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Scuola media Salesiani di Bra – vacanza studio in Irlanda

Il 6 agosto 2022 si è conclusa la vacanza studio in Irlanda che ha visto coinvolti gli alunni della scuola Salesiani di Bra. Di seguito la notizia a cura della prof.ssa d’inglese degli studenti, Chiara Noello.

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Sabato 06 Agosto 2022 si è conclusa la vacanza studio in Irlanda che ha visto coinvolti un gruppo di quindici ragazzi di seconda, terza media ed alcuni ex-alunni della scuola Salesiani di Bra. I ragazzi sono stati accompagnati dalla loro prof.ssa di inglese Chiara Noello e da Luca Merlat, collaboratore dell’agenzia Effatà con la quale la scuola collabora per l’organizzazione e la realizzazione delle vacanze studio estive.

I ragazzi sono partiti in una calda giornata di Luglio dall’aereoporto di Milano Malpensa e sono atterrati a Dublino dove un pullman riservato li attendeva per portarli nella piccola cittadina di Dalkey poco distante dalla capitale. Il magnifico panorama, l’aria frizzante e la nuova avventura appena intrapresa li hanno subito catturati e li hanno catapultati in un mondo magico. Ad attenderli davanti alla scuola che li avrebbe ospitati per i giorni seguenti c’era Gràinne, una ragazza irlandese dall’accento stretto e dal grande sorriso, che li ha indirizzati verso le loro host families.

Fin da subito hanno potuto praticare la lingua inglese e tutte le persone che li attendevano erano sorridenti ed ospitali, un po’ come se stessero aspettando il ritorno di figli che non vedevano da tanto. Ben presto è arrivato il nuovo giorno con l’inizio delle lezioni. I ragazzi hanno sostenuto un test di ingresso iniziale e sono stati suddivisi in livelli in classi internazionali con studenti prevalentemente spagnoli e guidati da docenti madrelingua.

La scuola si presentava come una struttura molto accogliente con classi grandi e molto colorate e con l’affaccio su un mare magnifico. Tutte le mattine sono sempre state occupate dal corso di lingua, mentre nel pomeriggio i ragazzi, usando la DART e i bus del trasporto pubblico, hanno potuto visitare le principali attrazioni di Dublino, Bray, Dunleary e Killmainham quali il Trinity College, il museo di storia, il museo dei folletti, il Temple Bar e molte altre sempre accompagnati da una guida locale parlante lingua inglese.

Al termine dei quindici giorni, tutti i ragazzi hanno ottenuto un attestato di livello. Il bilancio del soggiorno studio è stato molto positivo sotto molteplici aspetti: in primo luogo l’approfondimento della lingua inglese e poi la conoscenza di una nuova cultura, il confrontarsi con persone diverse rispetto al proprio nucleo familiare e il familiarizzare con delle tradizioni anche molto diverse da quelle a cui si è abituati.

Porteranno per sempre un pezzo d’Irlanda nel cuore ricordando che

“il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi.”

Salesiani Bra: “Ma che musica, Maestro!”

A dieci anni dalla scomparsa del maestro Umberto Balzan, è nata l’iniziativa da parte di un gruppo di ex allievi dei salesiani di Bra di ricordare il maestro e direttore della banda San Domenico Savio di Bra e della cittadina Giuseppe Verdi attraverso alcune serate a lui dedicate e la S.Messa nella chiesa dell’istituto di domenica 10 luglio. Di seguito l’articolo gentilmente fornito alla Redazione da parte di Teresio Fraire in merito all’evento.

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Ma che musica, Maestro!

Da tempo amici e conoscenti del sig.Umberto Balzan si chiedevano come commemorare il grande maestro e direttore della banda San Domenico Savio dell’istituto salesiano di Bra. In molti di loro è rimasto un grato ricordo per la dedizione che il maestro ha dedicato a ciascuno di loro quando, ancora ragazzini, iniziavano a provare il primo strumento musicale. Dopo poco tempo la Banda risultava composta da più di 80 membri, che allietavano le feste interne all’istituto, ma erano altrettanto presenti, tutti ben ordinati e preparati, anche negli eventi esterni, specie nelle ricorrenze cittadine. Memorabili furono le trasferte musicali a Roma dove hanno potuto esibirsi davanti al Papa, al presidente Pertini e al presentatore Corrado in una trasmissione di Canale 5.

Nei giorni scorsi il desiderio di ricordarlo in modo degno si è realizzato. Il decennale dalla scomparsa del maestro Balzan nella casa salesiana di Chatillon è stata l’occasione propizia. Un comitato organizzatore, composto dai fedelissimi della ex Banda, ha lavorato con impegno per ideare alcuni momenti commemorativi significativi. Si è cominciato con una serata musicale il 2 luglio ai Giardini della Rocca di Bra. Si sono esibiti sul palco allestito all’aperto vari gruppi musicali che hanno eseguito brani di varia tipologia, tutti di alta qualità. Erano presenti anche le autorità cittadine, in primis il Sindaco Gianni Fogliato che ha ricordato il ruolo importante che il maestro Balzan ha rivestito per la città.

Il secondo momento è stato il concerto della Banda Giuseppe Verdi della città di Bra nel grande cortile dell’istituto salesiano venerdì 8 luglio alle ore 21. Per l’occasione sono intervenuti alle prove e alla esecuzione finale anche diversi ex appartenenti alla Banda San Domenico Savio, i cui componenti nel tempo erano confluiti anche in quella cittadina. La brezza della sera, l’intensità dell’esecuzione e la varietà dei brani hanno catturato l’attenzione del numeroso pubblico. Dirigeva il maestro Enea Tonetti, che si alternava al compositore Lorenzo Pusceddu, che è intervenuto appositamente dalla Sardegna per questa occasione. A rendere la serata più famigliare hanno contribuito Valter Manzone e Franco Burdese,  entrambi exallievi, che nella veste di presentatori con aneddoti e riflessioni hanno ricordato il maestro Balzan con gratitudine e simpatia. Anche in questa occasione le autorità cittadine, a partire dal Sindaco, non hanno voluto far mancare la loro presenza.

Sabato 9 e domenica 10 luglio si è svolto un impegnativo master, che ha coinvolto musicisti anche da fuori regione. Grazie alla bravura e alla dedizione del maestro Pusceddu, hanno preparato un concerto eseguendo composizioni del maestro stesso, che ha presentato al pubblico i singoli brani. Nonostante molti musicisti non si conoscessero, sono riusciti ugualmente a formare un gruppo affiatato, che ha suonato con competenza e passione. Il pubblico presente ha apprezzato l’esecuzione, anche con numerosi e calorosi applausi.

Non poteva mancare il momento religioso. Con la celebrazione della Messa, presieduta dal direttore dell’istituto don Alessandro Borsello nella chiesa dell’istituto domenica 10 luglio, i numerosi partecipanti hanno voluto pregare per il loro maestro, che per tanti anni è stato guida di molti giovani, educati ai grandi valori della vita anche attraverso la musica. Al termine della celebrazione non poteva mancare una breve esecuzione dei componenti della ex Banda San Domenico Savio all’esterno della chiesa.

CFP Bra: ripartito il progetto di mobilità Erasmus Plus

Otto allievi del Centro di Formazione Professionale di Bra sono rientrati domenica scorsa, 17 luglio, dal viaggio Erasmus Plus effettuato a Madrid. Un’esperienza importante, avviata lo scorso 18 giugno per apprendere nuove competenze e non solo.

«Un progetto pensato per marzo – commenta Fabio Tripaldi, Referente dei progetti internazionali del CFP di Bra – che è stato traslato causa Covid e ci ha costretto anche a modificare la lista dei partecipanti. Tutti gli 8 giovani hanno però sfruttato al massimo la loro permanenza, per apprendere nuove competenze, relazionarsi con un paese straniero e vivere un mese in completa autonomia. Ringrazio di cuore i colleghi Marco Mortara e Valentin Marlekaj per il loro periodo di accompagnamento/assistenza dei giovani. E anche il direttore Valter Manzone e la collega Maria Pia Mosca che hanno fatto un rapido tour a fine progetto, per ringraziare tutti i partner che lo hanno reso ancora una volta possibile».

 

Dopo la sistemazione a Aranjuez (comunità di Madrid) presso il residence Atempo, tra le visite effettuate vi è stato un primo giro per la città per salutare il collega spagnolo David Roman Maqueda, responsabile dei progetti internazionali della scuola salesiana Loyola che si è occupato di tutta la logistica.

Salesiani di Bra: il saluto del direttore uscente don Alessandro Borsello – lavocediAlba.it

Il saluto di don Alessandro Borsello come direttore uscente della casa salesiana di Bra. Di seguito la notizia riportata su lavocediAlba.it nella giornata di ieri, 13 luglio.

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Salesiani di Bra: il saluto del direttore uscente don Alessandro Borsello: “Ho trovato una comunità accogliente”

Dopo tre anni il religioso lascia l’incarico per spostarsi a Valsalice. “Il bilancio è assolutamente positivo: sono stati tre anni belli segnati purtroppo dall’arrivo del Covid”

Il prossimo settembre, Don Alessandro Borsello, dopo tre anni da direttore, lascerà i salesiani di Bra. Lo abbiamo contattato per parlare del suo operato e di cosa lo attende in futuro.

Il bilancio è assolutamente positivo: sono stati tre anni belli segnati purtroppo dall’arrivo del Covid, che ha portato alla sospensione delle attività da marzo a maggio 2020. Ho trovato una comunità accogliente in cui mi sono trovato bene“.

Proprio la pandemia è stata la sfida più grande con cui i Salesiani, in questo periodo, si sono trovati a fare i conti, facendosi trovare però sempre pronti.

Dal punto di vista scolastico, fin da marzo abbiamo iniziato le videolezioni con gli studenti delle Medie, mantenendo intatti i tratti caratteristici del nostro istituto. Ci salutavamo sempre con il buongiorno, proponevamo giochi, abbiamo festeggiato comunque Pasquetta. Anche al Cfp, gli studenti hanno continuato a svolgere i laboratori, seppur da casa propria. Stesso discorso per quanto riguarda la celebrazione delle Messe: abbiamo deciso di ripartire appena è stato possibile, e, per far fronte alla necessità di stare distanziati, abbiamo deciso di spostarci all’aperto. Ricordo ancora la prima volta dopo il lockdown: era il 24 maggio, festa di Maria Ausiliatrice, quando sono venuti tantissimi volontari ad aiutare con l’allestimento“.

Don Alessandro era tornato ai Salesiani di Bra nel 2019, dove aveva già svolto una prima esperienza in precedenza. Quello che è cambiato è stato in particolare il suo ruolo:

Sono passato da essere catechista della scuola Media a direttore dell’opera, che mi ha dato maggiori responsabilità e uno sguardo di sintesi che prima non potevo avere. Così, mi sono accorto che la comunità salesiana gode di grande stima tra i braidesi, che rimane immutata e indipendente dalle persone che di volta in volta ne fanno parte. Questo comporta dunque un impegno nel coordinamento progettuale, una cosa bella su cui abbiamo lavorato in questi anni”.

Il suo nuovo incarico sarà dunque direttore dell’opera di Valsalice, in una comunità diversa da quella braidese, in quanto prevalentemente scolastica, comprendendo un liceo (classico, scientifico e delle scienze applicate) e una scuola Media.

Scuola media salesiana di Bra: gita a Milano della classe terza

Il 2 maggio la classe terza della scuola media salesiana san Domenico Savio di Bra si è recata a Milano per una gita scolastica. Di seguito la notizia riportata dal sito dei Salesiani di Bra a cura di uno studente della scuola.

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Il primo lunedì di maggio noi di terza con due nostre professoresse ci siamo recati a Milano come gita di fine scuola media (si spera!).

Dopo circa due ore di viaggio siamo arrivati. Proprio alla fermata del pulmino c’erano i Navigli, famosi canali milanesi. Ci siamo immediatamente diretti verso la Chiesa di Sant’Eustorgio che si distingueva per  la sua spiccata facciata composta da portali, pulpito, bifore e monofore.

Come seconda tappa è stata scelta la Chiesa di San Lorenzo e le sue 16+1 colonne. All’esterno, infatti, è presente un colonnato formato da 16 colonne, più una “nascosta” che sorregge un crocifisso.

Per concludere il giro mattutino delle chiese storiche, abbiamo visitato la Basilica di Sant’Ambrogio, che con le sue particolari forme architettoniche è sicuramente riuscita a stupire. L’ultimo monumento visitato prima di pranzo è stato il Castello Sforzesco, un incredibile complesso di mura e giardini a cielo aperto sui quali camminavano e riposavano migliaia di persone.

Dopo aver consumato il pranzo all’inizio di parco Sempione abbiamo avuto l’onore di visitare uno dei monumenti più belli d’Italia: il Duomo. Tra statue, vetrate, guglie e pinnacoli la facciata è semplicemente stupenda. Non da meno è l’interno che dà l’impressione di essere sconfinato e fa sentire davvero piccoli. Ma nulla ti fa sentire più piccolo del tetto del Duomo. La sensazione che si prova è indescrivibile e Milano, pur immensa com’è, appare minuscola.

Tirando le somme è stato un viaggio stupendo, che ha reso tutti stanchi, ma sicuramente soddisfatti.

-Carlo Riso III media

CFP Bra: esposizione capolavori, la premiazione

Venerdì 6 maggio al polifunzionale Arpino si è tenuta la cerimonia di premiazione della manifestazione «Esposizione dei capolavori» in ambito meccanica industriale, fra i partecipanti anche allievi del CFP di Bra. Di seguito la notizia pubblicata dal sito del CFP di Bra.

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Esposizione dei capolavori, ultimo atto: la premiazione.

C’era davvero aria di festa al polifunzionale Arpino di largo della Resistenza, venerdì 6 maggio – festa di san Domenico Savio – mentre si aspettava la cerimonia di premiazione della manifestazione «Esposizione dei capolavori» in ambito meccanica industriale.

Sul palco fremeva il lavoro di preparazione dell’evento, mentre la platea andava via via riempiendosi: i 20 candidati, i loro formatori, gli allievi dei settori meccanica industriale, automotive e termoidraulica del Cfp braidese, con i rispettivi docenti e le varie personalità: i rappresentanti delle aziende multinazionali, sponsor del concorso, il titolare dell’azienda madrina Omler2000, rappresentanti dell’amministrazione comunale, della Provincia di Cuneo, di Confindustria, di Confartigianto e della Randstad.

Insieme al direttore nazionale della Formazione professionale don Fabrizio Bonalume, quello regionale don Alberto Martelli e il direttore dell’opera braidese don Alessandro Borsello, il segretario nazionale della meccanica industriale Maurizio Todeschini e il coordinatore locale Dario Ruberi.

Presentata da Franco Burdese e dallo scrivente, la mattinata è stata ricca di messaggio rivolti ai giovani da parte di tutti gli intervenuti, gustosa nel racconto della settimana del concorso – spettacolarmente documentata dal reporter Davide – ed emozionante nel momento della premiazione. Sul palco, dopo non poca suspence, sono saliti i seguenti candidati:

  • Davide De Paolis di Roma Borgo (1^ classificato)
  • Isaia Rizzetto di Verona (2^ classificato)
  • Davide Zucchetti di Arese (3^ classificato)
  • Gioele Sacconi di Bra ha vinto il premio al miglior tecnologo, con targa alla memoria di don Livio Greppi, salesiano braidese recentemente scomparso
  • Tommaso Gialbiati di Sesto San Giovanni ha vinto il premio al miglior disegnatore (targa in memoria di Riccardo Mano, sdb e insegnante di disegno per decenni)
  • Sara Fumagalli di Bergamo, unica concorrente donna, ha ricevuto un premio per aver saputo mantenere la sua postazione lavorativa molto ordinata e professionale

Tutti i concorrenti hanno avuto una serie di gadget, offerti dagli sponsor e l’opportunità di condividere una settimana in amicizia, dialogo e conoscenza reciproca.

Il buffet, egregiamente preparato dal nostro corso agroalimentare, ha concluso una mattinata davvero di festa e di sana allegria, proprio come indicava san Domenico Savio, quale mezzo per la santità. Al Cfp, presa la valigia per far rientro a casa, i saluti sono stati davvero lunghi e fraterni. Segno del bel clima che i formatori e i giovani avevano saputo creare nella settimana di convivenza, densa di impegni e di fatica.

Rientrato a casa, il segretario nazionale Maurizio Todeschini, ha ringraziato gli organizzatori con questo messaggio:

«L’esposizione nazionale si è appena conclusa e ci tenevo a fare i complimenti a tutti i ragazzi per l’impegno durante 5 giorni molto intensi. Una menzione speciale ai colleghi accompagnatori (direttore nazionale compreso) che si sono totalmente spesi affinchè il tutto riuscisse nel migliore dei modi e che i ragazzi stessero bene. Ed infine, grazie a Dario, al direttore Valter ed a tutta la sede di Bra per l’enorme sforzo organizzativo messo in atto; ci avete fatto sentire a casa!».

Al prossimo concorso…..

 

Bra: successo della Mostra d’arte collettiva per la pace promossa dal Caffè Letterario

Grande successo dal 10 al 30 aprile per la Mostra d’arte collettiva per la pace, promossa dal Caffè Letterario di Bra. L’ottimo risultato raggiunto è certamente da condividere con l’Istituto Salesiano San Domenico Savio, che ha ospitato l’evento patrocinato dalla Città di Bra. La curatrice della mostra, Silvia Gullino, ha espresso grande soddisfazione a conclusione di un’esperienza che ha portato sotto la Zizzola grandi ospiti. Di seguito la notizia pubblicata dal sito TargatoCN.

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Un grande successo per la Mostra d’arte collettiva per la pace, promossa dal Caffè Letterario di Bra, durante tutto il suo periodo di apertura, dal 10 al 30 aprile.

L’ottimo risultato raggiunto, oltre alla grande emozione suscitata dalla rassegna fin dal vernissage, parte da lontano ed è certamente da condividere con l’Istituto Salesiano San Domenico Savio, che ha ospitato l’evento patrocinato dalla Città di Bra.

L’organizzatrice della mostra, Silvia Gullino, ha espresso grande soddisfazione a conclusione di un’esperienza, che ha portato sotto la Zizzola grandi ospiti come il noto critico d’arte Giorgio Gregorio Grasso e ha ringraziato il pubblico, che ha dimostrato apprezzamento per le opere e applaudito gli autori.

C’è il genio creativo di Giovanni Botta espresso con un’immensa colomba di pace, un triste addio disegnato da Manuela Fissore, una speranza per l’umanità di Franco Gotta. Bernardo Negro scrive “Pace” in una poesia, nero su bianco. C’è poi Riccardo Testa con un’immagine, che non lascia spazio all’interpretazione: il viso smarrito di una bambina sulle spalle di un soldato. C’è anche Francesca Semeraro, artista torinese trapiantata a Bra, che nella sua opera rappresenta un cane e sopra lo sventolare di una bandiera con i colori dell’Ucraina. E poi un’opera realizzata a sette mani, che ha reso concreta l’amicizia, la vicinanza e la solidarietà verso il popolo ucraino.

Così ha preso forma la ‘Chiamata alle arti’ del Caffè Letterario, con la curatrice Silvia Gullino, che ha raccolto il messaggio di sei artisti braidesi, convinti che la luce e la bellezza della cultura possano contrastare il buio e l’orrore della guerra insensata, che sta ferendo il cuore dell’Europa. Partiamo da qui.

Silvia, com’è nata questa chiamata alle arti?

“Subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, il movimento culturale del Caffè Letterario non ha avuto dubbi su da che parte stare: dalla parte della pace. Sono fermamente convinta che ognuno debba fare la sua parte e il mondo della cultura non poteva essere estraneo all’impegno per la pace. Così, ho chiamato a raccolta pittori, poeti e disegnatori, che si sono uniti per rispondere alla barbarie con il linguaggio universale dell’arte. Tutti hanno deciso di manifestare una giusta solidarietà contro la guerra. Lo hanno fatto mettendo a disposizione la loro creatività e il loro tempo per creare opere d’arte piene di luce e di speranza, come a voler dare forza ad un popolo che sta soffrendo”.

Com’è andata con artisti diversi per stile e generazione?

“Quello del Caffè Letterario è stato un progetto collettivo e ambizioso, realizzato nell’arco di poco tempo. L’entusiasmo e la generosità degli artisti sono stati totali. La necessità di esprimersi in merito ad una questione così urgente e drammatica ha prevalso su qualsiasi altra contingenza. Ho sempre detto che un buon caffè è fatto di tanti chicchi di qualità. E l’insieme di questi artisti ha formato una miscela di eccellenza. Siamo stati veramente un caffè letterario vivente, fatto di nomi che insieme hanno dato un aroma straordinario, che da soli non sarebbe stato uguale”.

Che compito è stato il tuo?

“Il Caffè Letterario di Bra è un faro. Propone e condivide bellezza. In questi giorni terribili, in cui risuonano i rumori che arrivano dall’Ucraina, di missili, esplosioni, spari, urla, pianti e tutto quello che la guerra porta a corredo, abbiamo voluto parlare della bellezza della pace, attraverso dei raffinati interpreti. Ogni artista di questo gruppo può essere paragonato ad una stoffa pregiata e il mio compito è stato quello di cucirle insieme, formando un tessuto unico e pregevole. L’esperienza ci ha arricchito, perché le diversità fanno questo effetto. Intorno a me si è creata una squadra ben assortita. Siamo orgogliosi di questa sinergia”. 

Qual era il senso dell’iniziativa?

“Insieme volevamo piantare un seme di pace e dimostrare come essa nasca dall’unione d’intenti e di cuori, esattamente come nasce una pittura, in cui si fondono colori diversi. Tutta l’arte è unione: dalla poesia che nasce da un insieme di parole alla musica, che si costruisce con tante note diverse. In questo caso lo abbiamo fatto attraverso disegni, dipinti, poesie, opere di street art e una pittura congiunta a sette mani. Così l’arte è diventata parafrasi della pace”.

Che messaggio volevate trasmettere ai visitatori con queste opere?

“Il messaggio che la pittura, la poesia e il disegno possono fare la loro parte. L’arte è di per sé concretezza. Nasce da un pensiero, che poi diventa azione. E va in direzione uguale, ma contraria all’uso delle armi. La guerra distrugge, mentre l’arte è creazione. L’arte che interpreta il tempo e deve essere voce di esso, l’arte che unisce e aiuta a superare i contrasti, l’arte che ha la responsabilità di difendere i valori. Vedere insieme artisti con declinazioni e cifre stilistiche diverse è stata la migliore testimonianza in un momento in cui l’unione è la vera forza contro la barbarie”.

Perché avete scelto come atelier i Salesiani?

“Le opere non sono state esposte in una pinacoteca, ma in un luogo simbolo del martirio della cultura e dell’umanità: una scuola. L’arte è uscita così dai soliti ambienti patinati per farsi vicina alla gente e abitare i luoghi della quotidianità, che oggi vengono distrutti senza pietà. Perché insieme a teatri ed ospedali, in Ucraina le scuole sono diventate mucchi di macerie. Le bombe possono far crollare i muri, ma non i valori della civiltà civile che, anzi, risorgono dalle ceneri. Questo rappresentano i quadri in rassegna: dei semi di bene piantati per ottenere frutti di amore e celebrare la fraternità e l’unione. Proprio come l’ultima opera del progetto, una tela che ha riunito non solo i colori, ma le mani di tutti gli artisti. È questa la sua bellezza. È questa la grande bellezza della pace: un’opera che si costruisce giorno per giorno tutti insieme, tutti diversi come i colori e per questo meravigliosa”.

La più grande soddisfazione?

“Il momento di maggior orgoglio e soddisfazione è stato vedere la risposta dei braidesi e dei rappresentanti di associazioni locali, che hanno sposato l’appuntamento con una larga partecipazione. E poi c’è l’onore di aver ricevuto in visita ospiti importanti come, ad esempio, il sindaco Gianni Fogliato, il vicepresidente del Consiglio Regionale, Franco Graglia e il noto critico d’arte, Giorgio Gregorio Grasso. Tutti sono rimasti colpiti sia dai messaggi intrinsechi delle opere esposte, sia dalla loro bellezza estetica”.

A chi devi dire grazie?

“I ringraziamenti sono tanti. Dal direttore dei Salesiani don Alessandro Borsello, campione di sensibilità e di accoglienza, al direttore del Cnos-Fap Valter Manzone ed ai suoi ragazzi. Ringrazio Matteo Gotta per il grande lavoro in cabina di regia, Enrico Sunda, partner del Caffè Letterario, tutti i media ed i gruppi social di Bra. Ringrazio anche i braidesi che si sono resi testimonial della nostra iniziativa e chi è venuto a visitarci. Ma il ringraziamento più grande è per gli artisti, che hanno risposto alla chiamata alle arti con le loro armi migliori: la pittura, il disegno, la poesia e la creatività”.

Che cosa ti lascia questa esperienza?

“Ho trovato un grande coinvolgimento da parte di tutti gli artisti e questa cosa mi ha toccato, perché sono nomi che non hanno bisogno di pubblicità. Tutti hanno messo in pausa quello che stavano facendo e hanno dedicato tempo al progetto e imbastito un dialogo che si è sviluppato in chat, per telefono e poi dal vivo. È un fatto straordinario: se è vero che l’arte può servire a costruire un nuovo mondo di pace e libertà, penso che questo sia l’esempio”.

Facciamo un bilancio della mostra appena conclusa.

“È un bilancio positivo, superiore alle attese. Anche un piccolo gesto, come il nostro è potente, perché la vicinanza, il legame che si crea in questi momenti, come l’arte ci insegna, è capace di unire cuori, menti e anime in uno spirito unico che travalica ogni confine. Abbiamo iniziato questa avventura in sette, piantando un seme per la pace. Al vernissage eravamo molti di più, senza contare i passaggi nei giorni di apertura. Quindi possiamo dire che quel seme è cresciuto e ha dato frutti abbondantissimi. Aveva ragione Pablo Picasso: ‘La pittura non è fatta per decorare gli appartamenti. È uno strumento di guerra offensiva e difensiva contro il nemico’. L’intento è stato lo stesso: la ricerca collettiva di libertà e di giustizia. Eccola la potenza dell’arte”.

E adesso che succede?

“L’arte non si mette mai da parte, nemmeno adesso che è calato il sipario sulla mostra. Le opere che hanno parlato di pace ai Salesiani, potranno continuare a farlo attraverso i loro autori, i social e, perché no, nelle scuole in cui hanno molto da dire ai più giovani. Quei dipinti e poesie sono dei piccoli semi, che nelle mani e nei cuori dei bambini e delle bambine possono germogliare e fiorire in un mondo migliore. La mostra stanziale può diventare così itinerante e si chiuderà quando la guerra sarà finita, considerando solo a quel punto il progetto concluso. E tutto il movimento del Caffè Letterario non vede l’ora che questo accada”.

Qual è il messaggio finale?

“Lunghi secoli di storia ci hanno insegnato abbastanza da capire che ogni atto di violenza di un popolo su un altro è un’aggressione all’umanità intera. Non c’è vita, senza la pace. E lo slogan arriva dritto dritto da John Kennedy nel messaggio all’ONU del 25 settembre 1961: ‘L’umanità deve mettere fine alla guerra, o la guerra metterà fine all’umanità’”.

CFP Bra: mostra per Ucraina

Grande successo domenica 10 aprile per il vernissage della mostra «Chiamati alle arti – per la pace in Ucraina», allestita negli ambienti dell’istituto salesiano di Bra di viale Rimembranze. Gli intervenuti hanno anche potuto ammirare un’installazione sulla scalinata della chiesa dello street artist Giovanni Botta. Di seguito l’articolo pubblicato dal sito del CFP Bra.

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(BRA) Erano davvero in tanti, domenica 10 aprile, al vernissage della mostra «Chiamati alle arti – per la pace in Ucraina» che sei tra pittori, illustratori e poeti, coordinati dalla curatrice del Caffè letterario Silvia Gullino, hanno allestito negli ambienti dell’istituto salesiano di Bra di viale Rimembranze. Gli intervenuti hanno anche potuto ammirare un’installazione sulla scalinata della chiesa dello street artist Giovanni Botta, che ha esposto un lavoro insieme ai pittori Franco Gotta, Francesca Semeraro, Riccardo Testa, all’illustratrice Manuela Fissore e al decano dei poeti braidesi Bernardo Negro. L’esposizione dei quadri, nel corridoio degli uffici del Cfp e della scuola media, è visitabile il 14 e 15 aprile dalle ore 16 alle ore 18, domenica 17 aprile (Pasqua) dalle 11 alle 12. I giorni 20, 21 e 22 aprile dalle ore 8 alle ore 17; domenica 24 aprile dalle 11 alle 12; infine il 26, 27, 28 e 29 aprile dalle ore 8 alle ore 17 e sabato 30 aprile dalle ore 16 alle ore 18, sempre con ingresso libero.

Istituto San Domenico Savio: Mostra d’arte collettiva per la pace promossa dal Caffè Letterario di Bra

Nei locali dell’istituo Salesiano San Domenico Savio di Bra, il 10 aprile è stata innaugurata una Mostra di arte collettiva che si terrà fino a sabato 30 aprile. L’inaugurazione è avvenuta in presenza del Sindaco Gianni Fogliati e di alcuni membri dell’amministrazione comunale.

Di seguito la notizia della Gazzetta d’alba:

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BRA Oggi inaugurazione presso i locali dell’ Istituto Salesiano San Domenico Savio a Bra,  della Mostra di arte collettiva alla presenza del Sindaco Gianni Fogliato e di alcuni membri dell’Amministrazione Comunale.

Grande successo di pubblico, determinato dalla presenza dei fedeli alla liturgia della  Domenica delle Palme.

Manuela Fissore, Francesca Semeraro, Bernardo Negro, Giovanni Botta, Francesco Gotta e Riccardo Testa, il pool di artisti che espongono in questo vernissage per la Pace, promosso da Silvia Gullino e dal suo Caffè Letterario.

Ecco gli orari: da domenica 10 aprile a sabato 30 aprile

  • Nei giorni 11, 12 e 13 aprile dalle ore 8 alle ore 17.
  • I giorni 14 e 15 aprile dalle ore 16 alle ore 18.
  • Domenica 17 aprile (Pasqua) dalle ore 11 alle ore 12.
  • I giorni 20, 21 e 22 aprile dalle ore 8 alle ore 17.
  • Domenica 24 aprile dalle ore 11 alle ore 12.
  • I giorni 26, 27, 28 e 29 aprile dalle ore 8 alle ore 17.
  • Infine, sabato 30 aprile dalle ore 16 alle ore 18.

Salesiani Bra – Calcolo mentale: due allievi della scuola media finalisti a Roma

Sabato 19 marzo 2022 dopo essersi svolto il Campionato Italiano di Calcolo mentale, gara promossa dall’Università Luiss Guido Carli, 2 allievi dell’Istituto salesiani Bra si sono qualificati per le finali del 9 aprile a Roma.

Di seguito la notizia:

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Sabato 19 marzo si sono svolte le selezioni online del Campionato Italiano di Calcolo mentale, promosso dall’Università Luiss Guido Carli. Con grande soddisfazione di tutti, ben due allievi della scuola salesiana di Bra si sono classificati per la finale, che si terrà a Roma il 9 aprile.

Il Campionato è aperto ad ogni fascia d’età e tra i numerosi partecipanti sono stati selezionati 65 alunni della scuola secondaria di primo grado in tutta Italia, tra loro Jacopo De Girolamo e Pietro Fogliatto di terza media. Quest’ultimo ripete il successo dello scorso anno, che lo aveva portato alla finale nazionale del Kangourou della Matematica di Rimini.

Gli insegnanti e i compagni sono molto orgogliosi dell’importante risultato raggiunto e fanno loro un grande augurio per la finale a Roma.