Alunno premiato alla Casa del Cottolengo – Salesiani Bra
Sabato 24 aprile si è tenuta la cerimonia di premiazione del giovane allievo di terza media dei Salesiani di Bra vincitore del concorso nazionale, “Premio della Bontà”, con un tema su San Giuseppe Benedetto Cottolengo. La premiazione è avvenuta alla presenza del Sindaco presso la casa natale del Santo. Si riporta di seguito l’evento.
Sabato 24 aprile Francesco Molinaro, studente di terza della scuola media salesiana San Domenico Savio di Bra, ha ricevuto ulteriori riconoscimenti per il primo posto recentemente ottenuto al concorso letterario “Premio della Bontà”.
La premiazione è avvenuta presso la casa natale di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, santo su cui è incentrato il testo vincitore. Presenti, oltre ai titolari della casa, organizzatori dell’incontro, anche il sindaco, in rappresentanza della città di Bra, assieme ad una delegazione della scuola salesiana. Dopo alcuni interventi, i presenti hanno voluto omaggiare Francesco con diversi premi, oltre al riconoscimento per un risultato così importante, soprattutto per il significato che assume la tematica, la scelta dell’argomento e del luogo da descrivere.
Il concorso in questione è stato indetto dall’Arciconfraternita di Sant’Antonio di Padova. Da più di quarant’anni l’Arciconfraternita è impegnata nell’Apostolato verso i giovani organizzando un Concorso denominato oggi “Premio della Bontà sant’Antonio di Padova”. Concorso nazionale e internazionale, dal momento che è rivolto a tutti gli allievi di ogni ordine e grado di lingua italiana ovunque residenti in Italia e nel mondo (molti elaborati sono giunti dall’estero). Lo scopo è quello di cogliere le aspirazioni e i pensieri dei giovani, che saranno gli attori della società del futuro.
Il tema annuale viene annunciato in autunno e la Cerimonia conclusiva viene celebrata solennemente a Padova nel mese di maggio ed è comprensiva di una suggestiva cerimonia trasmessa anche in diretta tv, oltre a una serie di eventi dedicati.
La sezione “narrativa” richiedeva la stesura di un testo seguendo la seguente traccia “Un luogo o un monumento può essere testimone di storie o eventi di bontà e solidarietà, che hanno lasciato tracce nelle nostre Città e Paesi. Racconta ciò che puoi scoprire nei luoghi in cui vivi.”
Francesco per questo tema ha scelto la Piccola Casa della Divina Provvidenza, riuscendo a conciliare i passi più importanti della vita di San Giuseppe Benedetto Cottolengo con l’opera da lui realizzata quotidianamente, personalizzando l’elaborato con l’inserimento di considerazioni personali e spunti di riflessione davvero encomiabili. Il tutto con una scrittura fluente e introspettiva.
“Il santo – scrive Francesco – ha sempre dedicato la sua vita ai poveri, che sono Gesù e come tali bisogna servirli. La Casa della Divina Provvidenza si ispira a lui cercando di portare avanti il suo progetto, prendendosi cura della persona povera, malata, abbandonata, particolarmente bisognosa, senza distinzione alcuna e basandosi sull’uguaglianza perché in essa riconosce il volto di Cristo”. E ancora: “La persona che entra alla Piccola Casa viene accolta con il massimo rispetto come se fosse a casa sua. Questo luogo è fondato sull’amore, sull’amicizia e sulla speranza di vita eterna e ha come sostegno ogni giorno la preghiera e la fede.”
Il risultato ottenuto è una bella soddisfazione sia per Francesco, sempre puntuale nello studio, preciso e dal comportamento impeccabile, che dimostra grande sensibilità e un animo buono e generoso, sia per la scuola salesiana San Domenico Savio presente qui a Bra.
Una piccola curiosità: Francesco è stato premiato quest’anno anche ad un altro concorso letterario, “La scuola che vorrei”, ed ha interamente donato il proprio premio alla scuola salesiana per l’acquisto di materiale didattico. Anche da questi particolari, si evince che il premio della bontà sia un titolo quanto mai appropriato.
Concludo con le parole di Francesco riguardo a San Giuseppe Benedetto Cottolengo:
“Sono davvero fortunato ad avere un concittadino santo da cui prendere esempio nella vita di tutti i miei giorni e al quale rivolgere la mia preghiera. Quando penso a lui provo una sensazione di grande pace, di armonia e di forza. Ognuno di noi deve ascoltare il messaggio che il santo vuole trasmetterci ovvero l’amore verso gli ultimi. Anche noi ragazzi possiamo metterlo in pratica partendo dalle piccole e buone azioni quotidiane nella nostra vita e accogliendo e aiutando chi è in difficoltà.”
Prof.Marco Dalmasso