Lettera dell’Ispettore – Natale 2022

Si riporta di seguito la lettera dell’Ispettore del Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania don Leonardo Mancini in occasione del Santo Natale 2022.

Valdocco, 24 dicembre 2022

L’angelo disse ai pastori:
“Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia,
che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide,
è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore.
Questo per voi il segno:
troverete un bambino avvolto in fasce,
adagiato in una mangiatoia”.
(Lc 2,10-12)

A confratelli e laici corresponsabili di
Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania

Carissimi confratelli,
il tempo di Avvento è trascorso in fretta, come e forse più del viaggio di Maria che va ad aiutare Elisabetta. Penso non così in fretta da non farci accorgere di quello a cui ci stavamo e stiamo preparando: la celebrazione dell’Incarnazione del Verbo.

Immagino che tutti in questi giorni abbiamo aiutato altri ad entrare nel mistero del Natale, ne abbiamo fatto assaporare la bellezza, la profondità, l’importanza per ciascuno di noi e per l’intera umanità.

E abbiamo forse insistito anche su uno degli atteggiamenti tipici dell’Avvento-Natale; atteggiamento che viene sottolineato anche dagli angeli: la gioia. In realtà, a leggere bene il testo evangelico, la gioia non è solo o soprattutto un atteggiamento o un sentimento, ma un evento vero e proprio, è l’oggetto dell’annuncio: vi annuncio una grande gioia. La gioia coincide con il bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia.

Nelle nostre Costituzioni la parola “gioia” è presente 12 volte; ed abbiamo come ben sapete un articolo costituzionale, il n° 17, che si intitola Ottimismo e gioia. Riporto qui l’ultima parte del testo dell’articolo; il soggetto naturalmente è “il salesiano”: “Poiché annuncia la Buona Novella, è sempre lieto. Diffonde questa gioia e sa educare alla letizia della vita cristiana e al senso della festa: «Serviamo il Signore in santa allegria“.

L’articolo ci ricorda che nel salesiano la gioia, la letizia, non dipende dai bioritmi favorevoli, ma dipende dal fatto che lui annuncia la Buona Novella: una bella Notizia, anzi, la più bella Notizia della storia! Più annuncio, più gioisco; meno annuncio, più sono triste. Ci ricorda inoltre che siamo chiamati a diffondere la gioia della Buona Notizia con la logica dell’educatore, consapevoli che la trasmissione non viene recepita immediatamente, ma richiede un processo, un cammino: c’è bisogno di educare alla letizia della vita cristiana ed al senso della festa.

Se le cose stanno così come le descrivono il Vangelo e le Costituzioni,
possiamo dire che:

  • la gioia è l’evento Gesù, Verbo incarnato che si fa Piccolo per me (cfr Lc 2,10-12)
  • la gioia abita chi la annuncia… cioè chi annuncia la Buona Notizia che è Gesù (cfr Cost. 17)
  • la gioia ha bisogno di me educatore per estendersi, farsi conoscere ed abitare altri; nella consapevolezza che la gioia si insegna e si impara gradualmente… perché alla letizia della vita cristiana si viene educati (cfr Cost. 17).

Vi auguro, e auguro anche a me, di accogliere la grande gioia che è Gesù Bambino, Lui che non è solo un sentimento, ma è realtà viva e presente!

Vi auguro, e auguro anche a me, di essere sempre lieti, cioè abitati dalla gioia, perché non ci stanchiamo di annunciare la Buona Notizia ai ragazzi e in comunità.

Vi auguro, e auguro anche a me, di ricordare che alla letizia si viene educati e che perciò questo servizio in noi educatori richiede speranza, pazienza, perseveranza, creatività, accompagnamento educativo. Specialmente se e quando le situazioni attorno a noi raccontano un mondo affaticato, diviso, ferito,
disorientato.

Come Maria con amore e delicatezza depone Gesù nella mangiatoia, così, in questo mondo fragile – e soprattutto nel cuore dei giovani – noi continuiamo a deporre la Buona Notizia, perché cresca gradualmente, maturi e porti a pienezza la loro vita.

Buon Natale e Buon Anno a tutti!

Con affetto in Don bosco,
Don Leonardo Mancini
Ispettore ICP

 

CNOS-FAP Piemonte: INTEGRATE, un progetto Erasmus+

Il CNOS-FAP Piemonte è partner da due anni del progetto INTEGRATE di Erasmus+, che permette agli allievi di “fare impresa” e avviare un’attività in proprio.

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INTEGRATE, through entrepreneurship and storytelling, è uno dei progetti Erasmus Plus di cui CNOS-FAP è partner da due anni, che preparare gli allievi a “fare impresa”.

E’ stato un percorso che sta volgendo al termine, sviluppato in formazione mista, in parte online e in parte in presenza, ed ha come destinatarie tutte quelle persone migranti, ma non solo, che vogliono avviare una attività in proprio per “fare impresa”.

Per noi del Cnos-Fap, come istituzione formativa, il passo successivo sarà quello di inserire il progetto nelle attività formative dei quarti anni e nei corso per gli adulti dei nostri 13 centri in Piemonte.

Fare impresa è una sfida dove la passione e la determinazione sono fondamentali ma non sono sufficienti : bisogna aggiungere anche le competenze tecniche, trasversali e di base, che possono essere acquisite grazie alle attività formative previste nel progetto INTEGRATE.

Per maggiori informazioni accedi al sito https://integrate-euproject.eu/

Sono partner del progetto:

Secondo incontro del percorso Buoni Cristiani e Onesti Cittadini

Dopo il primo incontro, “Ri-animare l’economia”, il 18 dicembre 2022, presso la Casa Ispettoriale delle Figlie di Maria Ausiliatrice si è svolto il secondo incontro del cammino “Buoni cristiani e onesti cittadini”, con queste seconda indicazione “Profezia di un’economia umana”.

Abbiamo iniziato l’incontro con la testimonianza di un giovane partecipante dell’Economy of Francesco, che ha raccontato l’importanza del cammino intrapreso:

Economy of Francesco potrà essere importante finché riuscirà a cogliere dai giovani che riportano la voce della realtà, una profezia che si concretizza non solo domani ma soprattutto oggi”.

Abbiamo affidato il nostro “Si” a questo cammino nella preghiera soffermandoci sulla figura di Giuseppe che conosce, pensa, considera, sogna, obbedisce.

Il Signore sogna changemakers!

Tre sono stati i passaggi della prima parte dell’incontro.

Il primo: la restituzione degli accordi presi nei diversi gruppi nel gioco di ruolo sull’economia circolare con alcune sottolineature: non esiste una sola soluzione, ma tanti compromessi, la complessità è da accettare e questo è evidente nel rapporto tra gli attori coinvolti e gli effetti dei loro accordi su breve e lungo termine.

Il secondo: la restituzione e la rielaborazione delle definizioni di changemaker.

Suor Alessandra Smerilli ha spiegato quale è stata l’intuizione di Papa Francesco.

“Io posso radunare intorno al tavolo i più grandi economisti del mondo ma non ci credo che se diciamo che l’economia va cambiata, che dobbiamo passare da un’economia che uccide, che esclude a un’economia che dà vita, chi per 20 o trent’anni è stato abituato a pensare l’economia in un certo modo possa cambiare. Allora la sua felice intuizione è stata: noi dobbiamo partire dai giovani”.

Quando abbiamo cominciato a selezionare questi giovani, abbiamo capito che c’erano tre grandi categorie: gli economisti, i ricercatori, gli studenti di master o dottorato, gli imprenditori, coloro che avevano già iniziato già da giovani a lavorare in un’impresa e/o a mettere su un’impresa e quelli che abbiamo chiamato change Makers, attivisti in qualcosa per far cambiare il mondo”.

Le definizioni date dai giovani hanno individuato chi sono, per cosa agiscono, quando e dove agiscono i changemakers. Per ognuna di queste categorie sono state proiettate nuvole di parole.

Un esempio di changemaker, vicino a noi ma che forse non abbiamo mai visto con questi occhi e che ha dimostrato di avere questa caratteristiche, è don Bosco che non diede definizioni ma spiegó il coraggio con il suo comportamento.  La vita di Don bosco ha incarnato ciò che la dottoressa Tiziana Ciampolini nel primo incontro ha evidenziato più volte, ovvero che “La realtà è più forte dell’idea”, criterio suggerito da Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium:

La realtà è superiore all’idea. Questo criterio è legato all’incarnazione della Parola e alla sua messa in pratica”.

I giovani dopo queste prime sollecitazioni sono stati invitati a rispondere a due domande:

  • hai già agito come un/a changemaker nella tua vita?
  • quali sono gli ostacoli e i limiti che stanno tra te e la definizione di changemaker che hai dato?

Nella seconda parte dell’incontro è stato accolto Paolo Piacenza, giornalista freelance, tutor al Master in Giornalismo dell’Università di Torino, direttore editoriale per Pop Economix, associazione che promuove l’alfabetizzazione e l’informazione economica attraverso l’incontro tra teatro e giornalismo, Nadia Lambiese, Fondatrice e presidente di Mercato Circolare srl società benefit, dottoranda in Innovation for the Circular Economy all’Università degli Studi di Torino, presidente di Pop Economix.

Paolo e Nadia hanno sollecitato i giovani ad una prima riflessione sulle loro emergenze spirituali, personali, collettive attraverso la metodologia delle mappe realizzate da ciascuno e restituite in assemblea legate da parole comuni. 

Il video di Latour “Dove atterriamo?” ha permesso ai ragazzi di comprendere che per riorganizzare la società intorno alle urgenze è necessario ripensare il nostro rapporto con il vivente, con tutto ciò che ci sta intorno.

Nadia Lambiase ha poi affrontato, a partire dall’analisi di 7 personaggi del Piccolo Principe e attraverso sottolineature antropologiche sui vari personaggi, il tema della transizione ecologica e dell’economia circolare dando strumenti concreti di lettura della realtà che ci circonda.

I giovani hanno vissuto con entusiasmo e passione questo secondo incontro intenso e ricco di contenuti e riflessioni: i loro primi feedback positivi confermano un forte desiderio di discernimento di vivere come “Buoni Cristiani, onesti cittadini” a partire dalle scelte quotidiane, così come tanti giovani nel mondo stanno facendo dopo aver risposto all’invito di Papa Francesco.

AM: terzo incontro del Percorso Nel Cuore del Mondo

“In una frase, cosa ti porti a casa da questo weekend?”

 

“Che si diventa adulti nella misura in cui ci si dona”

“Ciò che dice papa Francesco: ‘creare ponti è più facile che innalzare muri’

“Che occorre imparare ad ascoltare gli altri per conoscere se stessi”

 

Queste alcune delle brevi restituzioni dei giovani al termine del terzo incontro del Percorso Nel Cuore del Mondo. Un weekend, anzi 24 ore, dalle 15:00 di sabato 18 dicembre alle 15:00 della domenica seguente, per provare ad allargare i confini del proprio  cuore e della propria mente oltre la propria zona di comfort e provare a immaginare un’economia che sia veramente a servizio dei popoli, un’economia attenta al bene di tutti.

Il punto di partenza è lo sguardo con cui si guarda la realtà. 

“Noi non abbiamo semplicemente un corpo, noi siamo il nostro corpo; non abbiamo semplicemente delle relazioni, noi siamo le nostre relazioni. Le relazioni che abbiamo dicono chi siamo e queste avvengono mediante il nostro corpo, mediante la concretezza della nostra esistenza”. 

Questo il primo spunto lanciato ai ragazzi da Tony Cutillo, guida della prima giornata di riflessione. L’altro, non è mai estraneo alla mia vita, ma è fondamentale per definire la mia identità; l’altro è “lo specchio” che mi permette di capire chi sono, e io sono lo specchio per l’altro.  Ne nasce una relazione, un legame indissolubile che ci rende pienamente umani, fatti a immagine di Dio che è relazione. Partendo da questo,  il gruppo è stato accompagnato alla conoscenza dell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium per scoprire come il Vangelo, vissuto fino in fondo, può rinnovare la propria vita e il mondo.

Il secondo intervento, nella mattinata della domenica, è stato condotto da Federica Rosso che attualmente lavora in Commissione europea presso il dipartimento DG ECHO (protezione civile e aiuti umanitari) e si occupa di relazioni con NGO, agenzie UN, diritto umanitario e sanzioni. Mutuando la sua attuale esperienza in campo lavorativo con il percorso fatto a sua volta anni fa attraverso il Percorso nel cuore del mondo, ha saputo accompagnare i ragazzi nella conoscenza più approfondita dell’attuale situazione internazionale e delle crisi più preoccupanti attualmente in corso.

“Oggi una persona su 23 ha bisogno di assistenza umanitaria. Nel 2023, un numero record di 339 milioni di persone avrà bisogno di assistenza e protezione umanitaria – un aumento significativo rispetto ai 274 milioni di persone all’inizio del 2022”.

Occorre innanzitutto maturare uno spirito critico che sappia leggere fino in fondo la realtà e non si fermi al “sentito dire”.

“Noi ogni giorno siamo chiamati a schierarci; ogni volta che mettiamo un like a qualcosa ci stiamo schierando. Quando parliamo di queste tematiche è importante avere spirito critico e andare alla fonte per capire bene da quale parte ci si schiera”.

L’invito più forte è però quello di imparare a chiedersi, nel concreto della propria vita, cosa si può fare per cambiare le cose, consapevoli che

a chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più” (Lc 12,58).

Sogna il futuro, scegli il Servizio Civile

Il 15 dicembre scorso è stato pubblicato il nuovo Bando di Servizio Civile Universale 2022 per selezionare ragazzi e ragazze di età tra 18 e 28 anni che vogliono diventare operatori volontari di servizio civile. Scadenza per la candidatura il 10 febbraio 2023 alle ore 14.00. Notizia completa cliccando QUI.

Gli aspiranti operatori volontari dovranno produrre domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma DOL all’indirizzo domandaonline.serviziocivile.it.

Il Servizio civile universale è impegnarsi in un progetto finalizzato alla difesa, non armata e nonviolenta, della Patria, all’educazione, alla pace tra i popoli e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica italiana, con azioni concrete per le comunità e per il territorio.

È un impegno per gli altri, è una partecipazione di responsabilità, è una occasione per crescere confrontandosi, è un modo per conoscere diverse realtà, per capire e condividere, è una crescita professionale, è uno strumento di pace e di integrazione, è una forma di aiuto a chi vive in disagio o ha minori opportunità, è un atto di amore e di solidarietà verso gli altri, è una occasione di confronto con altre culture, è una risorsa per il Paese, è una esperienza utile per avvicinarsi al mondo del lavoro.

Il Servizio civile universale rappresenta, inoltre, un’importante occasione di formazione e di crescita personale e professionale per i giovani, che sono un’indispensabile e vitale risorsa per il progresso culturale, sociale ed economico del Paese.

Il Servizio civile con i Salesiani propone anche un’esperienza di formazione attraverso lo stile educativo e la pedagogia di don Bosco. I progetti dei Salesiani del Piemonte e della Valle d’Aosta offrono 168 posti distribuiti su 68 sedi.

Gli ambiti di intervento sono:

  • assistenza e inclusione sociale;
  • educazione e animazione;
  • formazione;
  • doposcuola;
  • promozione culturale;

Scuole, Oratori, Centri di aggregazione minori, Comunità Residenziali per Minori, Centri di formazione professionale, Biblioteca sono le sedi dei progetti tra cui si può scegliere di fare questa esperienza rivolta a giovani che hanno passione per l’educazione, a cui piace stare in mezzo ad altri ragazzi e ragazze, voglia di mettersi in gioco e desiderio di confrontarsi.

Il Servizio civile è un’opportunità per le ragazze e per i ragazzi di formarsi una coscienza civile e democratica, rileggere la propria vita e misurarsi con impegni concreti in progetti educativi e di promozione culturale. Ma è anche occasione per accompagnare, sostenere quei ragazzi e quelle ragazze più fragili e in situazione di difficoltà.

“Parteggiare, partecipare, prendere posizione. Superare la posizione statica dell’indifferenza, la falsa comodità dell’inazione sociale”

per parafrasare Gramsci.

Nel link di seguito si trovano le informazioni del Bando, della selezione e un elenco dettagliato dei progetti e delle sedi:

Il giorno 7 febbraio alle ore 15.00 ci sarà l’ultimo Infoday a Torino, Valdocco (via Maria Ausiliatrice 32) per conoscere il Servizio civile e presentare i progetti. È possibile iscriversi cliccando QUI.

È possibile chiedere info a:

Sogna il futuro. Scegli il Servizio Civile.

Settimana Comunitaria a Valdocco

Partono le proposte per la Settimana Comunitaria a Valdocco, presso gli SDB o le FMA: un’occasione per confrontarsi nel quotidiano e conoscere meglio una comunità salesiana.

Quando:

  • 22-27 gennaio
  • 5-10 febbraio

Per chi:

Aperta a ragazzi e ragazze dall’annata 2003 in su.

Informazioni:

  • Assicurati i tempi di studio e lavoro.
  • Portare asciugamani, lenzuola, necessario per lo studio e il lavoro.
  • L’esperienza non ha un prezzo ma un costo: ciascuno contribuisce in base alle proprie possibilità

Per partecipare:

Contattare il responsabile del proprio centro prima di iscriversi.

AV – Il weekend dei Gr Discernimento al Colle Don Bosco

Questo weekend – 17 e 18 dicembre 2022 –  i ragazzi che hanno iniziato il percorso dei Gr discernimento si sono ritrovati al Colle Don Bosco per il secondo incontro, prima di Natale.

Si sono ritrovati al mattino a Valdocco dove hanno affrontato il tema dell’Annunciazione di Maria, con una breve letio sul brano tratto dal Vangelo di Luca e una buona parte dedicata al silenzio e alla riflessione personale.

Subito dopo pranzo sono partiti in direzione Castelnuovo Don Bosco, per poi raggiungere il Colle a piedi, sfruttando l’oretta di cammino per recitare il rosario e per il silenzio personale.

I GR sono stati in questo weekend un momento di incontro con me stessa, e di confronto con gli altri ragazzi che insieme a me stanno intraprendendo questo percorso. Con fatica, ho compreso quanto la preghiera e la confessione siano uno strumento per aiutarmi a vedere e vedermi con gli occhi amorevoli di Dio.

-Sara

Nel pomeriggio, dopo la pausa merenda, una condivisione a gruppetti ha introdotto il tema della Preghiera, seguita poi da una riflessione guidata da don Matteo Rupil e Suor Paola.

La prima giornata si è chiusa poi con un momento ludico e successivamente di adorazione presso il noviziato.

Per me l’esperienza ai GR dello scorso week end è stata la continuazione del cammino iniziato la volta scorsa. Questa volta la tematica della confessione mi ha colpito ancor più!

Sono uno che non lascia passare anni tra una confessione e l altra ma capire e analizzare la propria (confessione) per trovare errori e far saltare fuori dimenticanze ormai diventate abituali, mi ha aiutato a tornare a casa più sereno e con una gran carica!

Sicuramente poi il fatto di farlo in un gruppo di ragazzi Giovani con cui più o meno si condividono le stesse “debolezze” aiuta per farsi forza a vicenda e capire dove è come qualcuno è già riuscito ad andare avanti.

-Gianluca

La mattinata del secondo giorno è stata imvece accompagnata dalla riflessione sull’importanza della Confessione, seguita da un ultimo momento di deserto e silenzio.

Il weekend si è concluso poi in fraternità dopo il pranzo.

Incontro fra Direttori e giovani delle case a Valdocco

Domenica 11 dicembre si è tenuto a Valdocco il tradizionale incontro tra Direttori e giovani delle varie case, alla presenza di tutta la consulta MGS.

Durante la giornata è stata ascoltata una relazione sull’attuale situazione giovanile nel territorio piemontese, tenuta da Pierlugi Dovis, direttore della Caritas regionale. Una lettura molto approfondita che ha parlato di tematiche centrali che riguardano i giovani, come l’accompagnamento, la formazione e il lavoro, le loro fragilità, l’identità e la spiritualità.

In un secondo momento, è avvenuto un confronto fra Direttori e  giovani, per pensare a delle azioni in risposta a questi bisogni e a come poter sviluppare la Pastorale Giovanile e l’azione educativa dei salesiani in favore di questa situazione.

Salesiani per il Sociale: conferenza stampa della Rete Umanitaria per l’emergenza in Afghanistan

Martedì 6 dicembre, presso la sala delle Bandiere della sede del Parlamento Europeo Roma, si è tenuta la conferenza stampa organizzata dalla Rete Umanitaria della società civile, fondata dalla giornalista Maria Grazia Mazzola e di cui fanno parte, oltre a Salesiani per il Sociale APS, anche il gruppo Abele, l’Unione Donne in Italia, le Chiese cristiane evangeliche Battiste, la cooperativa cooperativa ‘Una Città non basta‘ e l’associazione “Federico nel cuore“. Durante la conferenza stampa sono state raccontate le più toccanti e significative storie dei profughi afghani messi in salvo nel corso di un anno, oltre alla qualità del lavoro svolto dai diversi membri della rete.

Ad aprire l’evento Esma Çakir, Presidente dell’Associazione Stampa Estera in Italia, che ha portato i saluti della categoria e confermato l’impegno costante nel continuare a raccontare queste storie di salvezza. Maria Grazia Mazzola, giornalista e fondatrice della Rete Umanitaria, ha poi introdotto la conferenza stampa presentando i vari ospiti e ponendo l’accento sul grazie, inteso come un grazie comune che ha permesso di salvare tante vite, e raccontato la storia di questa impresa, partita da una disperata richiesta d’aiuto arrivatale il 30 agosto 2021 da alcune donne afghane:

“Aiutaci, solo tu puoi salvarci”.

Il contributo salesiano

Durante l’evento Don Roberto Dal Molin, presidente del Centro Nazionale Opere Salesiane (CNOS), ha tracciato le motivazioni dell’impegno Salesiano all’interno di questa iniziativa:

Spinti dall’urgenza della situazione che ci obbliga a rimanere aderenti ai tempi che viviamo, sollecitati dall’invito della società civile che stava raccogliendo diverse richieste di aiuto, e fedeli all’invito del Rettor Maggiore di essere luce di speranza per i poveri e gli abbandonati, ci è parso naturale offrire il nostro contributo per la salvezza di queste persone.

La rete di Salesiani per il Sociale APS, infatti, si è fatta carico di 43 rifugiati (11 nuclei familiari). Accogliere queste persone ha significato dar loro una casa sicura. Sono stati inseriti bambini e ragazzi nel percorso scolastico e nelle attività degli oratori, comprese quelle estive. Alcuni hanno avuto bisogno di interventi sanitari per patologie pregresse e sono state sostenute le famiglie nella ricerca di un lavoro per dare loro la stabilità necessaria per guardare al futuro con serenità.

Don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il Sociale, ha ricordato nel suo intervento l’importanza civile e sociale di questa accoglienza e la gioia che da essa ne deriva:

Quella gioia che inizia nella discesa dei profughi all’aeroporto e che si nutre della felicità di porre il piede su una terra accogliente capace di offrire loro la libertà; quella gioia che si trasforma nella prima corsa per un abbraccio e che sfocia nell’impegno per regalare il primo giorno di scuola, il primo giorno di lavoro.

Intervista di don Francesco Preite durante il programma Buongiorno inBlu2000 (dal minuto 7:50 al minuto 15:43).

Don Francesco Galante della Casa Salesiana di Macerata ha infine portato l’esperienza diretta della comunità di accoglienza di uno dei nuclei familiari, mostrando come il tempo trascorso insieme abbia fatto crescere nell’intera comunità il senso di famiglia e di attenzione privilegiata ai giovani.

Per l’Ispettoria Salesiana di Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania ha partecipato all’evento Melissa Massara, che per l’Ufficio Progetti della Pastorale Giovanile si è occupata e si occupa di questi profughi.

La storia di Macerata e di Soverato

Le altre testimonianze

La conferenza stampa è proseguita con altri momenti particolarmente toccanti legati alla condivisione di alcune delle innumerevoli storie che si sono generate a partire dall’attivazione della rete.

Razia Ehsani Sadat, giornalista di punta dell’Awppn che ha visto il proprio mondo crollare in una notte con l’arrivo dei talebani, ha raccontato come Maria Grazia Mazzola ha salvato la sua vita e quella di altre 69 persone, e di come il progetto della società civile sia l’unico a far sentire le voci di libertà che escono dal suolo afghano.

Vittoria Tola, Responsabile dell’Unione Donne in Italia, ha valorizzato le testimonianze ascoltate come un modello a cui fare riferimento.

Marina Sereni, già Vice Ministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha lodato l’impegno mostrato nel salvare queste persone e reclamato da parte della politica estera la necessita di continuare ad impegnarsi in questo ambito.

Il Direttore e Portavoce del Parlamento Europeo in Italia, Carlo Corazza, ha posto l’accento sull’impegno dell’Europa, da sempre in prima linea per la parità dei diritti del genere umano mettendo al centro la persona. I diritti delle donne in Afghanistan e in tutto il mondo sono una priorità del Parlamento Europeo.

L’ambasciatore d’Italia in Afghanistan, Vittorio Sandalli, ha parlato del peso economico dell’accoglienza e dei corridoi umanitari sulla società civile. Occorre una corresponsabilità dell’amministrazione pubblica per dare sostegno a tutte le attiviste e gli attivisti che combattono ogni giorno per i diritti in Afghanistan.

Stefano Pontecorvo, già Ambasciatore italiano in Pakistan e Senior Civilian Representative della Nato in Afghanistan, ha spiegato il meccanismo della difficile negoziazione dei governi con i talebani, sottolineando l’importanza di iniziative come la Rete Umanitaria, essenziali per non far spegnere la fiamma della speranza e per tradurre l’impegno dell’opinione pubblica in un impegno di governo.

Secondo weekend per i Gr Ado e GxG a Valdocco

La bellezza dei Gruppi Rcerca si vede nei ragazzi: sono contenti di quello che vivono. Dopo ogni weekend li vedo diversi, più maturi, sia nella relazione tra di loro sia in quella spirituale con il Signore.

Tomas Sdb

Il weekend del 3-4 dicembre, si è tenuto il secondo incontro dei GR e GxG a Valdocco, di nuovo con grande partecipazione da parte dei ragazzi delle varie case salesiane.

Dopo un momento di accoglienza e gioco, l’Equipe ha aperto la riflessione con la messa in scena dell’incontro tra Don Bosco e Bartolomeo Garelli, dove tutto è partito. “Tu sei il protagonista del tuo cammino“, su questo tema si è fondata la formazione del primo giorno, a cui è seguito un lungo momento di riflessione personale e condivisione insieme.

La concretezza dell’amore attraverso i gesti e le storie che ho ascoltato, mi è rimasto dentro. L’amore è la base di cosa sta dietro ai sacramenti che abbiamo ricevuto e che riceviamo almeno una volta a settimana.

Ines – GxG

Dopo cena si è tenuto un momento di veglia e di adorazione insieme, con la possibilità delle confesssioni, alla presenza del Signore.

Sono colpito dal confronto che ho avuto con persone che vivono la povertà a diversi livelli, ma che come me hanno ricevuto in dono da Dio i sacramenti.

Luca – GR

Durante il secondo giorno, i ragazzi hanno toccato da vicino cosa significa Eucarestia, attraverso la catechesi sulla Liturgia della parola e sulla Liturgia eucaristica. Dopo il momento di silenzio personale e di confronto insieme, si sono tirate le fila con un paio di impegni da portarsi nel quotidiano e il gioco finale.

Fa bene ai ragazzi incontrare altre realtà diverse dalla propria, sconfinare dai muri conosciuti e vedere un mondo diverso fuori da loro, che fa bene. Vedere al di là per creare relazioni, anche dove nell’aprirsi si fa fatica.

D. Michael sdb

L’alternanza tra un tempo serio e un tempo di gioco ha fatto bene a tutti, sia i ragazzi che l’equipe: avere voglia di fare e crescere li ha fatti partire col desiderio di tornare!

Il prossimo incontro sarà l’11-12 febbraio.