Un futuro per le donne vittime di tratta la felicità negata verso nuove prospettive – Torinosette

Si pubblica l’articolo che Torinosette (La Stampa) ha dedicato al progetto Fast del CNOS-FAP Piemonte in aiuto delle donne vittima di tratta.

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Speciale PROGETTO FAST A.MANZONI & C. SERVIZI PROMOZIONALI IL PROGETTO DELL’ASSOCIAZIONE CNOS-FAP REGIONE PIEMONTE

Un futuro per le donne vittime di tratta la felicità negata verso nuove prospettive

 

Si chiama Fast, ed è un progetto di inclusione socio-lavorativa rivolto alle donne vittime di tratta che riescono così a sperare in un futuro e rifarsi una vita, quella che la violenza fino a ieri aveva loro negata. La luce in fondo al tunnel.

Lo promuove l’associazione Cnos-Fap Regione Piemonte assieme ad altre 5 organizzazioni: Croce Rossa Italiana (Capofila di progetto), International Rescue Committee, Croce Rossa Britannica Regno Unito, Croce Rossa Olandese Paesi Bassi, Consiglio Greco per i rifugiati Grecia.

Il progetto ha delineato un programma volto a promuovere e sviluppare le competenze personali e professionali di gruppi di donne e ragazze, anche attraverso metodologie di gestione dello stress e di condivisione delle dinamiche interculturali nel Paese ospitante, contestualizzate in un processo di empowerment personale basato su interventi ad hoc, sostenuti anche a livello psico-sociale.

Anche il Piemonte dunque è attivo su questo fronte. Sul territorio di Torino e provincia è stato sviluppato un percorso di individuazione delle persone vulnerabili e la costruzione di percorsi ad hoc che hanno facilitato l’inserimento lavorativo di donne sopravvissute. Spiega Carlo Vallero, direttore pianificazione e sviluppo – Servizi al lavoro di Cnos-Fap Regione Piemonte:

“Ci siamo inseriti come partner sul territorio piemontese e abbiamo portato avanti un progetto per donne vittime di tratta, in prevalenza di origini sub-sahariane”.

“Ne abbiamo individuate una settantina, quasi tutte sul territorio della Città Metropolitana, e dopo una selezione abbiamo iniziato con una ventina di loro un cammino sviluppato su più step. Le abbiamo inserite in un percorso formativo tenutosi alla casa Salesiana Michele Rua, in Barriera di Milano. Qui, hanno iniziato un percorso di autonomia e di allontanamento fisico ed emotivo dalle situazioni di violenza, imparando un mestiere”.

Quale?

“A gestire una casa, a cucire, rammendare e fare le pulizie. In altre parole sono diventate collaboratrici domestiche, ma con una particolare attenzione all’accudimento delle persone anziane”.

Anche il quartiere ha vissuto con entusiasmo l’evolversi di questo progetto.

“Si è avviata un’attività di stage operativo (training the job) così che queste donne potessero diventare consapevoli di ciò che hanno appreso. Inoltre si sono messe in campo misure di sostegno come il rimborso delle spese di viaggio, in modo da facilitare la frequenza delle attività formative”

aggiunge Carlo Vallero. Il risultato?

“Queste donne sono state prese in carico dai nostri Servizi al lavoro che progressivamente le hanno inserite là dove c’era richiesta”.

Non solo: a cinque di loro, particolarmente meritevoli, il progetto Fast ha finanziato il conseguimento della patente di guida.

Ora, la “mission” si sta felicemente concludendo, ma presto si apriranno altre opportunità.