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Cnos-Fap di Savigliano sul podio del primo concorso «Pasticceria Giovani» di Torino
/in Notizie dalle case /da AdminGiovani pasticceri campioni a Torino
Gli studenti della Scuola Agraria Salesiana al Salone Agroalimentare Carmagnolese
/in Notizie dalle case /da AdminOspiti dell’occasione gli studenti della Scuola Agraria Salesiana di Lombriasco, che Domenica 11 Marzo hanno presentato diverse sperimentazioni su varietà locali di frumento e mais, frutto delle svariate iniziative formative dell’Istituto.
Domenica 11 marzo, in piazza Italia, davanti al Salone Agroalimentare, si è tenuto un momento ufficiale di apertura della manifestazione, con la partecipazione delle autorità cittadine e delle autorità regionali e della Città Metropolitana, invitate per l’occasione.
Avvio della collaborazione tra ROLFO e CFP BRA-FOSSANO
/in Notizie dalle case /da AdminSi pubblica, qui di seguito, l’articolo a cura di Marisa Quaglia e Valter Manzone, in merito all’avvio della collaborazione ufficiale tra Rolfo e il Centro di Formazione Professionale di Bra-Fossano.
Collaborazione, colloquio con il territorio,
attenzione alle esigenze concrete.
Queste le parole chiave che giovedì 8 marzo hanno invaso l’officina del Cnosfap all’istituto salesiano di Bra. L’occasione è stata la presentazione di un progetto di collaborazione tra i Centri di formazione di Bra e Fossano e l’azienda Rolfo di Bra. La ditta di corso IV Novembre ha infatti donato ai Centri due mezzi su cui gli allievi potranno fare formazione.
“Questa collaborazione, così come altre già in corso – ha salutato il direttore della casa salesiana braidese, don Vincenzo Trotta – è uno stimolo per i nostri ragazzi. Possiamo dire loro: datevi da fare, impegnatevi. La vita è fatta di sacrifici, ma anche di tante soddisfazioni. C’è chi crede in voi. Questa azienda che fa questo dono crede nei nostri ragazzi, nei giovani di Don Bosco”.
Vicina di casa dei salesiani braidese, la Rolfo è sempre stata attenta alla formazione. L’amministratore delegato Roberto Rolfo ha sottolineato come sia importante “non solo fare il lavoro, ma capire cosa si fa”. Il dono fatto va proprio in questa direzione, quella di poter far sperimentare ai ragazzi il lavoro ma “usando la testa”, capendo passo dopo passo cosa si sta facendo, individuando anche eventuali errori.
Don Bartolo Pirra, già direttore della casa salesiana braidese, oggi dirige la struttura di Fossano e si rivolge ai ragazzi, che animano numerosi l’officina: “Il vostro futuro dipende dalle scelte che fate in questi anni”. Parole sottolineate anche dal rappresentante dell’Amministrazione comunale, l’assessore Gianni Fogliato che ha delega al Lavoro, accompagnato dall’assessore Luciano Messa: “Avete una grande fortuna, un’opportunità: quella di insegnanti che sanno andare oltre le mura dell’aula, che sanno creare relazioni con il territorio e nel contempo imprenditori attenti che sanno vedere il futuro ed investire nella formazione”.
Marco Costamagna, al vertice della Biemmedue di Cherasco, è il presidente della sezione meccanica di Confindustria Cuneo: “Il punto cardine oggi è la formazione. Come Confindustria siamo molto attenti. Occorre però una formazione mirata, avere un faro sempre acceso sul fabbisogno delle aziende. Per questo vogliamo lanciare un’indagine che ci serva a capire bene questo fabbisogno reale”.
Anche Andrea Lamberti, presidente di Confartigianato zona di Bra parla ai ragazzi: “Il nostro compito è quello di fornirvi le attrezzatura, il vosto quello di impegnarvi e mettere a frutto gli insegnamenti che ricevete”. E fa un plauso alla Rolfo: “Un’azienda che va nel mondo, ma non dimentica le sue origini”.
La formazione professionale è una risorsa indispensabile e deve essere mirata. Lo ha sottolineato Luigi Barbero, direttore dell’Ascom Bra e presidente dell’Atl Alba Bra Langhe Roero che ha aggiunto: “I salesiani di Bra hanno saputo farsi voler bene e questo non è un caso. Bisogna conquistarlo questo sentimento e i salesiani in questi anni hanno saputo conquistare fiducia, reputazione, stima”.
Antonio Ghigo, capo del personale della Rolfo ha lanciato un messaggio di speranza ai ragazzi: “Spero di rincontravi al termine del vostro ciclo di studi per parlare di lavoro”. Ha anche sottolineato quanto la collaborazione come quella siglata tra Cnosfap e Rolfo sia strategica per tutti: “Per i ragazzi che hanno modo di fare formazione sul campo, ma anche per l’azienda che si troverà a disposizione risorse preparate e motivate”.
Domenico Annibale di Confindustria ha ripreso il concetto di formazione sottolineando “le aziende non hanno solo bisogno di manodopera. Questa è facile da reperire. Hanno bisogno di manodopera pensante, di cervelli. Per questo è importante un collegamento tra aziende e centri di formazione. Lo sostenevo trent’anni fa e oggi a Bra vedo questo concetto che diventa realtà”.
A chiudere gli interventi il direttore del Cfp braidese, Valter Manzone: “Siamo figli di un santo che per i suoi ragazzi ha sempre cercato le cose migliori. E’ quello che continuiamo a cercare di dare noi oggi”. In un escursus sulla biografia del santo fondatore dei salesiani ha sottolineato come “Don Bosco ha imparato tanti mestieri e li ha messi a frutto con il suo ecclettismo. E in ogni mestiere che ha imparato ha cercato di dare il massimo. E poi questi mestieri li ha trasmessi ai suoi ragazzi con la stessa passione con cui li ha imparati. Anche noi abbiamo diversi settori e cerchiamo di dare ai nostri allievi solo cose buone”. E rivolgendosi ai ragazzi: “Voi dovete cogliere, riempiere la vostra cassetta degli attrezzi per farvi trovare preparati al momento giusto”.
E mentre si firma la donazione dei due veicoli, già lo sguardo va oltre. Claudio Pacotto di Europlast ha anticipato il prossimo progetto che ancora una volta vedrà azienda e centro professionale insieme nella formazione: preparare stampisti da assumere. Quello che si è visto giovedì al centro di formazione braidese è stato un connubio che potrà solo portare un arricchimento al territorio: ai ragazzi, alle aziende, alla scuola.
Marisa Quaglia e Valter Manzone
La Galleria Fotografica
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Ecco come si sono classificati i ragazzi del Cnos-Fap di Vercelli al Ricciolo d’oro 2018
/in Notizie dalle case /da AdminTalento e creatività al centro della 47º edizione del Ricciolo d’Oro 2018, la storica manifestazione internazionale nata e cresciuta in Ticino dedicata al mondo dei parrucchieri, l’hair talent più importante della Svizzera Italiana con respiro internazionale. Circa otto ore di show continuo in cui giovani parrucchieri provenienti da tutta la Svizzera e da ogni parte della vicina Italia si sono confrontati con la creazione di Hairstyle ricercati e sorprendenti.
“Four Elements”, ovvero Terra, Acqua, Aria e Fuoco, i quattro elementi essenziali, è stato questo il tema dell’edizione appena conclusasi presso la sala Eventica di Eventmore a Castione. Un’edizione che si è distinta per la sua contemporaneità con un coinvolgimento massiccio di talenti, pubblico e sponsor. Una manifestazione nata per far superare ai giovani professionisti la paura del giudizio del pubblico e lanciarsi nel mondo del professionismo.
7º posto: Taglio + brushing
Alessandro Merlo
9º posto - Taglio + brushing
Andrea Cotu
9º posto - Taglio + brushing
Alexia Di Benedetto
10º posto - acconciatura FREESTYLE tema i 4 elementi
Leticia Enrique
Ecco alcune foto dalla 47º edizione di “Ricciolo d’Oro”:
(Articolo a cura di Cinzia La Rocca, formatrice del Cnosfap di Vercelli)
Allievi CNOS a Casa Cavassa, tra cultura e pane.
/in Notizie dalle case /da AdminSi riporta ringraziando il “Corriere di Saluzzo”, l’articolo relativo al laboratorio per famiglie a Casa Cavassa, previsto domenica 25 febbraio, in collaborazione con il Cnos-Fap.
È dedicato al banchetto rinascimentale il laboratorio per famiglie, in programma per domenica 25 febbraio alle 16 a Casa Cavassa. L’appuntamento si svolge nell’ambito del calendario di iniziative promosse da CoopCulture per coniugare la cultura e il cibo, attraverso momenti conviviali che sottolineano le tradizioni enogastronomiche del territorio e attività che raccontano del cibo. Il laboratorio, inoltre, rientra nel più ampio progetto “Il Bello del Bello” realizzato con la collaborazione della scuola professionale Cnos-Fap che ha recentemente ottenuto un finanziamento di 12.900 euro dalla Fondazione CR Cuneo, attraverso il bando “Educare alla Bellezza”. Nei giorni scorsi erano stati coinvolti anche i figuranti del Gruppo storico per un servizio fotografico che servirà a creare il contesto e la scenografia a corredo dell’iniziativa. Il laboratorio è rivolto ai bambini da 4 a 11 anni, accompagnati dai loro genitori e parenti. Dopo una visita animata volta a illustrare gli usi e i costumi rinascimentali, i giovani partecipanti potranno interpretare, per un giorno, i personaggi che vivevano nella dimora storica. I bambini potranno partecipare al laboratorio di panificazione e portare a casa il prodotto che avranno creato con l’aiuto degli studenti del corso di panetteria del Cnos. Il costo di partecipazione è di 5 euro per bambino con un adulto accompagnatore. Per info e prenotazioni rivolgersi all’ufficio del Turismo Iat, in piazza Risorgimento, oppure numero verde 800392789 o scrivere all’indirizzo saluzzo@coopculture.it.
Una casa di Don Bosco di cui si sente la mancanza! Così i ragazzi di San Benigno salutano e ricevono gli attestati
/in Notizie dalle case /da AdminGiovedì 15 Febbraio 2018 si è svolta la tradizionale Consegna degli attestati dei corsi che si sono conclusi con l’anno formativo 2016/2017 presso il Cnosfap San Benigno Canavese (TO).
15 corsi, 274 persone che sono “tornate a casa” per ritirare l’attestato che certifica il loro impegno e la loro crescita. La maggior parte dei corsi ha visto come protagonisti adolescenti in obbligo di istruzione che hanno ottenuto la qualifica professionale come addetti alla ristorazione, meccanici, elettricisti e operatori del benessere. Un altra fetta riguardava adulti in fase di riqualificazione professionale (Tecnici di Cucina, Operatore Socio Sanitario e Meccatronici). Infine i corsi per stranieri con status di rifugiati (addetti alla panificazione e alla lavorazione meccanica).
Ha aperto la serata il Direttore di Centro, Carlo Vallero, che ha sottolineato quanto sia “bello vedere tanti salutarsi e abbracciarsi con gioia: sintomo di un buon percorso presso la nostra struttura“.
Ha poi anche ricordato la possibilità di un aiuto nell’inserimento lavorativo grazie alla maggior strutturazione dei Servizi al Lavoro (SAL), un servizio interno al Cnosfap di San Benigno che mette in contatto i giovani e le aziende.
La parola è poi passata al nuovo Direttore dell’Opera Salesiana, Don Riccardo Frigerio, che nel salutare i presenti ha fatto espresso riferimento al fatto che loro sono il biglietto da visita di Don Bosco nel mondo e devono esserne fieri. “La porta di casa è sempre aperta“: un invito a mantenere un legame con la scuola dove hanno vissuto intensamente questi anni!
Era presente anche Gianna Pentenero, assessore regionale, per consegnare i tanto meritati attestati, ma non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche per motivi legati alle prossime elezioni nazionali.
La frase più bella che molti hanno ripetuto è stata: “sento la mancanza di questo luogo”. Questa frase dice di tutto l’impegno che i formatori mettono nel creare un luogo educativo, formativo e familiare, dove nessuno sia ultimo ma tutti siano importanti: una casa di don Bosco!
Nell’edizione de “Il Canavese” del 21 febbraio 2018 è stato pubblicato un articolo a cura di Ilaria Di Pinto.
Ispettore dei Salesiani, don Enrico Stasi, in visita a Carlo Petrini, presso l’Università di Pollenzo
/in Notizie ispettoriali /da AdminL’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo ha ricevuto, in data martedì 6 febbraio 2018, la visita di don Enrico Stasi, ispettore dei Salesiani del Piemonte e della Valle D’Aosta. Il comitato di accoglienza, formato da Carlo Petrini e Silvio Barbero, rispettivamente Presidente e Vice-Presidente dell’Università pollentina, ha ospitato con piacere l’ispettore negli spazi dell’Università. L’incontro ha ispirato un lungo dialogo, sottolineando i valori fondanti che hanno originato la nascita di Slow Food e di tutte le iniziative correlate e che è stato così commentato da don Enrico Stasi:
“L’amicizia e la collaborazione con Carlo Petrini sono frutto di una precisa visione comune: la custodia del creato e la presa in cura dell’ambiente, insieme con la promozione e l’impegno per la dignità e la bellezza dell’uomo, sono la strada diritta per costruire un mondo più giusto. Papa Francesco lo ha ricordato con forza nella Enciclica “Laudato si'”. Sarei davvero felice di poter veder realizzato, durante la prossima edizione di Terra Madre, un evento in cui far convergere le diverse esperienze salesiane sparse nel mondo intente a lavorare nel settore agroalimentare. Sarebbe un modo per rendere ancora più evidente l’indissolubile “alleanza” tra educazione e cura dell’ambiente. Un impasto in cui formazione ad una sensibilità ambientale e riscoperta del valore formativo del lavoro con la terra possono essere da medicina a molti mali del nostro tempo”.
VISITA DELL’ISPETTORE DEI SALESIANI ALL’UNIVERSITA’ DI POLLENZO
– comunicato stampa –
Una visita cordiale all’insegna dell’identità Salesiana quella che ha visto l’incontro, presso l’Università di Pollenzo, dell’Ispettore dei Salesiani di Piemonte e Valle d’Aosta, don Enrico Stasi, con Carlo Petrini e Silvio Barbero, rispettivamente Presidente e Vice Presidente dell’Università pollentina.
In seguito alla Conferenza per “Terra Madre 2016”, svoltasi a Valdocco con gli interventi di Carlo Petrini e del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, la promessa di don Enrico Stasi di fare visita a Pollenzo.
Così, martedì 6 febbraio 2018, Carlo Petrini ha accolto l’Ispettore presso l’Università di Scienze Gastronomiche, mostrando la fotografia che lo ritrae con Papa Francesco in occasione dell’incontro tra il Pontefice ed il Presidente Internazionale di Slow Food. Di qui l’avvio di un dialogo ispirato all’enciclica papale: preservare la terra e quanto contiene e sostenere i valori legati alla dignità delle persone.
Certamente Carlo Petrini, che annovera tra le sue tante battaglie quella per la salvaguardia del creato, ha saputo valorizzare al massimo l’esempio del Papa, che è riuscito a contagiare persone intelligenti ed attente a preservare le bellezze della natura.
Poi il racconto, sia di Petrini che di Barbero, circa la loro esperienza nella casa salesiana di Bra, entrambe ex allievi della prima ora, con aneddoti e risate che hanno descritto con colore questo loro percorso di vita scolastica.
Infine, la discussione si è aperta al futuro e alle ipotesi per “Terra Madre 2018” con l’idea di far convergere le case salesiane nel mondo che si occupano di agroalimentare a Valdocco proprio in occasione dell’evento Terra Madre organizzato da Slow Food nella città di Torino; la possibilità, dunque, di mettere a confronto le comunità del cibo di Terra Madre con quelle di emanazione salesiana.
“Alleanze”: questa la possibile tematica per un incontro, proprio nella Casa Madre dei Salesiani, che porti a dialogare donne e uomini provenienti da paesi vicini e lontani con un denominatore comune, ovvero l’enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco, anche lui ex allievo salesiano.
In seguito, Petrini ha invitato don Enrico Stasi a condividere gli intenti per la costituzione dei Comitati in favore di Amatrice che lui e Monsignor Pompili stanno concretizzando. Naturalmente dopo l’incontro con Carlo Petrini, particolarmente motivato dalla presenza di don Stasi, occorrerà una riflessione maturata con Fabrizio Berta, Presidente della Fondazione Agroalimentare, e l’ing. Lucio Reghellin, direttore Generale dei Centri di Formazione Professionale dei salesiani del Piemonte.
La lungimiranza della GAI e i Salesiani di Bra
/in Notizie dalle case /da AdminSi pubblica integralmente l’intervista di Franco Burdese a Carlo Gai, fondatore della Gai, una ditta che si è evoluta negli anni e che, in modo lungimirante, ha saputo mettersi in gioco contribuendo alla formazione con i Salesiani di Bra ( il 40% dei collaboratori Gai su 210 dipendenti giunge dai Salesiani di Bra) e l’ITIS Vallauri di Fossano i propri collaboratori che saranno lo specchio della ditta installando le loro macchine nel mondo.
Un messaggio positivo, dunque, dal mondo produttivo della provincia di Cuneo ma, più in generale, dell’intero Piemonte.
Carlo Gai, classe 1943, è veramente una persona inossidabile, come quanto lo circonda alla Gai Spa di Ceresole d’Alba. La felicità di quanto ha fatto nella sua attività professionale si coglie dal, seppur pacato, ardore con cui racconta e snocciola i dati di una azienda unica nel suo genere.
“ La nostra – afferma l’ing. Carlo Gai – è ancora da 72 anni, e lo è sempre stata, un’azienda che dal 1946 si basa su una solida imprenditoria famigliare. Una crescita graduale e continua negli anni sino ad ora con 215 collaboratori in Gai a Ceresole, 45 in Gai France e 4 nella neonata sede in America.
Avevamo un obiettivo come famiglia Gai, nel 2017 raggiungere i 45 milioni di fatturato e ci siamo riusciti. Con i conti che tornano non abbiamo pensato agli utili ma al cash flow, un ritmo di investimenti affrettato, tutti gli utili reinvestiti aggiungendo finanziamenti per renderli ancora più significativi. Non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione di industria 4.0, messa a disposizione dai governanti, e gli investimenti si sono indirizzati su 10 milioni di euro in attrezzature con 4 milioni in nuovi immobili indispensabili per il ricovero dei nuovi macchinari.”
E più si cresce, più cresce la qualità delle attrezzature oltre a quella dei collaboratori, e più cresce l’aspetto di successo verso i competitor.
“ E’ vero – dice Carlo Gai – abbiamo una concorrenza vivace in particolare in Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna. Il nostro tasso di investimenti in questi anni, direi una strategia vincente, si è dimostrato anomalo verso i concorrenti. Questa situazione porta la Gai ad acquistare fette di mercato tra l’8 e 10% all’anno grazie anche ad un settore sano quale è quello alimentare.”
Ma alla base della ricetta Gai, oltre ad una enorme passione per il proprio lavoro che contagia completamente questo polo industriale di 200 mila metri quadrati immerso nella campagna di Ceresole, è la costante crescita nell’impegno e l’inventiva.
“Da sempre abbiamo cercato di andare oltre l’asticella. Un miglioramento continuo che deriva dal lavoro di tutte le nostre componenti. Innovazione sui prodotti ed il raggiungimento nel 2013 di un brevetto internazionale che contribuisce significativamente alla crescita nonostante due tentativi, uno italiano ed uno francese, di copia che abbiamo stoppato immediatamente.”
Ma quali le ragioni di questo successo oltre all’abnegazione di una intera famiglia che coordina un significativo numero di collaboratori?
“ Direi – afferma l’ing.Gai – che la prima ragione della nostra crescita è la creatività, che contraddistingue noi Italiani. L’impegno a dare vita ad un prodotto di altissima gamma, grazie ad attrezzature di importante qualità, sono poi fattori fondamentali. Direi che il 95% dei nostri dipendenti si identifica nell’azienda. L’appartenenza alla Gai, l’orgoglio, fare al meglio, un approccio evidente e importante nel personale che eccelle nella messa in funzione complessa come lo sono le macchine che produciamo. Gai quindici anni fa aveva forse quattro persone capaci a svolgere una messa in servizio, oggi sono oltre quindici con un raggio di azione cresciuto che si è spinto dagli Stati Uniti, alla Cina al Canada.”
Ed allora aumentando i confini è sorta la necessità di formarsi quegli uomini Gai che nel mondo sono lo specchio di una azienda all’avanguardia.
“ Vero – prosegue Carlo Gai – le figure dei tecnici trasfertisti sono difficili da reperire. Da sempre ringrazio i Salesiani di Bra per la collaborazione e per i molti loro ex allievi ora nostri validi collaboratori. Il paradigma è stato quello di metterci in prima linea nello studio e messa in opera di un corso di formazione gestito dai salesiani e finanziato dalla Regione Piemonte per preparare tecnici trasfertisti. E ci siamo riusciti direi con ottimi risultati viste le settanta richieste di partecipazione ed i ventiquattro allievi selezionati per questa prima esperienza.”
E con i riflettori puntati su una azienda che ha saputo investire, innovare, guardare al futuro formandosi i dipendenti arrivano anche le visite dei gruppi più significativi.
“Certamente – dice l’ing. Gai – anche se tutti i nostri clienti sono importanti ognuno alla loro maniera ma siamo contenti di potere fare visitare la Gai anche a realtà come la Campari. Recente è la visita del bord mondiale della Campari capitanato dal responsabile degli acquisti il dottor Tommasoni. Per loro abbiamo in ordine due impianti di cui uno in Canada. Siamo lusingati di potere collaborare con una realtà che fattura cifre importanti e sceglie la qualità della macchine Gai.”
Ma come si è detto la qualità passa dagli investimenti sulle attrezzature e la Gai non ha mai lesinato da questo punto di vista.
“Abbiamo attivato – commenta Carlo Gai – un piano di investimenti, parliamo di dieci milioni di euro che risulta essere il 20% del fatturato di un anno, in industria 4.0 che comporterà due fenomeni. Da un lato l’acquisto di macchine di nuovissima generazione che verranno gestite con programmi che permetteranno un interfaccia completo. Dall’altro una maggiore integrazione a 360 gradi di queste attrezzature che dialogheranno con un sistema di costruzione direi complesso ma che poterà notevoli miglioramenti nella produzione delle nostre macchine. Con questo sistema la morale è che ci produciamo tutto in casa con tanti benefici: curi meglio la qualità, è un nuovo modo per assicurare la ricambistica nel tempo visto che le nostre macchine hanno vita media di trenta anni, ed in ultimo e non trascurabile è che alla Gai ci divertiamo a costruire.”
Ma la crescita non si esaurisce ed è in previsione un nuovo ampliamento della proprietà con futuri sviluppi.
“Certo abbiamo già fatto molto – dice Carlo Gai – ma per industria 4.0 copriremo ancora cinquemila metri quadrati che vanno ad aggiungersi agli altri quarantasettemila con una porzione di terreno di 170 mila metri quadrati. Abbiamo poi in previsione l’acquisto di 35 mila metri quadrati prevedendo altri ampliamenti futuri. Negli anni 2000 sono approdati in ditta tre giovani della nostra famiglia; Giacomo, che con mia moglie Renata segue l’amministrazione, Guglielmo che segue la produzione, gestione e programmazione e Giovanni che si occupa dei service. Nuova linfa ce ha contribuito in maniera determinante alle nostre decisioni.”
Chiudiamo con uno sguardo verso l’estero ed uno verso il futuro.
“Dal 1984 – conclude Carlo Gai – siamo in Francia che per noi è un mercato importante. Lo dimostra l’ultima vendita di una linea da 15 mila bottiglie ore con ottanta valvole per spumante a temperatura ambiente. Abbiamo 45 collaboratori con un fatturato di 16 milioni di euro ed un ampliamento della struttura in corso. Siamo poi sbarcati negli Stati Uniti con Gai America che non vende macchine ma punta a rafforzare il service.
Gli americani sono desiderosi di avere un servizio di qualità e sono disposti a pagarlo il giusto. Non sempre è così nel resto del mondo.
Per il futuro sono ottimista basandomi su principi con avvenire lungo, buoni rapporti col personale e più clienti. Seminiamo ora per il lavoro futuro che sono certo sarà costituito dai servizi post vendita sempre più richiesti dalla nostra clientela. Ed il regalo più bello è quello costituito dalle lettere di ringraziamento della aziende che ci raccontano quanto sono bravi i nostri collaboratori che viaggiamo nel mondo per portare alto il nome della famiglia Gai.”
Perché fare festa con don Bosco? La risposta dai Cnos-Fap di Savigliano e Saluzzo
/in Notizie dalle case /da AdminSi pubblica l’articolo, contenuto nell’edizione de “Il Saviglianese” di Mercoledì 7 Febbraio, relativo agli studenti dei centri di formazione professionale Cnos-Fap di Savigliano e Saluzzo che hanno festeggiato insieme colui che diede inizio alla formazione professionale salesiana: Don Bosco.
In una gremitissima chiesa di Maria Ausiliatrice a Saluzzo si sono dati appuntamento i ragazzi dei Centri di formazione professionale del Cnos-Fap di Saluzzo e di Savigliano (scuole salesiane) per festeggiare San Giovanni Bosco.
La messa è stata celebrata dal vescovo di Saluzzo, monsignor Cristiano Bodo; insieme a lui don Gion Banchio dell’Oratorio don Bosco della città e don Gabriele Miglietta, direttore dei centri Cnos-Fap di Saluzzo e di Savigliano.
Perché fare festa con don Bosco? Perché è stato lui che un paio di secoli fa (sono 130 anni dalla sua morte) ha dato il via a quella che è oggi la “formazione professionale”. La vita lo aveva portato ad imparare in gioventù, negli anni in cui, sedicenne a Chieri, doveva recuperare quegli studi che la vita contadina non gli aveva permesso di fare per poter entrare in seminario, e così si arrangiò imparando il mestiere di sarto, di barista, di falegname, di ciabattino, di fabbro…continua a leggere sul sito del Cnos-Fap.