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Valsalice: per loro siamo tutto – Il Salice

I ragazzi della redazione de Il Salice raccontano il confronto fra gli studenti dell’Istituto Salesiano Valsalice e la vicedirettrice del Ferrante Aporti Gabriella Picco, un poliziotto penitenziario del carcere, don Silvano Oni, cappellano dell’IPM e don Gianmarco Pernice, Responsabile dell’accoglienza comunitaria per minori stranieri non accompagnati all’oratorio San Luigi. Di seguito la notizia a cura del sito de Il Salice.

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Il modello di Don Bosco ha plasmato personalità che oggi operano per i più giovani. In occasione della Festa di Don Bosco, l’Istituto Salesiano Valsalice ha ospitato per un confronto con i ragazzi del Liceo la vicedirettrice del Ferrante Aporti Gabriella Picco, un poliziotto penitenziario del carcere, don Silvano Oni, cappellano dell’IPM e don Gianmarco Pernice, Responsabile dell’accoglienza comunitaria per minori stranieri non accompagnati all’oratorio San Luigi. Le loro testimonianze hanno permesso agli studenti del Triennio di conoscere una realtà delicata e, anche se non sembra, vicina. Un incontro da seguire tutto d’un fiato. Don Oni presenta la figura di Don Bosco, che nel 1844 avviava il suo progetto educativo a Torino, dove i primi oratori accoglievano i ragazzi che vivevano per strada.

La dottoressa Gabriella Picco, con anni di lavoro alle spalle nell’IPM Ferrante Aporti, uno dei 17 in Italia, ci spiega poi che il D.P.R 448/1988 ha riformato la modalità di gestione dei ragazzi che commettono un reato. Qualunque esso sia, il ragazzo non può interrompere il processo educativo in atto. “Il processo penale per minorenni è l’ultima ratio”, spiega, a sottolineare la centralità del recupero ancor prima della punizione. Un iter non semplice e che può lasciare cicatrici profonde: dopo un fermo il minore è accompagnato in un centro di prima accoglienza dove rimane per 96 ore. Il giorno del processo la magistratura e i servizi sociali forniscono al giudice un progetto di recupero individualizzato e nell’attesa del processo sono messe in atto misure cautelari come l’assistenza sociale o gli arresti domiciliari. In situazioni difficili, avviene il collocamento in comunità. I ragazzi che hanno commesso reati gravi o quelli i cui tentativi di recupero sono falliti, entrano in carcere. Insomma, per chi viene da lontano con una storia magari drammatica alle spalle, un ulteriore prova da superare.

L’agente penitenziario ci dice poi che i ragazzi al Ferrante frequentano corsi di cucina, informatica, corsi di alfabetizzazione e percorsi di istruzione superiore. Confida: “Quando entrano per loro è il momento più difficile”. Sono spaesati, non sanno quanto tempo restano. Molti sono tossicodipendenti e la barriera linguistica è forte. Noi non siamo solo poliziotti, siamo le persone che ci sono per loro: “Siamo tutto”. In questo lavoro, dice, ci vuole coraggio perchè si affrontano situazioni delicate: alcuni ragazzi si fanno del male ma il dialogo resta la cosa più importante. Sentirsi dire un grazie è tutto, sentirselo dire da un ragazzo fa venire i brividi. E chiude: “Noi non decidiamo la loro colpevolezza, ma li salvaguardiamo in quanto le regole servono per la loro crescita: in queste situazioni siamo tutti educatori”.

Don Gianmarco parla infine della comunità che ospita 16 minori stranieri. La situazione a Torino, ci racconta, è critica: esistono liste d’attesa per emergenza freddo e molti ragazzi stranieri sono sfruttati. La cosa bella però è che vogliono vivere, sbagliare da soli, sperimentare la loro libertà. La comunità garantisce ai giovani stranieri l’insegnamento di una lingua, una formazione professionale e un affiancamento da parte degli educatori. Negli ultimi due anni, aggiunge, delle 80 persone nella comunità in San Salvario, solo tre sono in carcere. Come al tempo di don Bosco, anche oggi a Torino si avverte il bisogno di aiuto e solidarietà: “Vai per le strade e guardati intorno”, le parole di Don Cafasso a Don Bosco sono foriere di carità e arrivano dritte a noi giovani.

Se vuoi leggere l’intervista a don Gianmarco Pernice di Margherita Finello e Claudio Galloclicca qui.

Ecco l’articolo di Cecilia uscito sulle pagine del giornale La Voce e il Tempo con cui il Salice collabora per il progetto di PCTO:

 

Liceo Valsalice: la nostra Maturità

Ottimi risultati per gli studenti delle varie classi del liceo salesiano di Torino – Valsalice alla Maturità di quest’anno: 18 coloro che hanno ottenuto il massimo dei risultati. Di seguito l’articolo riportato sul sito dell’opera.

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Con la chiusura dell’ultimo pacco è andato in archivio anche l’Esame di Stato 2021-2022 con i ragazzi delle nostre 6 classi (due di Liceo Classico, quattro di Liceo Scientifico) tutti maturati.

Al di là della soddisfazione di aver dato la possibilità a tutti gli allievi di poter scegliere un percorso universitario adatto alle loro attitudini, l’Esame di Stato ha fornito ottimi risultati complessivi anche a livello numerico.

I 100 sono stati 18 (di cui ben 7 con lode): 8 al Classico e 10 allo Scientifico, il 14% del totale. Alta anche la percentuale di allievi che hanno superato l’esame con una valutazione superiore all’85: 64 ragazzi su 125 maturati, all’incirca la metà.

Da non dimenticare che questo Esame di Stato prevedeva il ritorno dei due scritti (Italiano per tutti corsi, Latino al Classico e Matematica allo Scientifico).

Nell’orale, particolarmente apprezzato è stato il percorso di PCTO che gli allievi hanno presentato: molti progetti, anche a causa della pandemia, sono stati frutto delle proposte della scuola a livello comunicativo, di volontariato e di animazione.

Salesiani di Bra: il saluto del direttore uscente don Alessandro Borsello – lavocediAlba.it

Il saluto di don Alessandro Borsello come direttore uscente della casa salesiana di Bra. Di seguito la notizia riportata su lavocediAlba.it nella giornata di ieri, 13 luglio.

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Salesiani di Bra: il saluto del direttore uscente don Alessandro Borsello: “Ho trovato una comunità accogliente”

Dopo tre anni il religioso lascia l’incarico per spostarsi a Valsalice. “Il bilancio è assolutamente positivo: sono stati tre anni belli segnati purtroppo dall’arrivo del Covid”

Il prossimo settembre, Don Alessandro Borsello, dopo tre anni da direttore, lascerà i salesiani di Bra. Lo abbiamo contattato per parlare del suo operato e di cosa lo attende in futuro.

Il bilancio è assolutamente positivo: sono stati tre anni belli segnati purtroppo dall’arrivo del Covid, che ha portato alla sospensione delle attività da marzo a maggio 2020. Ho trovato una comunità accogliente in cui mi sono trovato bene“.

Proprio la pandemia è stata la sfida più grande con cui i Salesiani, in questo periodo, si sono trovati a fare i conti, facendosi trovare però sempre pronti.

Dal punto di vista scolastico, fin da marzo abbiamo iniziato le videolezioni con gli studenti delle Medie, mantenendo intatti i tratti caratteristici del nostro istituto. Ci salutavamo sempre con il buongiorno, proponevamo giochi, abbiamo festeggiato comunque Pasquetta. Anche al Cfp, gli studenti hanno continuato a svolgere i laboratori, seppur da casa propria. Stesso discorso per quanto riguarda la celebrazione delle Messe: abbiamo deciso di ripartire appena è stato possibile, e, per far fronte alla necessità di stare distanziati, abbiamo deciso di spostarci all’aperto. Ricordo ancora la prima volta dopo il lockdown: era il 24 maggio, festa di Maria Ausiliatrice, quando sono venuti tantissimi volontari ad aiutare con l’allestimento“.

Don Alessandro era tornato ai Salesiani di Bra nel 2019, dove aveva già svolto una prima esperienza in precedenza. Quello che è cambiato è stato in particolare il suo ruolo:

Sono passato da essere catechista della scuola Media a direttore dell’opera, che mi ha dato maggiori responsabilità e uno sguardo di sintesi che prima non potevo avere. Così, mi sono accorto che la comunità salesiana gode di grande stima tra i braidesi, che rimane immutata e indipendente dalle persone che di volta in volta ne fanno parte. Questo comporta dunque un impegno nel coordinamento progettuale, una cosa bella su cui abbiamo lavorato in questi anni”.

Il suo nuovo incarico sarà dunque direttore dell’opera di Valsalice, in una comunità diversa da quella braidese, in quanto prevalentemente scolastica, comprendendo un liceo (classico, scientifico e delle scienze applicate) e una scuola Media.

Torino: finale di “ToVision” a Valdocco e tante idee nei quartieri in occasione dell’Eurovision – La Voce e il Tempo

Sabato 8 maggio al grande Teatro Valdocco si è tenuta la finale di «ToVision by Xiaomi», il primo festival canoro delle scuole torinesi inventato da Beatrice Periolo e Giulio Rigazio, allievi del Valsalice, in concomitanza con la kermesse internazionale Eurovision in corso fino al 14 maggio al PalaOlimpico. Tante idee a tema anche nei quartieri di Torino. Di seguito l’articolo pubblicato su La Voce e il Tempo a cura di Marina Lomunno.

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Il 66° «Eurovision Song Contest», tra le competizioni musicali pop più seguite al mondo, in scena al PalaOlimpico di Torino, dal 10 al 14 maggio, ha offerto l’occasione per dare spazio all’anima musicale e artistica cittadina «nata dalla base».

Varie le manifestazioni di gruppi che hanno contribuito a creare il clima «del grande evento» e aggregare i tanti torinesi (soprattutto giovani) che non si sono potuti permettere il «salato» biglietto del festival. La più originale è nata dal mondo salesiano: sabato 8 maggio al grande Teatro Valdocco si è tenuta la finale di «ToVision by Xiaomi», il primo festival canoro delle scuole torinesi inventata da Beatrice Periolo e Giulio Rigazio, allievi dell’ultimo anno al liceo Valsalice che hanno pensato in concomitanza della kermesse internazionale di mettere in piedi un team di studenti, l’associazione ‘GEN Z NOW’ insieme a ValsOnAir, la web radio dell’Istituto salesiano che ha coinvolto 28 scuole con 400 concorrenti.

Dopo le selezioni hanno partecipato alla finale in diretta streaming 14 finalisti che si sono esibiti nello show presentato da Pietro Morello «influencer e tiktoker» torinese impegnato in operazioni umanitarie (durante la serata si è dato spazio all’attività del Sermig a favore dei profughi Ucraini). Ospite d’onore, Lorenzo Baglioni, cantautore e comico che ha debuttato a Sanremo nel 2018. La giuria di qualità ha premiato i due primi classificati, Miriam e Jacopo del Liceo Pascal e Mia dell’Istituto Sant’Anna con la produzione e distribuzione di due singoli da parte di una etichetta discografica e la produzione di un brano.

La Circoscrizione 2 (Santa Rita, Mirafiori Nord e Mirafiori Sud) nei giorni di Eurovision ha organizzato un Festival di strada, con musica diffusa e popolare per animare i luoghi significativi dei tre quartieri in omaggio ai Maneskin – il gruppo vincitore della scorsa edizione dell’Eurovision. Si sono esibiti band e artisti emergenti in concerti promossi dai Centri di protagonismo giovanile e le associazioni dei commercianti. Di qui è nata l’idea di lanciare un concorso che, con una selezione e una giuria di esperti, darà vita ad un contest musicale cittadino la prossima primavera, rivolto ai giovani.

Anche la Coldiretti di Torino ha contribuito con due incontri informativi rivolti ai giornalisti italiani e stranieri in città in occasione del festival nell’ambito di «Piemonte Tasting Experience», coordinato dalla Camera di Commercio di Torino, dedicati alla conoscenza del sistema degli agriturismi di Terranostra Torino come soggiorno torinese alternativo e al bere consapevole, soprattutto rivoto ai giovani.

«Coldiretti Torino», spiega il presidente Sergio Barone, «attraverso la rete degli agriturismi di Terranostra e dei produttori di Campagna Amica vuole presentare un modo nuovo di vivere il rapporto con la terra. Gli agriturismi sono la chiave d’accesso per fare vivere al turista lo spirito dei territori e ampliano l’offerta ricettiva del Torinese con i soggiorni a contatto con l’agricoltura e la natura».

Anche i ragazzi del coro misto giovanile dell’associazione Piccoli Cantori di Torino si sono esibiti sabato 7 maggio nella giornata inaugurale dell’Eurovillage al Parco del Valentino, proponendo un ampio repertorio che spaziava da Giuseppe Verdi a John Lennon, da De Andrè a Bob Marley.

Nella Circoscrizione 4, l’agenzia «CulturalWay» ha proposto invece un percorso di approfondimento del Museo di Arte Urbana di Torino.

-Marina LOMUNNO

Cnos-fap Alessandria: formazione neoassunti a Valsalice

La sede di Valsalice, sabato 2 aprile, ha accolto alcuni formatori neoassunti del centro Cnos-fap di Alessandria per un corso tenutosi sulla CEP e sull’identità di comunità. I partecipanti hanno seguito in questo modo alcune testimonianze di vita quotidiana come quella di alcune famiglie facenti parte dei Cooperatori dell’Opera Salesiana.

Di seguito la notizia del Cnos-fap Alessandria:

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Sabato 02 Aprile alcuni Formatori del nostro Centro hanno partecipato ad al corso di formazione dei neoassunti della nostra Associazione CNOS-FAP Piemonte presso la sede di Valsalice (TO). Durante la mattinata i Relatori hanno approfondito il tema della CEP, la Comunità Educativa Pastorale, attorno a cui ruotano i principi di “ragione, religione e amorevolezza” ispirati da Don Bosco e hanno raccontato l’importanza della Famiglia Salesiana per i giovani.

“Essere una comunità, fare comunità nelle diversità di ciascuno è di fondamentale importanza. Mettersi in ascolto, rimanendo umili e stimandoci arricchisce il cuore”. Queste le parole di Mauro Pace, Direttore del Liceo di Valsalice.

In seguito, alcune famiglie hanno raccontato la loro esperienza di vita quotidiana come Cooperatori dell’Opera Salesiana, vivendo cristianamente una “libera scelta che qualifica l’esistenza”. La mattinata è stata un’ottima opportunità di condivisione, di “ritorno al senso” che ci spinge e stimola ogni giorno a fare del bene per i giovani.

Valsalice: 5 domande a don Leonardo Mancini – Il Salice

La Redazione de Il Salice del liceo salesiano di Torino-Valsalice ha avuto modo di intervistare nelle scorse giornate l’Ispettore ICP don Leonardo Mancini.
Di seguito la notizia riporta sul sito dell’opera con il video-intervista.
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Intervista a cura di Lodovica Naddeo e Federico BasagliaVideo a cura di Serena Xu, consulenza tecnica di Alice Correndo, Carlotta Marian, Federica Molinero.
Durante il suo regolare programma di visite nelle realtà salesiane tra Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania l’Ispettore Salesiano Don Leonardo Mancini ha fatto tappa anche nella nostra Valsalice, ventisettesima visita da inizio mandato.

 

Ovviamente i nostri redattori non si sono fatti sfuggire l’occasione di fargli alcune domande i cui temi spaziano dal suo ruolo istituzionale al rapporto con i giovani, tenendo comunque un occhio di riguardo per l’attualità, il tutto in cinque rapide domande.

Salesiani Vercelli: i ragazzi di biennio e triennio in ritiro natalizio a Valsalice

Nella giornata di sabato 18 dicembre, i ragazzi del biennio e triennio della realtà salesiana di Vercelli si sono recati presso la casa salesiana di Torino-Valsalice per vivere un momento di ritiro natalizio. Di seguito l’articolo pubblicato sul sito dell’opera.

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Animatori in ritiro natalizio a Valsalice

Nella giornata di Sabato 18 Dicembre, i ragazzi di Biennio e Triennio hanno fatto un’uscita fuori porta per svolgere il consueto Ritiro di Natale, precisamente presso il Liceo Scientifico Valsalice a Torino; ad accoglierli c’era una vecchia conoscenza della nostra comunità, ovvero don Alessandro Basso. Il tema della giornata è stata la fretta in diverse sfaccettature, sulle quali i giovani hanno avuto modo di riflettere e condividere i propri pensieri: la fretta quotidiana legata ad una giornata di scuola, la fretta nel prendere delle decisioni, la fretta di volere e voler fare determinate cose il prima possibile… e molto altro.

I ragazzi hanno avuto la possibilità di trattare il tema non solo dentro le mura di Valsalice, ma anche con una visuale panoramica di Torino unica presso il Monte dei Cappuccini. Successivamente a questa “sgambata”, gli animatori sono tornati alla base per concludere il ritiro con gli ultimi pensieri, la possibilità della confessione e, prima di tornare nella nostra nebbiosa città, si sono trasferiti a Moncalieri per la messa celebrata da don Alessandro, il quale ringraziamo ancora per la disponibilità e il suo “tocco” sempre prezioso negli incontri proposti ai giovani.

Ovviamente ringraziamo anche i ragazzi presenti al Ritiro sperando che, oltre ad essersi sfogati nei momenti ricreativi e essersi abbondantemente sfamati nelle varie merende, abbiano portato a casa qualcosa di positivo per l’oratorio ma soprattutto per se stessi.

Gli auguriamo di passare un Buon Natale e Buone Feste nel migliore dei modi.

Mad for Science: il Valsalice vince un nuovo laboratorio – La Voce e il Tempo

La Voce e il Tempo per domenica 17 ottobre dedica un articolo alla vittoria del “Mad for Science” da parte del Liceo salesiano di  Torino Valsalice con l’intervista alla professoressa Giuliana Losana, docente di scienze, la quale ha guidato la squadra vincitrice composta da Rebecca Oliva, Silvia Mantovani, Edoardo Ghiazza, del quinto anno del Liceo scientifico Scienze applicate, con Matteo Vergnano e Alberto Rota. Di seguito l’articolo a cura di Silvia SCARANARI.

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Mad for Science: il Valsalice vince un nuovo laboratorio

SCUOLA – AL LICEO SCIENTIFICO TORINESE IL PRIMO PREMIO (75 MILA EURO) DEL CONCORSO NAZIONALE RIGENERARE IL FUTURO LEGATO ALL’AGENDA 2030 ONU

Liceo Valsalice, giovedì 7 ottobre, mattina. Entrando a scuola si percepisce una singolare euforia: studenti distratti, un po’ agitati, alcuni scendono in teatro, dove li attende un collegamento in diretta con l’Auditorium Vivaldi di Torino. Chiacchiere un po’ nervose si sentono provenire dal cortile. E poi l’urlo di gioia, poco dopo le 13: «Abbiamo vinto!». Poi è tutto uno scrosciare di applausi. La squadra composta da Rebecca Oliva, Silvia Mantovani, Edoardo Ghiazza, del quinto anno del Liceo scientifico Scienze applicate, con Matteo Vergnano e Alberto Rota, ormai ex allievi, ha vinto il primo premio – su 160 licei in tutta Italia – di Mad for Science. Abbiamo intervistato la professoressa Giuliana Losana, docente di scienze, che ha guidato la squadra.

Professoressa Losana, cos’è Mad for Science?

Mad for Science è il concorso nazionale indetto dalla fondazione Diasorin, riconosciuto dal ministero dell’Istruzione come iniziativa di valorizzazione delle eccellenze delle Scuole secondarie di secondo grado. Nella sua quinta edizione la Fondazione ha bandito il concorso «Rinnovare il futuro» e invita- to i licei scientifici e classici con curvatura biomedica di tutta Italia ad elaborare un progetto sperimentale innovativo e originale con particolare attenzione alla sostenibilità e all’economia cir- colare. Tra tutti i progetti presentati 8 sono stati selezionati e il 7 ottobre la giuria, riunita all’Auditorium Vivaldi di Torino, ha premiato il nostro. Il primo premio consiste in 50mila euro per rinnovare la strumentazione di laboratorio e 25mila euro per il materiale di consumo per i prossimi cinque anni. Il secondo classificato ha vinto 38mila per l’implementazione del proprio biolaboratorio e relativi materiali di consumo, il terzo 15mila. Gli altri finalisti 10mila euro. Questo concorso è una vera occasione di crescita e un aiuto concreto per svolgere il lavoro di insegnate di scienze nel miglior modo possibile.

Il progetto, iniziato a dicembre 2020, ha coinvolto diverse componenti della scuola: docenti come consulenti, tutta la classe quinta di Scienze applicate, il gruppo della web-radio e alcuni ex allievi. In cosa consiste?

Abbiamo presentato un progetto sulla bioconversione rispetto alla produzione di compost. Ritengo sia stato fondamentale far riflettere sull’importanza della biodiversità genetica e di specie e così abbiamo ipotizzato un nuovo percorso di economica circolare. Partendo da alcuni punti cardine dell’agenda Onu 2030, in particolare i programmi rivolti all’impresa, all’innovazione e alle infrastrutture, quelli per le Città e comunità sostenibili e quelli per il Consumo e la produzione responsabile, gli studenti sono partiti dal paragonare tempi di produzione e qualità del prodotto tra bioconversione e compostaggio valutandone l’impatto quotidiano sull’ambiente. Hanno poi cercato di analizzare l’abbattimento della biodiversità in un allevamento di mosche soldato. Ana- lizzando la flora intestinale delle larve di mosca soldato hanno riflettuto su come rendere lo smaltimento del rifiuto più efficiente, provando ad estrarre proteine delle larve per verificarne la qualità e sperimentarne la possibilità di tessitura. Il lavoro ha comportato anche una riflessione sul potere dei «marchi» e della moda. Il lavoro laboratoriale è stato, e sarà ancora in futuro, accompagnato dall’impegno nella formazione dell’intera scuola tramite programmi alla web radio scolastica (valsonair.li- ceovalsalice.it/podcast/mad-for-scien- ce-4sa-e-bef-biosystem/), la creazione di un sito dedicato (valsaproject.netlify. app/), incontri di spiegazione con le classi del liceo e delle medie e il lancio di un concorso per ideare il logo del nostro nuovo tessuto ‘moscoso’.

Si tratta quindi per tutto l’Istituto Valsalice di un progetto importante per avvicinare i ragazzi alla scienza sperimentale?

L’idea portante del progetto è stata quella di offrire agli allievi non solo competenze tecniche e scientifiche, ma anche la passione per la ricerca biomolecolare. È importante sentirsi parte viva della comunità scientifica odierna. Valsalice è una realtà variegata e soprattutto molto ricca di competenze e conoscenze che sanno integrarsi tra loro e può essere una risorsa per tutta la città. Il nuovo laboratorio sarà sicuramente una vera eccellenza, perché ci permetterà di affrontare didatticamente le principali tecniche odierne di biologia molecolare. I ragazzi potranno essere parte attiva nel costruire il sapere sperimentale. Qualcuno forse troverà una vocazione per la vita, ma sicuramente tutti acquisiranno ulteriori strumenti conoscitivi che potranno aiutarli nelle scelte future. Una bella ricchezza anche per gli studenti del Classico, che potranno frequentare un laboratorio raro da trovare in altri licei.

Silvia SCARANARI

Il liceo di Valsalice vince la finale del concorso “Mad for Science”

I ragazzi e le ragazze della 5^ Scientifico opzione Scienze Applicate del Liceo Valsalice hanno vinto la finale del concorso “Mad for Science”, il concorso nazionale promosso dalla fondazione DiaSorin che mette al centro il laboratorio della scuola, strumento concreto per far capire agli studenti come funziona il metodo scientifico. La classe, con la collaborazione di Matteo Vergnano, Alberto Rota, Andrea Boario, Andrea Iacomino ed Edoardo Fano, di ex allievi della 5SA a.s. 20/21, vince la finale del concorso dove hanno preso parte circa 160 scuole.

 

LA STAMPA

Da larve di mosca a tessuti, il progetto del liceo Valsalice primo al contest Mad for Science
Gli studenti torinesi si sono aggiudicati il ricco premio da 75 mila euro in una sfida che ha visto impegnati ragazzi di tutta Italia

Bucce di castagna trasformate in bioplastiche, serre idroponiche controllate con la demotica, scarti della vendemmia che diventano biocarburante per la produzione dell’energia elettrica. Sono alcuni progetti presentati dai licei finalisti di Mad for Science, concorso nazionale promosso dalla fondazione DiaSorin che mette al centro il laboratorio della scuola, strumento concreto per far capire agli studenti come funziona il metodo scientifico. Il tema di questa edizione era la ricerca al servizio dell’uomo e dell’ambiente.

Le scuole hanno lavorato sulla sostenibilità ambientale e l’economia circolare. Ipotizzando un passaggio dall’impatto 0 all’impatto -1, come spiega Giuliana Losana, docente al liceo Valsalice di Torino che ha vinto il primo premio, di 75mila euro, per potenziare le attività del laboratorio nei prossimi cinque anni. «Siamo partiti da una materia di scarto, come i rifiuti delle mense processati da un’azienda torinese che alleva mosche soldato. Dalle larve di questo insetto si può ricavare un’ottima proteina. Abbiamo ipotizzato di usare questo materiale in collaborazione con un’altra impresa piemontese che produce passamaneria: con la farina di larva si può produrre un filato da impiegare nell’industria dell’abbigliamento, chiudendo il cerchio della produzione».

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Porte aperte al Liceo Valsalice

  • Liceo Classico
  • Liceo Scientifico tradizionale
  • Liceo Scientifico opz. Scienze Applicate

Saranno 4 gli appuntamenti per scoprire la scuola, dialogare con i docenti, visitare gli ambienti dell’istituto in compagnia dei nostri allievi.

Salvo diverse disposizioni legate all’emergenza sanitaria gli incontri si terranno in presenza, con prenotazione obbligatoria, limitata a massimo 2 persone per nucleo familiare.
Ricordiamo che per l’accesso ai locali scolastici è obbligatorio esibire il Green Pass.

Il calendario degli incontri e i link per le prenotazioni:

SABATO 23 OTTOBRE 2021, ORE 14.45
Prenota qui

SABATO 6 NOVEMBRE 2021, ORE 14.45
Link disponibile dal 25 ottobre.

SABATO 27 NOVEMBRE 2021, ORE 9.30
Link disponibile dall’8 novembre.

SABATO 11 DICEMBRE 2021, ORE 9.30
Link disponibile dal 29 novembre.

Sarà possibile procedere con le iscrizioni ai nostri Licei a partire da lunedì 25 ottobre 2021.

Staff Porte Aperte
porteaperte@liceovalsalice.it