochi, attività e una sana allegria sullo stile di Don Bosco.

Negli ultimi mesi la scuola media e il CFP di Bra avevano proseguito con la didattica a distanza; anche i gruppi dell’oratorio continuavano a incontrarsi online per organizzare attività di formazione, di dialogo e di confronto sul periodo che i ragazzi hanno vissuto. Non potevano però mancare delle proposte educative e ludiche “in presenza” da parte dell’Opera salesiana di Bra, il cui oratorio è presente fin dal 1976.

Terminate le due settimane di attività estiva con i giovani del biennio, inizia il periodo lungo quattro settimane per i ragazzi/e dalla quarta primaria alla terza media. Il sistema sicurezza Covid è garantito, grazie alla sperimentazione delle due settimane precedenti. L’accesso unicamente dal secondo ingresso dell’istituto, la postazione di triage presso l’entrata dell’oratorio presidiata da volontari e la registrazione dei partecipanti assicurano l’osservanza minuziosa della normativa. Molte le richieste pervenute per le quattro settimane. I circa 100 ragazzi ammessi sono stati suddivisi in 10 gruppi, ognuno dei quali con un animatore maggiorenne come responsabile. Nei gruppi sono presenti anche diversi giovani di 16 anni in qualità di aiuto animatore. Nell’orario che va dalle 8.00 alle 16.30 sono previste varie attività con laboratori e giochi, sempre nel rispetto delle distanze. Anche il servizio mensa è operativo. Numerosi i volontari che si sono offerti per l’accoglienza, la segreteria, il triage e le pulizie. Nonostante i numerosi condizionamenti imposti dalla normativa, tutto lascia prevedere un ottimo funzionamento dell’esperienza.

T.F.

Un augurio di una buona estate a tutti i bambini e i ragazzi che frequenteranno gli oratori estivi salesiani di tutto il territorio del Piemonte.

Per informazioni circa l’Oratorio Estivo di Bra: Direttore – 0172 4171 112 – direttore.bra@salesianipiemonte.it

Salesiani Novara: 40 anni di missione in Papua Nuova Guinea – Don Valeriano Barbero

Domenica scorsa, 14 giugno 2020, la Comunità Salesiana di Novara ha avuto il piacere di festeggiare i 40 anni di missione in Papua Nuova Guinea di don Valeriano Barbero. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato sul sito dell’opera.

Un pranzo eccezionale, quello di domenica scorsa nella comunità di Novara: mentre la stampa salesiana riportava la notizia dei 40 anni dalla fondazione della presenza salesiana in Papua Nuova Guinea (InfoANS), alla tavola dei confratelli la storia si viveva in diretta!

Don Valeriano Barbero, festeggiato per l’occasione, fu proprio fra i primi salesiani a metter piede sulla grande isola a nord dell’Australia: non per una visita, ma per rimanere!

40 anni fa, il 12 giugno 1980 si celebrava nelle Filippine la festa nazionale: alla mezzanotte, 3 salesiani partivano in direzione sud, verso Papua Nuova Guinea (erano D. Valeriano, D. Fernandez Rolando – filippino – e Giuseppe Kramar, jugoslavo), precisamente alla volta di Port Moresby, la capitale.

Accompagnati dall’ispettore delle Filippine, don Josè Carbonell, trovano ad attenderli il segretario del nunzio, che li portò in nunziatura per la colazione: era già quasi l’alba del 13 giugno (festa del Sacro Cuore), quando D. Barbero e Kramar vanno a dormire a Kerema, ricevuti dall’arcivescovo Patrick Copas.

I pionieri del 1980

 

Alla sera del 14, raggiunti dagli altri due, attraversano la baia di Kerema per arrivare in jeep ad Araimiri, dove il vescovo locale aveva aperto la St. Peter’s extension school (nome inventato per l’occasione, trattandosi di un nuovo tipo di scuola) per accogliere la dispersione scolastica. Mancava tutto… ed anche allora l’opera salesiana è iniziata con un’Ave Maria (era il giorno del cuore immacolato di Maria, gli indizi si sprecano!)

Da allora, in Papua sono sorte nell’ordine: una scuola professionale a Port Moresby con don Giuseppe Savina (piemontese di Acqui), poi un’altra a Rabaul, una a Kundiawa (fra le montagne) e un’altra a Vanimo (al confine tra Papua e il territorio indonesiano che occupa la parte occidentale dell’isola). 

Tutte scuole per ragazzi più o meno giovani che non potevano altrimenti accedere all’istruzione.

Akapiru

Direttore ad Araimiri, Delegato ed economo a Port Moresby, dopo aver ricoperto ogni tipo di incarico formalizzato o meno, anche nelle diocesi … dopo 40 anni si trova a Rabaul come confessore ed economo della scuola, della quale sta tentando di costruire il dormitorio dei ragazzi.

Originario di Bellinzago (No), negli ultimi mesi è a Novara per alcune visite mediche, ma il cuore non si è mai mosso dalla terra papuana e dalla sua gente.

A don Valeriano abbiamo chiesto un paio di cose…

Il momento più bello di questi 40 anni in Papua? Quando, dopo i primi 9 anni ad Araimiri, Valeriano dà vita ad una scuola elementare a Lariau come estensione della missione di Araimiri: 5 anni vissuti praticamente da solo, viaggiando in barca o a piedi e in bici tra i villaggi.

Cosa impara un missionario? Che il fare può essere di tante persone, ma toccare il cuore è solo di chi ha il coraggio e il tempo di stare con la gente. Nell’andare a consolare una persona in lutto in un villaggio, questa gli dice “Non venire con il tuo crocifisso, vieni tu di persona, lasciami sentire l’odore della tua presenza, la tua vicinanza… allora poi parleremo anche del tuo crocifisso”.

Grazie don Valeriano per la tua storia, perché non è solo memoria ma ancora desiderio di futuro!

I festeggiamenti di Don Valeriano Barbero – Domenica 14 giugno 2020

Scuola Media Salesiani Bra: una festa finale insolita

Sabato scorso, 13 giugno, si è svolta la festa di fine anno alla Scuola Media dei Salesiani Bra. Si riporta di seguito l’articolo gentilmente fornito alla redazione da parte del Preside della Scuola, Teresio Fraire, contenente anche due lettere indirizzate agli insegnanti da parte di due allievi di terza media che hanno terminato il loro percorso scolastico con ottimi risultati.

Tanti desideravano incontrarsi per un ultimo saluto dal vivo, dopo settimane di scuola on line. Alla fine si è deciso: appuntamento, per chi desidera, alla Messa prefestiva di sabato 13 giugno celebrata dal Direttore don Alessandro Borsello. Si sono ritrovati in tanti: allievi/e, genitori e tutti gli insegnanti. Peccato che piovesse! Niente paura: metà in chiesa e metà collegati via audio sotto il porticato, sempre con distanziamento e mascherina. Al termine i saluti di fine anno, con consegna delle tessere exallievi/e alle terze e degli attestati al merito per i corsi di spagnolo, francese e latino.

Con l’autorizzazione degli interessati pubblichiamo le lettere che due allievi di terza media hanno voluto inviare ai loro insegnanti dopo la pubblicazione dei risultati. Sono Maria Lo Magno, che ha ottenuto il 10 al termine del suo percorso scolastico, e Gianfrancesco Franco che è uscito con un 10 lode più che meritato.

“Salve professori, è l’ultima volta che vi scrivo e la mia mano trema, eppure non é una verifica quella che mi accingo a scrivere. Oggi ho preso coscienza che tutto è veramente finito; ci rivedremo certo, ma non come prof. ed alunna e questo provoca in me tanta amarezza.

Ho cercato parole che in qualche modo potessero aiutarmi ad esprimere la gratitudine al valore che avete dato in questi anni al mio operato; non ne ho trovate perché non le hanno ancora scritte.
Diró allora solo ‘grazie’ nella speranza che a voi arrivi pieno di tutti i miei sentimenti e l’immensa stima che ho verso chi ha creduto in me. Vi ricorderó sempre e sarà per me quello stimolo in più per non mollare mai. La sera del 13 giugno non vi ho potuto ringraziare e salutare uno per uno perché eravate impegnati con altre persone e non volevo essere invadente. Porgo adesso a tutti voi un saluto ed un ringraziamento, vi porterò sempre nel cuore. Grazie ancora, Maria”.

“Cari professori, la scuola è finita ed insieme ad essa anche il mio ruolo di studente nella casa salesiana di Bra. Anche se è ormai tutto finito, mi sento riconoscente a tutte quelle persone che, in questo ambiente, hanno contribuito alla mia crescita in tre anni della mia vita in cui io sono cambiato molto (fisicamente, caratterialmente, mentalmente…) e ho iniziato a conoscermi meglio. Tre anni in cui penso che ricevere un’educazione giusta e basata sugli ideali della mia religione sia fondamentale per indirizzarmi verso la “diritta via” e non perdermi “per una Selva Oscura”.
Qua ho imparato a lavorare con impegno, ma lavorando per uno scopo: ampliare le mie conoscenze. Dunque ho capito che dedicandomi allo studio posso trarre dei benefici per il mio futuro e che non lo devo fare solo per rendere contenta la mamma. Il metodo di studio, la capacità riflessiva… dove avrei potuto impararli se non qua o meglio: dove avrei potuto impararli meglio che qua?
A fine esame ho ricevuto i vostri complimenti per il mio impegno, però devo anche ringraziare voi perché mi avete fatto capire che il mio impegno porta bene solamente a me. L’assistenza istruttiva ed educativa che dedicate ai vostri alunni credo, almeno per me, sia importante per intraprendere gli studi e per trovarne un valido motivo. Non tutte le scuole hanno insegnanti così dediti ed interessati ai propri alunni, infatti questa scuola dovrebbe essere conosciuta di più per le possibilità che dà ai propri alunni e per il suo metodo formativo e non per la presenza di gente ricca! Purtroppo tra i giovani che conosco fuori dalla scuola sorge spesso questo pregiudizio.
Di questi anni di sicuro avrò molti bei ricordi. Ancora grazie mille per avermi sostenuto e aver creduto nelle mie capacità in questi tre indimenticabili anni! Cordialmente Gianfrancesco Franco
P.S. Che gioia quando dirò da grande ai miei futuri amici che ho frequentato la scuola media dei salesiani!”.

Don Bosco San Salvario: la vita all’Housing nella Quarantena

L’esperienza vissuta dai giovani ospiti all’Housing Sociale di don Bosco San Salvario durante i mesi di lockdown. Di seguito l’articolo pubblicato in data odierna sul sito dell’opera , a cura di Giulia Venco.

Durante la quarantena, in housing sono cambiate tante cose, ma partiamo dal principio.

Innanzitutto, subito dopo lo scoppio della pandemia e prima del lockdown generale alcuni di noi sono tornati a casa, chi in Italia e chi invece ha raggiunto mete più lontane come l’Africa o l’Asia Meridionale; chi di noi invece è rimasto qui ha cambiato stanza per rispettare le varie norme sanitarie. Durante i mesi di lockdown, siamo così rimasti a casa, seppur ogni tanto pesasse non poter uscire; lo stare a casa ha portato con sé dei risvolti positivi, infatti avendo avuto modo di trascorrere più tempo insieme, il gruppo ha trovato una maggiore unità ed il clima in casa era più sereno. Per quanto riguarda la quotidianità, Halefon che studia biomedicina, ci inviava tutti i giorni il bollettino con il numero dei contagi causati dalla pandemia, alcuni guardavano insieme il telegiornale e poi lo commentavano insieme, altri invece passavano il tempo ad allenarsi sulla terrazza mantenendo le giuste distanze gli uni dagli altri, abbiamo messo una barra per le trazioni alla porta della terrazza ed ogni tanto ci sfidavamo a chi ne faceva di più. infine in questa quarantena alcuni di noi si sono divertiti ad improvvisarsi parrucchieri per poi pentirsene poco dopo poichè il taglio risultava più bizzarro del previsto ma ciò nonostante ci abbiamo riso su sperando che i parrucchieri veri aprissero il più in fretta possibile. Per quanto riguarda le attività, come le cene e le colazioni, che prima svolgevamo con i volontari abbiamo dovuto interromperle, ma ci siamo cimentati noi nella cucina ed una sera, grazie all’aiuto di Davide, abbiamo fatto la pizza!

Inoltre durante questo duro periodo, tutte le volte che uscivamo per far la spesa abbiamo imparato a mettere la mascherina e capito l’importanza di essa; mano a mano che le restrizioni diminuivano, Marco uno di volontari, è tornato a farci visita trascorrendo ogni tanto con noi la domenica e proponendoci alcuni giochi di società.

E’ avvenuto poi un altro grande cambiamento, a maggio, Luca, l’educatore che stava con noi è andato via ed è subentrata Erika, cogliamo così l’occasione sia per dire un grande grazie a Luca, non solo per il tempo che ha trascorso con noi ma anche per tutto quello che fatto per noi e per l’housing, sia per dare il benvenuto ad Erika.

Adesso che piano piano stiamo tornando alla normalità molti di noi hanno ripreso a lavorare, Halefon ha smesso di mandare il bollettino dei contagi e noi stiamo cominciando a riaprire l’housing per i nuovi ingressi; però una volta a settimana, continuiamo a fare le nostre cene comuni e con l’occasione impariamo sempre qualcosa di nuovo, c’è chi ha imparato a fare le torte e chi invece ha capito quanto deve cuocere la pasta senza che scuocia, abbiamo inoltre imparato che è divertente ogni tanto ritrovarci tutti seduti insieme a tavola e poter così parlare sia dell’housing in sé ma anche di quanto è bello ridere e scherzare insieme.

CFP Vigliano Biellese: è tempo di scelte!

È tempo di buone scelte per i ragazzi e le ragazze che hanno concluso da poco la scuola. Il Centro di Formazione Professionale di Vigliano Biellese promuove i propri corsi attivi per diventare Operatori Termoidraulci, Operatori Elettrici, Operatori del Benessere e Operatori Meccanici Industriali. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato in data odierna sul sito dell’opera, a cura di Stefano Ceffa.

Alla fine della scuola è tempo di scelte. Di buone scelte! Scegli CNOS FAP

Si conclude un anno impegnativo. La distanza dalle aule ha fatto nascere in tutti una profonda nostalgia della Scuola, quella con la S grande, quella fatta di relazioni, di crescita. La distanza ha però consentito a molti di pensare. Pensare al proprio futuro, alle scelte compiute e a quelle da compiere. CNOS FAP c’è! In presenza o a distanza! Covid ha cambiato molto e cambierò molto il nostro modo di vivere, probabilmente cambierà molto anche il nostro modello industriale ed allora il tempo della scelta può diventare il tempo di una buona scelta.  Chi ha concluso il propio anno scolastico e vuole provare a immaginare una professione per la vita dinamica, varia, al passo con i tempi, nuova non deve fare altro che contattare i nostro orientatori per un colloquio informativo. Vi aspettiamo per accompagnarvi a diventare Operatori Termoidraulci. Una volta erano termoidraulici. Oggi sono operatori altamente specializzati nelle nuove fonti energetiche, nel risparmio, nell’efficientamento degli edifici oltre che nella manutenzione tradizionale. Vi aspettiamo per accompagnarvi a diventare Operatori Elettrici. Una volta erano gli elettricisti. Oggi sono operatori altamente specializzati nell’impiantistica civile e industriale, nella demotica, nei sistemi a PLC oltre che nelle manutenzioni. Vi aspettiamo per accompagnarvi a diventare Operatori del Benessere. Una volta erano acconciatori. Oggi sono operatori della bellezza e della salute esperti nei trattamenti del capello e del cuoio capelluto ma esperti anche rispetto alla bellezza a 360 gradi. Vi aspettiamo per accompagnarvi a diventare Operatori Meccanici Industriali. Una volta erano i tornitori e i fresatori oggi sono operatori esperti nella programmazione delle macchine a controllo numerico, esperti di materiali e strumenti di lavoro. Allora vi aspettiamo! Per ogni giovane un mestiere! info e contatti nell’immagine.

La Scuola Agraria Salesiana di Lombriasco ospite di BNI Racconigi

Grazie all’exallievo della Scuola Agraria Salesiana di Lombriasco Paolo Dalmasso, che si occupa nel suo studio professionale di agricoltura di precisione, l’Istituto ha avuto modo di incontrare online tecnici e professionisti dell’ambito agroalimentare nell’incontro organizzato dall’agenzia BNI, su piattaforma zoom.  Di seguito le parole di don Marco Casanova, Direttore dell’Istituto Salesiano di Lombriasco.

Far incontrare la scuola con il mondo del lavoro, con tecnici e professionisti dell’ambito agroalimentare ma anche di altri settori….ovviamente a distanza. Grazie al nostro exallievo Paolo Dalmasso che si occupa nel suo studio professionale di agricoltura di precisione mediante l’uso dei droni oltre che di altre problematiche legate all’ambito agrario ed edilizio, questo è stato possibile. Nell’incontro dell’agenzia BNI su piattaforma zoom con il capitolo BNI cicogna bianca di Racconigi ecco uno spazio per parlare di formazione tecnica nell’ambito agrario. Cosa ha fatto la scuola nel tempo della DAD? Quale approccio all’agricoltura di precisione per i suoi studenti nell’ambito del percorso formativo? La scuola si presenta al territorio perchè di fatto a questi incontri di un’agenzia di interazioni il territorio è presente con professionisti di vari settori. Una bella occasione voluta da un’exallievo affezionato all’opera salesiana dove fu anche animatore per vari anni nei centri estivi e accolta con piacere dal Direttore che ha partecipato all’incontro. Anche questo è un modo per far conoscere la propria proposta formativa e l’occasione di impegnarsi come exallievi.

Parrocchia Sacro Cuore di Gesù Vercelli: Festa Patronale 2020

Sono ufficialmente iniziati i festeggiamenti per la Festa Patronale della Parrocchia Sacro Cuore di Gesù di Vercelli. Da ieri infatti ha avuto inizio il triduo in onore al S.Cuore con la preghiera di consacrazione. Di seguito il programma della festa con il video di presentazione della parrocchia preparato da Flavio Ardissone, responsabile marketing del CnosFap di Vercelli.

Parleremo di certo, in questi tre giorni, del Centro di Formazione Professionale Cnos-Fap e di come sia pronta l’offerta formativa per l’anno 2020 – 2021.

Abbia dato a tanti di tutte le età perché possano offrire a quel Cuore, così umano e così divino, la consegna di sempre, tutta racchiusa nella preghiera rivolta al Padre: sia fatta la tua volontà.

(Flavio Ardissore)

Venerdì 19 giugno la celebrazione liturgica sarà con le due S.Messe alle 9.00 e alle 18.00. Domenica 21 giugno la festa della Comunità con le tre messe alle 9.00, alle 10.30 e alle 18.00.

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