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Don Bosco Casale Monferrato: Natale in Harambée 20 dicembre 2019

Venerdì 20 dicembre la Comunità Harambée di Casale ha celebrato la festa del Natale con l’Eucarestia cui ha fatto seguito la cena e lo scambio di auguri.

Erano presenti i ragazzi/e della Comunità Residenziale, i Minori Stranieri non accompagnati del Gruppo Appartamento (GAP), i minori del Centro Diurno Educativo (CEM), e alcuni giovani Over 18.

Presenti al gran completo gli educatori delle varie realtà, il personale addetto alla cucina e alla pulizia, i volontari che da anni gravitano attorno ad Harambée.

Nell’Eucarestia concelebrata con don Marco (il direttore di Casale) don Meco ha proposto una riflessione sul Natale ispirandosi alle lettera Apostolica di Papa Francesco sul Presepio – Admirabile Signum – così caro al popolo cristiano, che suscita sempre stupore e meraviglia.

Non c’è Eucarestia senza festa. Alla grande con 130 invitati – se si va avanti così si faticherà a trovare gli spazi adeguati.

Le portate della cena erano debitamente intervallate da video sull’attività dell’anno, da scambio regali, e tanta fraternità.

E’ nella tradizione della comunità vivere la festa del Natale come occasione per un grazie cordiale e sincero ai tanti volontari che nella quotidianità donano alcune ore della loro settimana per accompagnare i ragazzi nella fatica dei compiti e altre attività di sostegno agli educatori.

Ha colpito in modo significativo la forte presenza degli ex. E chi sono? I ragazzi e le ragazze che hanno passato alcuni anni in comunità. E’ bello vederli tornare, con la voglia di raccontarti quanto stanno facendo, come si è sviluppata la loro vita, come sono cresciuti, ma anche le difficoltà e gli ostacoli che nella loro crescita hanno incontrato. E’ innegabile per chi ha fondato la comunità, per chi l’ha diretta fin dall’inizio, per gli educatori più anziani che si viva questo incontro con orgoglio, rafforzati nella loro missione educativa, sempre più convinti che secondo lo spirito salesiano quando in comunità si costruisce famiglia si è nella strada giusta. Con un grazie senza fine a don Bosco che non ci dimentica mai nel suo sguardo benevolo di protezione.

Harambèe una casa di voci anime e volti
di cuori speciali che vengono accolti.
Enigmatici silenzi che talvolta fan rumore
oltre il tollerabile e oltre il dolore.
Sorrisi schivi e schiavi di una storia
che rimbomba potente nelle casse della memoria.
Come guerrieri affrontano percorsi e sfide
lanciano lame taglienti alla vita che stride.
Musiche sovrastano i rintocchi delle ore
accompagnano sempre le loro dure prove.
Cercano di ammorbidire il loro rancore
ma non è facile dimenticare ciò che dà dolore.
Ma percorrendo una strada ricca di avventure
non serve coprire le ferite di armature.
Perché hanno compagni e mite sostegno
per realizzare ogni bel sogno.
Per far sì che questo accada chiediamo a te o Signore
la forza ed il coraggio, l’onestà e l’ardore
per far della vita un’opera d’arte
e dar colore ad ogni sua parte.

Elisa – Educatrice

 

M’Interesso di Te – La relazione educativa e l’approccio pedagogico

M’Interesso di Te è un progetto di Salesiani Per il Sociale APS finanziato dal fondo beneficenza di Intesa San Paolo, che si svolge a Torino, Napoli e Catania nei quartieri limitrofi alle grandi stazioni.

Il progetto intercetta attraverso azioni di educativa di strada minori stranieri non accompagnati e neomaggiorenni “invisibili”, fuori dai circuiti dell’accoglienza, in condizioni di vita precarie, con lo scopo di ricostruire con loro un rapporto di fiducia e condividere i loro bisogni e accompagnarli verso l’autonomia attraverso opportunità concrete di socializzazione, formazione, lavoro, abitazione.

Nel video qui riportato, un focus in particolare rispetto alla Relazione Educativa e all’approccio pedagogico con le parole di Luca Velotta, educatore dell’Housing Sociale di San Salvario in cui sono presenti 5 giovani provenienti dal progetto M’Interesso di Te, e don Mario Fissore, incaricato dell’Oratorio.

Servizio Civile: Formazione dei selettori SC a Roma

Allenarsi ad affrontare i colloqui con i volontari del Servizio Civile attraverso il gioco. È quello che stanno apprendendo oggi, al Sacro Cuore di Roma, i sedici selettori del Servizio Civile provenienti dalle Ispettorie italiane e dagli enti ed associazioni che fanno parte della rete di Salesiani per il Sociale APS, guidati da Paolo Moretto, formatore di Torino che spiega:

“Il gruppo dei formatori è pieno di interesse, tutti hanno già affrontato dei colloqui. Usare la tecnica del gamification aumenta la produttività perché ognuno di noi giocando ha imparato qualcosa, e anche da adulti è possibile: sono pronto a scommettere che si avranno colloqui migliori.

Ci stiamo occupando del processo di lavoro del colloquio con la tecnica del gamification: prepariamo il gioco e iniziamo a giocare, con il presupposto che giocando si apprende meglio. Alle prime giocate il formatore deve cercare di capire la strategia migliore per vincere, e per vincere ha bisogno di capire le buone e le cattive pratiche per la selezione”.

In merito alla formazione dei selettori, il Presidente di Salesiani per il Sociale APS, don Roberto Dal Molin, aggiunge:

“Il processo di selezione nel servizio civile è una fase delicata che richiede attenzione e competenze specifiche perché si tratta di individuare il candidato più adatto rispetto al progetto, ai destinatari con i quali lavorerà e all’ambiente nel quale si inserirà. È per questi motivi che come Salesiani per il Sociale abbiamo sentito il bisogno di organizzare questo percorso formativo per i selettori dei nostri enti”.

M’Interesso di Te – Gli operatori del San Luigi di Torino

M’Interesso di Te è un progetto di Salesiani Per il Sociale APS finanziato dal fondo beneficenza di Intesa San Paolo, che si svolge a Torino, Napoli e Catania nei quartieri limitrofi alle grandi stazioni.

Il progetto intercetta attraverso azioni di educativa di strada minori stranieri non accompagnati e neomaggiorenni “invisibili”, fuori dai circuiti dell’accoglienza, in condizioni di vita precarie, con lo scopo di ricostruire con loro un rapporto di fiducia e condividere i loro bisogni e accompagnarli verso l’autonomia attraverso opportunità concrete di socializzazione, formazione, lavoro, abitazione.

Il video racconta il punto di vista sulle difficoltà incontrate nel lavoro di strada e sulle strategie per affrontarle di alcuni operatori del progetto che lavorano all’interno dell’Oratorio San Luigi, sede di realizzazione del progetto a Torino.

Servizio civile con Salesiani per il Sociale: l’esperienza dei primi 4 mesi

Si pubblica il resoconto di Rosanna Todisco dell’Ufficio per il Servizio Civile di Salesiani per il Sociale, in merito ai  primi 4 mesi di Servizio Civile.

SERVIZIO CIVILE CON SALESIANI PER IL SOCIALE IN PIEMONTE E VALLE D’AOSTA
Facciamo il Punto dei primi 4 mesi di Servizio – progetti, sedi, operatori volontari

Sono 53.363 i posti di Servizio Civile resi disponibili con il Bando del 23 agosto 2018 e per il quale sono state presentate oltre 121.000 domande. Salesiani per il Sociale aps, ente nazionale accreditato di primo livello, ha partecipato al bando ordinario di Servizio Civile Nazionale con 104 progetti, di cui 6 sperimentali e 6 per l’estero. I posti disponibili erano 1214, di cui 40 per i progetti all’estero e 24 per quelli sperimentali. Sono 269 gli enti legati da accordi di partenariato e da vincoli associativi a Salesiani per il Sociale per il Servizio Civile.

In Piemonte e Valle d’Aosta, abbiamo offerto ai volontari 124 posti di Servizio Civile per i quali sono state presentate 143 domande (66 maschi/77 femmine) di cui 15 candidati stranieri (13 extra
UE / 2 UE)
I giovani hanno avviato la loro esperienza il 15 gennaio 2019.
Gli operatori volontari del Servizio Civile con i Salesiani sono presenti in 25 Comuni del Piemonte e 1 Comune della Valle d’Aosta per un totale complessivo di 53 sedi di attuazione progetto.
La nostra proposta si rivolge principalmente a minori e giovani e privilegia in particolare il settore dell’Educazione e Promozione – centri di aggregazione giovanile, oratori, centri di formazione professionale, scuole, servizi culturali – e quello dell’Assistenza – Comunità educativa residenziale per minori e Centri di accoglienza per minori stranieri non accompagnati.

Sono 7 i progetti attivi per questo Bando di cui 2 sperimentali
Crescere bene insieme: progetto nei CAM, Centri Aggregativi per Minori, della città di Torino per supportare i processi di crescita dei minori e sostenere la genitorialità dei loro nuclei familiari. Ready pronti via: progetto negli oratori che intende rispondere agli specifici fenomeno di esclusione giovani della fascia di età 11-25 anni.

Qui ci sono anch’io: progetto per migliorare il rendimento formativo e il successo scolastico dei giovani che frequentano i Centri di Formazione Professionale Salesiani e per aumentare la loro capacità di instaurare relazioni positive.

Tu sì che vali 2.0: progetto che intende intervenire sul disagio adolescenziale e sulle problematiche connesse allo sviluppo identitario, relazionale e cognitivo delle ragazze e dei ragazzi che frequentano le Scuole Superiori di I e II grado, con particolare riferimento all’utilizzo inconsapevole dei Nuovi Media.

Cer Crescere Educare Condividere: progetto che intende incrementare le occasioni di relazione, formale e informale, degli ospiti della Comunità Harambee di Casale Monferrato, per sostenerli in un percorso di autonomia e sviluppo relazione/affettivo.

Abitare il futuro. Percorsi di tutela per minori stranieri non accompagnati: progetto che intende intervenire sul problema del Trauma migratorio connesso al mandato migratorio familiare dei minori stranieri non accompagnati favorendo percorsi di crescita. Ridefinire e ricontestualizzare le conseguenze del trauma migratorio al fine di concorrere al benessere integrale del minore straniero non accompagnato.

Uni.te – Università e Territorio si incontrano in biblioteca: progetto che intende promuovere e sostenere iniziative culturali sul territorio della Circoscrizione 6 di Torino, valorizzando la Biblioteca Universitaria Mario Viglietti e potenziare iniziative volte ad un pubblico giovanile e universitario.

Nei progetti del bando 2018 sono impegnati 53 OLP, adulti preparati a livello educativo e professionale che accompagnano l’esperienza e supportano i giovani volontari nel raggiungimento
degli obiettivi del progetto. Tra l’Olp e il ragazzo in servizio civile, si crea un rapporto da “apprendista” a “maestro”.

Sono state erogate 140 ore di formazione generale, un percorso didattico ed educativo che offre agli operatori volontari gli strumenti e le chiavi di lettura necessari per affrontare l’esperienza del servizio e costituisce una valida occasione di trasmissione e promozione ai giovani dei valori e dei diritti universali dell’uomo.
Ogni operatore volontario ha frequentato 50 ore di formazione generale.

Un servizio importante, di transizione all’età adulta, che si pone obiettivi che vanno nella direzione di acquisire autonomia personale, assumersi responsabilità, conseguire abilità tecnico-professionali, affermare un proprio ruolo di cittadini attivi e responsabili.

Le motivazioni che guidano un giovane a fare la domanda per il Bando di Selezione al Servizio Civile sono le più disparate. Alcuni vedono nel Servizio Civile una connessione tra il percorso di studi e il mondo del lavoro. Altre volte viene considerato come un’occasione di crescita professionale per ampliare il proprio bagaglio culturale e maturare diverse abilità. Altri presentano la domanda come per un qualsiasi altro posto di lavoro, trovano il bando, magari anche per caso, e ci provano, senza avere alcuna consapevolezza. Altri ancora, non hanno ancora le idee ben chiare su cosa “fare da grande”, terminati gli studi universitari o superiori, si concedono un anno sabbatico di riflessione. Ma tra le varie motivazioni che portano a presentare la domanda, c’è anche la volontà di avvicinarsi al mondo del sociale, o avere la possibilità di dare il proprio contributo allo sviluppo dell’empowerment di una comunità. Invece, giovani che conoscono il mondo salesiano, perché ex allievi o perché hanno esperienza dell’Oratorio, motivano la scelta con la possibilità di offrire un supporto alla propria realtà conoscendone le problematiche e i bisogni delle persone. Una delle motivazioni che incentivano quest’ultima categoria di giovani è il senso di gratitudine verso la “famiglia salesiana”: sentono di aver ricevuto tanto da quell’ambiente e desiderano “restituire” sotto forma di un servizio strutturato. Entusiasmo e voglia di mettersi in gioco sono gli elementi trainanti di questi primi 4 mesi di Servizio Civile. I giovani operatori sono testimoni di come il Servizio Civile sia un tempo generoso della loro vita donato all’altro, un tempo prodigo dedicato ad un progetto per il bene della comunità, un’esperienza che lega valori ad azioni concrete che hanno più direzioni. La prima, di formazione culturale, sociale e civica delle nuove generazioni, la seconda verso gli Enti che accolgono il giovane e lo accompagnano, la terza verso i destinatari dei progetti di Servizio Civile nelle loro varie situazioni di precarietà. In tal senso il Servizio Civile è un percorso necessario per creare legami di solidarietà, recuperare il senso della coesione del tessuto sociale, laceratosi in questi ultimi anni, attraverso la riscoperta del senso di appartenenza. Un processo che concorre alla formazione di nuovi cittadini consapevoli che lo spirito di servizio verso gli altri resta la più alta attività umana che si traduce in un vero e proprio stile di vita aperto ai problemi della realtà.

Salesiani per il Sociale aps  è un’organizzazione non profit voluta e guidata dai Salesiani d’Italia come strumento civilistico a sostegno della dimensione pastorale del disagio  e della povertà educativa; si ispira a San Giovanni Bosco, sacerdote torinese che dedicò la sua vita ai giovani poveri ed emarginati. Si occupa di coordinare anche il Servizio Civile delle organizzazioni associate su base Nazionale -enti ecclesiastici, organizzazioni di volontariato, associazioni e cooperative sociali.

 

Alcune testimonianze degli operatori in Servizio civile:

Con il Servizio Civile sto imparando che vale davvero la pena mettersi in gioco: dedicandomi ai ragazzi che seguo giorno dopo giorno, ho scoperto in me qualità che non pensavo di avere, e mettendomi a servizio ho capito che l’aiuto che ciascuno di noi può dare a chi ha più bisogno, per piccolo che sia, è sempre prezioso.

Federico, progetto Abitare il futuro, sede Oratorio Salesiano San Paolo – Torino

Dopo alcuni anni di animazione in Oratorio, il Servizio Civile mi permette di mettermi alla prova con un ruolo diverso. Essere a contatto con i bambini in un periodo continuativo, mi permette di conoscere diversi punti di vista anche distanti dalla mia realtà. Tutto ciò mi sta aiutando, sia per una mia crescita personale sia per una scelta futura in questo ambito educativo.

Sara, progetto Ready pronti via, sede Opere Salesiane don Bosco, Vercelli

Questa esperienza è per me fondamentale. Non solo per l’occasione di entrare in un contesto lavorativo dinamico e ricco di stimoli, ma soprattutto per il contatto con il contesto educativo, facendomi soffermare su quanto importante sia per una crescita e uno sviluppo integrale del ragazzo, la figura degli insegnanti e quella degli educatori in un’istituzione come la scuola.  Grazie al Servizio Civile!

Gabriele, progetto Tu sì che vali 2.0, Scuola Secondaria di primo grado “don Bosco”, Torino

Per me il Servizio Civile è la possibilità di sperimentare e sperimentarmi mettendomi a disposizione degli altri. È crescere insieme agli
altri, giorno dopo giorno.

Eleonora Boda, progetto Cer Crescere Educare Condividere, Comunità Educativa Residenziale per minori “Harambee”, Casale Monferrato

Il Servizio civile è un percorso che mi sta permettendo di crescere professionalmente e umanamente. Per me si sta rivelando come un vero e proprio cammino verso la riscoperta della Fede. Scopro ogni giorno il valore della frase “Divieni ciò che sei!”.

Andrea Marzia Casagrande, progetto Crescere bene insieme, Pastorale giovanile Salesiana, Torino

Il servizio civile, mi sta veramente spronando ad andare avanti nel mio cammino, non solo per la nuova esperienza vissuta ma soprattutto perché sto scoprendo nuove cose su di me, sto crescendo come uomo e come cristiano nella mia quotidianità.Ogni giorno mi rendo conto che la sfida più difficile è lo stare, l’esserci veramente.

Davide Delogu, progetto Ready Pronti Via, Venaria

Incontro di Formazione generale per gli operatori di Servizio Civile

Lunedì 3 giugno, presso il Teatro Crocetta di Torino, via Piazzi 25, si terrà l’ ultimo incontro di Formazione generale per gli operatori di Servizio Civile, con orario 9 – 17.
Sarà un incontro plenario con tutti gli OPERATORI dei progetti con i Salesiani organizzato dal TESC, Tavolo enti Servizio Civile, al quale parteciperanno anche operatori di altri Enti del Piemonte.

Programma della giornata:

 – Mattina –
Proiezione del film “Dove bisogna stare” di Daniele Gaglianone| trailer
a seguire, l’incontro dibattito con il regista;

–  Pomeriggio –
Incontro con la Delegazione dei Rappresentanti;

“Salesiani per il Sociale” approva il nuovo Statuto, cambia nome ed elegge il nuovo Presidente

Si riporta l’articolo pubblicato dall’Agenzia di informazione Salesiana ANS relativo all’elezione del nuovo Presidente di “Salesiani per il Sociale APS“, don Roberto Dal Molin, a cui vanno i migliori auguri da parte della nostra Ispettoria.

(ANS – Roma) – Presso l’Istituto Salesiano Sacro Cuore di via Marsala 42, il 16 aprile 2019 si è svolta l’Assemblea ordinaria e straordinaria dei soci di Salesiani per il Sociale. Una giornata importante per l’associazione che ha approvato il suo nuovo Statuto (recependo le indicazioni della riforma del Terzo Settore) ed eletto il nuovo presidente, don Roberto Dal Molin, a seguito delle dimissioni di don Giovanni D’Andrea.

Il nuovo Statuto, approvato all’unanimità dai soci presenti, è stato adeguato alle indicazioni della “Riforma del Terzo Settore, dell’Impresa Sociale e del Servizio Civile Universale” (legge 106/2016) ed in particolare al “Codice del Terzo Settore” (Decreto Legislativo 117/2017 e conseguenti modifiche). Tra le novità del documento il cambio della denominazione dell’ente in “Salesiani per il Sociale APS”.

“È un avvenimento che ci farà ulteriormente crescere consentendoci di saper stare nel mondo ampio del Terzo Settore in maniera qualificata ed efficace rappresentando con orgoglio e responsabilità il carisma di Don Bosco – ha ribadito il presidente uscente Don Giovanni D’Andrea – negli ultimi due anni come Assemblea Nazionale abbiamo riflettuto e studiato cosa la Riforma del Terzo Settore ed i conseguenti decreti attuativi proponevano. L’adeguamento statutario e la veste giuridica che assumeremo è anche frutto dell’apporto dell’Assemblea che ha messo in atto il sano principio della partecipazione dal basso”.

Eccezionalmente l’Assemblea ha espresso il suo voto per il rinnovo della carica presidenziale a seguito delle dimissioni anticipate di Don Giovanni D’Andrea, presentate per un nuovo incarico affidatogli dalla Congregazione Salesiana presso l’Ispettoria Sicula.

Il nuovo Presidente di “Salesiani per il Sociale APS” è don Roberto Dal Molin, 51 anni di origini venete. Dal 2012 al 2018, ha ricoperto la carica di Superiore dei Salesiani dell’Ispettoria Italia Nord-Est San Marco a Venezia, precedentemente è stato Delegato per la pastorale giovanile ispettoriale e Direttore del post-noviziato salesiano di Nave (BS). Attualmente è presidente del Centro Nazionale Opere Salesiane (CNOS) e Coordinatore Nazionale di Pastorale Giovanile.

“Quella di ‘Salesiani per il Sociale APS’ è una realtà associativa molto varia e articolata sul territorio nazionale – ha affermato il neo presidente. – Come associazione è importante camminare insieme, arricchendosi degli apporti di ciascuno; nello spirito di Don Bosco abbiamo il comune obiettivo di sostenere i ragazzi che si trovano nelle situazioni più disagiate”.

Per ulteriori informazioni, visitare il sito: https://www.salesianiperilsociale.it/

 

Una “casa senza muri” che accoglie e sostiene i giovani da 25 anni

«Salesiani per il sociale è una casa salesiana senza muri. Se nel 1993 non ci fossimo dotati di questo strumento civilistico non avremo ricevuto tutti i frutti maturati in questi anni». Con le parole di Don Stefano Martoglio, superiore della regione salesiana “Mediterranea”, si è aperta l’Assemblea ordinaria 2018 di Salesiani per il Sociale che ha visto radunati a Roma oltre settanta rappresentanti degli enti che costituiscono la Federazione.

Un evento che ha voluto celebrare i 25 anni di attività dedicati ai giovani del nostro Paese. «Questa realtà ha dimostrato – continua Martoglio – di saper durare negli anni per il suo modo di operare ma soprattutto per il suo metodo che mette in relazione persone con gli stati di vita più diversi (religiosi e laici) e tutto questo in linea con lo spirito del Concilio Vaticano II». Durante la mattinata di lavori, una finestra è stata aperta sulla storia della Federazione, nata il 9 luglio 1993, e che oggi conta più 80 enti nonprofit, tutti ispirati e guidati dalla passione educativa di San Giovanni Bosco. Un’associazione pioniera nell’aver creduto da subito nel grande valore dell’obiezione di coscienza (oggi Servizio Civile) e che in questi mesi si prepara ad affrontare con coraggio il nuovo assetto associazionistico introdotto con la Riforma del Terzo Settore.

L’assemblea è stata anche l’occasione per lanciare lo spot celebrativo del venticinquesimo anniversario realizzato dalla sede nazionale e disponibile sui diversi canali social di Salesiani per il sociale.

Ecco una galleria fotografica:

Don Domenico Ricca: serve presenza quotidiana degli adulti

Don Domenico Ricca, intervistato da Avvenire dalla giornalista Marina Lomunno, ha fornito l’ispirazione per l’apertura del giornale del 16 gennaio sul tema della violenza dei ragazzini a Napoli e Torino.

Un giusto tributo all’opera di migliaia di salesiani che lavorano accanto ai giovani “discoli e pericolanti”
Marina Lomunno

Si ringrazia la redazione di Avvenire e la giornalista, Marina Lomunno, per la realizzazione dell’articolo e per la concessione dell’utilizzo.

Allarme di San Patrignano: Droga in aumento fra i minorenni

 

Droga in aumento fra i giovani, in comunità per disintossicarsi ci sono anche minorenni.
L’Osservatorio di San Patrignano lancia l’iniziativa “Mettiamoci il cuore”, rivolta ad oltre 50mila giovani, l’anno a favore della prevenzione e diffonde i dati che attestano come il consumo di sostanze stupefacenti sia aumentato tra i giovani.
«Purtroppo stiamo assistendo ad un ulteriore aumento in questo anno. A metà anno erano già 20 i minorenni entrati in comunità e temo supereremo di gran lunga il dato dei due anni precedenti, comunque in crescita. I giovani sono sempre più privi di riferimenti e per questo diventa indispensabile un lavoro sulla prevenzione» spiega Antonio Tinelli, il presidente della comunità San Patrignano.
Il progetto di prevenzione “Mettiamoci il cuore” si rivolge alle ultime classi delle scuole medie e a quelle delle superiori, età maggiormente critiche in quanto secondo i dati dell’Osservatorio l’età media del primo contatto con le sostanze è 14 anni.

Leggi l’articolo completo pubblicato su Avvenire.