Casa che accoglie – Ripartiamo da casa di don Bosco

Riportiamo il racconto dell’esperienza nata dalla volontà di aiutare la famiglia salesiana ucraina stravolta dalla guerra. Così don Eligio Caprioglio, direttore della casa salesiana di Chieri, ha mosso il primo passo e, coinvolgendo volontari ed animatori e con il sostegno di Salesiani per il Sociale, è partito, destinazione Leopoli, con un pulmino da 26 posti carico di aiuto. Un aiuto concreto fatto di pannolini, cibi in scatola e tachipirine.

I salesiani hanno sempre dato disponibilità delle loro case per ospitare giovani bisognosi o famiglie in difficoltà. Anche per questa emergenza, dovuta alla guerra in Ucraina, i salesiani del Piemonte hanno aperto le loro porte e ospitato diversi giovani e nuclei familiari in fuga. Sulla casa di don Bosco al Colle c’è una targa che dice “Questa è la mia casa”. Abbiamo provato ad essere casa che accoglie con lo spirito di famiglia che ha sempre contraddistinto il nostro fondatore.

Valentina Bellis – Responsabile Emarginazine e Disagio Salesiani Piemonte

Il video sottostante descrive questa storia, buona visione!

Oratorio Salesiano Michele Rua: 2 giorni della cultura e dello sport

Continuano le proposte e le iniziative che accompagnano i festeggiamenti per i 100 anni dell’Oratorio Salesiano Michele Rua. In linea con il periodo estivo, il 24 e 25 giugno si terranno i “2 giorni della cultura e dello sport“, ambiti in cui il Michele Rua ha speso da sempre energie, talenti, competenza e iniziativa. Due giorni (più un terzo di “preparazione”) pieni di appuntamenti, proposte e iniziative per ogni età.

Dal cinema all’aperto ai tornei, dai saggi alle prove di abilità, dai filmati e foto alla musica dal vivo, tutti potranno trovare uno spazio in cui mettersi letteralmente in gioco.

Il programma dell’evento prevede:

Mercoledì 22 giugno

  • Ore 14.30-17.30 tornei sportivi (basket, calcio, volley, calcetto e ping pong per ogni età)
  • Ore 15.00-16.30 skate exibition (saggio settore pattinaggio)
  • Ore 21.30 Arena Estiva proiezione del film “Ghiaccio”

Venerdì 24 giugno

  • Ore 14.00-16.00 Olimpiadi (attività organizzata all’interno del palinsesto Estate Ragazzi)
  • Ore 14.00-18.00 Musical-Lab (improvvisati musicista per un giorno)
  • Ore 15.00-16.30 Colora lo sport (laboratorio artistico e creativo per infanzia e primi anni elementari)
  • Ore 15.00-17.00 e 17.30-19.00 Giochi senza frontiere (per allievi e genitori della scuola dell’infanzia M.Margherita)
  • Ore 16.30-17.30 Jukebox (saggio settore danza)
  • Ore 16.30-17.30 e 17-30-18.30 Guinness World Record (scegli una prova e supera te stesso battendo un record)
  • Ore 16.30-18.30 Musical-Lab 2 (saggio corsi di musica)
  • Ore 16.30-18.00 I quadri di Millo (teatro + bike tour)
  • Ore 17.30-20.00 tornei sportivi (basket, calcio e volley dalla III media in poi, anche adulti)

Sabato 25 giugno

  • Ore 10.30-12.00 Open Sport (lezioni aperte di basket, calcio, volley dalla prima elementare)
  • Ore 10.30-11.30 e 11.30-12.30 Open Sport (lezioni aperte di pilates dalla V superiore in su)
  • Ore 10.30-12.00 I quadri di Millo (teatro + bike tour)
  • Ore 18.00-19.00 spazio agli atleti di ieri
  • Ore 18.30-20.00 premiazioni
  • Ore 21.30 Arena Estiva proiezione del film “Regine del Campo”

Durante tutta la manifestazione sarà allestita la mostra fotografica sui cento anni di sport e cultura al Michele Rua, angolo multimediale sui valori e l’educazione allo sport.

Per aiutare l’organizzazione della manifestazione, è consigliata la prenotazione della propria presenza a questo link: clicca qui.

Sarà comunque possibile iscriversi alle attività gratuite fino a quindici minuti prima dell’inizio delle stesse.

Valdocco: “Musica nel Santuario”, concerto conclusivo dell’anno pastorale

Sabato 25 giugno alle ore 21.00, presso la Basilica Maria Ausiliatrice, si terrà “Musica nel Santuario“, il concerto conclusivo dell’anno pastorale.

Con la partecipazione della Corale della Basilica, diretta da M.° don Maurizio Palazzo, e della “Filarmonica San MarcoWind Orchestra, diretta da M.° Matteo Dal Maso, verranno eseguiti brani di musica sacra e classica.

Verrà inoltre riproposta dalla Corale della Basilica, per la prima volta dopo tanti anni, la celebre antifona mariana Succurre miseris, per coro a 8 voci dispari, composta dal cardinal G. Cagliero in occasione della consacrazione della Basilica stessa (9 giugno 1868).

 

Cinema Teatro Agnelli: torna l’arena estiva

Dal 9 giugno al 28 luglio il Cinema Teatro Agnelli presenta l’arena estiva, 8 serate ogni giovedì alle 21:30 presso la Casa nel Parco. L’evento si inserisce all’interno delle iniziative di Estate al Sud 2022. Di seguito la notizia pubblicata dal sito dell’Istituto Agnelli.

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Dal 9 giugno al 28 luglio ogni giovedì alle ore 21,30 torna l’arena estiva del nostro Cinema con 8 serate presso la Casa nel Parco, in via Panetti 1 a Torino con titoli pluripremiati, con temi civili e sociali di rilievo, allo stesso tempo molto divertenti.

Di seguito il programma:

Giovedì 9 giugno ore 21.30

  • BELFAST di Kenneth Branagh (UK 2021, 107’)

Con 7 nomination agli Oscar, l’ultimo film di Branagh quest’anno è stato osannato dalla critica, con il premio Oscar e Golden Globe per la miglior sceneggiatura e David di Donatello come miglior film straniero. Film autobiografico, ambientato negli anni ’60, racconta il mondo di Buddy, bambino di 9 anni che cresce in periferia con i nonni e inizia ad amare il cinema americano.

Giovedì 16 giugno ore 21.30

  • SUL SENTIERO BLU di Gabriele Vacis (Italia 2022, 90’)

Un gruppo di giovani, 9 giorni e 200 chilometri da percorrere a piedi. Con loro ci sono educatori e medici. I giovani sono tutti collegabili alla sfera dell’autismo e il viaggio, che ha come meta finale Roma e il Papa, sarà loro di grande aiuto nella gestione di difficoltà e di emozioni. Nel cast anche Mikael che l’anno scorso ha operato come volontario anche presso Casa nel Parco.

Giovedì 23 giugno ore 21.30

  • SING 2 – SEMPRE PIÙ FORTE di Garth Jennings (USA 2022, ’92)

Film d’animazione in stile musical con canzoni spettacolari, tra hit pop e classici del rock, in cui il koala Buster Moon e il suo cast di star animali si preparano per un nuovo abbagliante show ispirato ad Alice nel Paese delle Meraviglie nella scintillante capitale mondiale dell’intrattenimento, Redshore City.

Giovedì 30 giugno ore 21.30

  • LA NAPOLI DI MIO PADRE di Alessia Bottone (Italia 2020, ’20)

Breve docufilm autobiografico attorno al tema del ricordo con affascinanti scorci di Napoli realizzato con materiale di archivio nell’ambito del Premio Zavattini in collaborazione con Istituto Luce, Cineteca di Bologna e immagini di archivio Aamod di Roma.

  • IL LUPO E IL LEONE di Gilles de Maistre (Francia 2021, ’99)

Alma, giovane pianista che vive a New York, dopo la morte del nonno torna in Canada, nella casa vicino alla foresta su un’isola remota dove ha trascorso la sua infanzia. Mentre si ricollega con le sue radici, Alma si prende cura di un cucciolo di leone smarrito dal circo di Vancouver e di una piccola lupa, anche lei in difficoltà. Un film per famiglie.

Giovedì 7 luglio ore 21.30

  • IL RITRATTO DEL DUCA di Roger Michell (UK 2020, 96’)

Incredibile storia vera di un anziano tassista di Newcastle intenzionato a cambiare il mondo. Kempton Bunton nel ’61 rubò dalla National Gallery di Londra il quadro “Ritratto del duca di Wellington” di Goya e inviò una richiesta di riscatto assai bizzarra: avrebbe restituito il dipinto a condizione che il governo si fosse impegnato di più nel sostenere gli anziani. Una storia affascinante, piena di misteri, tutta da scoprire.

Giovedì 14 luglio ore 21.30

  • IL CAPO PERFETTO di Fernando León de Aranoa (Spagna 2021, 120’)

Javier Bardem è il protagonista della dark comedy sul mondo del lavoro, in cui interpreta il carismatico proprietario di un’azienda produttrice di bilance industriali nella provincia spagnola. Tutto deve essere perfetto per l’imminente visita di una commissione che deciderà il destino dei finanziamenti pubblici e il conferimento di un premio per l’eccellenza aziendale. Un’incessante serie di eventi inaspettati ed esplosivi, dalle conseguenze imprevedibili.

Giovedì 21 luglio ore 21.30

  • LA SIGNORA DELLE ROSE di Pierre Pinaud (Francia 2020, 105’)

Un commedia che cattura l’essenza del cinema francese più tradizionale. Eve ha ereditato dall’amato padre una piccola società di coltura di rose ed è diventata un punto di riferimento nell’industria floreale francese. Sull’orlo della bancarotta, però, Eve recluta tre nuovi stagisti attraverso un programma di reinserimento sociale per mettere in atto un piano rocambolesco che la aiuti a creare la rosa perfetta da competizione.

Giovedì 28 luglio ore 21.30

  • NON CI RESTA CHE VINCERE di Javier Fesser (Spagna 2018, 124’)

Marco, allenatore di una squadra di basket professionista di alto livello, viene sorpreso alla guida in stato di ebrezza: per ordine del giudice viene condannato a organizzare una squadra di basket composta da persone con un deficit mentale. Ciò che era cominciato come una pena si trasforma in una lezione di vita sui pregiudizi sulla normalità.

 

ESTATE AL SUD

Un progetto a cura di Fondazione della Comunità di Mirafiori, Ass. Il Laboratorio CTM, Cinema Teatro Agnelli – Parrocchia San Giovanni Bosco, Ass. CentroScienza onlus, Cooperativa Sociale Mirafiori e in collaborazione con Impresa sociale Orti Generali.

Family media partner: TorinoBimbi
Con il sostegno di: Città di Torino, Fondazione per la cultura Torino e Fondazione Compagnia di San Paolo

  • QUANDO: dall’8 giugno all’11 settembre 2022
  • COSA: cinema all’aperto, conferenze e talk scientifici, concerti, spettacoli teatrali, poesia, attività per famiglie e benessere a Casa nel Parco e CPG Torino
  • DOVE: Casa nel Parco – via Panetti 1 Torino

L’Istituto Agnelli sceglie DELL Technologies

L’Istituto Agnelli, in occasione del progetto di restyling dei locali adibiti a tutti i laboratori dell’Istituto Tecnico, ha scelto di rinnovare il parco macchine, affidandosi a DELL con un totale di 98 macchine della nota marca di prodotti informatici utilizzate nei laboratori. Di seguito la notizia riportata dal sito Agnelli.

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Da sempre la nostra scuola è stata attenta all’ambito IT e a partire dal 2012 ha iniziato un serio percorso di ristrutturazione dell’infrastruttura di rete. Nel 2018 l’istituto ha investito in un nuovo laboratorio per il CAD (Computer-Aided Design), il BIM (Building Information Modeling) e la robotica, acquistando workstation DELL dedite all’uso di software specifici che ci consentissero un’alta capacità di calcolo e di grafica.

Nel corso del 2021 abbiamo affrontato poi un importante progetto di restyling dei locali adibiti a tutti i laboratori dell’Istituto Tecnico. Con l’occasione abbiamo scelto di rinnovare il parco macchine, acquistando 61 PC DELL OptiPlex 3080 Micro Form Factor e 61 monitor da 24 pollici. Un importante investimento per il quale ci siamo avvalsi di un partner leader nel settore.

La tecnologia e il design dei pc OptiPlex ha subito trovato in noi docenti una risposta alle esigenze didattiche ma anche di spazio, per salvaguardare l’eventuale utilizzo di pc personali da parte dei ragazzi. Parallelamente è stato predisposto per tutti gli allievi della scuola superiore un accesso tramite active directory in modo che ogni allievo potesse accedere da qualsiasi macchina e trovare i suoi materiali. Questo grazie anche alla potenza del nuovo server DELL PowerEdge R540.

Oggi abbiamo un totale di 98 macchine DELL dedicate ai laboratori: un investimento significativo per dotare i ragazzi dei migliori device per l’apprendimento laboratoriale.

CFP Fossano: la 2^ Acconciatura alle prese con Romeo & Giulietta

Le ragazze ed i ragazzi di 2^ Acconciatura al CFP di Fossano, al termine dell’anno formativo, hanno analizzato la famosa opera di William Shakespeare Romeo e Giulietta“, realizzando anche le acconciature del 1300 in laboratorio e recitando i dialoghi in lingua inglese in una video rappresentazione. Di seguito la notizia riportata dal sito del CFP di Fossano.

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Chi non conosce la storia d’amore e morte più famosa di tutti i tempi?

Oh, she is a beauty too rich for the earth! I’ve never seen true beauty until tonight.

Romeo e Giulietta di William Shakespeare è una storia di altri tempi. Due giovani che si amano immensamente e che non possono coronare il loro sogno d’amore a causa dell’opposizione delle famiglie.

Romeo, Romeo – wherefore art thou Romeo? Deny your father and refuse your name. Or, if you do not want to, I will no longer be a Capulet.

Per la tragedia della loro storia, Romeo e Giulietta sono diventati il simbolo dell’amore con la A maiuscola, dell’amore ideale, del vero amore che tutti sognano e a cui tutti tendono l’animo e il desiderio.

Ah, dear Juliet, you seem as though you are just asleep! I will stay here… and I shall rest for eternity.

Un amore che sceglie di vivere nel tempo e oltre la vita, oltre la morte, una storia che sopravvive nel tempo e nella memoria di tutti noi. È su questa tragica vicenda che le ragazze ed i ragazzi di 2^ Acconciatura si sono concentrati al termine dell’anno formativo, per analizzare l’opera e riflettere attentamente sul suo significato.

Hanno poi realizzato in laboratorio le acconciature del 1300, sperimentandosi nella loro arte con professionalità. Infine si sono messi in gioco attraverso una video rappresentazione, scegliendo di recitare i dialoghi in lingua inglese. Che avventura!

La partecipazione, l’entusiasmo e il coinvolgimento notevoli hanno prodotto ottimi risultati e non poche soddisfazioni: attraverso la didattica attiva emergono i veri talenti, le propensioni, i desiderata e si impara davvero che tutti abbiamo delle qualità e delle peculiarità da scoprire. Nel frattempo ci si diverte!

Si ringrazia per la disponibilità dei costumi d’epoca il Borgo Sant’Antonio di Fossano, in particolare la presidente del Comitato Sandra Sarvia. Un grazie di cuore ai frati Cappuccini di Fossano per la location.

CFP Rebaudengo: Panda 4 Mission – Conclusione di un’esperienza formativa straordinaria

Ha raggiunto la cifra di 13.250 euro la vendita all’incanto della “Panda 4 Mission”, l’autoveicolo restaurato dagli allievi del Centro salesiano di formazione professionale Rebaudengo a Torino. La somma è destinata al “gemello” Centre Notre Dame de Clairvaux a Ivato in Madagascar (15 chilometri dalla capitale Antananarivo).

La ragione del progetto “Panda 4 Mission” è stata illustrata da don Luca Barone, nella presentazione dell’evento svoltasi al Toolbox di Torino:

“Quando ho alzato gli occhi sul nostro portone che affaccia sulla piazza, ho riletto la denominazione scritta sulla lapide dell’inaugurazione del 1930: “istituto missionario”. Da quel momento ho cercato di riallacciare una relazione stretta fra quanto accade in questo angolo di Torino e l’attività salesiana nel mondo”. Don Barone conosce sette Paesi africani nei quali è stato in visita da responsabile dell’animazione missionaria dell’ispettoria subalpina. Ora cura anche in questo modo, con la sollecitazione che ha dato al CFP, il suo “mal d’Africa”.

Don Daniel Antúnez, presidente di Missioni Don Bosco, ha apprezzato questa “riscoperta”. Nel suo intervento al Toolbox ha sottolineato l’importanza del legame che si crea fra i giovani che frequentano i corsi al Rebaudengo e i loro coetanei in Madagascar. È un modo per costruire l’attenzione verso chi è più sfortunato perché nato in un luogo e in un tempo dove lo sviluppo è stato frenato ed è difficile da rigenerare:

La formazione professionale è uno strumento per dare ai giovani un mestiere spendibile in quelle situazioni, riversando così sull’intera comunità a cui appartengono un avvio di benessere economico”.

Il direttore Teruggi ha sottolineato l’entusiasmo che gli allievi hanno messo per il restauro della vecchia Panda immatricolata nell’anno del centenario di Don Bosco, il 1988.

“Un sintomo è che le squadre che hanno operato sul veicolo erano sempre puntualissime agli appuntamenti. Il piacere di riattivare un mezzo che sarebbe poi tornato su strada superava l’interesse per le lezioni in cui la pratica richiedere di montare un motore e smontarlo per la lezione della squadra successiva”.

Si è accesa una solidarietà a distanza che i giovani Torinesi sperano si traduca a inizio del prossimo anno scolastico nella possibilità di collegarsi via Web con la scuola di Ivato e di dialogare con i coetanei che nel frattempo avranno ricevuto il finanziamento ricavato dal progetto “Panda 4 Mission”.

A premiare l’impegno degli allievi e dei loro insegnanti, anche la partecipazione inattesa alla serata del 9 giugno di Giorgetto Giugiaro, il designer creatore della prima Panda. Ha raccontato in maniera informale ai ragazzi presenti la genesi del modello, scaturita da una sfida per creare un veicolo dal basso costo di produzione e da offrire a un prezzo popolare.

“Finché l’avvocato Agnelli non c’è salito sopra, sembrava un’automobile di poca classe, poi è diventata un’utilitaria apprezzata anche dai professionisti più esigenti”.

Il merito di questa visita a sorpresa è di Francesco Joly della Torino Heritage, l’associazione che vuole valorizzare la cultura automobilistica maturata a Torino. Ex allievo di Valsalice, come ha tenuto a sottolineare, è sua la donazione della Panda sulla quale hanno messo mani e intelligenza i restauratori, sua la capacità di sostenere questo progetto come connessione fra il mondo dell’impresa e quello della solidarietà.

“Non voglio essere blasfemo, ma se possiamo dire che in certo modo anche gli animali hanno un’anima, anche l’automobile può averne una. E questa nasce dal lavoro di chi la progetta e di chi la costruisce”.

Dal Madagascar, don Erminio De Santis ha comunicato in video registrazione il suo grazie perché anche questo contribuito servirà a proseguire l’attività di accoglienza dei circa duecento ragazzi fra i 13 e i 18 anni ai quali, oltre all’istruzione per cinque specializzazioni professionali, riesce a dare cibo, vestiti e cure mediche.

“Qui una Panda come quella che avete messo all’asta ce la sogniamo, per gli spostamenti in un territorio dove le vie di comunicazione sono poche e disastrate”.

Una nota che dice molto sulla necessità di potenziare la cooperazione fra Rebaudengo e Clairvaoux.

Questa esperienza è stata un’opportunità eccezionale dal punto di vista della formazione per i settori coinvolti e per i ragazzi e i formatori che hanno partecipato, mettendo in campo le competenze più svariate, molteplici ore di lavoro e uno stretto rapporto con aziende partner che ci hanno aiutato nella realizzazione del progetto.

L2L Maker Lab San Luigi – Intervista ai protagonisti del cortometraggio “Gli 8 Pazzi”

(Labs to Learn) – Proponiamo il racconto della produzione di un cortometraggio, a cura di 8 giovani studenti della scuola media Peyron di 3 classi di 2°media, risultato dell’azione del Maker Lab presso l’oratorio salesiano del San Luigi di Torino.

Per saperne di più sul Digital Lab del San Luigi:

Che esperienza incredibile! Questa prima edizione sperimentale del Digital Lab volge al termine e, pare, con tanta soddisfazione da parte dei ragazzi che ne hanno fatto parte, ma anche dei loro insegnanti.

Non sapete di cosa si sta parlando? E allora scopritelo leggendo le prossime righe dove vi racconteremo come è nato un gruppo di 8 ragazzi di 3 classi di 2°media, appassionati delle tecnologie più innovative, e desiderosi di apprendere tutti i segreti di come si realizzano video, con poco ma di vera qualità!

Il Digital Lab è un laboratorio pieno zeppo di dispositivi tecnologici (pc, tablet, Ipad, videocamera, fotocamera, drone, e tanto altro…) che si trova all’Oratorio salesiano San Luigi e che ha aperto le porte per una mattina alla settimana a questi 8 ragazzi. Perché proprio a loro? Perché i loro insegnanti, i loro genitori e loro stessi hanno creduto alla possibilità che provare a “fare scuola” in maniera un po’ diversa dal solito li avrebbe motivati nel riconoscersi delle capacità nascoste e a prendere sul serio, con vero impegno, un percorso di creazione di un cortometraggio e magari, di riflesso, anche il loro percorso scolastico.

Ci sono riusciti? Beh lo abbiamo chiesto a loro…

In che cosa pensate che vi abbia aiutato a crescere il Digital Lab?

Vasile ha risposto così: “A prendermi le mie responsabilità e a darmi da fare; fare le riprese mi stancava abbastanza ma mi ha dato molte soddisfazioni.” Anche Alessandro ha avuto la sensazione che questo laboratorio lo abbia “aiutato a organizzare meglio il lavoro”. C’è chi invece, come Leonardo, ha imparato “quanta pazienza ci vuole per realizzare un cortometraggio” in tutte le sue fasi, dalla stesura dello storyboard, alla realizzazione delle riprese, fino al montaggio. Aly addirittura ora si sente “più maturo, riesce a fare meno casino”. Tutti si riconoscono anche delle abilità tecniche in più: adesso conoscono i nomi delle differenti inquadrature utilizzate nel cinema e di conseguenza a realizzarle maneggiando come si deve la videocamera. Marcus, come altri (Alessandro, Leonardo, …) sono orgogliosi di poter dichiarare che ora sanno come pilotare un drone ma anche tutte le regole e le accortezze per poter farlo volare in sicurezza.

Qualcuno di loro, per partecipare, riconosce di avere perso molto, magari ore di lezione della materia preferita, chi invece ore di quella materia su cui hanno un po’ di difficoltà e ciò li ha messi in una situazione svantaggiosa: gli tocca faticare il doppio per poter stare al passo coi compagni o peggio dover recuperare. Però tutti riconoscono che accogliendo questa proposta hanno guadagnato molto…

Leonardo: “Più sicurezza in quello che faccio”, Diego: “Nuove amicizie e nuove conoscenze”, Marcus: “Il bello di poter giocare a calcio o a basket durante gli intervalli”, Gianluca: “Più possibilità di scelta sui miei obbiettivi del futuro”, Aly: “Capacità tecniche informatiche”.

Parola ad Alessandro

Ciao, io sono Alessandro, uno degli otto componenti del gruppo e voglio parlarvi del percorso che ci ha portati alla realizzazione del video finale, il cortometraggio degli “8 Pazzi”.

Durante i primi incontri abbiamo testato le nostre capacità e conoscenze sul mondo digitale e seguito lezioni da parte di professionisti su tecniche, modalità di realizzazione dei video e l’utilizzo di alcuni strumenti (ad esempio il drone). Alla fine di alcune lezioni Lele e Rachele (un educatore e una studentessa volontaria) ci hanno proposto delle sfide a quiz (con Kahoot) per testare la nostra attenzione e interesse rispetto agli argomenti trattati, è stato molto divertente ma soprattutto stimolante.

Successivamente, abbiamo deciso il tema di quello che sarebbe stato il video finale del Digital Lab e da quel momento è iniziato il lungo processo di realizzazione. Siamo partiti con la stesura del soggetto, la creazione di uno storyboard e per concludere la parte più progettuale abbiamo scritto la sceneggiatura.

A questo punto abbiamo iniziato a fare le riprese, al Digital Lab, a casa e anche a Valdocco dove abbiamo passato una giornata diversa dal solito e ci siamo divertiti molto (mi sentivo un po ‘ un regista sul set di un film…). La parte più delicata del lavoro penso si possa riscontrare nel montaggio, dove tutto il materiale è pronto per essere assemblato; con l’aiuto di John e Vadim (due ex studenti della scuola di Valdocco, quindi professionisti nel campo) abbiamo realizzato il montaggio con alcuni programmi come ad esempio Adobe Premiere.

Quando in anteprima abbiamo visto il nostro cortometraggio, siamo rimasti entusiasti del lavoro che siamo riusciti a fare in così “poco tempo” e alla qualità del prodotto che abbiamo realizzato, spero che sia solo l’inizio di un lungo percorso che ci porterà a fare della nostra passione un lavoro o comunque a non smettere di coltivarla.

Parola a Rachele

Ciao mi chiamo Rachele, ho 23 anni, sono una studentessa di comunicazione e, conoscendo l’oratorio fin da bambina, quando Lele (educatore dell’oratorio) mi ha proposto di partecipare alla realizzazione di questo progetto non ho esitato un attimo nell’accettare.

In questo laboratorio sono stata il braccio destro di Lele e un supporto per i ragazzi; avendo studiato al liceo artistico e specializzandomi nel multimediale ho portato il mio sapere nel gruppo con l’obiettivo di aiutare e aggiungere interesse nei ragazzi.

Per me questi 8 ragazzi si sono rivelati tutti speciali, a modo proprio, con tanto da dare in tutti i sensi, sia a livello “lavorativo” sia a livello umano. Ho legato con tutti, dal più esuberante al più silenzioso instaurando con ognuno un rapporto speciale che, al termine di questa bella esperienza, mi dispiace veramente molto interrompere. Hanno mostrato interesse, partecipazione, ma soprattutto entusiasmo nel voler imparare cose nuove.

Partecipando ho dovuto talvolta saltare delle lezioni universitarie ma ho appreso e imparato cose che nessun corso e nessuna lezione mi potevano dare.

La buona notizia è che il Digital Lab continua anche al pomeriggio, chissà che qualcuno di loro non si riaffacci, magari portandosi con sé qualche nuovo amico della scuola Peyron!

Proponiamo anche un video interattivo con una simpatica presentazione del Team che ha lavorato per il cortometraggio:

San Salvario: ritorna “Spazio Anch’io”

L’educativa di strada degli oratori salesiani a San Salvario ritorna a svolgere le sue attività a “Spazio anch’io”, all’interno del parco del Valentino tra via Carlo Ceppi e via Medaglie d’oro nel campo sintetico sopra al padiglione 5 di Torino Esposizioni.

Dopo quasi 15 anni di attività, “Spazio Anch’io” ha dovuto cambiare sede per la presenza del presidio sanitario, ma ora riparte. Per l’occasione si è voluto festeggiare questo importante momento in pieno spirito Salesiano con animazione, musica e sport per oltre 100 ragazzi pervenuti ed anche un importante momento di riflessione dal titolo “Educativa di Strada: una grande storia con tracce di futuro”.

Sono intervenuti Patrizia Gugliotti proget manager di NoMiS di Compagnia di San Paolo, Massimiliano Miano Presidente della Circoscrizione 8 e la Consigliera Regionale Monica Canalis; a moderare gli interventi Don Gian Marco Pernice.

Il primo intervento di Gugliotti ha riguardato la nascita e la storia del Programma NOmis che da un progetto rivolto principalmente a Minori non accompagnati per le strade di Torino, ha ampliato il suo range d’azione a Minori e giovani a rischio e in situazione di disagio. Una riflessione molto ben articolata sull’importanza che hanno i servizi di strada che facendosi prossimi ai giovani, in particolar modo i più fragili, incontrano le loro storie e affiancandosi ai loro vissuti possono offrire opportunità di crescita nell’ottica di ricostruire una giustizia sociale.

La stessa voglia di giustizia sociale rammenta Don Pernice, che animava la vita di un giovane prete di periferia della Torino della metà dell’800. Oggi si direbbe che Don Bosco andava a “fare territorio” per osservare, incontrare, donare un futuro ai giovani dell’epoca. Miano, Presidente di Circoscrizione, ha sottolineato tutto l’interesse che la circoscrizione prova nei confronti di questo progetto anche in ottica di un sostegno futuro, un’attenzione particolare testimoniata dalla grande determinazione che la circoscrizione ha messo nell’iter della riapertura dello spazio.

Monica Canalis ha evidenziato come durante la pandemia, il venir meno di attività come l’educativa di strada, in alcuni casi della scuola e di svariate altre realtà educative sui territori, abbia aumentato in alcuni giovani fobie, tentativi autolesionistici, ansia, disturbi psichiatrici importanti e anche episodi più gravi. Ora è necessario ritornare a lavorare con ancora più enfasi e forza perché quello che si è perso venga recuperato.

Vincenzo Camarda, Presidente della Commissione Sanità e Servizi Sociali, che per motivi istituzionali ha dovuto rinunciare all’ultimo, ha fatto arrivare i suoi saluti sottolineando quanto attività educative come questa possano essere una presenza preventiva sui territori di tutta la città da promuovere e sponsorizzare.

I saluti di Don Leonardo Mancini, Ispettore dei Salesiani del Piemonte, e del Parroco Don Claudio Durando che è anche direttore dell’opera, hanno concluso una giornata particolarmente significativa, come particolarmente significative e sentite sono state le premiazioni dei tornei di street soccer in cui il premio più importante è stato quello del “fair play”.

Spazio Anch’io” ritorna ad essere il quartier generale di un’attività educativa molto articolata che si dirama su tutto il territorio di San Salvario. Da qui partono e qui convergono le storie di tanti giovani italiani e stranieri, storie difficili e dolorose ma anche in alcuni casi vere e proprie storie di rinascita. Sono di nuovo attivi in loco i servizi di sostegno allo studio dell’italiano per gli stranieri, lo sportello di consulenza per la compilazione dei documenti e la ricerca concreta di un lavoro e la possibilità di attivazione di tirocini formativi. Per quanto riguarda la parte più educativa che permette agli educatori di entrare in sintonia con i ragazzi e creare una relazione di fiducia, lo spazio sarà aperto tutti i pomeriggi con tornei di calcio, laboratori sportivi e laboratori artistici.

In particolar modo verrà attivato nel mese di luglio, con il patrocinio della circoscrizione 8 e il placet del tavolo tecnico-artistico arte urbana e Street Art, un progetto chiamato “migrazioni di parole” che realizzerà una vera e propria opera d’arte a cielo aperto formata da frasi sull’inclusione scelte dai ragazzi stessi insieme agli educatori.

CFP Fossano: si scrive Tropical Bosco, si legge Seconda Chance

Venerdì 3 giugno al CFP di Fossano si è concluso il Progetto Lapis di quest’anno, il cui nome d’arte è stato “Seconda Chance”. Nato come un tentativo di far affrontare la scuola ai ragazzi fra i 14 e i 15 anni con un altro spirito e provare a guardarla da una diversa prospettiva, i giovani partecipanti hanno calato il sipario sul progetto con l’inaugurazione del fanta-pub “Tropical Bosco”. Di seguito la notizia riportata dal sito del CFP di Fossano.

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“…dalla quinta elementare zero sbatti di studiare,

quante note sul registro ma ora le note le registro,

…no no non seguo i fans voglio solo una seconda chance…”

 

E giù il sipario! Con la voce e la metrica del nostro alunno (e, per l’occasione, Maestro di Cerimonie) “Big Steve” a chiudere in maniera decisamente brillante e stilosa l’inaugurazione del fanta-pub “Tropical Bosco” e l’edizione 2022 del Progetto Lapis. Ma facciamo un passo indietro. “Seconda Chance” è stato il nome d’arte che quest’anno abbiamo scelto per il percorso affrontato da dodici ragazzi di età compresa tra i 14 e i 15 anni che da gennaio a giugno ’22, per tre giorni a settimana fino alla fine dell’anno scolastico, hanno formato il gruppo classe dei Lapis.

Il percorso “Lapis – Laboratori Scuola e Formazione” ha cadenza annuale: trecento ore nelle quali il Centro Salesiano mette a disposizione formatori, spazi, strumenti e laboratori, oltre che i suoi principi educativi. Ai ragazzi, invece, si chiede entusiasmo e impegno per disputare alla grande la loro “seconda occasione”. Alunni provenienti dalle scuole medie del territorio (quest’anno dagli Istituti Comprensivi di Fossano, Bene Vagienna, Centallo-Villafalletto e Racconigi) si mettono in gioco e si tuffano “a bomba” in un’avventura di sei mesi che richiede coraggio. Non è facile, nel bel mezzo dell’anno scolastico, sedersi a nuovi banchi, conoscere e farsi accettare da nuovi compagni e da nuovi professori. Non è da tutti. In un nuovo primo giorno di scuola la paura fa novanta, come scrive nella sua tesina una delle allieve:

“…Penso che questa sia una grande opportunità per superare l’esame e recuperare il tempo perduto. La mia più grande paura nel venire qua era quella di non essere accettata e avere difficoltà ad integrarmi…”

Il Progetto Lapis non è una rivincita, piuttosto un tentativo di affrontare la scuola con un altro spirito, provare a guardarla da una diversa prospettiva. Durante queste intense settimane gli alunni hanno l’opportunità di confrontarsi con il mondo della formazione professionale: si applicano in laboratori di arte, cucina e falegnameria, iniziano a conoscere e utilizzare i “ferri del mestiere”, osservano gli studenti più grandi maneggiare strumenti e macchinari e acquisire tecniche e competenze. Durante la prova orale di terza media che li attende a fine giugno, davanti alla commissione d’esame, racconteranno la loro esperienza e cercheranno di spiegare se e come questa li abbia aiutati e ispirati.

Come dicevamo, il viaggio di quest’anno si è concluso venerdì 3 giugno, ultimo giorno del progetto ma, soprattutto, il D-Day dell’inaugurazione del locale più cool dell’estate, il “Tropical Bosco”. La classe dei Lapis, una speciale aula-laboratorio dotata di forno e strumenti per la lavorazione del legno, si è trasformata per una mattina nel “freschissimo Tropical B”: un bar ideale, un chiringuito immaginario su un fantastico lungomare caraibico, un “posto bello, piacevole, che ti fa stare bene…” come lo hanno definito i Lapis mentre lo sognavano ad occhi aperti. Clienti speciali: i formatori del Cnos che hanno regalato un po’ del loro tempo ai ragazzi, per valorizzare la loro creatività e il loro sforzo.

Si sa, però, che “non c’è divertimento senza sbattimento” e in questi casi è il lavoro di gruppo a fare la differenza. Ma lo squadrone Lapis non ha deluso le aspettative: Sara e Kadija hanno sfornato pizze, torte e muffin a volontà; Salvo e Alessandro si sono occupati di drink colorati (e analcolici); Morgan, Leo, Sabri e Chiara, addetti alla sala, hanno appuntato gli ordini; Steve si è sdoppiato in “butta-dentro” e cantante; Saad e Arthur hanno presidiato la consolle e Jacopo, re dei paparazzi, ha immortalato l’evento con i suoi scatti. Il risultato sono state due ore leggere e allegre, con la sola pretesa di stare bene insieme, studenti e formatori; sicuramente un momento utile a stemperare un po’ la tensione prima dell’esame.

Ci piace comunque pensare che negli anni a venire i ragazzi del Lapis ’22 incontrandosi si diranno: “…Fra’! Ti ricordi del Tropical Bosco??”.