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JUMPERS: Scommettiamo insieme sul tuo futuro

LAGS per il territorio presenta il progetto JUMPERS, un percorso per avvicinare i giovani al mondo del lavoro sviluppando le proprie abilità, grazie ad una alleanza educativa che ha come obiettivo quello di  favorire lo sviluppo di competenze tecniche e abilità sociali, utili per la vita dei ragazzi.

Sintesi del progetto

L’idea è quella di offrire un “accompagnamento dedicato” ed una “seconda opportunità” ai ragazzi ampliando “gli spazi e i tempi per l’apprendimento“, grazie ad una “alleanza educativa” tra operatori sociali, insegnanti, formatori, animatori volontari e tutor aziendali, per favorire lo sviluppo di competenze tecniche e abilità sociali, utili nel lavoro e necessarie per la vita: ricostruzione delle competenze (ciò che so/so fare o no), ascolto del percorso di vita , apprendimento in situazioni protette ma non simulate, occasioni creative, patto educativo che coinvolge ogni ragazzo e almeno un genitore o adulto di riferimento, relazione educativa tutoriale, realizzazione di percorsi di apprendimento destrutturati e flessibili di avvicinamento al mondo del lavoro.

Specifiche del progetto

La metodologia adottata prevede una presa in carico educativa integrata e personalizzata incentrata sull’imparare facendo (ispirato al modello didattico del FaBLab e già immaginato da Don Bosco) attraverso l’attivazione di processi di apprendimento esperienziale e di processi educativi di tipo induttivo.

L’idea di fondo è quella di sperimentare modalità interattive e non convenzionali per integrare fra loro formazione, didattica, orientamento, aggregazione, attività culturali valorizzando le competenze trasversali dei ragazzi (in linea con la nuova Raccomandazione del Consiglio UE relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente), facendo emergere le loro aspirazioni, e invitandoli a sperimentare in azione le proprie attitudini in vista di una possibile esperienza lavorativa.

In tale cornice si inseriranno delle proposte che adotteranno metodologie di lavoro specifiche quali:

  • il SCT – Teatro Sociale e di Comunità che utilizza molteplici linguaggi creativi (danza, musica, canto, uso di oggetti creativi, recitazione, narrazione) per favorire l’espressione di sé, la creazione di un’identità di gruppo, l’esplorazione creativa;
  • IUSTO – Istituto Universitario Salesiano Torino Rebaudengo utilizzerà lo Psychological Capital Training quale strumento  (formativo, orientativi, psicologici) per la misurazione e il rinforzo delle capacità e delle risorse personali centrali per la costruzione di una progettualità personale e professionale.
  • CNOS-FAP – Quale canale per l’orientamento sia formativo che per l’inserimento nel mondo del lavoro

Don Bosco Casale Monferrato: Natale in Harambée 20 dicembre 2019

Venerdì 20 dicembre la Comunità Harambée di Casale ha celebrato la festa del Natale con l’Eucarestia cui ha fatto seguito la cena e lo scambio di auguri.

Erano presenti i ragazzi/e della Comunità Residenziale, i Minori Stranieri non accompagnati del Gruppo Appartamento (GAP), i minori del Centro Diurno Educativo (CEM), e alcuni giovani Over 18.

Presenti al gran completo gli educatori delle varie realtà, il personale addetto alla cucina e alla pulizia, i volontari che da anni gravitano attorno ad Harambée.

Nell’Eucarestia concelebrata con don Marco (il direttore di Casale) don Meco ha proposto una riflessione sul Natale ispirandosi alle lettera Apostolica di Papa Francesco sul Presepio – Admirabile Signum – così caro al popolo cristiano, che suscita sempre stupore e meraviglia.

Non c’è Eucarestia senza festa. Alla grande con 130 invitati – se si va avanti così si faticherà a trovare gli spazi adeguati.

Le portate della cena erano debitamente intervallate da video sull’attività dell’anno, da scambio regali, e tanta fraternità.

E’ nella tradizione della comunità vivere la festa del Natale come occasione per un grazie cordiale e sincero ai tanti volontari che nella quotidianità donano alcune ore della loro settimana per accompagnare i ragazzi nella fatica dei compiti e altre attività di sostegno agli educatori.

Ha colpito in modo significativo la forte presenza degli ex. E chi sono? I ragazzi e le ragazze che hanno passato alcuni anni in comunità. E’ bello vederli tornare, con la voglia di raccontarti quanto stanno facendo, come si è sviluppata la loro vita, come sono cresciuti, ma anche le difficoltà e gli ostacoli che nella loro crescita hanno incontrato. E’ innegabile per chi ha fondato la comunità, per chi l’ha diretta fin dall’inizio, per gli educatori più anziani che si viva questo incontro con orgoglio, rafforzati nella loro missione educativa, sempre più convinti che secondo lo spirito salesiano quando in comunità si costruisce famiglia si è nella strada giusta. Con un grazie senza fine a don Bosco che non ci dimentica mai nel suo sguardo benevolo di protezione.

Harambèe una casa di voci anime e volti
di cuori speciali che vengono accolti.
Enigmatici silenzi che talvolta fan rumore
oltre il tollerabile e oltre il dolore.
Sorrisi schivi e schiavi di una storia
che rimbomba potente nelle casse della memoria.
Come guerrieri affrontano percorsi e sfide
lanciano lame taglienti alla vita che stride.
Musiche sovrastano i rintocchi delle ore
accompagnano sempre le loro dure prove.
Cercano di ammorbidire il loro rancore
ma non è facile dimenticare ciò che dà dolore.
Ma percorrendo una strada ricca di avventure
non serve coprire le ferite di armature.
Perché hanno compagni e mite sostegno
per realizzare ogni bel sogno.
Per far sì che questo accada chiediamo a te o Signore
la forza ed il coraggio, l’onestà e l’ardore
per far della vita un’opera d’arte
e dar colore ad ogni sua parte.

Elisa – Educatrice

 

CS Salesiani per il Sociale: Progetto IN.S.I.E.ME. a Venaria Reale

Per il progetto “IN.S.I.E.ME.“, (INiziative di Sostegno Inclusivo E MEdiazione per un’educazione di qualità e il contrasto ai fenomeni di marginalità ed esclusione sociale) promosso da Salesiani per il Sociale, la dottoressa Daniela Rizzo, psicologa e psicoterapeuta racconta l’esperienza di “Genitori Insieme”, il ciclo di incontri che si svolge nella sede di Venaria Reale. Si riporta di seguito il Comunicato Stampa APS in merito al progetto.

COMUNICATO STAMPA

Progetto INSIEME, a Venaria Reale un laboratorio
rivolto ai genitori per imparare a “lavare i panni” insieme

(Roma, 19 dicembre 2019) – Per il progetto “INSIEME”, il cui obiettivo è prevenire e contrastare i fenomeni di povertà educativa minorile attraverso un intervento su minori, famiglie, docenti e contesto territoriale, la dottoressa Daniela Rizzo, psicologa e psicoterapeuta racconta l’esperienza di “Genitori Insieme”, ciclo di incontri che si svolge nella sede di Venaria Reale.

“Genitori Insieme” ha avuto inizio, nella sua parte dedicata alla genitorialità, con una serata condotta da Don Domenico Ricca.

L’incontro, dal titolo: “Ragazzi e adulti in bilico. Sguardi educativi sul malessere dei giovani” è stata particolarmente apprezzato dai genitori poiché, pur ponendo uno sguardo sulla devianza e la realtà del carcere minorile, luogo in cui Don Ricca è cappellano, ha anche evidenziato la difficoltà dell’educare al giorno d’oggi. Difficoltà che sono insite nella società in cui viviamo e di cui siamo attori protagonisti:  cambiamenti sociali ed ambientali, frenetici ritmi sia di vita che lavorativi, confronti con modelli culturali diversi che si incrociano e si raffrontano…

In quella serata, sono stata in parte spettatrice e madre, coinvolta nel ruolo e compito arduo del far crescere i figli, in parte ho raccolto, direi in maniera empatica, e provato a restituire alla platea, quello che stava capitando: un gruppo di genitori, insegnanti, educatori che si sono fermati a riflettere sulla crescita dei ragazzi. Non a correre tra un impegno e l’altro ma a predisporsi all’ascolto, alla comprensione ed al dialogo.

Le adesioni al gruppo di sostegno alla genitorialità, condotto da me, sono state superiori alle aspettative, ci sono 54 genitori iscritti tra cui diverse coppie. Questo aspetto ha reso necessaria la creazione di due gruppi che si incontreranno per cinque volte.

Al termine del primo incontro ho raccolto: partecipazione, entusiasmo, desiderio di condividere la propria idea di famiglia e di esporre le proprie difficoltà. Come ha detto Don Domenico, più volte citato, bisogna uscire dall’ottica dei “panni sporchi da lavare in famiglia” per condividere la cura dei panni e magari metterci anche qualche toppa.

Sicuramente la partecipazione dimostra e rende pubblico un bisogno sociale: prendersi cura anche delle famiglie normali, che hanno desiderio di non sentirsi soli, di fare rete ma anche di essere condotti da un esperto nella riflessione, nella gestione della crescita, nella comprensione delle dinamiche intrapsichiche degli adolescenti.

Molti partecipanti hanno apprezzato la conduzione interattiva degli incontri. In un gioco sulle aspettative chiedevo che cosa vorrebbero che accadesse e cosa non vorrebbero che accadesse. Mi hanno colpito molto le risposte perché si sono focalizzati quasi tutti sul NON vorrei: che non capitasse niente, che le cose dette e fatte insieme scivolassero addosso, non vorrei che fossero solo parole. In conclusione riporto le parole di una signora che si è espressa così: “Sono venuta questa sera pensando di essere una madre disastrosa, ne esco meglio, ho capito che siamo in tanti, forse è difficile per tutti. Vorrei non annoiarmi, penso che non succederà.”

Gli incontri sono appena iniziati ma saranno orientati sulla consapevolezza dell’importanza della relazione educativa.

Servizio Civile con i Salesiani 2019: pubblicate le graduatorie dei candidati

Si comunica che sono state pubblicate le graduatorie del Servizio Civile Salesiani per il Sociale APS. Per l’Ispettoria ICP (Piemonte e Valle d’Aosta), i posti disponibili sono 133 per 56 sedi. Si riportano di seguito i nomi dei progetti attivi che rimandano al documento delle graduatorie.

Giornata internazionale Infanzia: Salesiani per il Sociale combatte la povertà educativa al fianco di 3mila minori

“La povertà educativa compromette il presente ma anche il futuro di un bambino, a rischio di ritrovarsi, una volta adulto, ai margini della società e del mondo del lavoro. Come in un circolo vizioso, la povertà educativa alimenta quella economica, e viceversa”: lo dice don Roberto Dal Molin, presidente di Salesiani per il Sociale APS in occasione della Giornata Internazionale dell’Infanzia.  

La risposta a questa emergenza da parte di Salesiani per il Sociale APS si è tradotta, in questi anni, in diversi progetti istituzionali che contrastano la povertà educativa minorile intervenendo sulle fragilità personali, relazionali e familiari, combattendo le disuguaglianze territoriali. Nell’ultimo anno l’organizzazione ha raggiunto, grazie a questi servizi, oltre 3mila minori, più di mille genitori e quasi 800 insegnanti: non si tratta di semplice doposcuola, ma è un insieme di azioni socio-educative che comprendono anche sport, teatro, canto, musica e danza.

Quest’anno la Giornata dell’Infanzia coincide con i 30 anni dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che Salesiani per il Sociale APS continua a concretizzare con il lavoro quotidiano di più di ottanta soci in tutta Italia, attivi in diversi ambiti di intervento giovanile. Una missione che porta avanti guidata dall’esempio e dagli insegnamenti di Don Bosco che per primo si prese cura dei giovani poveri ed esclusi, promettendo di stare accanto a loro “fino all’ultimo respiro”. 

Salesiani per il Sociale APS, una shopper di Natale per i bambini delle case famiglia

“Una Christmas Shopper per portare a tavola una doppia cena: per te e per i bimbi e giovani accolti nella nostre case famiglia”. È l’iniziativa solidale di Salesiani per il Sociale APS, organizzazione nonprofit che da 25 anni sostiene i ragazzi in difficoltà attraverso 46 case famiglia e comunità sparse in tutta Italia.

La shopper, disegnata per Salesiani per il Sociale dall’illustratrice d’infanzia Stefania Gagliano, raffigura una giovane cuoca circondata dai valori a cui si ispira l’organizzazione e da una delle frasi più celebri di Don Bosco. La campagna è stata realizzata in partnership con Ebay Beneficenza, piattaforma che devolverà l’intero importo raccolto all’organizzazione.

La borsa può essere acquistata sul sito di Salesiani per il Sociale. La donazione minima è di dieci euro con spedizione gratuita in tutta Italia. È possibile ritirare la borsa anche presso la sede nazionale di via Marsala, 42 a Roma chiamando lo 06.4940522 o scrivendo una mail a info@salesianiperilsociale.it.

Il progetto Ri-generation della Astelav: 3.000 elettrodomestici trovano nuova vita

Si riporta un’interessante articolo pubblicato da VaresePress e dedicato al progetto Ri-generation avviato nel 2017 dalla Società Astelav Srl, con cui più di 3.000 elettrodomestici hanno potuto rigenerarsi trovando nuova vita. La particolarità del progetto è data anche dal coinvolgimento dei giovani dei corsi di formazione dei Salesiani di Torino.

Di seguito l’articolo.

Economia circolare e riuso: con Ri-generation più di 3.000 elettrodomestici trovano nuova vita

Con una crescita costante del 30% ogni mese, in soli due anni ha gestito più di 3.000 elettrodomestici, evitando quasi 200 tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Il progetto Ri-generation, avviato nel 2017 dalla torinese Astelav, ha dato nuova vita a lavatrici, forni, lavastoviglie e frigoriferi ormai destinati alla discarica, facendo bene all’ambiente e creando lavoro e inclusione. Gli elettrodomestici rigenerati sono stati messi in vendita ad un prezzo mediamente inferiore del 50% rispetto al nuovo e si è creato un circuito dove anche le persone socialmente svantaggiate hanno una seconda possibilità.

«Siamo partiti con due persone impiegate in questo progetto. Oggi ne contiamo 11»,

premette Ernesto Bertolino referente marketing di Ri-generation e amministratore di Astelav società di Vinovo (TO) leader nel settore dei ricambi per gli elettrodomestici con alle spalle quasi 60 anni storia e una presenza in 80 Paesi nel mondo.

«Abbiamo messo la nostra conoscenza degli elettrodomestici e la disponibilità dei ricambi al servizio dell’economia circolare, uscendo da quella mentalità dell’usa e getta che è sempre più diffusa. Nel contempo, abbiamo dato valore ad importanti risvolti sociali offrendo, in collaborazione con il Sermig (Servizio Missionario Giovani), una seconda possibilità a quanti sono stati emarginati dal mondo del lavoro e trasferendo competenze a giovani provenienti da contesti sociali difficili».

Il risultato è un laboratorio che alimenta una rete vendita composta dal sito e-commerce www.ri-generation.com e due negozi (a Torino, in via Mameli 14 e in via Saluzzo 39/A), dà nuove opportunità di lavoro e crea una rete formativa dedicata ai minori non accompagnati. Ri-generation testimonia un nuovo modello di economia che Bertolino definisce «civile». Spiega:

«Recupero dei rifiuti, reinserimento lavorativo e formazione dei ragazzi: è un circuito che fa bene».

I RAEE utilizzati provengono dal circuito dell’uno contro uno, ovvero la possibilità data al consumatore di consegnare l’elettrodomestico vecchio al rivenditore nel momento dell’acquisto di uno nuovo, oppure da donazioni nella zona di Torino e provincia.

«Gli elettrodomestici, che siano RAEE o donazioni, vengono scelti sulla base di alcune caratteristiche di qualità e anzianità; quindi, dopo un accurato screening vengono riparati utilizzando ricambi originali. Successivamente vengono collaudati e sanificati nel laboratorio Ri-generation, presso Astelav, da un team di tecnici specializzati con esperienza pluriennale nella riparazione degli elettrodomestici. Verificato il perfetto funzionamento, vengono quindi messi in vendita»,

prosegue Bertolino. La garanzia è di 12 mesi e fa leva sulla rete di distribuzione Astelav che copre tutto il territorio nazionale. Ad entrare in questo circuito di rigenerazione sono essenzialmente grandi elettrodomestici di qualità medio alta.

«Grazie alle nostre economie di scala possiamo intervenire anche su quelle apparecchiature la cui riparazione viene spesso sconsigliata per l’incidenza del costo», aggiunge. «Questo ci permette di offrire un prodotto di alta qualità ad un prezzo accessibile».

L’aspetto umano del progetto ha un ruolo importante: la seconda possibilità non viene data solo agli elettrodomestici ma anche alle persone.

«Fin dall’inizio abbiamo visto le potenzialità di questo progetto per dare alle persone nuove opportunità. Condividendo la lotta allo spreco e la promozione di una cultura della riparazione, con il Sermig abbiamo intercettato quanti avevano maturato delle competenze nel settore ma erano stati esclusi dal mercato del lavoro, ma anche giovani con alle spalle un sociale difficile».

Il passaggio di conoscenze – che nell’ambito della riparazione è fondamentale – è alimentato anche dai corsi di formazione che, dall’anno scorso insieme con i Salesiani di Torino, Astelav propone ai ragazzi. Spiega:

«Sono 100 ore rivolte a ragazzi minori non accompagnati, anche migranti, a scopo formativo ed educativo per acquisire maggiori conoscenze e strumenti concreti che possano facilitare un reinserimento sociale al termine degli studi. Alle 30 ore di teoria, si aggiungono le 70 di pratica. Al termine c’è la possibilità di fare un tirocinio di tre mesi nel nostro laboratorio».

Da sempre paladina del diritto alla riparazione contro la cosiddetta obsolescenza programmata, Astelav con Ri-generation ha dato concretezza all’elettrodomestico rigenerato. Conclude Bertolino:

«I volumi di attività di Ri-generation crescono del 30-40% ogni mese. Oggi siamo nelle condizioni di poter gestire più di 2.000 elettrodomestici all’anno».

Ri-generation dà loro nuova vita ed evita che finiscano tra le 310 mila tonnellate di rifiuti elettronici raccolte solo l’anno scorso in Italia.

Progetto IN.S.I.E.ME. – per un’educazione di qualità

Si presenta l’iniziativa del progetto IN.S.I.E.ME. con tutti gli appuntamenti dedicati.

IN.S.I.E.ME. 

INiziative di Sostegno Inclusivo E MEdiazione per un’educazione di qualità e il contrasto ai fenomeni di marginalità ed esclusione sociale.

Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, Avviso n. 1/2017

 

Il percorso di Formazione e Sostegno all’avventura di Educare sarà suddiviso in 6 appuntamenti tra ottobre 2019 e febbraio 2020, nei pressi di Venaria Reale (TO):

INCONTRO DI PRESENTAZIONE
“Ragazzi e adulti in bilico. Sguardi educativi sul malessere dei giovani”
Testimonianza di Don Domenico Ricca, Cappellano dell’Istituto Penale Minorile Ferrante Aporti di Torino
MARTEDÌ 29 OTTOBRE 2019 – dalle ore 20:45
presso l’Istituto Comprensivo “Don Milani”, Corso Papa Giovanni XXIII n.54

Altri appuntamenti
dalle 18:00 alle 20:00
condotti dalla psicoterapeuta dott.ssa Daniela Rizzo del Centro Attivamente


15 NOVEMBRE 2019
“Genitori del nuovo millennio”
presso la Parrocchia San Lorenzo Martire, via S. Marchese, n.10


29 NOVEMBRE 2019
“Vivere l’adolescenza oggi”
presso la Parrocchia San Francesco d’Assisi, via San Francesco, n.25


13 DICEMBRE 2019
“Le sfide della crescita”
presso la Parrocchia Natività di Maria Vergine, piazza dell’Annunziata, n.10


24 GENNAIO 2020
“Affrontare i conflitti”
presso la Parrocchia San Francesco d’Assisi, via San Francesco, n.25


14 FEBBRAIO 2020
“Reti e alleanze educative”
presso l’Istituto Comprensivo “Lessona”, via Boccaccio, n.48

 

Durante gli incontri sarà disponibile un servizio di animazione per bambini e ragazzi.

Il percorso è gratuito e le iscrizioni sono aperte fino all’11 novembre 2019.

 

Avvio anno Pastorale 2019-2020

Puoi essere Santo. #lidovesei

Questa la proposta pastorale salesiana per l’anno 2019/2020. Tema che nasce dalla Strenna 2019 del Rettor Maggiore:

“Perché la mia gioia sia in voi (Gv 15,11). La santità anche per te”.

Nel testo della Strenna don Ángel Fernández Artime si è ispirato all’Esortazione Apostolica Gaudete et exsultate. In essa il Papa indica la Santità come “autentica fioritura dell’umano” e come chiamata che il Signore rivolge a tutti.

Per preparare al meglio quindi tutte le attività in procinto di essere avviate, mettiamo a disposizione una serie di materiali utili su più fronti:

  • Il nuovo logo del tema pastorale 2019-2020;
  • Il Calendario in formato poster ed in formato libretto;
  • I materiali extra dei Sussidi Nazionali.

Logo anno pastorale

Calendario delle attività Ispettoriali

Sussidi Nazionali

Servizio civile con Salesiani per il Sociale: l’esperienza dei primi 4 mesi

Si pubblica il resoconto di Rosanna Todisco dell’Ufficio per il Servizio Civile di Salesiani per il Sociale, in merito ai  primi 4 mesi di Servizio Civile.

SERVIZIO CIVILE CON SALESIANI PER IL SOCIALE IN PIEMONTE E VALLE D’AOSTA
Facciamo il Punto dei primi 4 mesi di Servizio – progetti, sedi, operatori volontari

Sono 53.363 i posti di Servizio Civile resi disponibili con il Bando del 23 agosto 2018 e per il quale sono state presentate oltre 121.000 domande. Salesiani per il Sociale aps, ente nazionale accreditato di primo livello, ha partecipato al bando ordinario di Servizio Civile Nazionale con 104 progetti, di cui 6 sperimentali e 6 per l’estero. I posti disponibili erano 1214, di cui 40 per i progetti all’estero e 24 per quelli sperimentali. Sono 269 gli enti legati da accordi di partenariato e da vincoli associativi a Salesiani per il Sociale per il Servizio Civile.

In Piemonte e Valle d’Aosta, abbiamo offerto ai volontari 124 posti di Servizio Civile per i quali sono state presentate 143 domande (66 maschi/77 femmine) di cui 15 candidati stranieri (13 extra
UE / 2 UE)
I giovani hanno avviato la loro esperienza il 15 gennaio 2019.
Gli operatori volontari del Servizio Civile con i Salesiani sono presenti in 25 Comuni del Piemonte e 1 Comune della Valle d’Aosta per un totale complessivo di 53 sedi di attuazione progetto.
La nostra proposta si rivolge principalmente a minori e giovani e privilegia in particolare il settore dell’Educazione e Promozione – centri di aggregazione giovanile, oratori, centri di formazione professionale, scuole, servizi culturali – e quello dell’Assistenza – Comunità educativa residenziale per minori e Centri di accoglienza per minori stranieri non accompagnati.

Sono 7 i progetti attivi per questo Bando di cui 2 sperimentali
Crescere bene insieme: progetto nei CAM, Centri Aggregativi per Minori, della città di Torino per supportare i processi di crescita dei minori e sostenere la genitorialità dei loro nuclei familiari. Ready pronti via: progetto negli oratori che intende rispondere agli specifici fenomeno di esclusione giovani della fascia di età 11-25 anni.

Qui ci sono anch’io: progetto per migliorare il rendimento formativo e il successo scolastico dei giovani che frequentano i Centri di Formazione Professionale Salesiani e per aumentare la loro capacità di instaurare relazioni positive.

Tu sì che vali 2.0: progetto che intende intervenire sul disagio adolescenziale e sulle problematiche connesse allo sviluppo identitario, relazionale e cognitivo delle ragazze e dei ragazzi che frequentano le Scuole Superiori di I e II grado, con particolare riferimento all’utilizzo inconsapevole dei Nuovi Media.

Cer Crescere Educare Condividere: progetto che intende incrementare le occasioni di relazione, formale e informale, degli ospiti della Comunità Harambee di Casale Monferrato, per sostenerli in un percorso di autonomia e sviluppo relazione/affettivo.

Abitare il futuro. Percorsi di tutela per minori stranieri non accompagnati: progetto che intende intervenire sul problema del Trauma migratorio connesso al mandato migratorio familiare dei minori stranieri non accompagnati favorendo percorsi di crescita. Ridefinire e ricontestualizzare le conseguenze del trauma migratorio al fine di concorrere al benessere integrale del minore straniero non accompagnato.

Uni.te – Università e Territorio si incontrano in biblioteca: progetto che intende promuovere e sostenere iniziative culturali sul territorio della Circoscrizione 6 di Torino, valorizzando la Biblioteca Universitaria Mario Viglietti e potenziare iniziative volte ad un pubblico giovanile e universitario.

Nei progetti del bando 2018 sono impegnati 53 OLP, adulti preparati a livello educativo e professionale che accompagnano l’esperienza e supportano i giovani volontari nel raggiungimento
degli obiettivi del progetto. Tra l’Olp e il ragazzo in servizio civile, si crea un rapporto da “apprendista” a “maestro”.

Sono state erogate 140 ore di formazione generale, un percorso didattico ed educativo che offre agli operatori volontari gli strumenti e le chiavi di lettura necessari per affrontare l’esperienza del servizio e costituisce una valida occasione di trasmissione e promozione ai giovani dei valori e dei diritti universali dell’uomo.
Ogni operatore volontario ha frequentato 50 ore di formazione generale.

Un servizio importante, di transizione all’età adulta, che si pone obiettivi che vanno nella direzione di acquisire autonomia personale, assumersi responsabilità, conseguire abilità tecnico-professionali, affermare un proprio ruolo di cittadini attivi e responsabili.

Le motivazioni che guidano un giovane a fare la domanda per il Bando di Selezione al Servizio Civile sono le più disparate. Alcuni vedono nel Servizio Civile una connessione tra il percorso di studi e il mondo del lavoro. Altre volte viene considerato come un’occasione di crescita professionale per ampliare il proprio bagaglio culturale e maturare diverse abilità. Altri presentano la domanda come per un qualsiasi altro posto di lavoro, trovano il bando, magari anche per caso, e ci provano, senza avere alcuna consapevolezza. Altri ancora, non hanno ancora le idee ben chiare su cosa “fare da grande”, terminati gli studi universitari o superiori, si concedono un anno sabbatico di riflessione. Ma tra le varie motivazioni che portano a presentare la domanda, c’è anche la volontà di avvicinarsi al mondo del sociale, o avere la possibilità di dare il proprio contributo allo sviluppo dell’empowerment di una comunità. Invece, giovani che conoscono il mondo salesiano, perché ex allievi o perché hanno esperienza dell’Oratorio, motivano la scelta con la possibilità di offrire un supporto alla propria realtà conoscendone le problematiche e i bisogni delle persone. Una delle motivazioni che incentivano quest’ultima categoria di giovani è il senso di gratitudine verso la “famiglia salesiana”: sentono di aver ricevuto tanto da quell’ambiente e desiderano “restituire” sotto forma di un servizio strutturato. Entusiasmo e voglia di mettersi in gioco sono gli elementi trainanti di questi primi 4 mesi di Servizio Civile. I giovani operatori sono testimoni di come il Servizio Civile sia un tempo generoso della loro vita donato all’altro, un tempo prodigo dedicato ad un progetto per il bene della comunità, un’esperienza che lega valori ad azioni concrete che hanno più direzioni. La prima, di formazione culturale, sociale e civica delle nuove generazioni, la seconda verso gli Enti che accolgono il giovane e lo accompagnano, la terza verso i destinatari dei progetti di Servizio Civile nelle loro varie situazioni di precarietà. In tal senso il Servizio Civile è un percorso necessario per creare legami di solidarietà, recuperare il senso della coesione del tessuto sociale, laceratosi in questi ultimi anni, attraverso la riscoperta del senso di appartenenza. Un processo che concorre alla formazione di nuovi cittadini consapevoli che lo spirito di servizio verso gli altri resta la più alta attività umana che si traduce in un vero e proprio stile di vita aperto ai problemi della realtà.

Salesiani per il Sociale aps  è un’organizzazione non profit voluta e guidata dai Salesiani d’Italia come strumento civilistico a sostegno della dimensione pastorale del disagio  e della povertà educativa; si ispira a San Giovanni Bosco, sacerdote torinese che dedicò la sua vita ai giovani poveri ed emarginati. Si occupa di coordinare anche il Servizio Civile delle organizzazioni associate su base Nazionale -enti ecclesiastici, organizzazioni di volontariato, associazioni e cooperative sociali.

 

Alcune testimonianze degli operatori in Servizio civile:

Con il Servizio Civile sto imparando che vale davvero la pena mettersi in gioco: dedicandomi ai ragazzi che seguo giorno dopo giorno, ho scoperto in me qualità che non pensavo di avere, e mettendomi a servizio ho capito che l’aiuto che ciascuno di noi può dare a chi ha più bisogno, per piccolo che sia, è sempre prezioso.

Federico, progetto Abitare il futuro, sede Oratorio Salesiano San Paolo – Torino

Dopo alcuni anni di animazione in Oratorio, il Servizio Civile mi permette di mettermi alla prova con un ruolo diverso. Essere a contatto con i bambini in un periodo continuativo, mi permette di conoscere diversi punti di vista anche distanti dalla mia realtà. Tutto ciò mi sta aiutando, sia per una mia crescita personale sia per una scelta futura in questo ambito educativo.

Sara, progetto Ready pronti via, sede Opere Salesiane don Bosco, Vercelli

Questa esperienza è per me fondamentale. Non solo per l’occasione di entrare in un contesto lavorativo dinamico e ricco di stimoli, ma soprattutto per il contatto con il contesto educativo, facendomi soffermare su quanto importante sia per una crescita e uno sviluppo integrale del ragazzo, la figura degli insegnanti e quella degli educatori in un’istituzione come la scuola.  Grazie al Servizio Civile!

Gabriele, progetto Tu sì che vali 2.0, Scuola Secondaria di primo grado “don Bosco”, Torino

Per me il Servizio Civile è la possibilità di sperimentare e sperimentarmi mettendomi a disposizione degli altri. È crescere insieme agli
altri, giorno dopo giorno.

Eleonora Boda, progetto Cer Crescere Educare Condividere, Comunità Educativa Residenziale per minori “Harambee”, Casale Monferrato

Il Servizio civile è un percorso che mi sta permettendo di crescere professionalmente e umanamente. Per me si sta rivelando come un vero e proprio cammino verso la riscoperta della Fede. Scopro ogni giorno il valore della frase “Divieni ciò che sei!”.

Andrea Marzia Casagrande, progetto Crescere bene insieme, Pastorale giovanile Salesiana, Torino

Il servizio civile, mi sta veramente spronando ad andare avanti nel mio cammino, non solo per la nuova esperienza vissuta ma soprattutto perché sto scoprendo nuove cose su di me, sto crescendo come uomo e come cristiano nella mia quotidianità.Ogni giorno mi rendo conto che la sfida più difficile è lo stare, l’esserci veramente.

Davide Delogu, progetto Ready Pronti Via, Venaria