Diocesi di Torino: nuove nomine

Riportiamo l’articolo proveniente da “La Voce e il Tempo” di giovedì 4 luglio 2019 riguardo alle nuove nomine pubblicate dalla Diocesi di Torino, tra i vari sacerdoti presenti anche molti salesiani.

Dal 2 settembre 2019 – Pubblichiamo l’elenco dei nuovi incarichi pastorali del clero nella Diocesi di Torino, diffuse da La Voce e il Tempo di domenica 7 luglio, introdotte da un ringraziamento dell’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia a sacerdoti e religiosi.

Pubblichiamo il ringraziamento dell’Arcivescovo mons. Nosiglia a sacerdoti e religiosi per la disponibilità ai vari incarichi, insieme all’augurio ai nuovi vicari parrocchiali.

Cari presbiteri, diaconi, religiosi e fedeli della Diocesi di Torino,

come ogni anno siamo giunti all’appuntamento stabilito delle nuove nomine dei presbiteri in diocesi. È questo un anno particolare, che vede una maggioranza di spostamenti di sacerdoti religiosi e diocesani provenienti da altre diocesi. Un particolare grazie va rivolto all’Ispettore salesiano e ai preti salesiani, che mantengono la loro preziosa presenza in diocesi a servizio di diverse parrocchie o come parroci, o come vicari parrocchiali e collaboratori.

Un vivo grazie anche agli Istituti religiosi che si sono resi disponibili a inviare alcuni loro sacerdoti sia per il ministero in una parrocchia, sia per svolgere il compito di vicari parrocchiali o collaboratori. Ringrazio in modo particolare i parroci di Ciriè, don Alessio Toniolo, per aver accettato di essere parroco anche della parrocchia di San Francesco al Campo, e di Gassino, don Carlo Fassino, per aver accettato di essere parroco anche della parrocchia di Rivalba.

Ai nuovi vicari parrocchiali rivolgo il più vivo saluto e augurio per il loro ministero nelle par-rocchie a cui sono stati designati. Infine, un grazie tutto speciale a due vescovi del Sud Italia, mons. Francesco Cacucci, Arcivescovo di Bari-Bitonto, e mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, che hanno inviato a Torino alcuni sacerdoti del loro presbiterio.

Il Papa, nell’ultima assemblea della Cei, ha invitato i vescovi che hanno più clero ad offrire ad altre diocesi in difficoltà qualche loro sacerdote, secondo le disposizioni proprie dei Fidei donum. Tutto ciò ci fa comprendere e vivere la ricchezza multiforme della Chiesa universale, che usufruisce di ministri, oltre che locali, anche provenienti da Paesi, diocesi e realtà religiose differenti.

Preghiamo il Signore, perché susciti sante e nuove vocazioni al sacerdozio, ma sollecitiamo anche le famiglie e le nostre comunità a sentire come un proprio dovere quello di indirizzare sulla via del sacerdozio i giovani, senza porre ostacoli o rifiuti. E ai giovani di non temere nel compiere con coraggio e impegno questa scelta, qualora il Signore rivolga loro il suo invito: «Vieni e seguimi».

Torino, 3 luglio 2019

+ Cesare NOSIGLIA, Vescovo, padre e amico

LE NUOVE NOMINE
Rinunce di parroci

L’Arcivescovo ha accolto, con decorrenza 2 settembre 2019, le rinunce all’ufficio di parroco presentate dai seguenti sacerdoti:

don Domenico CAGLIO alla parrocchia S. Francesco d’Assisi in San Francesco al Campo;

don Domenico CATTI alla parrocchia S. Pietro in Vincoli in Rivalba;

don Pietro Antonio GAMBINO alla parrocchia S. Martino Vescovo in Alpignano;

don Renato VITALI alla parrocchia S. Tommaso Apostolo in Busano e alla parrocchia S. Lorenzo Martire in Pertusio.

Termine di ufficio

– di parroci

In data 2 settembre 2019 terminano l’ufficio di parroco i seguenti sacerdoti:

don Paolo AUDISIO DI SOMMA, S.D.B., della parrocchia S. Giovanni Battista in Moretta;

don Marco CENA, S.D.B., della parrocchia S. Domenico Savio in Torino;

don Claudio DURANDO, S.D.B., della parrocchia Maria Ausiliatrice in Torino;

don Mauro MERGOLA, S.D.B., della parrocchia Santi Pietro e Paolo Apostoli in Torino;

don Giovanni SERIONE, S.D.B., della parrocchia Immacolata Concezione di Maria Vergine in Lombriasco.

– di vicari parrocchiali

In data 2 settembre 2019 terminano l’ufficio di vicari parrocchiali i seguenti sacerdoti:

don Guido DUTTO, S.D.B., nella parrocchia Maria Ausiliatrice in Torino;

don Gilberto SARZOTTI, S.D.B., nelle parrocchie S. Giovanni Battista e Assunzione di Maria Vergine (Bandito) in Bra.

– di collaboratore parrocchiale

don Gianluca CAPELLO, P.I.M.E., nella parrocchia S. Dalmazzo Martire in Cuorgnè;

don Florin PISTIEAN, I.M.C., in data 2 settembre 2019 termina l’ufficio di collaboratore parrocchiale nelle parrocchie S. Maria Maddalena in Front, S. Maria Maddalena in Rivarossa, S. Carlo Borromeo in San Carlo Canavese e Santi Bernardo e Nicola in Vauda Canavese.

Trasferimenti

– di vicario parrocchiale

Con decorrenza dal 2 settembre 2019, don Gabriel SCRIPCARU è trasferito come vicario parrocchiale dalla parrocchia Santi Pietro e Paolo Apostoli in Leinì alla parrocchia Santi Giovanni Battista e Martino in Ciriè e alla parrocchia S. Francesco d’Assisi in San Francesco al Campo.

– di collaboratore parrocchiale

Con decorrenza dal 2 settembre 2019, don Bruno FONTANA, del clero di Bari-Bitonto, è trasferito come collaboratore parrocchiale dalla parrocchia S. Agnese Vergine e Martire in Torino alla parrocchia S. Massimo Vescovo di Torino in Torino.

Nomine

– di parroci

Vengono nominati parroci, con decorrenza 2 settembre 2019, i seguenti sacerdoti:

don Carlo FASSINO della parrocchia S. Pietro in Vincoli in Rivalba, mantenendo gli altri incarichi a lui affidati;

don Alessio TONIOLO della parrocchia S. Francesco d’Assisi in San Francesco al Campo, mantenendo gli altri incarichi a lui affidati;

don Gianluigi MARZO, del clero di Ugento-S. Maria di Leuca, della parrocchia S. Biagio Vescovo e Martire in Faule, della parrocchia S. Giovanni Battista in Moretta e della parrocchia S. Pietro in Vincoli in Polonghera;

don Giovanni BIANCO, S.D.B., della parrocchia Immacolata Concezione di Maria Vergine in Lombriasco;

don Claudio DURANDO, S.D.B., della parrocchia Santi Pietro e Paolo Apostoli in Torino;

don Guido DUTTO, S.D.B., della parrocchia Maria Ausiliatrice in Torino;

don Gilberto SARZOTTI, S.D.B., della parrocchia S. Domenico Savio in Torino.

– di amministratori parrocchiali e legali rappresentanti

Con decorrenza 2 settembre 2019 sono nominati amministratori parrocchiali e legali rappresentanti i seguenti sacerdoti:

don Valter BONETTO, C.O., nella parrocchia Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù in Torino, mantenendo gli altri incarichi a lui affidati;

don Claudio DURANDO, S.D.B., nella parrocchia Sacro Cuore di Maria in Torino;

don Riccardo GRASSI, S.D.B., nella parrocchia S. Martino Vescovo in Buttigliera d’Asti e nella parrocchia S. Giovanni Battista in Moriondo Torinese, mantenendo gli altri incarichi a lui affidati;

don Gianluca CAPELLO, P.I.M.E., nella parrocchia S. Tommaso Apostolo in Busano e nella parrocchia S. Lorenzo Martire in Pertusio;

don Dino MULASSANO, S.S.P., nella parrocchia S. Martino Vescovo in Alpignano, nella parrocchia S. Giorgio Martire in Caselette, nella parrocchia S. Donato Vescovo e Martire e nella parrocchia S. Maria della Spina (Brione) in Val Della Torre;

don Antonello SCANO, del clero di Paraiba (Brasile), nella parrocchia S. Giuliano Martire in Barbania, nella parrocchia S. Giacomo Apostolo in Levone e nella parrocchia Assunzione di Maria Vergine in Rocca Canavese;

– di vicari parrocchiali

Con decorrenza 2 settembre 2019, vengono nominati vicari parrocchiali i novelli sacerdoti:

don Stefano CARENA nella parrocchia S. Giovanni Battista in Orbassano;

don Marco FOGLIOTTI nella parrocchia Santi Pietro e Paolo Apostoli in Leinì e nella parrocchia Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù in Mappano;

don Alexandru RACHITEANU nella parrocchia S. Dalmazzo Martire in Cuorgnè, nella parrocchia S. Giovanni Battista in Salassa e nella parrocchia S. Giorgio Martire in Valperga;

don Simon PARADA, C.O., nella parrocchia Sacro Cuore di Gesù in Torino.

Con decorrenza 2 settembre 2019, vengono nominati vicari parrocchiali anche i seguenti sacerdoti;

don George KIBEU WAKUNGU, I.M.C., è nominato vicario parrocchiale nella parrocchia S. Giorgio Martire in Caselette, nella parrocchia S. Donato Vescovo e Martire e nella parrocchia S. Maria della Spina (Brione) in Val Della Torre, mantenendo gli altri incarichi a lui affidati;

don Silvio CARLIN, S.D.B., e don Marco CENA, S.D.B., nella parrocchia S. Andrea Apostolo in Castelnuovo Don Bosco, nella parrocchia S. Martino Vescovo in Buttigliera d’Asti e nella parrocchia S. Giovanni Battista in Moriondo Torinese;

don Giovanni SERIONE, S.D.B., nella parrocchia Maria Ausiliatrice in Torino.

– di collaboratori parrocchiali

I seguenti sacerdoti, con decorrenza 2 settembre 2019, vengono nominati collaboratori parrocchiali:

don Pietro Antonio GAMBINO nella parrocchia S. Maria Maggiore in Poirino;

don Filippo RAIMONDI nella parrocchia S. Vincenzo Ferreri in Moncalieri;

don Ester ROLANDO, nella parrocchia S. Francesco d’Assisi in San Francesco al Campo, mantenendo gli altri incarichi a lui affidati;

don Sergio MELIAN ORTEGA, del clero di San Cristobal de La Laguna – Tenerife, nella parrocchia S. Giulia Vergine e Martire in Torino;

don Jean Népomuscène HARELIMANA, del clero di Byumba (Rwanda), nella parrocchia Immacolata Concezione e S. Donato in Torino.

Altre nomine

Don Guido ERRICO, S.D.B., con decorrenza dal 2 settembre 2019 è nominato rettore del Santuario di Maria Ausiliatrice in Torino. Sostituisce il suo predecessore, don Cristian BESSO, S.D.B., trasferito ad altri incarichi.

Venerdì 12 luglio: don Alberto Lorenzelli SDB a Valdocco

Venerdì 12 luglio sarà presente a Valdocco il salesiano don Alberto Lorenzelli, nominato lo scorso maggio Vescovo Ausiliare di Santiago del Cile da Papa Francesco e attualmente Direttore della Comunità Salesiana in Vaticano e Cappellano della Direzione dei Servizi di Sicurezza e Protezione Civile dello Stato della Città del Vaticano.

Per la giornata di venerdì don Alberto Lorenzelli presiederà la S. Messa delle ore 9.00 presso la Basilica di Maria Ausiliatrice, per poi essere ospite al pranzo in comunità alle 12.30.

Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana – Cagliero 11, luglio 2019

Si rendono disponibili qui in allegato degli spunti di riflessione “missionari”:

Cagliero 11, il Bolletino mensile della comunità Salesiana nell’ambito dell’Animazione Missionaria. All’interno saranno presenti spunti di preghiera, una proposta per il Mese Missionario Straordinario (MMS) indetto da Papa Francesco per il prossimo ottobre ed una serie di notizie provenienti dal mondo missionario.


Liceo classico salesiano di Valsalice: record di cento alla maturità

Si riporta la notizia pubblicata su “La Stampa” – Torino – riguardo alla classe terza B del Liceo classico salesiano di Valsalice che ha fatto il record di cento alla maturità:

Una classe da record tra le mura del liceo salesiano Valsalice. Una storia lunga cinque anni rende qualsiasi gruppo unico, ma la III B dell’indirizzo classico si è scoperta ancora più speciale di fronte ai tabelloni della maturità: su 20 ragazzi, oltre la metà ha preso un voto superiore al 92. E sette hanno tagliato il traguardo del 100 nonostante le difficoltà della nuova prova finale: Erasmo Giachino, Federica Trinch, Ilaria Carrega, Luigi D’Auria e Virginia Manzo hanno preso il massimo dei voti, con Stefano Barbero e Margherita Audisio premiati addirittura con la lode. Un’eccellenza che i professori si aspettavano, ma non in queste proporzioni: «È sempre stata una classe sopra la media, al talento molti hanno aggiunto impegno e metodo. Merito dei ragazzi, poi, essere stati capaci di trascinarsi gli uni con gli altri verso l’alto anno dopo anno. Ma il pieno di 100 non ce lo aspettavamo: molti arrivavano con tanti crediti del triennio, ma tra chi ha fatto l’exploit negli scritti e chi ha stupito all’orale si sono tutti meritati il massimo dei voti» racconta Stefano Bove, insegnante di latino e greco per tutti e cinque gli anni di liceo. Chiusi, con una maturità da applausi, anche per merito dell’ultimo saluto di gruppo prima delle prove scritte, la tre giorni nel parco di Villa Lascaris a studiare insieme come da tradizione.

«Abbiamo passato tre giorni a Pianezza, è stato molto utile per rendere al meglio nelle prove, ma soprattutto uno splendido epilogo per il nostro percorso, tra di noi e coi professori», ammette Margherita Audisio, il primo 100 e lode che ora si preparerà per entrare a Medicina. Stefano Ferrero, invece, per il suo futuro ha scelto fisica: «Cinque anni fa ho scelto di fare il classico, era una sfida con me stesso: sapevo di essere più portato per le materie scientifiche, ma non volevo trascurare quelle umanistiche, comunque una mia passione. Adesso mi concentrerò su quello che voglio diventare, senza mai dimenticare le esperienze vissute qui».

Come il film per il concorso dantesco a Ravenna girato l’anno scorso, il ricordo più bello della maggior parte della classe:

«Ogni ragazzo ha fatto la sua parte – ricorda il professore responsabile dell’iniziativa, Paolo Accossato – da chi si è occupato del trucco a chi ha scritto la sceneggiatura, passando per gli attori che hanno dovuto interagire con un regista professionista. Ha aiutato a cementare un gruppo che, così unito, ha raggiunto questi traguardi importanti».

Con un pieno di sorrisi e di amicizie da portarsi dietro tutta la vita.

Forum Internazionale dei Giovani e cammino post-sinodale: la parola a don Rossano Sala

Si è svolto l’XI Forum Internazionale dei Giovani dal 18 al 22 giugno tra Roma e Ciampino, con la partecipazione di circa 250 giovani di tutto il mondo e in rappresentanza di tanti movimenti e associazioni ecclesiali. Si riporta l’articolo pubblicato oggi dall’Agenzia d’Informazione Salesiana (ANS) e il video-commento di don Rossano Sala.

(ANS – Roma) – “Un momento d’incontro, comunione e sinodalità… Che è andato a dare compimento alla riunione Pre-sinodale dei giovani del marzo 2018”. Con queste chiavi di lettura don Rossano Sala, SDB, Segretario Speciale per il Sinodo dei Vescovi del 2018, interpreta l’XI Forum Internazionale dei Giovani, svoltosi dal 18 al 22 giugno tra Roma e Ciampino, con la partecipazione di circa 250 giovani di tutto il mondo e in rappresentanza di tanti movimenti e associazioni ecclesiali.

Don Sala, può raccontarci cos’è successo in quei giorni?

Abbiamo vissuto tre ampi momenti di riflessione. La prima giornata è stata dedicata al cammino sinodale, con particolare attenzione al metodo utilizzato: perché il Sinodo sui Giovani c’insegna in primo luogo uno stile di camminare, di dare la parola a tutti, di ascoltare.

La seconda giornata, poi, è stata dedicata all’Esortazione Apostolica Christus Vivit, affinché ciascun giovane e Chiesa particolare potesse conoscerla e farla propria.

E nella terza giornata abbiamo ragionato sul grande tema della ricezione, la fase più delicata di questo cammino Post-sinodale: come inaugurare nuovi cammini, nuovi itinerari, nuove prospettive?

Sabato mattina, infine, il Papa ci ha accolti in udienza, ha salutato, stringendogli la mano, tutti i giovani, uno ad uno; e ha anche presentato i temi delle tre prossime Giornate Mondiali della Gioventù (GMG), scanditi dal verbo “Alzati”, in una prospettiva di Risurrezione e di consapevolezza di quello che i giovani possono dire e possono dare al mondo e alla Chiesa.

Quali sono le principali prospettive su cui lavorare ora?

Faccio riferimento alle tre parole emerse dal cammino sinodale: in primo luogo “Sinodalità”. La grande richiesta dei giovani alla Chiesa è che sappia vivere e lavorare insieme, che sia un segno luminoso di fraternità. I giovani ci hanno ricordato che la comunione è la prima e più importante forma di evangelizzazione.

La seconda parola è “Vocazione”. Ognuno è chiamato a dare la sua parte, in ottica missionaria. La grande domanda che Papa Francesco pone a tutti i giovani non è “Chi sono io?”, o “Cosa posso fare per essere felice?”; ma “Per chi sono io?”, “Chi devo rendere felice per essere felice?”.

E la terza è “Discernimento”. Papa Francesco non ci offre soluzioni preconfezionate, ma chiede ai giovani di mettersi davanti al Signore in una dinamica contemplativa ed entusiasmante, in cui tutti siamo soggetti attivi.

Cosa significa tutto questo per la Famiglia Salesiana?

Intanto voglio dire che a quest’incontro c’erano, sì, alcune persone del mondo salesiano, poi c’era Carina, la rappresentante del Movimento Giovanile Salesiano… Ma soprattutto c’erano tanti giovani che hanno manifestato in quei giorni una simpatia, una conoscenza e uno stile salesiano.

Poi, per un salesiano, significa principalmente fare dei giovani dei compagni di viaggio. Non i giovani come recettori, come destinatari, ma come protagonisti della Pastorale. Don Bosco, d’altra parte, ha sempre creduto nei giovani: basta vedere l’atto di fondazione della Congregazione, che è stato firmato da ragazzi di 14-15 anni. La Chiesa oggi ci chiede un rinnovato entusiasmo per ripartire da lì.

Guardando al Capitolo Generale, oltre che al cammino sinodale, quali Salesiani per i giovani di oggi?

Un salesiano, innanzitutto, che abbia fiducia nei giovani; che sappia mettersi in discussione di fronte alla sfide del nostro tempo, in una rinnovata laboriosità culturale; e che sia cosciente della sua vocazione specifica verso i giovani più piccoli e più poveri.

Su ANSChannel è disponibile il video integrale dell’intervista a don Rossano Sala (anche con sottotitoli in spagnolo).

Movida alla Gran Madre di Torino: le Reliquie di S. Bernadette Soubirous

Dal 24 al 27 luglio 2019 la Chiesa della Gran Madre di Torino ospiterà l’urna della santa di Lourdes. Quest’anno infatti si celebrano il 175esimo anno della nascita e il 140esimo della morte di Bernadette Soubirous, la pastorella francese, a cui apparve la Madonna nel febbraio 1858 a Lourdes.

Dalla fine di aprile le reliquie di santa Bernadette stanno compiendo un pellegrinaggio attraverso 34 diocesi italiane permettendo così la venerazione anche in Italia.

A Torino, le reliquie, provenienti da Savona, giungeranno mercoledì 24 luglio (arrivo ore 16), e saranno esposte alla venerazione dei fedeli fino a sabato 27 luglio presso la parrocchia della Gran Madre di Dio (piazza Gran Madre).

Un ricco programma di momenti di preghiera e celebrazioni scandirà questi giorni dedicati alla venerazione delle reliquie.

«L’obiettivo – spiega don Paolo Fini, parroco della Chiesa della Gran Madre e direttore dell’ufficio di pastorale della salute della Diocesi – è quello di vivere una esperienza religiosa di popolo, che possa essere un richiamo a recuperare, riscoprire, valorizzare quella sensibilità affettiva che è parte della nostra esperienza di fede. Vivremo celebrazioni e processioni “aux flambaeaux” come a Lourdes che daranno luogo a una “movida” mariana in Borgo Po per risvegliare proprio questa dimensione filiale, fiduciosa, di vicinanza a Maria che si fa prossima a ciascuno di noi. Sarà una “movida” che richiamerà l’attenzione sulle fatiche dell’umanità, che siamo sicuri stimolerà le coscienze».

La chiesa sarà accessibile (è attivo infatti anche un ascensore con ingresso sul lato destro della chiesa per chi non potesse superare la scalinata) ad ingresso libero, senza prenotazione.

Di seguito il programma:

MERCOLEDÌ 24 LUGLIO
Orario arrivo reliquie: 15.30 – 16.00
16.00 Rosario
18.30 S. Messa – presiede Mons. Valter Danna, Vicario Generale Arcidiocesi di Torino
19.30 S. Messa – presiede don Paolo Fini, Parroco Gran Madre
21.00 Rosario
22.00 Chiusura Chiesa

GIOVEDÌ 25 LUGLIO
6.00 Apertura Chiesa
7.00 S. Messa – presiede don Massimiliano Canta, Direttore delle Case del Clero
8.00 S. Messa – presiede S.E. Mons. Guido Fiandino, Vescovo Ausiliare emerito di Torino
12.00 Preghiera condotta da don Luca Ramello, direttore Ufficio Giovani Arcidiocesi di Torino
16.00 Rosario
18.30 S. Messa – presiede S.Em.R. Card. Severino Poletto, Arcivescovo emerito di Torino
19.30 S. Messa – presiede don Sebastiano Olivero, Vicario Territoriale Distretto Torino Città
21.00 Processione Aux Flambeaux – presiede S.E. Mons. Giuseppe Anfossi, Vescovo emerito di Aosta
22.00 Chiusura Chiesa

VENERDÌ 26 LUGLIO
6.00 Apertura Chiesa
7.00 S. Messa – presiede don Giovanni Daima, Cappellano Ospedale S. Giovanni Bosco Torino
8.00 S. Messa – presiede P. Walter Dall’Osto M.I., Religioso Camilliano
12.00 Preghiera condotta da Assistenti Religiosi ospedalieri
16.00 Rosario
18.30 S. Messa – presiede S.E. Mons. Marco Brunetti, Delegato CEP per la Pastorale della Salute e Vescovo di Alba
19.30 S. Messa – presiede S.E. Mons. Pier Giorgio Micchiardi, Vescovo emerito di Acqui
21.00 Processione Aux Flambeaux – presiede S.E. Mons. Marco Brunetti
22.00 Chiusura Chiesa

SABATO 27 LUGLIO
6.00 Apertura Chiesa
7.00 S. Messa – presiede don Sabino Frigato, Vicario per la vita Consacrata Salesiano
8.00 S. Messa – presiede don Carmine Arice, Padre generale Piccola Casa Divina Provvidenza
10.00 Rosario
12.00 Cerimonia Conclusiva – Messa Pontificale presiede S.E. Mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino

Giornata Missionaria Mondiale 2019: il messaggio di Papa Francesco

Si riporta il messaggio di Papa Francesco dedicato alla Giornata Mondiale Missionaria 2019 che si celebrerà il 20 ottobre, dal titolo: “Battezzati e inviati: la Chiesa di Cristo in missione nel mondo“.

Cari fratelli e sorelle,
per il mese di ottobre del 2019 ho chiesto a tutta la Chiesa di vivere un tempo straordinario di missionarietà per commemorare il centenario della promulgazione della Lettera apostolica Maximum illud del Papa Benedetto XV (30 novembre 1919). La profetica lungimiranza della sua proposta apostolica mi ha confermato su quanto sia ancora oggi importante rinnovare l’impegno missionario della Chiesa, riqualificare in senso evangelico la sua missione di annunciare e di portare al mondo la salvezza di Gesù Cristo, morto e risorto.

Il titolo del presente messaggio è uguale al tema dell’Ottobre missionario: Battezzati e inviati: la Chiesa di Cristo in missione nel mondo. Celebrare questo mese ci aiuterà in primo luogo a ritrovare il senso missionario della nostra adesione di fede a Gesù Cristo, fede gratuitamente ricevuta come dono nel Battesimo. La nostra appartenenza filiale a Dio non è mai un atto individuale ma sempre ecclesiale: dalla comunione con Dio, Padre e Figlio e Spirito Santo, nasce una vita nuova insieme a tanti altri fratelli e sorelle. E questa vita divina non è un prodotto da vendere – noi non facciamo proselitismo – ma una ricchezza da donare, da comunicare, da annunciare: ecco il senso della missione. Gratuitamente abbiamo ricevuto questo dono e gratuitamente lo condividiamo (cfr Mt 10,8), senza escludere nessuno. Dio vuole che tutti gli uomini siano salvi arrivando alla conoscenza della verità e all’esperienza della sua misericordia grazie alla Chiesa, sacramento universale della salvezza (cfr 1 Tm 2,4; 3,15; Conc. Ecum. Vat. II, Cost. dogm. Lumen gentium, 48).

La Chiesa è in missione nel mondo: la fede in Gesù Cristo ci dona la giusta dimensione di tutte le cose facendoci vedere il mondo con gli occhi e il cuore di Dio; la speranza ci apre agli orizzonti eterni della vita divina di cui veramente partecipiamo; la carità, che pregustiamo nei Sacramenti e nell’amore fraterno, ci spinge sino ai confini della terra (cfr Mi 5,3; Mt 28,19; At 1,8; Rm 10,18). Una Chiesa in uscita fino agli estremi confini richiede conversione missionaria costante e permanente. Quanti santi, quante donne e uomini di fede ci testimoniano, ci mostrano possibile e praticabile questa apertura illimitata, questa uscita misericordiosa come spinta urgente dell’amore e della sua logica intrinseca di dono, di sacrificio e di gratuità (cfr 2 Cor 5,14-21)! Sia uomo di Dio chi predica Dio (cfr Lett. ap. Maximum illud).

È un mandato che ci tocca da vicino: io sono sempre una missione; tu sei sempre una missione; ogni battezzata e battezzato è una missione. Chi ama si mette in movimento, è spinto fuori da sé stesso, è attratto e attrae, si dona all’altro e tesse relazioni che generano vita. Nessuno è inutile e insignificante per l’amore di Dio. Ciascuno di noi è una missione nel mondo perché frutto dell’amore di Dio. Anche se mio padre e mia madre tradissero l’amore con la menzogna, l’odio e l’infedeltà, Dio non si sottrae mai al dono della vita, destinando ogni suo figlio, da sempre, alla sua vita divina ed eterna (cfr Ef 1,3-6).

Questa vita ci viene comunicata nel Battesimo, che ci dona la fede in Gesù Cristo vincitore del peccato e della morte, ci rigenera ad immagine e somiglianza di Dio e ci inserisce nel corpo di Cristo che è la Chiesa. In questo senso, il Battesimo è dunque veramente necessario per la salvezza perché ci garantisce che siamo figli e figlie, sempre e dovunque, mai orfani, stranieri o schiavi, nella casa del Padre. Ciò che nel cristiano è realtà sacramentale – il cui compimento è l’Eucaristia –, rimane vocazione e destino per ogni uomo e donna in attesa di conversione e di salvezza. Il Battesimo infatti è promessa realizzata del dono divino che rende l’essere umano figlio nel Figlio. Siamo figli dei nostri genitori naturali, ma nel Battesimo ci è data l’originaria paternità e la vera maternità: non può avere Dio come Padre chi non ha la Chiesa come madre (cfr San Cipriano, L’unità della Chiesa, 4).

Così, nella paternità di Dio e nella maternità della Chiesa si radica la nostra missione, perché nel Battesimo è insito l’invio espresso da Gesù nel mandato pasquale: come il Padre ha mandato me, anche io mando voi pieni di Spirito Santo per la riconciliazione del mondo (cfr Gv 20,19-23; Mt 28,16-20). Al cristiano compete questo invio, affinché a nessuno manchi l’annuncio della sua vocazione a figlio adottivo, la certezza della sua dignità personale e dell’intrinseco valore di ogni vita umana dal suo concepimento fino alla sua morte naturale. Il dilagante secolarismo, quando si fa rifiuto positivo e culturale dell’attiva paternità di Dio nella nostra storia, impedisce ogni autentica fraternità universale che si esprime nel reciproco rispetto della vita di ciascuno. Senza il Dio di Gesù Cristo, ogni differenza si riduce ad infernale minaccia rendendo impossibile qualsiasi fraterna accoglienza e feconda unità del genere umano.

L’universale destinazione della salvezza offerta da Dio in Gesù Cristo condusse Benedetto XV ad esigere il superamento di ogni chiusura nazionalistica ed etnocentrica, di ogni commistione dell’annuncio del Vangelo con le potenze coloniali, con i loro interessi economici e militari. Nella sua Lettera apostolica Maximum illud il Papa ricordava che l’universalità divina della missione della Chiesa esige l’uscita da un’appartenenza esclusivistica alla propria patria e alla propria etnia. L’apertura della cultura e della comunità alla novità salvifica di Gesù Cristo richiede il superamento di ogni indebita introversione etnica ed ecclesiale. Anche oggi la Chiesa continua ad avere bisogno di uomini e donne che, in virtù del loro Battesimo, rispondono generosamente alla chiamata ad uscire dalla propria casa, dalla propria famiglia, dalla propria patria, dalla propria lingua, dalla propria Chiesa locale. Essi sono inviati alle genti, nel mondo non ancora trasfigurato dai Sacramenti di Gesù Cristo e della sua santa Chiesa. Annunciando la Parola di Dio, testimoniando il Vangelo e celebrando la vita dello Spirito chiamano a conversione, battezzano e offrono la salvezza cristiana nel rispetto della libertà personale di ognuno, in dialogo con le culture e le religioni dei popoli a cui sono inviati. La missio ad gentes, sempre necessaria alla Chiesa, contribuisce così in maniera fondamentale al processo permanente di conversione di tutti i cristiani. La fede nella Pasqua di Gesù, l’invio ecclesiale battesimale, l’uscita geografica e culturale da sé e dalla propria casa, il bisogno di salvezza dal peccato e la liberazione dal male personale e sociale esigono la missione fino agli estremi confini della terra.

La provvidenziale coincidenza con la celebrazione del Sinodo Speciale sulle Chiese in Amazzonia mi porta a sottolineare come la missione affidataci da Gesù con il dono del suo Spirito sia ancora attuale e necessaria anche per quelle terre e per i loro abitanti. Una rinnovata Pentecoste spalanca le porte della Chiesa affinché nessuna cultura rimanga chiusa in sé stessa e nessun popolo sia isolato ma aperto alla comunione universale della fede. Nessuno rimanga chiuso nel proprio io, nell’autoreferenzialità della propria appartenenza etnica e religiosa. La Pasqua di Gesù rompe gli angusti limiti di mondi, religioni e culture, chiamandoli a crescere nel rispetto per la dignità dell’uomo e della donna, verso una conversione sempre più piena alla Verità del Signore Risorto che dona la vera vita a tutti.

Mi sovvengono a tale proposito le parole di Papa Benedetto XVI all’inizio del nostro incontro di Vescovi latinoamericani ad Aparecida, in Brasile, nel 2007, parole che qui desidero riportare e fare mie:

«Che cosa ha significato l’accettazione della fede cristiana per i Paesi dell’America Latina e dei Caraibi? Per essi ha significato conoscere e accogliere Cristo, il Dio sconosciuto che i loro antenati, senza saperlo, cercavano nelle loro ricche tradizioni religiose. Cristo era il Salvatore a cui anelavano silenziosamente. Ha significato anche avere ricevuto, con le acque del Battesimo, la vita divina che li ha fatti figli di Dio per adozione; avere ricevuto, inoltre, lo Spirito Santo che è venuto a fecondare le loro culture, purificandole e sviluppando i numerosi germi e semi che il Verbo incarnato aveva messo in esse, orientandole così verso le strade del Vangelo. […] Il Verbo di Dio, facendosi carne in Gesù Cristo, si fece anche storia e cultura. L’utopia di tornare a dare vita alle religioni precolombiane, separandole da Cristo e dalla Chiesa universale, non sarebbe un progresso, bensì un regresso. In realtà, sarebbe un’involuzione verso un momento storico ancorato nel passato»

(Discorso nella Sessione inaugurale, 13 maggio 2007: Insegnamenti III,1 [2007], 855-856).

A Maria nostra Madre affidiamo la missione della Chiesa. Unita al suo Figlio, fin dall’Incarnazione la Vergine si è messa in movimento, si è lasciata totalmente coinvolgere nella missione di Gesù, missione che ai piedi della croce divenne anche la sua propria missione: collaborare come Madre della Chiesa a generare nello Spirito e nella fede nuovi figli e figlie di Dio.

Vorrei concludere con una breve parola sulle Pontificie Opere Missionarie, già proposte nella Maximum illud come strumento missionario. Le POM esprimono il loro servizio all’universalità ecclesiale come una rete globale che sostiene il Papa nel suo impegno missionario con la preghiera, anima della missione, e la carità dei cristiani sparsi per il mondo intero. La loro offerta aiuta il Papa nell’evangelizzazione delle Chiese particolari (Opera della Propagazione della Fede), nella formazione del clero locale (Opera di San Pietro Apostolo), nell’educazione di una coscienza missionaria dei bambini di tutto il mondo (Opera della Santa Infanzia) e nella formazione missionaria della fede dei cristiani (Pontifica Unione Missionaria). Nel rinnovare il mio appoggio a tali Opere, auguro che il Mese Missionario Straordinario dell’Ottobre 2019 contribuisca al rinnovamento del loro servizio missionario al mio ministero.

Ai missionari e alle missionarie e a tutti coloro che in qualsiasi modo partecipano, in forza del proprio Battesimo, alla missione della Chiesa invio di cuore la mia benedizione.

Dal Vaticano, 9 giugno 2019, Solennità di Pentecoste
FRANCESCO

Regione Piemonte: approvato il calendario scolastico 2019-2020

Si rende noto l’aggiornamento pubblicato su regione.piemonte.it inerente all’approvazione del calendario scolastico 2019-2020:

Approvato dalla Regione Piemonte il calendario scolastico 2019-2020. Le lezioni inizieranno lunedì 9 settembre 2019 e si concluderanno mercoledì 10 giugno 2020. Le scuole dell’infanzia saranno aperte fino al 30 giugno.

Le lezioni saranno sospese nelle seguenti date:

  • 1 novembre 2019: ponte festa di Ognissanti
  • 23 dicembre 2019 – 4 gennaio 2020: vacanze natalizie
  • 22 febbraio 2020 – 26 febbraio 2020: vacanze di carnevale
  • 9 aprile 2020 – 14 aprile 2020: vacanze pasquali
  • 2 maggio 2020: ponte festa dei lavoratori
  • 1 giugno 2020: ponte festa della Repubblica
  • Festa del Santo Patrono

Nelle giornate di vacanza per il carnevale, le scuole potranno concentrare le attività formative integrative per la diffusione della cultura e della pratica dello sport.

XI Forum Internazionale dei Giovani: “Giovani in azione in una Chiesa sinodale”

Pubblichiamo la notizia a cura della redazione di AnsAgenzia iNfo Salesiana – del 1 luglio 2019, riguardo all’undicesimo Forum Internazionale dei Giovani che si è svolto dal 19 al 22 giugno tra Roma e Ciampino. Ecco le parole di Carina Baumgartner, austriaca rappresentante dell’MGS, con il racconto dell’esperienza vissuta:

(ANS – Ciampino) – Dal 19 al 22 giugno, tra Roma e Ciampino, si è svolto l’undicesimo Forum Internazionale dei Giovani, promosso dal Dicastero vaticano per i Laici, la Famiglia e la Vita. In rappresentanza del Movimento Giovanile Salesiano (MGS), ha partecipato l’austriaca Carina Baumgartner, che si è radunata insieme a circa 250 giovani delegati provenienti da più di 100 Paesi e circa 40 tra comunità, movimenti e associazioni ecclesiali. Ecco cosa ci racconta di quest’esperienza:

L’obiettivo era quello di promuovere la prosecuzione del cammino sinodale avviato dall’ultimo Sinodo dei Vescovi sul tema: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” e dall’Esortazione Apostolica di Papa Francesco “Christus Vivit”.

Ogni giornata iniziava con la preghiera, seguita da input specifici secondo il tema del giorno, tavole rotonde e discussioni aperte fra tutti i partecipanti, gruppi di lavoro e momenti di presentazione, e infine l’Eucaristia.

Il primo giorno è stato dedicato alla riflessione sul processo sinodale a livello locale, con domande sul coinvolgimento dei giovani come protagonisti di questo processo e sugli esempi di buone pratiche emerse da questo cammino comune. Il secondo giorno abbiamo affrontato invece la domanda “Quali aspetti di Christus Vivit sono più rilevanti per il nostro contesto specifico?”. Mentre il terzo giorno abbiamo trattato dei gesti concreti che potremmo attuare, a partire dalla domanda: “Come posso aiutare la mia comunità ecclesiale locale a procedere nell’attuazione delle proposte sinodali?”

Il Forum Internazionale della Gioventù si è concluso sabato con la celebrazione eucaristica nella Basilica di San Pietro e l’incontro con Papa Francesco che ha salutato personalmente ognuno di noi.

La partecipazione a questo Forum è stata per me un’esperienza unica, sia a livello personale, sia come rappresentante dell’MGS. Il Forum è stato un grande esempio di come continuare il cammino sinodale con i giovani, di come ascoltarci e renderci protagonisti di questo processo. All’inizio del Forum ogni delegato è stato presentato individualmente per nome e Paese/Movimento: è stato un gesto che ho vissuto come un segno di accoglienza, apprezzamento e importanza della nostra presenza. I momenti più forti sono stati quelli di condivisione con gli altri partecipanti, non solo nei gruppi di lavoro, ma soprattutto nelle fasi informali.

Gli argomenti sono rimasti gli stessi: “Cosa sperimentiamo nella nostra vita quotidiana nella Chiesa? Cosa sogniamo per la Chiesa? Come possiamo sostenere il cammino sinodale?” E quest’evento ha dimostrato che siamo tutti parte di una grande famiglia chiamata Chiesa, piena di diversità e di giovani che “bruciano” per essa.

“Impegniamoci ad essere agenti del cambiamento, di pace, gioia e speranza” è stata una delle frasi motivazionali presentate da uno dei gruppo di lavoro nell’ultimo giorno. “Vogliamo una Chiesa con e per i giovani” è stata un’altra di queste frasi, che magari potrebbe essere piuttosto nota nell’MGS, ma che non descrive la realtà di tutti i giovani. Ecco perché, insieme a tutti gli altri membri della Chiesa, abbiamo bisogno di continuare questo cammino sinodale, per essere una Chiesa accogliente, proiettata verso tutte le persone, specialmente i giovani e coloro che sono o si sentono lontani dalla Chiesa.

Voglio concludere con un’altra frase motivazionale ascoltata al forum: “Siamo il volto di Cristo, pienamente vivo!”

Lettere di amici – Antonio Rosmini e don Bosco

Si riporta l’articolo a cura di Roberto Cutaia, Avvenire – domenica 30 giugno 2019, riguardo la storia di amicizia che nacque tra San Giovanni Bosco e l’abate Antonio Rosmini, raccontata nelle memorie Biografiche del Santo dei giovani:

«Ella, proseguì don Bosco rivolgendosi al secondo, avrà la classe dei più dissipati!».

Ad Antonio Rosmini, scrive nelle Memorie biografiche di don Giovanni Bosco il suo primo biografo il salesiano Giovanni Battista Lemoyne, don Bosco affidò «la classe dei più dissipati» e dopo ascoltando i suoi discorsi, rimase molto impressionato dalla sua capacità di dare «spiegazioni così sode e tuttavia molto adatte all’intelligenza dei giovani». Lo pregò quindi di tener loro anche dopo i vespri un «sermoncino».

A cose fatte don Bosco decise di informarsi su chi fossero i due visitatori e, saputo che uno dei due era l’abate Rosmini «sorpreso esclamò: L’Abate Rosmini! il filosofo!» «Oh? il filosofo!», rispose sorridendo Rosmini. «Un personaggio di tanto grido continuava don Bosco – colui che scrisse tanti libri di filosofia!». «Eh, sì; scrissi qualche libro!», rispose Rosmini. E don Bosco, soggiunse: «Allora non mi stupisco più se lei ha fatto il catechismo tanto bene e con tanto sugo».

Ecco l’incipit di quella che si rivelerà una grande storia di amicizia e simpatia, cominciata a Torino tra il 1836 e il 1845 e mai interrotta, tra san Giovanni Bosco, il beato Antonio Rosmini e tra Rosminiani e Salesiani. E ora la cifra e l’emblema di questa amicizia è riportata nel volume che raccoglie il Carteggio Rosmini-Bosco pubblicato dalle Edizioni Rosminiane (pagine 216, euro 10), per la cura di Gianni Picenardi e con la presentazione del cardinale Tarcisio Bertone, ex segretario di Stato vaticano e dal preposito generale dei Rosminiani Vito Nardin.

Carteggio che verrà presentato a Stresa il primo luglio al Collegio Rosmini (via per Binda, 47) in occasione della memoria liturgica del beato. «Buona parte della corrispondenza riportata nel volume parla di prestiti, scadenze, proroghe, sopralluoghi. L’abate Rosmini e il suo Istituto furono generosi sostenitori delle opere salesiane, tra cui la costruzione della chiesa di San Francesco di Sales e della Basilica di Maria Ausiliatrice, aiutando in tutti i modi con prestiti a lungo termine, riduzione di tassi di interesse, offerte di vario genere, favorendo la divulgazione dei testi scritti da don Bosco. Alcuni giovani studenti rosminiani erano accolti nella casa salesiana di Valdocco, e questo assicurava un appoggio a Torino per l’Istituto della carità e un piccolo introito per i Salesiani », sottolinea nella presentazione il cardinale Bertone.

«Alla vita consacrata spetta il compito di vivere e favorire il più possibile la realizzazione della preghiera di Gesù. Il nome “società”, fu quello preferito dai Fondatori a partire dall’800, compreso don Bosco», spiega Nardin. Si trovano pertanto raccolte in un unico volume lettere edite e inedite, disegni e progetti che il curatore ha opportunamente suddiviso in sei tematiche: promozione vocazionale, progetto iniziale di collaborazione per Valdocco; costruzione della chiesa di san Francesco di Sales; progetti di apertura di una casa rosminiana e una tipografia comune a Torino; l’acquisto del terreno a Valdocco e la sua successiva rivendita a don Bosco, lo sfumare del piano per la “Società tipografica”; infine la tematica delle buone relazioni e l’amicizia tra Salesiani e Rosminiani tuttora vigenti ed enucleati in appendice.