Don Bosco Vilnius (Lituania): la presenza salesiana a Telšiai si rafforza

La presenza salesiana a Telšiai si rafforza grazie ai due nuovi salesiani missionari inviati in Lituania. Dall’Argentina, don Alexis e dalle Filippine, don Oliver. Di seguito l’articolo dedicato gentilmente fornito alla Redazione da parte di don Alessandro Barelli, redattore BS Lituania e a seguire l’articolo dedicato al Giubileo per i 30 anni della parrocchia di san Giovanni Bosco. Entrambi gli articoli sono presenti nell’allegato del Bollettino Salesiano Lituano N 1-2 (176) 2020.

La presenza salesiana a Telšiai si rafforza.
Conosciamo i due nuovi salesiani missionari inviati in Lituania. Dall’Argentina don Alexis e dalle Filippine don Oliver.

Il 15 gennaio sono giunti in Lituania i due nuovi missionari salesiani, inviati dal rettor maggiore don Angel Artime ad aumentare la presenza salesiana nella Terra di Maria. In questa fase iniziale, durante la quale sono entrambi chiamati ad imparare la lingua lituana e a inculturarsi in una terra per loro fino ad ora sconosciuta, risiederanno stabilmente a Telšiai, insieme al responsabile della presenza don Rino e a fratel Piercarlo. Don Olivier e don Alexis sono entusiasti della nuova

Don ALEXIS DANILO GARRO è nato nella città di San Luis in Argentina. Ha 4 fratelli più grandi e 1 sorella più giovane. La sua famiglia è composta da musicisti, e lui stesso fin da bambino ha amato la musica. Suona la chitarra, l‘organo, il flauto, il pianoforte, le percussioni…

Da bambini ha studiato in varie scuole pubbliche e private, ma a causa del suo comportamento vivace è stato espulso da tutte, fino a quando è stato accolto nella scuola salesiana della sua città. All‘inizio anche lì si sentiva poco libero, ma poco a poco è stato conquistato dalla bontà dei salesiani, dalle mille attività proposte (musica, sport, teatro), dalla loro pazienza e misericordia. Ha iniziato a scuola a frequentare anche dei gruppi di impegno, come quello dei volontari e quello dei giovani missionari. In questo modo ha concluso il percorso scolastico, con il titolo superiore di contabile finanziario. Nel frattempo, attraverso l‘impegno nel centro giovanile e al dialogo costante della direzione spirituale ha maturato la scelta della vocazione salesiana consacrata. In precedenza aveva anche sperimentato gruppi diocesani e aveva riflettuto sulla vocazione sacerdotale diocesana, ma ha prevalso lo spirito gioioso e giovanile del carisma salesiano. Alexis anche ora sente che attraverso la vocazione di salesiano e di sacerdote può aiutare tanti ragazzi che non hanno mai conosciuto la bontà di Dio, proprio come lui quando aveva la loro età. È entrato in noviziato nel 2008. Ricorda: „Quando decisi di entrare in noviziato, in realtà avevo timore di non esserne degno. Guardavo alla mia vita disordinata di adolescente, ai miei errori del passato, ai miei peccati. Come poteva il Signore chiamare uno come me a servirlo? Eppure la preghiera e l‘aiuto dei salesiani che mi erano accanto mi hanno fatto capire che la misericordia di Dio è sempre più grande che le nostre debolezze! Sono andato avanti con la fiducia nell‘amore di Dio, che tutto lava. E sono proprio contento! Dio ti ama non per quello che fai, ma per quello che tu sei!“. In atteggiamento di disponibilità, dopo il tirocinio pratico ha compiuto gli studi universitari di teologia nel seminario salesiano di Buenos Aires, servendo nel frattempo in oratorio, specie con i ragazzi di strada e asociali, e avendo anche esperienza di servizio in una comunità per la riabilitazione per i tossicodipendenti. Durante un’estate ha fatto una breve esperienza missionaria in Paraguay per due mesi tra gli indios. Al termine della teologia è stato mandato come assistente degli aspiranti e dei novizi e nella parrocchia di Nostra Signora di Tati nel Chaco Argentino e poi è stato ordinato sacerdote il 23 marzo 2019 a Cordoba (sede della ispettoria salesiana del Nord Argentina). Quando in autunno 2019 ha saputo che era stata accolta la sua richiesta di essere mandato missionario, e che il Rettor Maggiore lo aveva destinato alla Lituania, la sua prima reazione è stata quella di ringraziare il Signore per tutti i doni ricevuti: la vita, la vocazione salesiana e sacerdotale, la chiamata missionaria. E fin da subito ha iniziato a pregare per tutte le persone che lo avrebbero conosciuto in Lituania. La mamma di don Alexis ha commentato la sua partenza in questo modo: “Ohi, Alexis, la tua mamma per ogni chilometro in più di separazione, verserà una lacrima in più. Ma se il Signore ti chiama in Lituania, vai e ascolta lui solo! Ti benedica il Signore, e ti assista Maria Ausiliatrice!”.

Don Alexis, che già parla correntemente lo spagnolo, l’italiano e l’inglese, ora infonde molto tempo ed energie per imparare la lingua lituana, ma anche per inculturarsi e conoscere sempre meglio la storia e la cultura del popolo lituano. Gli assicuriamo il nostro aiuto e la nostra preghiera. Buon lavoro, nel nome di Dio e di don Bosco!

Insieme con lui è arrivato in Lituania anche un altro giovane sacerdote salesiano, don RYAN OLIVER BAUTISTA, per gli amici don Oliver. È nato il 4 maggio 1985 nella cittadina di Caloocan, nei pressi di Manila (Filippine), ma poi è cresciuto nella città di Paranaque, sempre nelle Filippine. Dopo di lui in famiglia sono nati un fratello e poi una sorella. Dopo aver frequentato la scuola elementare francescana e le scuole medie e superiori nella sua città, ha studiato biologia nell’Università di Manila, dove si è brillantemente laureato. Ha conosciuto i salesiani nella sua parrocchia di Paranaque, che vanta il santuario mariano nazionale dedicato a Maria Aiuto dei cristiani. Fin da bambino frequenta l’oratorio della parrocchia affidata ai salesiani, e resta affascinato dall’esempio di molti salesiani, che con simpatia e gioia profonda aiutano la gente, specialmente i giovani, ad avvicinarsi alla fede. Compie un bel percorso che lo porta a servire la comunità parrocchiale come catechista e animatore dell’oratorio. Ma il giovane Oliver sente che non gli basta donare al Signore qualche ora alla settimana, vuole di più! Così incomincia un cammino di discernimento con un saggio salesiano che lo accompagna nella scoperta di cosa il Signore gli chieda, e prende la decisione di entrare nel noviziato dei salesiani: vuole essere un figlio spirituale di don Bosco. Emette la prima professione dei voti nella congregazione salesiana il 6 maggio 2010, giorno in cui ricorre la festa di san Domenico Savio, allievo di don Bosco. Negli anni successivi oltre al tirocinio pratico in una comunità salesiana, termina con successo gli studi della filosofia, ottenendo il titolo accademico di magister, presso l’Università San Tommaso d’Aquino di Manila. Fa ritorno nella sua città di Paranaque, dove nella comunità salesiana locale lavora pastoralmente come chierico e nel frattempo studia la teologia. Ottiene il titolo accademico di master in teologia. Ma la sua gioia più profonda non sono i titoli accademici, ma il poter ricevere l’ordinazione sacerdotale il 7 aprile del 2018, il giorno prima della domenica della Divina Misericordia (questo dettaglio è bene tenerlo a mente). Dopo l’ordinazione è stato incaricato della formazione religiosa nella scuola don Bosco di Canlubang. Contemporaneamente ha insegnato filosofia ai chierici del seminario filosofico. Ama la pallavolo e il ping pong. Parla correntemente non solo il filippino ma anche l’inglese e capisce l’italiano.

Ma don Oliver sapeva nelle Filippine dove era la piccola Lituania? Risponde: “Quando dovevo scegliere la immaginetta per la mia ordinazione sacerdotale, visto che cadeva nel giorno prima della festa della Divina Misericordia, e poiché proprio il giorno della festa avrei celebrato la mia prima Messa, scelsi quella di Gesù misericordioso. Mi imbattei nel quadro che santa Faustina Kovalska dettò al pitttore E. Kazimirovski, e che è conservato nel santuario della Divina Misericordia di Vilnius. Usai quella immagine, e lessi dove era conservato e come vi era giunto… Così feci la mia conoscenza con la Lituania, di cui fino ad allora nulla sapevo. Mai avrei immaginato che solo dopo pochi mesi il Rettor Maggiore mi avrebbe mandato proprio nella terra che custodisce il quadro che avevo scelto come programma per la mia vita di sacerdote. Quando sono arrivato in Lituania, la prima settimana l’ho trascorsa a Vilnius per sbrigare le questioni burocratiche per i permessi e i documenti. Quando mi hanno accompagnato nel Santuario della Divina Misericordia, e ho visto il quadro originale, mi sono commosso e ho pianto di gioia: la Misericordia di Dio è viva, e io stesso ne ho fatto esperienza!”.
Don Ryan augura di imparare a conoscere profondamente la cultura e le tradizioni del popolo lituano, di cui ha molta stima e rispetto. Spera di riuscire ad inserirsi nel contesto della Chiesa lituana come salesiano sacerdote, attraverso la testimonianza della vita salesiana in comunità e il servizio generoso e disinteressato ai giovani. Anche a lui lo accompagniamo con il nostro ricordo fraterno nella preghiera. E attendiamo di poter presto scrivere novità sui loro progressi e sulle loro attività salesiane in Lituania.
Don Alessandro Barelli

Vilnius – Giubileo per i 30 anni della parrocchia di san Giovanni Bosco

In questo 2020 si è ricordato non solo il giubileo per la festa della rinnovata indipendenza della Lituania l’11 marzo. Esattamente il giorno dopo che la Lituania è risorta, l’allora arcivescovo di Vilnius Julijonas Steponavicius firmava il decreto di erezione canonica della nuova parrocchia, nel quartiere di Lazdynai alla periferia di Vilnius, dedicata a san Giovanni Bosco. Dunque quest’anno il 12 marzo ricorrevano i 30 anni della parrocchia affidata ai salesiani. Le celebrazioni si sono spostate alla domenica seguente, 15 marzo. Senza poter prevedere che sarebbe stato l’ultimo giorno di messe pubbliche, prima della pausa forzata dovuta alla quarantena per limitare il contagio del coronavirus. In clima di moderazione e riflessione per il pericolo incombente, ci si è limitati a festeggiare spiritualmente con la celebrazione solamente della santa Messa, una in lituano e una in polacco, presiedute entrambe dall’arcivescovo metropolita di Vilnius, Gintaras Grusas. Hanno concelebrato tutti i sacerdoti salesiani della comunità di Vilnius insieme ai sacerdoti della comunità di Telsiai. Nella sua omelia, il pastore della diocesi ha sottolineato l’importanza che una parrocchia ha nella vita della chiesa locale, sia nei momenti di festa che in quelli di prova: la parrocchia è un punto di riferimento per i fedeli, che spesso possono sentirsi smarriti. Lo scopo della festa per il giubileo dei 30 anni, era quello di far percepire a tutti gli abitanti, che la parrocchia non è una UAB e nemmeno un ufficio di distribuzione di servizi religiosi. La parrocchia è innanzi tutto una famiglia, al cui centro c’è Cristo. È una casa in cui ognuno si sente accolto. È un luogo in cui pregare e lavorare a servizio degli altri, non da soli, ma in comunità. Le due liturgie della Messa sono state animate dai vari gruppi presenti ed operanti nella parrocchia, nello stile salesiano: catechisti, ragazzi, gruppi di preghiera, cori, animatori, giovani, cresimandi… Al termine delle due Messe, i salesiani hanno fatto dono a tutti i parrocchiani di una immaginetta con raffigurato san Giovanni Bosco, come patrono della parrocchia, con un invito ad intercedere affinchè la benedizione di Dio ci accompagni anche nei lavori futuri. All’arcivescovo metropolita i salesiani hanno fatto dono di un quadro raffigurante san Giovanni Bosco e san Giovanni Paolo II sotto il crocifisso, con l’augurio al loro pastore G. Grusas di sentire sempre l’aiuto potente di questi due santi patroni nel servizio alla Chiesa di Dio. Si prevede di trasferire al futuro prossimo altre iniziative per festeggiare questo bel giubileo. La parrocchia resta presente per Dio e per la gente…

(don Massimo Bianco SDB)