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Scuola media salesiana di Bra: gita a Milano della classe terza

Il 2 maggio la classe terza della scuola media salesiana san Domenico Savio di Bra si è recata a Milano per una gita scolastica. Di seguito la notizia riportata dal sito dei Salesiani di Bra a cura di uno studente della scuola.

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Il primo lunedì di maggio noi di terza con due nostre professoresse ci siamo recati a Milano come gita di fine scuola media (si spera!).

Dopo circa due ore di viaggio siamo arrivati. Proprio alla fermata del pulmino c’erano i Navigli, famosi canali milanesi. Ci siamo immediatamente diretti verso la Chiesa di Sant’Eustorgio che si distingueva per  la sua spiccata facciata composta da portali, pulpito, bifore e monofore.

Come seconda tappa è stata scelta la Chiesa di San Lorenzo e le sue 16+1 colonne. All’esterno, infatti, è presente un colonnato formato da 16 colonne, più una “nascosta” che sorregge un crocifisso.

Per concludere il giro mattutino delle chiese storiche, abbiamo visitato la Basilica di Sant’Ambrogio, che con le sue particolari forme architettoniche è sicuramente riuscita a stupire. L’ultimo monumento visitato prima di pranzo è stato il Castello Sforzesco, un incredibile complesso di mura e giardini a cielo aperto sui quali camminavano e riposavano migliaia di persone.

Dopo aver consumato il pranzo all’inizio di parco Sempione abbiamo avuto l’onore di visitare uno dei monumenti più belli d’Italia: il Duomo. Tra statue, vetrate, guglie e pinnacoli la facciata è semplicemente stupenda. Non da meno è l’interno che dà l’impressione di essere sconfinato e fa sentire davvero piccoli. Ma nulla ti fa sentire più piccolo del tetto del Duomo. La sensazione che si prova è indescrivibile e Milano, pur immensa com’è, appare minuscola.

Tirando le somme è stato un viaggio stupendo, che ha reso tutti stanchi, ma sicuramente soddisfatti.

-Carlo Riso III media

CFP Bra: esposizione capolavori, la premiazione

Venerdì 6 maggio al polifunzionale Arpino si è tenuta la cerimonia di premiazione della manifestazione «Esposizione dei capolavori» in ambito meccanica industriale, fra i partecipanti anche allievi del CFP di Bra. Di seguito la notizia pubblicata dal sito del CFP di Bra.

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Esposizione dei capolavori, ultimo atto: la premiazione.

C’era davvero aria di festa al polifunzionale Arpino di largo della Resistenza, venerdì 6 maggio – festa di san Domenico Savio – mentre si aspettava la cerimonia di premiazione della manifestazione «Esposizione dei capolavori» in ambito meccanica industriale.

Sul palco fremeva il lavoro di preparazione dell’evento, mentre la platea andava via via riempiendosi: i 20 candidati, i loro formatori, gli allievi dei settori meccanica industriale, automotive e termoidraulica del Cfp braidese, con i rispettivi docenti e le varie personalità: i rappresentanti delle aziende multinazionali, sponsor del concorso, il titolare dell’azienda madrina Omler2000, rappresentanti dell’amministrazione comunale, della Provincia di Cuneo, di Confindustria, di Confartigianto e della Randstad.

Insieme al direttore nazionale della Formazione professionale don Fabrizio Bonalume, quello regionale don Alberto Martelli e il direttore dell’opera braidese don Alessandro Borsello, il segretario nazionale della meccanica industriale Maurizio Todeschini e il coordinatore locale Dario Ruberi.

Presentata da Franco Burdese e dallo scrivente, la mattinata è stata ricca di messaggio rivolti ai giovani da parte di tutti gli intervenuti, gustosa nel racconto della settimana del concorso – spettacolarmente documentata dal reporter Davide – ed emozionante nel momento della premiazione. Sul palco, dopo non poca suspence, sono saliti i seguenti candidati:

  • Davide De Paolis di Roma Borgo (1^ classificato)
  • Isaia Rizzetto di Verona (2^ classificato)
  • Davide Zucchetti di Arese (3^ classificato)
  • Gioele Sacconi di Bra ha vinto il premio al miglior tecnologo, con targa alla memoria di don Livio Greppi, salesiano braidese recentemente scomparso
  • Tommaso Gialbiati di Sesto San Giovanni ha vinto il premio al miglior disegnatore (targa in memoria di Riccardo Mano, sdb e insegnante di disegno per decenni)
  • Sara Fumagalli di Bergamo, unica concorrente donna, ha ricevuto un premio per aver saputo mantenere la sua postazione lavorativa molto ordinata e professionale

Tutti i concorrenti hanno avuto una serie di gadget, offerti dagli sponsor e l’opportunità di condividere una settimana in amicizia, dialogo e conoscenza reciproca.

Il buffet, egregiamente preparato dal nostro corso agroalimentare, ha concluso una mattinata davvero di festa e di sana allegria, proprio come indicava san Domenico Savio, quale mezzo per la santità. Al Cfp, presa la valigia per far rientro a casa, i saluti sono stati davvero lunghi e fraterni. Segno del bel clima che i formatori e i giovani avevano saputo creare nella settimana di convivenza, densa di impegni e di fatica.

Rientrato a casa, il segretario nazionale Maurizio Todeschini, ha ringraziato gli organizzatori con questo messaggio:

«L’esposizione nazionale si è appena conclusa e ci tenevo a fare i complimenti a tutti i ragazzi per l’impegno durante 5 giorni molto intensi. Una menzione speciale ai colleghi accompagnatori (direttore nazionale compreso) che si sono totalmente spesi affinchè il tutto riuscisse nel migliore dei modi e che i ragazzi stessero bene. Ed infine, grazie a Dario, al direttore Valter ed a tutta la sede di Bra per l’enorme sforzo organizzativo messo in atto; ci avete fatto sentire a casa!».

Al prossimo concorso…..

 

Bra: successo della Mostra d’arte collettiva per la pace promossa dal Caffè Letterario

Grande successo dal 10 al 30 aprile per la Mostra d’arte collettiva per la pace, promossa dal Caffè Letterario di Bra. L’ottimo risultato raggiunto è certamente da condividere con l’Istituto Salesiano San Domenico Savio, che ha ospitato l’evento patrocinato dalla Città di Bra. La curatrice della mostra, Silvia Gullino, ha espresso grande soddisfazione a conclusione di un’esperienza che ha portato sotto la Zizzola grandi ospiti. Di seguito la notizia pubblicata dal sito TargatoCN.

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Un grande successo per la Mostra d’arte collettiva per la pace, promossa dal Caffè Letterario di Bra, durante tutto il suo periodo di apertura, dal 10 al 30 aprile.

L’ottimo risultato raggiunto, oltre alla grande emozione suscitata dalla rassegna fin dal vernissage, parte da lontano ed è certamente da condividere con l’Istituto Salesiano San Domenico Savio, che ha ospitato l’evento patrocinato dalla Città di Bra.

L’organizzatrice della mostra, Silvia Gullino, ha espresso grande soddisfazione a conclusione di un’esperienza, che ha portato sotto la Zizzola grandi ospiti come il noto critico d’arte Giorgio Gregorio Grasso e ha ringraziato il pubblico, che ha dimostrato apprezzamento per le opere e applaudito gli autori.

C’è il genio creativo di Giovanni Botta espresso con un’immensa colomba di pace, un triste addio disegnato da Manuela Fissore, una speranza per l’umanità di Franco Gotta. Bernardo Negro scrive “Pace” in una poesia, nero su bianco. C’è poi Riccardo Testa con un’immagine, che non lascia spazio all’interpretazione: il viso smarrito di una bambina sulle spalle di un soldato. C’è anche Francesca Semeraro, artista torinese trapiantata a Bra, che nella sua opera rappresenta un cane e sopra lo sventolare di una bandiera con i colori dell’Ucraina. E poi un’opera realizzata a sette mani, che ha reso concreta l’amicizia, la vicinanza e la solidarietà verso il popolo ucraino.

Così ha preso forma la ‘Chiamata alle arti’ del Caffè Letterario, con la curatrice Silvia Gullino, che ha raccolto il messaggio di sei artisti braidesi, convinti che la luce e la bellezza della cultura possano contrastare il buio e l’orrore della guerra insensata, che sta ferendo il cuore dell’Europa. Partiamo da qui.

Silvia, com’è nata questa chiamata alle arti?

“Subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, il movimento culturale del Caffè Letterario non ha avuto dubbi su da che parte stare: dalla parte della pace. Sono fermamente convinta che ognuno debba fare la sua parte e il mondo della cultura non poteva essere estraneo all’impegno per la pace. Così, ho chiamato a raccolta pittori, poeti e disegnatori, che si sono uniti per rispondere alla barbarie con il linguaggio universale dell’arte. Tutti hanno deciso di manifestare una giusta solidarietà contro la guerra. Lo hanno fatto mettendo a disposizione la loro creatività e il loro tempo per creare opere d’arte piene di luce e di speranza, come a voler dare forza ad un popolo che sta soffrendo”.

Com’è andata con artisti diversi per stile e generazione?

“Quello del Caffè Letterario è stato un progetto collettivo e ambizioso, realizzato nell’arco di poco tempo. L’entusiasmo e la generosità degli artisti sono stati totali. La necessità di esprimersi in merito ad una questione così urgente e drammatica ha prevalso su qualsiasi altra contingenza. Ho sempre detto che un buon caffè è fatto di tanti chicchi di qualità. E l’insieme di questi artisti ha formato una miscela di eccellenza. Siamo stati veramente un caffè letterario vivente, fatto di nomi che insieme hanno dato un aroma straordinario, che da soli non sarebbe stato uguale”.

Che compito è stato il tuo?

“Il Caffè Letterario di Bra è un faro. Propone e condivide bellezza. In questi giorni terribili, in cui risuonano i rumori che arrivano dall’Ucraina, di missili, esplosioni, spari, urla, pianti e tutto quello che la guerra porta a corredo, abbiamo voluto parlare della bellezza della pace, attraverso dei raffinati interpreti. Ogni artista di questo gruppo può essere paragonato ad una stoffa pregiata e il mio compito è stato quello di cucirle insieme, formando un tessuto unico e pregevole. L’esperienza ci ha arricchito, perché le diversità fanno questo effetto. Intorno a me si è creata una squadra ben assortita. Siamo orgogliosi di questa sinergia”. 

Qual era il senso dell’iniziativa?

“Insieme volevamo piantare un seme di pace e dimostrare come essa nasca dall’unione d’intenti e di cuori, esattamente come nasce una pittura, in cui si fondono colori diversi. Tutta l’arte è unione: dalla poesia che nasce da un insieme di parole alla musica, che si costruisce con tante note diverse. In questo caso lo abbiamo fatto attraverso disegni, dipinti, poesie, opere di street art e una pittura congiunta a sette mani. Così l’arte è diventata parafrasi della pace”.

Che messaggio volevate trasmettere ai visitatori con queste opere?

“Il messaggio che la pittura, la poesia e il disegno possono fare la loro parte. L’arte è di per sé concretezza. Nasce da un pensiero, che poi diventa azione. E va in direzione uguale, ma contraria all’uso delle armi. La guerra distrugge, mentre l’arte è creazione. L’arte che interpreta il tempo e deve essere voce di esso, l’arte che unisce e aiuta a superare i contrasti, l’arte che ha la responsabilità di difendere i valori. Vedere insieme artisti con declinazioni e cifre stilistiche diverse è stata la migliore testimonianza in un momento in cui l’unione è la vera forza contro la barbarie”.

Perché avete scelto come atelier i Salesiani?

“Le opere non sono state esposte in una pinacoteca, ma in un luogo simbolo del martirio della cultura e dell’umanità: una scuola. L’arte è uscita così dai soliti ambienti patinati per farsi vicina alla gente e abitare i luoghi della quotidianità, che oggi vengono distrutti senza pietà. Perché insieme a teatri ed ospedali, in Ucraina le scuole sono diventate mucchi di macerie. Le bombe possono far crollare i muri, ma non i valori della civiltà civile che, anzi, risorgono dalle ceneri. Questo rappresentano i quadri in rassegna: dei semi di bene piantati per ottenere frutti di amore e celebrare la fraternità e l’unione. Proprio come l’ultima opera del progetto, una tela che ha riunito non solo i colori, ma le mani di tutti gli artisti. È questa la sua bellezza. È questa la grande bellezza della pace: un’opera che si costruisce giorno per giorno tutti insieme, tutti diversi come i colori e per questo meravigliosa”.

La più grande soddisfazione?

“Il momento di maggior orgoglio e soddisfazione è stato vedere la risposta dei braidesi e dei rappresentanti di associazioni locali, che hanno sposato l’appuntamento con una larga partecipazione. E poi c’è l’onore di aver ricevuto in visita ospiti importanti come, ad esempio, il sindaco Gianni Fogliato, il vicepresidente del Consiglio Regionale, Franco Graglia e il noto critico d’arte, Giorgio Gregorio Grasso. Tutti sono rimasti colpiti sia dai messaggi intrinsechi delle opere esposte, sia dalla loro bellezza estetica”.

A chi devi dire grazie?

“I ringraziamenti sono tanti. Dal direttore dei Salesiani don Alessandro Borsello, campione di sensibilità e di accoglienza, al direttore del Cnos-Fap Valter Manzone ed ai suoi ragazzi. Ringrazio Matteo Gotta per il grande lavoro in cabina di regia, Enrico Sunda, partner del Caffè Letterario, tutti i media ed i gruppi social di Bra. Ringrazio anche i braidesi che si sono resi testimonial della nostra iniziativa e chi è venuto a visitarci. Ma il ringraziamento più grande è per gli artisti, che hanno risposto alla chiamata alle arti con le loro armi migliori: la pittura, il disegno, la poesia e la creatività”.

Che cosa ti lascia questa esperienza?

“Ho trovato un grande coinvolgimento da parte di tutti gli artisti e questa cosa mi ha toccato, perché sono nomi che non hanno bisogno di pubblicità. Tutti hanno messo in pausa quello che stavano facendo e hanno dedicato tempo al progetto e imbastito un dialogo che si è sviluppato in chat, per telefono e poi dal vivo. È un fatto straordinario: se è vero che l’arte può servire a costruire un nuovo mondo di pace e libertà, penso che questo sia l’esempio”.

Facciamo un bilancio della mostra appena conclusa.

“È un bilancio positivo, superiore alle attese. Anche un piccolo gesto, come il nostro è potente, perché la vicinanza, il legame che si crea in questi momenti, come l’arte ci insegna, è capace di unire cuori, menti e anime in uno spirito unico che travalica ogni confine. Abbiamo iniziato questa avventura in sette, piantando un seme per la pace. Al vernissage eravamo molti di più, senza contare i passaggi nei giorni di apertura. Quindi possiamo dire che quel seme è cresciuto e ha dato frutti abbondantissimi. Aveva ragione Pablo Picasso: ‘La pittura non è fatta per decorare gli appartamenti. È uno strumento di guerra offensiva e difensiva contro il nemico’. L’intento è stato lo stesso: la ricerca collettiva di libertà e di giustizia. Eccola la potenza dell’arte”.

E adesso che succede?

“L’arte non si mette mai da parte, nemmeno adesso che è calato il sipario sulla mostra. Le opere che hanno parlato di pace ai Salesiani, potranno continuare a farlo attraverso i loro autori, i social e, perché no, nelle scuole in cui hanno molto da dire ai più giovani. Quei dipinti e poesie sono dei piccoli semi, che nelle mani e nei cuori dei bambini e delle bambine possono germogliare e fiorire in un mondo migliore. La mostra stanziale può diventare così itinerante e si chiuderà quando la guerra sarà finita, considerando solo a quel punto il progetto concluso. E tutto il movimento del Caffè Letterario non vede l’ora che questo accada”.

Qual è il messaggio finale?

“Lunghi secoli di storia ci hanno insegnato abbastanza da capire che ogni atto di violenza di un popolo su un altro è un’aggressione all’umanità intera. Non c’è vita, senza la pace. E lo slogan arriva dritto dritto da John Kennedy nel messaggio all’ONU del 25 settembre 1961: ‘L’umanità deve mettere fine alla guerra, o la guerra metterà fine all’umanità’”.

CFP Bra: mostra per Ucraina

Grande successo domenica 10 aprile per il vernissage della mostra «Chiamati alle arti – per la pace in Ucraina», allestita negli ambienti dell’istituto salesiano di Bra di viale Rimembranze. Gli intervenuti hanno anche potuto ammirare un’installazione sulla scalinata della chiesa dello street artist Giovanni Botta. Di seguito l’articolo pubblicato dal sito del CFP Bra.

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(BRA) Erano davvero in tanti, domenica 10 aprile, al vernissage della mostra «Chiamati alle arti – per la pace in Ucraina» che sei tra pittori, illustratori e poeti, coordinati dalla curatrice del Caffè letterario Silvia Gullino, hanno allestito negli ambienti dell’istituto salesiano di Bra di viale Rimembranze. Gli intervenuti hanno anche potuto ammirare un’installazione sulla scalinata della chiesa dello street artist Giovanni Botta, che ha esposto un lavoro insieme ai pittori Franco Gotta, Francesca Semeraro, Riccardo Testa, all’illustratrice Manuela Fissore e al decano dei poeti braidesi Bernardo Negro. L’esposizione dei quadri, nel corridoio degli uffici del Cfp e della scuola media, è visitabile il 14 e 15 aprile dalle ore 16 alle ore 18, domenica 17 aprile (Pasqua) dalle 11 alle 12. I giorni 20, 21 e 22 aprile dalle ore 8 alle ore 17; domenica 24 aprile dalle 11 alle 12; infine il 26, 27, 28 e 29 aprile dalle ore 8 alle ore 17 e sabato 30 aprile dalle ore 16 alle ore 18, sempre con ingresso libero.

Istituto San Domenico Savio: Mostra d’arte collettiva per la pace promossa dal Caffè Letterario di Bra

Nei locali dell’istituo Salesiano San Domenico Savio di Bra, il 10 aprile è stata innaugurata una Mostra di arte collettiva che si terrà fino a sabato 30 aprile. L’inaugurazione è avvenuta in presenza del Sindaco Gianni Fogliati e di alcuni membri dell’amministrazione comunale.

Di seguito la notizia della Gazzetta d’alba:

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BRA Oggi inaugurazione presso i locali dell’ Istituto Salesiano San Domenico Savio a Bra,  della Mostra di arte collettiva alla presenza del Sindaco Gianni Fogliato e di alcuni membri dell’Amministrazione Comunale.

Grande successo di pubblico, determinato dalla presenza dei fedeli alla liturgia della  Domenica delle Palme.

Manuela Fissore, Francesca Semeraro, Bernardo Negro, Giovanni Botta, Francesco Gotta e Riccardo Testa, il pool di artisti che espongono in questo vernissage per la Pace, promosso da Silvia Gullino e dal suo Caffè Letterario.

Ecco gli orari: da domenica 10 aprile a sabato 30 aprile

  • Nei giorni 11, 12 e 13 aprile dalle ore 8 alle ore 17.
  • I giorni 14 e 15 aprile dalle ore 16 alle ore 18.
  • Domenica 17 aprile (Pasqua) dalle ore 11 alle ore 12.
  • I giorni 20, 21 e 22 aprile dalle ore 8 alle ore 17.
  • Domenica 24 aprile dalle ore 11 alle ore 12.
  • I giorni 26, 27, 28 e 29 aprile dalle ore 8 alle ore 17.
  • Infine, sabato 30 aprile dalle ore 16 alle ore 18.

Salesiani Bra – Calcolo mentale: due allievi della scuola media finalisti a Roma

Sabato 19 marzo 2022 dopo essersi svolto il Campionato Italiano di Calcolo mentale, gara promossa dall’Università Luiss Guido Carli, 2 allievi dell’Istituto salesiani Bra si sono qualificati per le finali del 9 aprile a Roma.

Di seguito la notizia:

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Sabato 19 marzo si sono svolte le selezioni online del Campionato Italiano di Calcolo mentale, promosso dall’Università Luiss Guido Carli. Con grande soddisfazione di tutti, ben due allievi della scuola salesiana di Bra si sono classificati per la finale, che si terrà a Roma il 9 aprile.

Il Campionato è aperto ad ogni fascia d’età e tra i numerosi partecipanti sono stati selezionati 65 alunni della scuola secondaria di primo grado in tutta Italia, tra loro Jacopo De Girolamo e Pietro Fogliatto di terza media. Quest’ultimo ripete il successo dello scorso anno, che lo aveva portato alla finale nazionale del Kangourou della Matematica di Rimini.

Gli insegnanti e i compagni sono molto orgogliosi dell’importante risultato raggiunto e fanno loro un grande augurio per la finale a Roma.

Salesiani Bra: Settimana della Scuola 2021/22

Il 23 marzo 2022 la scuola media di Bra si è collegata online direttamente con la diocesi di Torino, per partecipare all’undicesima edizione della “Settimana della Scuola e dell’Università” nominata “PROVIAMOCI! Tentativi di costruzione di comunità“.

Di seguito si riporta la notizia della scuola meida di Bra:

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L’undicesima edizione della “Settimana della Scuola e dell’Università” 2021/22 , indetta dalla diocesi di Torino, aveva come titolo “PROVIAMOCI! Tentativi di costruzione di comunità“.        Si è svolta dal 21 al 25 marzo in collegamento on line. Destinatari gli allievi e gli insegnanti di tutte le scuole pubbliche sia statali che paritarie.

Mercoledì 23 anche la scuola media salesiana ha partecipato con tutte le classi, che si sono collegate puntualmente alle ore 11. Presentava l’incontro don Roberto Gottardo, direttore dell’ufficio scuola diocesano. Dopo il saluto del nostro arcivescovo mons. Cesare Nosiglia, sono state presentate varie testimonianze di accoglienza e di fraternità presenti a Torino. La prima riguardava la Casa Oz che accoglie soprattutto ragazzi con disabilità e la seconda l’oratorio San Luigi gestito dai salesiani che segue giovani immigrati e cerca di integrarli nel tessuto sociale. I ragazzi hanno seguito con interesse e al termine, guidati dagli insegnanti, hanno condiviso pareri e valutazioni.

Una frase di Papa Francesco faceva da sfondo alla tematica proposta: “Desidero tanto che, in questo tempo che ci è dato di vivere, riconoscendo la dignità di ogni persona umana, possiamo far rinascere tra tutti un’aspirazione mondiale alla fraternità. Tra tutti: «Ecco un bellissimo segreto per sognare e rendere la nostra vita una bella avventura. Nessuno può affrontare la vita in modo isolato. C’è bisogno di una comunità che ci sostenga, che ci aiuti e nella quale ci aiutiamo a vicenda a guardare avanti. Com’è importante sognare insieme! Da soli si rischia di avere dei miraggi, per cui vedi quello che non c’è; i sogni si costruiscono insieme». Sogniamo come un’unica umanità, come viandanti fatti della stessa carne umana, come figli di questa stessa terra che ospita tutti noi, ciascuno con la ricchezza della sua fede o delle sue convinzioni, ciascuno con la propria voce, tutti fratelli!… Se non riusciamo a recuperare la passione condivisa per una comunità di appartenenza e di solidarietà, alla quale destinare tempo, impegno e beni, l’illusione globale che ci inganna crollerà…”        

Salesiani Bra: una lezione speciale

Venerdì 18 marzo nella scuola media di Bra si è svolto un incontro formativo con degli esperti Stedycam di Alba. Si sono trattati il tema del gaming attraverso 3 giochi, e successivamente si è tenuta una riflessione sulla similitudine tra le stories di Instagram e le pitture rupestri.

Qui si riporta il resoconto della giornata, scritto da Carlo Riso e Michelangelo Olivero:

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Venerdì scorso noi di terza media abbiamo svolto un’attività molto interessante. A proporla sono stati tre esperti di Stedycam di Alba, che ci hanno spiegato in modo divertente il mondo digitale. Apprezzabile l’esclusione del povero e bistrattato tema della dipendenza dai social affrontato già in mille modi diversi. Inoltre il metodo utilizzato richiedeva il nostro apporto e questo è stato apprezzato da noi ragazzi che ci siamo sentiti più coinvolti. Inoltre gli argomenti non banali hanno reso queste cinque ore interessanti e non noiose.

La mattinata è stata suddivisa in due momenti in cui sono stati trattati vari temi. Il primo consisteva nel provare tre giochi mobili, dopo i quali l’educatore ha fatto emergere emozioni e reazioni a seconda del tipo di gioco. Dopo aver trattato l’argomento del gaming, in particolare giocando ai tre giochi diversi sui tablet e sui cellulari, che in via eccezionale quel giorno abbiamo potuto utilizzare in classe, uno degli esperti ci ha chiesto una valutazione sui tre giochi, che è stata poi oggetto di discussione con i compagni.

Con un altro esperto abbiamo affrontato il tema delle storie e su come esse non siano molto diverse da 10.000 anni fa: pubblicare una nostra esperienza su Instagram è simile al modo in cui i nostri progenitori incidevano scene di caccia nelle caverne.

Oltre a questi due macroargomenti si è parlato anche del modo in cui i social guadagnano con la pubblicità. Si è discusso infatti su come le aziende non chiedano un contributo in denaro ma in dati: infatti le informazioni su di noi vengono vendute a terzi per una pubblicità sempre più mirata.

Carlo Riso e Michelangelo Olivero

 

 

Salesiani Bra: la scuola media al Conservatorio

Nella giornata di mercoledì 2 marzo gli allievi della scuola media salesiana “San Domenico Savio” di Bra hanno trascorso un pomeriggio all’insegna della cultura nella città di Torino. Sono partiti facendo una visita tra le vie storiche di Torino, per poi passare al concerto diretta dal M.° Giuseppe Ratti (direttore e docente dell’orchestra degli studenti presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” ) il quale li ha ringraziati per la loro partecipazione.
Di seguito l’articolo di Salesiani Bra.

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Lo scorso mercoledì 2 marzo un nutrito gruppo di studenti della scuola media salesiana “San Domenico Savio” di Bra ha trascorso un pomeriggio all’insegna della cultura nella città di Torino. Era la prima gita con il pullman dopo il lungo periodo Covid: anche per questo particolarmente attesa e gradita. I ragazzi accompagnati dai proff. Francesca Berri, Cinzia Longo e Bruno Raspini hanno intrapreso una apprezzata visita storico artistica, per le vie della città, seguita da un coinvolgente concerto presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi”.

Gli studenti hanno avuto modo di conoscere le principali opere di Guarino Guarini e Filippo Juvarra ammirando alcuni dei più importanti interventi architettonici dei due grandi maestri del barocco piemontese.

Dopo aver visitato la Real Chiesa di San Lorenzo i partecipanti all’uscita didattica hanno potuto scambiare alcune battute con il presidente della Regione, casualmente incrociato in Piazza Castello. Cirio ha interrogato i ragazzi sui principali palazzi presenti nella piazza e ha spiegato loro che Palazzo Madama ospitò il primo parlamento dell’Italia unita.

La giornata è terminata nella splendida sala concerti del Conservatorio dove – a seguito di una interessante introduzione storico musicale – sono state eseguite celebri pagine di Mozart e Schubert.

A conclusione del concerto, il M.° Giuseppe Ratti – direttore e docente dell’orchestra degli studenti del Conservatorio torinese – ha ringraziato pubblicamente i ragazzi per aver presenziato al concerto.

Tutti soddisfatti e… alla prossima|

Prof.Bruno Raspini

docente di musica

 

L2L – Il primo incontro del Maker Lab a Bra: “si parte!”

Il 24 febbraio, un gruppo di ragazzi dell’Istituto Comprensivo “Carlo Alberto Dalla Chiesa” della città di Bra, ha partecipato al primo incontro del Maker Lab, una delle azioni previste dal progetto Labs To Learn. Di seguito un breve resoconto.

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Il progetto è stato ideato pensando a ciò che più rappresenta il nostro oratorio, facendo leva in primis sulle passioni dei ragazzi, con uno sguardo attento sul futuro.

LA MUSICA!

Da sempre la musica ha caratterizzato i nostri cortili appassionando nel tempo molti dei nostri giovani, animatori, famiglie e volontari che ancora oggi operano all’interno della nostra casa.

È stato così creato un laboratorio digitale-musicale in cui i ragazzi hanno la possibilità di realizzare elaborati musicali attraverso una serie di tecnologie innovative. L’obiettivo infatti è quello di rafforzare le proprie conoscenze e competenze attraverso l’apprendimento esperienziale, con momenti aggregativi, lo sviluppo della creatività e della fantasia, il tutto partendo dalle proprie passioni e idee.

Durante il primo il primo incontro Maker Lab, i ragazzi hanno partecipando con entusiasmo e curiosità.
Particolare importanza è stata data all’accoglienza. Molti dei ragazzi, grazie alle loro famiglie, conoscevano già l’oratorio; per altri è stata una vera e propria sorpresa.
Dopo alcuni giochi di conoscenza, abbiamo iniziato l’attività, smontando alcuni computer per individuare insieme le componenti principali che lo compongono al fine di memorizzarle.
Dopo alcuni minuti di intervallo, siamo ripartiti con un ripasso dei concetti base dell’informatica, come la creazione della email, le sue funzionalità.

Gli educatori

Nello specifico, grazie ad una conoscenza del software Scratch, ovvero un software pensato per la scuola e dedicato alla programmazione, i ragazzi saranno in grado di programmare e ad approfondire l’informatica di base. Allo stesso modo, potranno lavorare sull’allenamento acustico basato sul concetto di stereofonia e concentrazione specifica verso un suono.

Gli incontri del Maker Lab sono svolti in concomitanza dell’orario scolastico con 14 incontri da 5 ore ciascuno presso l’Oratorio Salesiano, con la presenza di un formatore del CnosFap, gli educatori dell’oratorio e alcuni volontari.

Il laboratorio è a disposizione di tutti, studenti e ragazzi dell’oratorio, in orario pomeridiano dove liberamente e/o accompagnati da volontari potranno usufruire delle strumentazioni per sperimentare e dare spazio alla creatività.