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Antologia e Grammatica “home made” al Don Bosco di Borgomanero

Le nuove Dispense per la Scuola Media in uso da quest’anno

Si segnala, qui di seguito, il racconto – a cura di Francesco Iorio – di un’iniziativa dal forte impatto educativo della Scuola Media di Borgomanero, che conferma la sua qualità di essere “una Casa tra le Case”:

Dall’esperienza di cinque docenti di Italiano del Collegio Don Bosco di Borgomanero e dall’esigenza di condividere i propri percorsi didattici, nascono, in uso da quest’anno scolastico per gli allievi della Scuola Media, due Dispense di Antologia e di Grammatica.
L’amore per la materia e il desiderio di trasmettere ai ragazzi ciò che essa offre di più vero e costruttivo traspare dalle pagine delle Antologie, già a partire dai titoli accattivanti ed esplicativi:
“Ti racconto un segreto – In viaggio con gli autori” per la I e la II Media e “Il sospiro segreto del cuore – Poeti e scrittori guardano il mondo” per la III Media. Nelle Dispense di Grammatica (“Dire, fare, logicare” per la II Media e “Dire, fare, periodare” per la III Media) si è dato molto spazio, al di là delle necessarie ed inevitabili regole, a esempi ed esercizi graduati. Spiega Federica Copetti, responsabile del Dipartimento Umanistico del Collegio e coautrice delle Dispense assieme ai colleghi Silvia Avezza, Maria Vittoria Busto, Marco Merlin e Cecilia Ponti: “Sia nelle Dispense di Antologia che in quelle di Grammatica abbiamo pensato al percorso formativo e didattico dei nostri ragazzi. In particolare nelle Antologie i testi scelti e commentati hanno in comune la  possibilità di appassionarsi ad essi e ai libri da cui sono tratti o, magari, agli autori che li hanno scritti, ma anche la possibilità di trarre da quelle righe, da quelle parole, qualche insegnamento per la vita di ogni giorno”.
In ultimo, una menzione per una Dispensa di Storia (“La nostra storia – Studiare il passato per capire il presente”) semplificata ad uso dei ragazzi con Bisogni Educativi Speciali dalla Professoressa Valentina Zanone, ulteriore sguardo della nostra Scuola verso chi necessita di maggior aiuto.

“Il treno siamo noi…la sicurezza sei anche tu” vince il concorso del Miur

E’ sempre più frequente leggere sui giornali notizie che riportano incidenti avvenuti in prossimità delle stazioni ferroviarie. I motivi sono tanti e vari, il più delle volte è disattenzione, ma recentemente è nata una nuova moda: quella di scattare un selfie con alle spalle il treno in corsa, da condividere poi sui social, un gioco perverso ed estremo.

E’ opportuno che i giovani riflettano sui rischi in cui incorrono, dal seguire una moda immorale alla quotidianità degli spostamenti giornalieri.  A tal proposito l’Ufficio Scolastico Regionale del Miur ha indetto il concorso “Prima…vera educazione ferroviaria”, rivolto ai giovani delle istituzioni scolastiche del secondo ciclo del Piemonte, con in palio un premio da 5 mila euro. Un’iniziativa che ha permesso loro di riflettere e modificare i loro consueti comportamenti in fase di attesa, salita, trasporto e discesa dai mezzi di trasporto.

Gli studenti del CnosFap di Serravalle Scrivia hanno vinto il concorso con il video “Il treno siamo noi…la sicurezza sei anche tu”, un messaggio di grande valore trasmesso da giovani studenti ad altri giovani ragazzi.

Il video è ideato e rappresentato dagli studenti del corso triennale “Operatore ai Servizi Vendita”, e ha come scopo quello di sensibilizzare l’importanza della sicurezza, ferroviaria in particolare, e prevenire incidenti fra i più giovani.

“Il treno siamo noi…la sicurezza sei anche tu” denuncia comportamenti di diverse persone che, intenzionalmente o meno hanno messo in pericolo la propria vita, nei pressi delle stazioni ferroviarie. Gli studenti del CnosFap di Serravalle Scrivia hanno partecipato attivamente alla costruzione del video in qualità di attori ed ideatori, interpretando le diverse parti di cui è composto il treno.

 

 

 

La media di Valsalice a Colle don Bosco per l’avvio dell’anno scolastico

Come da tradizione, il primo sabato di ottobre la Scuola media dell’Istituto Salesiano Valsalice di Torino ha celebrato la festa che avvia ufficialmente il nuovo anno scolastico, dopo le prime settimane impiegate per accendere e riscaldare i motori.

Anche quest’anno quindi, studenti e genitori si sono riuniti nel luogo che non solo si configura come il cuore pulsante della salesianità, ma anche come luogo che si contraddistingue per la sua bellezza naturalistica: Colle Don Bosco, che si trova al centro delle colline monferrine della provincia astigiana, famose nel mondo per il loro prodotto agricolo più tipico, fin dai tempi di molto precedenti la nascita di Don Bosco: l’uva.

Qui di seguito, alcuni contributi fotografici della giornata:

 

On. Patricia A. Hajdu, Ministro del lavoro canadese alla scoperta di Spazio Fratto Tempo

Venerdì 29 Settembre, il Ministro del lavoro canadese, On. A. Patricia Hajdu, ha fatto visita alla Casa Madre Salesiana di Valdocco, in occasione del G7.  Motivo dell’incontro è stata la curiosità ingenerata dalla scoperta del progetto “Spazio Fratto Tempo”, frutto dello scouting continuo svolto dal team di lavoro governativo. Il Progetto in collaborazione con la Pastorale Giovanile (ufficio progetti), finanziato dalla Compagnia di San Paolo, e realizzato da Associazione CNOS/FAP Regione Piemonte in partenariato con CIOFS/FP Piemonte ed ENAIP Piemonte (enti di formazione professionale), AGS per il territorio, (Associazione giovanile ed educativa), S.E.C. srl (Scuola di Economia civile), IUSTO (Istituto Universitario Salesiano Torino), A.I.P.E.C. (Associazione imprenditoriale) e ON OFF (impresa di service per eventi) desidera favorire gli inserimenti lavorativi soprattutto delle fasce giovanili più deboli, coniugando l’idea che la leva necessaria su cui agire sia il binomio educazione-lavoro da attuare nei diversi luoghi di apprendimento (a scuola o nel cfp così come in azienda).

Il ministro è stato accompagnato da un numeroso e qualificato staff, composto da: Mr. Matt Mitschke, Chief of Staff, Minister’s Office; Mr. Matt Pascuzzo, Press Secretary, Minister’s Office; Mr. Paul Thompson, Senior Assistant Deputy Minister, Skills and Employment Branch, Employment and Social Development Canada(ESDC); Ms. Berthe Bourque, Director, International Relations, Strategy and Intergovernmental Relations, Strategic and Service Policy Branch, (ESDC); Ms. Sara Jiwani, Senior Policy Analyst, International Relations, Strategy and Intergovernmental Relations, Strategic and Service Policy Branch,(ESDC); Louis Saint Arnaud, Counsellor, Embassy of Canada e Paul Gibbard, Minister Counsellor, Embassy of Canada.

Il tragitto iniziale per le aule della formazione professionale del CNOS FAP e per gli ambienti dedicati ha permesso di introdurre nel miglior modo possibile al tema del Progetto Spazio Fratto Tempo e di come i salesiani, storicamente, lavorino su questa importante problematica.

Durante l’incontro il Ministro ha avuto modo di raccontare come nel suo paese l’inserimento lavorativo preveda politiche simili e comuni a quelle tratteggiate da Spazio Fratto Tempo, evidenziando l’importanza del realizzare un continuum nel percorso che un giovane compie nel passaggio dal tempo della formazione a quello del lavoro, capace di comprendere ed accompagnare sia la fase precedente l’inserimento, e sopratutto quella successiva. Elemento discriminante dell’intero iter è la stretta collaborazione e dialogo tra formatore tutor, educatore e tutor aziendale.
L’intero processo è quindi finalizzato non soltanto al supporto del giovane lavoratore ma viene accompagnato ad una più intensa attività di collaborazione con le aziende che sono coinvolte in un vero e proprio percorso di crescita della responsabilità formativa.

Il Ministro ha sottolineato ripetutamente il pieno accordo sulle dinamiche che il progetto desidera attivare, in continuità con l’azione educativa storicamente svolta da don Bosco, rimanendo infine particolarmente colpita dalla modernità di un Santo promotore del primo contratto di apprendizzaggio in Italia.

La conclusione del proficuo dibattito si è concentrato sulla necessità condivisa, in Italia come in Canada, di attivare nei ragazzi quelle abilità sociali, genericamente denominate soft skills, quale requisito essenziale al pari delle competenze tecniche specifiche, per porre le basi di un inserimento lavorativo che possa andare a buon fine.

Al termine dell’incontro l’Ispettore don Enrico Stasi ha dichiarato:

“Siamo molto contenti che un nostro progetto abbia suscitato un interesse inaspettato come quello del governo canadese. Ringrazio Patricia A. Hajdu ed il suo staff per la visita qui a Valdocco ed il tempo che ci hanno dedicato. Abbiamo condiviso l’idea che iniziative come Spazio Fratto Tempo siano nelle giusta direzione per valorizzare i talenti dei nostri giovani e di accompagnarli ad usarli nel miglior modo possibile, nel lavoro e nella vita”.

 

Il progetto Spazio Fratto Tempo prosegue con una nuova sezione formativa rivolta a educatori, promotori di formazione professionale e tutor aziendali. Gli incontri si terranno il 17 Ottobre e dal 9 al 21 Novembre.

 

“Gli psicologi del futuro al lavoro” Conferenza stampa su accordo tra IUSTO – AIDP – OPP

Giovedì 5 Ottobre 2017, alle ore 11.00, presso lo Spazio Conferenze del Museo del Cinema di Torino (Mole Antonelliana, via Montebello 20 – 10124 Torino) si è tenuta la Conferenza stampa di presentezione dell’innovativo accordo quadro tra gli enti IUSTO (Istituto Universitario Salesiano Torino), AIDP (Associazione Italiana per la Direzione del Personale) e OPP (Ordine degli Psicologi del Piemonte).

Grazie a questo passo sarà possibile, in via sperimentale, avviare tirocini di aspiranti psicologi anche in contesti che attualmente non impiegano la figura dello psicologo, ma che potrebbero essere interessati a farlo. Ad oggi infatti non è possibile inserire tirocinanti di psicologia in aziende prive di uno psicologo nel loro organico. Grazie all’intesa sottoscritta, le aziende sprovviste di una figura adatta per il ruolo di tutor del tirocinante, avranno a disposizione, senza alcun onere a loro carico, uno psicologo iscritto all’albo messo a disposizione dall’università IUSTO. Si offre quindi agli studenti e ai giovani laureati, la possibilità di svolgere tirocini in un maggior numero di sedi rispetto al passato e nel contempo, si favorisce una maggiore attenzione allo specifico apporto della psicologia all’interno delle organizzazioni.

 

La realizzazione di un allievo è la soddisfazione di un insegnante?

Quali sono le qualità essenziali di un buon insegnante? L’obiettivo di questa professione? Elevare lo spirito degli studenti e individuarne il talento, forse. Ma le risposte più immediate si possono scorgere negli esempi di tanti insegnanti che ogni giorno con solerzia e attenzione seguono costantemente i loro studenti.

Si riporta qui di seguito l’intervista realizzata da Veronica Privitera per Avvenire, che testimonia la bella esperienza di Sergio Ligato, operatore del centro professionale salesiano Cnos-Fap di Alessandria.

«Mi emoziono se un allievo si realizza»
Sergio Ligato, operatore del centro professionale salesiano Cnos-Fap:
«Vivo al fianco dei giovani»

Abbiamo chiesto a Sergio Ligato, formatore presso Cnos–Fap di Alessandria, (centro di formazione professionale dei Salesiani di don Bosco) di raccontarci quali sono gli aspetti più coinvolgenti del suo lavoro.
Il tuo lavoro è la tua vocazione?
È solo uno dei modi attraverso cui vivo quella che sento essere la mia vocazione, ovvero la passione per l’insegnamento, per la tecnologia e per tutto ciò che accomuna questi aspetti che mi hanno portato a vivere esperienze molto intense sia nel centro in cui opero che in un contesto decisamente più esteso, cioè il web.
Come lo hai scelto?
È il lavoro che svolgo ad aver scelto me. Ho iniziato nel 2001 a conoscere il mondo della formazione professionale salesiana, quasi per caso. Il mio primo incarico è stato quello di affiancare altri formatori e di svolgere attività di recupero per giovani minori, spesso con storie difficili alle spalle e grandi difficoltà. Ho avuto però la fortuna di poter contare sulla guida e il supporto di chi la formazione professionale in Alessandria l’ha avviata, colleghi formatori e salesiani «esperti».
Tre aggettivi per definire il tuo lavoro.
Complesso. La formazione professionale richiede grande predisposizione al cambiamento e spirito di adattamento. Il mondo del lavoro e le tecnologie cambiano velocemente e la formazione professionale è efficace nella misura in cui riesce a rispondere in modo puntuale alle nuove sfide.
Emozionante. Le emozioni che questo ambito può offrire sono certamente uniche. Le storie di tutti gli allievi che ho incontrato in circa quindici anni di attività non sono purtroppo tutte a lieto fine. Il cuore di un formatore vive sempre in bilico tra l’amarezza per chi non è riuscito a diventare «chi avrebbe voluto essere» e la gioia per coloro che si sono realizzati sia nella vita che nel lavoro.
Formativo. Ho sempre sentito dire che ogni insegnante impara moltissimo dai propri allievi. Non ci ho mai creduto, fino a che non l’ho sperimentato direttamente.

 

“Esserci per educare…le nuove generazioni”: incontro all’Agnelli con AGeSC

Generazione Z, millennials, nativi digitali, generazione screenagers, qualsiasi appellativo si voglia dare ai giovani nati nel pieno dell’era di internet, il comun denominatore è l’uso quotidiano della tecnologia e dei social media in tutti le reti sociali in cui sono coinvolti. Scuola e famiglia sono gli attori principali che a volte subiscono i mutamenti della rivoluzione digitale in atto. Per questo, negli ultimi anni, molte iniziative sono volte ad instaurare un’alleanza solida tra scuola e genitori, come l’incontro di AGeSC – Associazione Genitori Scuole Cattoliche dal titolo “Esserci per educare … le nuove generazioni” rivolto ai Genitori, ai Docenti e a tutti coloro che hanno a cuore la Scuola e l’educazione delle nuove generazioni.

L’appuntamento è dunque per Venerdì 13 ottobre 2017 dalle 18,00 alle 19,30 e dalle 20,00 alle 21,30 presso le Aule della Scuola Media dell’Istituto Internazionale E. AGNELLI, C.so Unione Sovietica 312 a Torino.

Per maggiori info, scarica la locandina

Diocesi di Torino, dal 15 al 20 ottobre la “Settimana della scuola e dell’università”

Una settimana di iniziative dedicate alla scuola e all’università. Si svolgerà a Torino tra il 15 e il 20 ottobre. Ad organizzarla sono gli Uffici diocesani per la pastorale della scuola e di pastorale universitaria. Ne dà notizia il settimanale diocesano “La Voce e il Tempo”. Tema di questa settima edizione: “Sapere-Fare-Bene. Mettiamo mano all’intelligenza!”. Il primo appuntamento per famiglie, insegnanti e dirigenti scolastici sarà domenica 15, alle 16, al santuario della Consolata, dove l’arcivescovo mons. Cesare Nosiglia presiederà una Messa e benedirà gli zaini. Alle 18,30 nella chiesa di Santa Teresina celebrerà, invece, la Messa per gli universitari e poi benedirà i libretti degli studenti degli atenei torinesi. Durante la Settimana saranno realizzate iniziative per i bambini della scuola dell’infanzia e della scuola primaria che prevedono letture animate e interattive, laboratori artistici, creativi e di animazione. Per quelli più grandi è in programma un “grande gioco” e l’ascolto di alcune testimonianze. Giovedì 19, gli alunni delle classi terze della secondaria di primo grado e quelli del biennio degli istituti superiori e dei centri di formazione professionale si raduneranno nella Piccola Casa della Divina Provvidenza per una mattinata di confronto sul tema “Progettare: sognando e facendo”. Interverranno don Andrea Bonsignori, rettore della Scuola Cottolengo, Enrica Inzerillo del Gruppo Abele, Assunta Esposito, vicequestore aggiunto della Polizia postale di Torino, e don Domenico Ricca, salesiano, cappellano del carcere minorile. Venerdì 20, il momento dedicato agli universitari con l’incontro dal titolo “Conoscendosi e formandosi per scegliere”. La conclusione sarà rivolta a dirigenti, insegnanti e genitori con una conferenza dal titolo “I care: l’alleanza educativa oggi. La figura di don Milani a 50 anni dalla scomparsa”.

«Io consiglierei un’educazione basata sul pensare, sentire, fare, cioe’ un’educazione con l’intelletto, con il cuore e con le mani, i tre linguaggi. Educare all’armonia dei tre linguaggi, al punto che, i giovani, i ragazzi, le ragazze possano pensare quello che sentono e fanno, sentire quello che pensano e fanno e fare quello che pensano e sentono. Non separare le tre cose, ma tutte e tre insieme. Non educare soltanto l’intelletto: questo e’ dare nozioni intellettuali, che sono importanti, ma senza il cuore e senza le mani, non serve, non serve» (Papa Francesco)

 

 

La Settimana della Scuola e dell’Universita’ si apre con la celebrazione della S. Messa presieduta dall’Arcivescovo; tutte le Scuole sono invitate a partecipare, non e’ richiesta iscrizione.

Per la Scuola dell’Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° e 2° grado
– Domenica 15 ottobre (ore 16.00 – Santuario della Consolata):
S. Messa e benedizione degli zainetti presieduta dall’Arcivescovo – per famiglie, studenti, insegnanti, dirigenti, personale

Per il mondo Universitario
– Domenica 15 ottobre (ore 18.30 – Chiesa di S. Teresa di Gesù Bambino, c.so Mediterraneo 100):
S. Messa e benedizione dei libretti universitari presieduta dall’Arcivescovo

Lunedì 16 si parte con i laboratori per i bambini dell’infanzia e delle classi prime della scuola primaria. L’appuntamento è dalle 9.30 alle 12.30 nel cortile di Valdocco (via Maria Ausiliatrice 32) con «Facendo si impara»:
lettura animata e interattiva, laboratori artistici creativi e di animazione. Al termine della mattinata, alla presenza dell’Arcivescovo, si terrà il lancio dei palloncini.

Martedì 17 le scuole primarie (seconde, terze e quarte) si troveranno al Centro congressi del Santo Volto (via Borgaro 1) dalle 9.30 alle 12.30 per «Imparare facendo» con laboratori di manipolazione.

Mercoledì 18, sempre al Santo Volto dalle 9.30 alle 12.30, sarà la volta delle classi quinte della scuola primaria e delle prime e seconde della secondaria di secondo grado. I ragazzi, sul tema «Facendo stupisco: testa, cuore, mani», si intratterranno in un grande gioco. Seguiranno l’ascolto di un testimone, il racconto di una storia, laboratori di arte e magia.

Giovedì 19 le classi terze della secondaria di primo grado e il biennio degli istituti superiori e dei centri di formazione professionale si raduneranno alla Piccola Casa della Divina Provvidenza (via Cottolengo 12) dalle 9.30 alle 12.30 per una mattinata di confronto dal titolo «Progettare: sognando e facendo». Interverranno don Andrea Bonsignori, rettore della Scuola Cottolengo, Enrica Inzerillo del Gruppo Abele, Assunta Esposito, vice questore aggiunto del compartimento di Polizia postale di Torino, e don Domenico Ricca, salesiano, cappellano del carcere minorile Ferrante Aporti.

Venerdì 20, infine, per gli studenti delle classi quarte e quinte degli istituti superiori di secondo grado e per gli universitari al Santo Volto dalle 9.30 alle 12.30 è in programma l’incontro «Conoscendosi e formandosi per scegliere». «Nel corso della mattinata», sottolinea don Luca Peyron, direttore della Pastorale universitaria della diocesi, «verranno illustrate esperienze sulle ‘metacompetenze’ che completano la formazione accademica, come anche il servizio e il volontariato nell’ambito del progetto ‘Servire con Lode’».

La settimana si conclude venerdì 20 ottobre all’Istituto sociale (corso Siracusa 10) dalle 18.30 alle 21 con il convegno rivolto a dirigenti, insegnanti e genitori «I care: l’alleanza educativa oggi. La figura di don Milani a 50 anni dalla scomparsa».

Per ulteriori informazioni sulla Settimana della Scuola e dell’Università: telefonare allo 011.51.56.313 nei giorni lunedì – mercoledì – venerdì’ ore 15.30-17.30

Sulle orme di Don Bosco: i Licei al santuario di Crea.

Gli studenti dei Licei Classico ed Economico-Sociale di Borgomanero hanno trascorso una giornata di ritiro.

Sulle colline del Monferrato.

Mercoledì 27 settembre oltre duecento studenti dei Licei Don Bosco, insieme ai loro insegnanti, hanno interrotto le consuete lezioni per trasferirsi a Crea, sulle colline del Monferrato, dov’è collocato, tra i boschi di querce e di frassini, l’antico santuario mariano, patrimonio UNESCO dell’umanità. Dopo la celebrazione liturgica, gli studenti, divisi in classi, hanno riflettuto insieme ai loro coordinatori su queste prime settimane, sulle dinamiche di gruppo, sulle sfide didattiche, per trovare insieme le soluzioni migliori a vivere fruttuosamente e serenamente l’anno scolastico che si apre. Dopo il pranzo al sacco, gli studenti sono stati coinvolti in alcuni giochi, organizzati dai membri delle commissioni che animano i Licei. A seguire, l’investitura ufficiale, da parte della scuola, dei nuovi presidenti e vicepresidenti delle Commissioni. Al Don Bosco, infatti, agli studenti è chiesto di partecipare alla cogestione della vita scolastica, impegnando chi si rende disponibile all’animazione delle attività extrascolastiche: dal coro al giornalino d’istituto, dalle attività sportive all’organizzazione dei festival, dal volontariato all’animazione spirituale.

La tradizione del ritiro d’inizio anno.

La tradizione del ritiro d’inizio anno di Medie e Licei nasce dall’antica consuetudine salesiana delle passeggiate autunnali di don Giovanni Bosco. A Crea, in particolare, proprio don Bosco aveva portato, nell’ottobre del lontano 1861, un centinaio di giovani. La storia racconta un particolare curioso: i frati francescani ospitati nel convento, spiazzati del gran trambusto che avevano provocato i giovani salendo la collina, si erano chiusi dentro, temendo un assalto. Furono convinti ad aprire le porte dalla dolcezza dei canti mariani che i ragazzi, guidati da don Bosco, intonarono nella chiesa del santuario. I frati, rassicurati, ospitarono generosamente i ragazzi di don Bosco dando fondo a tutte le loro provviste per sfamarli. E così «i figli di san Francesco d’Assisi – annota don GiovanBattista Francesia, storico delle origini salesiane – si privarono di ciò che avevano in casa per provvedere al bisogno dei figli di San Francesco di Sales». I frati non vollero nulla in cambio. Un gesto semplice e forte: perché l’educazione si nutre di testimonianze prima che di parole.

Nuova sezione sperimentale alle Medie Don Bosco Borgomanero

Tra le molteplici innovazioni cui ci ha abituato il Collegio Don Bosco di Borgomanero in questi ultimi anni, decisamente rilevante è quella che ha preso il via con l’inizio di quest’anno scolastico 2017-18. Riguarda una sezione della Scuola Media Inferiore, in cui si convogliano organicamente varie pratiche già sperimentate negli anni scorsi in altre sezioni, pratiche di cui si è registrato il funzionamento e che sono state altamente apprezzate da alunni e genitori.

Il Professor Marco Merlin (docente di Italiano, Storia e Geografia nella nuova sezione, ed ideatore e coordinatore del Progetto) spiega:

“Il primo problema da risolvere è stato, ed è tuttora, il nome da dare a questa nuova realtà: non «Sezione Digitale» perché si potrebbe pensare ad un uso esclusivo del computer, non «Senza Zaino» perché si potrebbe pensare ad una programmazione differente da quella ministeriale, forse «Sperimentale», anche se qualche genitore potrebbe pensare ad una sorta di esperimento e quindi ad un deficit di garanzia didattica. In realtà” prosegue Merlin “nulla viene perso della tradizione (si usano ancora libri e quaderni) ma gli alunni devono essere dotati di computer portatile in classe; le diverse materie condividono molto dei programmi, più che nell’usuale programmazione delle altre sezioni; l’uso delle mappe concettuali è costante e predomina sulle forme di apprendimento tradizionale; ci si basa sul Cooperative learning (l’apprendimento cooperativo) e sulle modalità della Flipped classroom (che prevede ad esempio che i compiti si facciano a scuola e non a casa)”.

A tutto questo si aggiungeranno, nel corso dell’anno scolastico, alcune piccole particolarità nell’apprendimento quali tecniche di memoria ed altri metodi di studio. Una sfida quindi molto interessante, che coinvolge la Scuola nella sua totalità (alunni, docenti, genitori) e che si allinea alle tendenze più innovative che si stanno sperimentando nella scuola italiana.