Dalla presentazione dell’Ideario MGS, scritta dalla segreteria MGS e dal gruppo di lavoro.
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La grande novità di quest’anno di offrire un “Quaderno di lavoro” per tutta la Comunità Educativa Pastorale ha portato la Segreteria MGS Italia ad interrogarsi sul senso e sul ruolo dei “Sussidi per fascia d’età” che da molti anni ormai si affiancavano al “Quaderno Giovani MGS”.
Dopo un sincero confronto e un periodo di discernimento si è sentita l’esigenza di cambiare rotta e osare, scommettendo sulla capacità progettuale delle CEP, delle associazioni di consacrati e laici, dei giovani stessi, offrendo loro, più che un sussidio già definito, uno strumento di lavoro. Ed ecco allora come è nato l’“Ideario MGS”.
L’idea di fondo di questo strumento è quella di fornire una traccia di riflessione che trasforma in percorso formativo il pensiero, le intuizioni e gli approfondimenti del Quaderno di Lavoro MGS. Lo scheletro di questo percorso formativo possibile giungerà così nelle varie realtà sotto forma di Ideario per promuovere la progettazione locale dei cammini e delle proposte, coinvolgendo gli educatori, gli insegnanti, gli animatori e tutti coloro che accompagnano i ragazzi a ritrovarsi insieme e progettare in forma comunitaria i passi da far fare nel corso dell’anno pastorale.
Il percorso però non può non tener conto di chi lo deve compiere: è certamente unica la meta da raggiungere, l’incontro con Gesù attraverso la spiritualità salesiana; molteplici invece i passi, le tappe, i bisogni educativi e le storie di coloro che devono mettersi in cammino.
Questa personalizzazione della proposta che parte innanzitutto dal confronto con la realtà locale è un dato importante che non va sottovalutato. Ciascuna realtà locale ha una propria storia, si trova in una determinata situazione e ha bisogni specifici che un Sussidio troppo definito rischia di non intercettare. E’ il lavoro in equipe locale, attraverso la conoscenza della realtà e il discernimento comunitario che sa cucire a mano il vestito più adatto da far indossare a coloro verso i quali è destinato il percorso. E’ la concretizzazione del “Va per la città e guardati attorno” che si è sentito dire don Bosco: con gli strumenti che hai vai a vedere cosa grida il mondo e progetta quanto di più adeguato puoi fare per rispondere a questa necessità.
L’Ideario offre degli spunti, delle possibili strade da percorrere, una direzione verso cui andare, ma la concretizzazione dei passi la può conoscere solo chi conosce i viandanti che la devono percorrere.
La scrittura di questo Ideario è stata quindi, in primis, l’occasione per vivere un’ esperienza di discernimento comunitario di un gruppo di 24 persone composto da giovani, Figlie di Maria Ausiliatrice e Salesiani provenienti da tutta Italia. Un percorso iniziato a febbraio 2021 a distanza, a fronte dell’impossibilità di incontrarsi, e concluso a maggio. Nei diversi incontri abbiamo studiato insieme il Quaderno di lavoro e, attraverso gruppi di dialogo e confronto dove abbiamo tentato di riconoscere, interpretare alla luce dello Spirito e scegliere il giusto orientamento, ci siamo accompagnati a vicenda per capire come a partire dalla nostra vita e dalla realtà in cui siamo inseriti potevamo trasformare questi contenuti in un percorso formativo e come “spezzettare” questo cammino anche per i più piccoli a cui siamo inviati.
Siamo convinti che questo Ideario debba essere, e rimanere, uno strumento agile e che vada assunto nella misura in cui può aiutare e non complicare l’azione pastorale evitando ogni forma di schematismo che incatena la realtà e la pratica.
Esso va considerato come uno spunto per allargare la riflessione e trasformarla in percorso, per questo motivo ogni realtà è estremamente libera di prendere quanto ritiene utile e di tralasciare quanto ritiene secondario in vista dei cammini formativi.
Ciò che ci pare interessante e pastoralmente buono è il fatto che tutta la Comunità Educativa Pastorale cammini e si formi percorrendo lo stesso percorso. Questo fa crescere il senso di appartenenza, la logica ecclesiale di una comunità in cammino e la possibilità di un fecondo rapporto intergenerazionale.
Per questo ci sentiamo di promuovere l’accoglienza dello studio condiviso del Quaderno di Lavoro e della Proposta Pastorale contenuta in esso e lanciamo al locale la sfida di trasformare in percorso i suggerimenti proposti dall’Ideario, sapendo che, in particolare le pratiche educative proposte alla fine di ogni capitolo, devono poi trovare una concretizzazione pedagogica adatta alla realtà in cui vengono proposte.