CFP Vercelli: Open Day – Sabato 27 novembre

Sabato 27 novembre 2021, presso il Centro di Formazione Professionale di Vercelli si terrà una giornata di Open Day rivolta ai futuri studenti e ai loro genitori. L’accesso è previsto dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 16.00. Si ricorda che l’ingresso è possibile soltanto muniti di Green pass. Di seguito la notizia pubblicata su La Stampa con le informazioni principali dell’Open Day.

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Speciale CNOS-FAP A.MANZONI & C. SERVIZIPROMOZIONALI CNOSFAP , FORMAZIONE PROFESSIONALE

Dalla termoidraulica all’acconciatura Sabato 27 open day alla scuola Don Bosco

Open Day al Cnosfap Don Bosco di Vercelli in programma sabato 27 novembre: l’istituto vercellese di formazione professionale aprirà le sue porte a futuri studenti e ai loro genitori per far conoscere la propria offerta formativa.

Una giornata che si svolgerà in presenza, a differenza di quanto accaduto lo scorso anno, quando l’evento si svolse interamente online a causa della pandemia. Come dice il responsabile marketing Flavio Ardissone, «sarà un momento di festa e di accoglienza, con tante iniziative, ospiti e sorprese. I ragazzi, con la loro famiglia, avranno modo di conoscere la nostra realtà». Sarà possibile scoprire i percorsi triennali gratuiti di qualifica professionale dopo la terza media. La prenotazione è obbligatoria attraverso il sito vercelli.cnosfap.net.

L’accesso, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16, è possibile soltanto con il Green pass. È già possibile effettuare l’iscrizione all’evento, che darà una consulenza orientativa per il successo formativo di ogni singolo ragazzo. Si potranno avere informazioni sui percorsi, dalla termoidraulica all’automotive, dall’acconciatura alla meccanica industriale, chiedendo spiegazioni ai docenti, ma anche agli allievi che frequentano o hanno frequentato il centro di formazione vercellese.

«Gli Open Day per noi sono momenti di festa – continua Flavio Ardissone -. La scelta del proprio futuro è importante: accogliamo tutti a braccia aperte».

Intanto al Cfp Don Bosco sono stati attivati nuovi corsi F. C. I. per lavoratori e imprese finanziati fino al 70%, accessibili tramite voucher o completamente gratuiti con Isee inferiore ai 10 mila euro.

Il primo corso è Elementi di Social media marketing – livello base: ha una durata di 32 ore, con svolgimento nelle ore serali. La quota a carico del partecipante è di 105,60 euro su un costo complessivo di 352 euro. Permette di ottenere la certificazione sulla validazione delle competenze.

Il secondo corso riguarda l’Aggiornamento informatico – IT security: ha una durata di 20 ore, in orario serale, con un costo di 66 euro a carico del partecipante. Permette di ottenere una certificazione sulla validazione della competenze. Al CnosFap Don Bosco sono attivi anche corsi per la Formazione per il lavoro: «Questi corsi sono una grande opportunità – spiega Flavio Ardissone – per i disoccupati».

Al centro di formazione professionale di Vercelli sono quattro le proposte: addetto alla saldocarpenteria (600 ore di corso con qualifica finale); tecnico meccanotronico delle autoriparazioni (500 ore con qualifica finale); installatore manutentore bruciatorista (600 ore con specializzazione finale); conduttore programmatore di macchine utensili a C. n. (500 ore con specializzazione finale).

Per maggiori informazioni è possibile contattare la segreteria in corso Randaccio 14 a Vercelli, telefonando allo 0161-257705 oppure scrivendo una mail a info.vercelli@cnosfap.net.

Salesiani Lombriasco: il corso di gestione e potatura degli alberi ornamentali – Città metropolitana di Torino

La Scuola Agraria Salesiana di Lombriasco organizza un Corso per imparare la gestione e la potatura degli alberi ornamenti per giovedì 25 e venerdì 26 novembre 2021, con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino. Si riporta di seguito il Comunicato Stampa dedicato, con il rimando alla scheda del corso presente sul sito di Lombriasco.

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COMUNICATO STAMPA
Torino, 12 novembre 2021

IMPARARE LA GESTIONE E LA POTATURA DEGLI ALBERI ORNAMENTALI : UN CORSO ALL’ISTITUTO SALESIANO DI LOMBRIASCO PATROCINATO DALLA CITTÀ METROPOLITANA

In un’epoca in cui tutti noi siamo più attenti alla salvaguardia dei beni ambientali e del paesaggio, sia nei contesti urbani che in quelli rurali, figure professionali come gli esperti nella gestione e nella potatura degli alberi ornamentali sono sempre più ricercate. È per questo che la Città Metropolitana di Torino ha concesso il suo patrocinio ad un corso di formazione teorica e pratica che si tiene presso l’Istituto Salesiano Don Bosco di Lombriasco, una delle “colonne” della missione formativa ed educativa che i salesiani hanno intrapreso da quasi 150 anni. Giovedì 25 e venerdì 26 novembre i docenti saranno Luigi Delloste, perito agrario e arboricoltore certificato E.T.T. (European Tree Technician) ed Enrico Leva, dottore agronomo specializzato in controlli di stabilità degli alberi. Dopo le lezioni mattutine in aula, nelle ore pomeridiane sono in programma esercitazioni pratiche di potatura sugli alberi che abbelliscono la sede dell’Istituto Salesiano di Lombriasco. L’iscrizione costa 200 euro e la quota comprende il materiale didattico con le presentazioni del corso e i due pranzi che saranno consumati dai corsisti nella sede dell’istituto. Chi fosse interessato può prenotarsi entro venerdì 19 novembre, scrivendo a formazioneprofessionale@salesianilombriasco.it.

Al termine delle due giornate sarà rilasciato un attestato di partecipazione. La partecipazione al seminario consente di acquisire crediti formativi per i periti agrari e i dottori agronomi. I dettagli sulla formazione si possono reperire sul sito Internet www.salesianilombriasco.it

UNA SCUOLA E UNA VOCAZIONE ALL’EDUCAZIONE E ALLA FORMAZIONE CHE HANNO FATTO STORIA

La Scuola Agraria Salesiana di Lombriasco è un esempio emblematico del valore educativo, scientifico e didattico della missione che Don Bosco scelse di svolgere per la formazione dei giovani.L’Istituto Tecnico Agrario è parte di un polo salesiano che comprende anche la scuola secondaria di primo grado, il convitto per gli allievi internisti, l’oratorio e il centro giovanile, la parrocchia e un centro per corsi di formazione professionale. Anche a Lombriasco gli allievi e le famiglie ritrovano i tratti tipici delle scuole salesiane: professionalità, creatività e umanità. La professionalità è testimoniata dal livello di preparazione degli allievi, mentre la creatività è tanto più importante oggi, in un mondo in cui la globalizzazione ha imposto a tutti i produttori agroalimentari l’imperativo della qualità. A Lombriasco, infatti, l’Istituto Salesiano ha avviato da tempo la raccolta di alcune antiche varietà di frumento, seminate in parcelle sperimentali e destinate ad una rinnovata valorizzazione, all’insegna appunto della qualità. Nelle scuole salesiane, inoltre, la solidarietà si esprime nell’aiuto che le famiglie meno abbienti ricevono dalle altre famiglie, per consentire ai capaci e ai meritevoli di proseguire gli studi.

Ne è passata di acqua nel Po che bagna Lombriasco da quando, a fine ‘800, Don Rua, il primo successore di Don Bosco, su invito del prevosto Don Pietro Zaffiri decise di acquistare il castello del paese per insediarvi una delle Opere della congregazione. In un primo tempo il maniero fu utilizzato per offrire una sede adeguata in Italia ai tanti giovani polacchi che in quell’epoca decidevano di avviarsi alla vita salesiana e agli studi ecclesiastici. I Salesiani si inserirono subito nel contesto sociale locale, tanto che nel 1901 don Giovanni Battista Grosso assunse la direzione della scuola di canto parrocchiale, per addestrare nel canto gregoriano le giovani del paese. Anche altri salesiani comunicarono la loro passione per la musica ai lombriaschesi: Don Bonvicino con la sua banda e Don Capellari con la corale Hortensia. Con la sistemazione a Torino dei giovani polacchi, il vecchio castello divenne un noviziato, avviando una vicenda educativa e formativa che è un capitolo importante e mai abbastanza valorizzato della storia recente del Piemonte.

 

La Scuola Barolo di Varallo in visita al Don Bosco di Chatillon

Venerdì 29 ottobre 2021, una delegazione dell’istituto Lancia di Borgosesia si è recata in visita presso l’istituto professionale industria e artigianato salesiano di Chatillon. Di seguito l’articolo pubblicato su tgvercelli.it lo scorso 3 novembre.

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Trasferta istruttiva, per gli studenti della “Scuola Barolo” di Varallo. Venerdì 29 ottobre, guidata (in tutti i sensi, dal momento che si è anche improvvisato autista d’eccezione) dal Sindaco e Presidente della Provincia Eraldo Botta, una delegazione dell’istituto Lancia di Borgosesia, cui fa capo la classe prima dell’indirizzo Artigiano del legno, si è recata a Chatillon in visita all’istituto professionale industria e artigianato intitolato a Don Bosco e gestito dai salesiani.

 

Il Don Bosco di Chatillon, da 48 anni polo formativo d’eccellenza, ha riservato alla delegazione valsesiana e vercellese una straordinaria accoglienza, sin dall’ottima colazione offerta a tutti: il direttore don Vincenzo Caccia, il coordinatore delle attività didattiche ed educative Luciana Marguerettaz e il suo vice, Carlo Vancheri, sono stati molto disponibili e cordiali presentando l’intera offerta formativa e accompagnando gli amici piemontesi nella visita durata oltre due ore. I professori delle varie classi e gli studenti hanno illustrato direttamente le attività e produzioni in corso di svolgimento. L’istituto professionale, dotato di numerosi e ampi fabbricati di proprietà regionale, oltre che di un convitto che ospita circa 70 ragazzi, oggi forma artigiani e operatori del legno e anche addetti alla manutenzione e assistenza tecnica in più campi (carrozzeria, meccanica per automezzo, elettronica ed elettrotecnica).

Tutto ciò seguendo le orme del fondatore della congregazione salesiana, san Giovanni Bosco (1815-1888), indiscusso maestro nell’educazione e nella formazione professionale dei giovani grazie alle sue numerose intuizioni educative e realizzazioni pratiche (nell’Oratorio di Valdocco tra il 1853 e il 1862 il santo dei giovani inaugurò personalmente ben 5 laboratori: per calzolai e sarti, legatori, falegnami, tipografi e fabbri-ferrai). La visita è stata molto utile per confrontarsi con questi “fratelli maggiori” e così raccogliere preziosi spunti e suggerimenti per il futuro della rinata Scuola Barolo di Varallo.

ecco le immagini della visita

DIRE – Dagli Stati Uniti fondi al progetto Vis che offre lavoro e studio a giovani migranti

Dall’agenzia di stampa DIRE.

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ROMA – “Nei primi mesi della pandemia di Covid-19 l’Italia è stata messa sotto un’incredibile pressione, d’altronde nessuno era pronto. Per questo, forti di una lunga amicizia, gli Stati Uniti hanno stanziato 50 milioni di euro. Si tratta del primo fondo di queste dimensioni dai tempi del Piano Marshall, nel dopoguerra, e siamo felici che una parte sia stata impiegata anche dai salesiani, con cui già lavoriamo in tanti paesi del mondo”. Lo dichiara all’agenzia Dire Daniel Ross, consigliere per gli Affari economici dell’Ambasciata americana in Italia a pochi giorni dalla conclusione di ‘Salesian Solidarity with Italy: the Emergency Response to Covid-19’.

Il progetto, finanziato con parte dei fondi stanziati dall’agenzia americana per la cooperazione allo sviluppo (Usaid) – ha permesso di intervenire in 16 Regioni italiane da parte di Vis – Volontariato internazionale per lo sviluppo, Salesiani per il Sociale, Cnos Fap e al partner statunitense Salesian Missions.
In particolare, attraverso Don Bosco2000, il presidio Vis in Sicilia e parte della rete di Salesiani per il Sociale sono intervenuti per sostenere 10 giovani migranti di circa vent’anni provenienti da Gambia, Egitto, Senegal, Niger e Algeria.

In una fase in cui la pandemia ha complicato la vita quotidiana di tante persone, causando la perdita del lavoro o l’interruzione degli studi, per i migranti di recente arrivo spesso è stata anche più dura. In Sicilia, grazie ai volontari del Vis, i dieci giovani coinvolti nel progetto hanno potuto invece iniziare un percorso di orientamento alla formazione e al lavoro, grazie al quale due di loro hanno trovato un’occupazione, altri tre hanno continuato a studiare, mentre uno ha optato per i Rimpatri Volontari Assistiti in quanto intenzionato a tornare nel suo Paese.

Gli Stati Uniti- prosegue il rappresentante diplomatico- sono soliti assistere l’Italia in caso di disastri naturali, come alluvioni o terremoti, ma un fondo di tale dimensioni non si registrava dagli anni Cinquanta. Bene che una parte dei fondi sia stata gestita da organizzazioni come i salesiani e il Vis, che hanno le infrastrutture sul terreno”.
Quanto a stanziamenti analoghi, “assolutamente no”, replica Daniel Ross, “e per fortuna aggiungerei: nel 2020 c’è stata un’emergenza. Ma l’Italia è e resta un paese avanzato, le sue autorità sono riuscite a controllare la pandemia, quindi continueremo a cooperare con l’Italia nei vari paesi del mondo per fornire aiuti di base, attraverso le organizzazioni internazionale e le ong”.

Nico Lotta, presidente del Vis, sempre alla Dire ha aggiunto: “Grazie al progetto finanziato da Usaid e insieme ai nostri partner salesiani, abbiamo potuto orientare i nostri sforzi sull’Italia. In questi mesi la diffusione del virus per fortuna si è ridotta, ma non le conseguenze educative, sociali ed economiche della pandemia sulle fasce di popolazione più vulnerabili. Dal punto di vista della cooperazione- dice ancora Lotta- credo sia molto significativo il fatto che l’Italia sia diventata un Paese beneficiario di aiuti internazionali: ci fa riflettere sull’importanza di una solidarietà capace di andare al di là di categorie o etichette. Come ci ricorda papa Francesco, ‘nessuno si salva da solo, ci si può salvare unicamente insieme’”.

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RAI 2 “Sulla via di Damasco”: il Michele Rua di Torino tra le realtà oratoriane presentate

La puntata “Sulla via di Damasco” in programmazione su RAI 2 per domenica 7 novembre alle ore 8.40 sarà dedicata agli oratori. Tra le realtà che verranno presentate, quella dell’Oratorio Salesiano Michele Rua di Torino, guidata dal nuovo Direttore dell’opera don Stefano Mondin insieme ai suoi collaboratori. Di seguito  il video spot e il Comunicato Stampa gentilmente forniti alla redazione riguardanti la puntata.

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COMUNICATO STAMPA

SULLA VIA DI DAMASCO – RAI DUE: “UNO SPAZIO LIBERO

Puntata n. 41

TX 07.11.2021

ROMA – Domenica prossima 7 novembre, ore 8.40, su Rai Due, Sulla Via di Damasco (di Vito Sidoti), dedica una puntata agli oratori, una tradizione che opera in Italia da quasi 500 anni, dai tempi di San Filippo Neri. In compagnia della giornalista Alessia Ardesi, che sta lavorando al libro “Oratori Italia”, le telecamere del programma condotto da Eva Crosetta, varcheranno i cancelli di questi presidi di umanità, frequentati da generazioni di ogni tempo e provenienza, alla scoperta di cosa possano ancora offrire a questo tempo sopraffatto dalle relazioni virtuali.

Dentro i cancelli la vita; fuori lo spaccio, la delinquenza, il degrado. E’ la fotografia che don Francesco Minervino, parroco a Scampia (NA), scatta in un normale giorno di oratorio: nel suo racconto affiora la luce negli occhi dei bambini.

Dare valore alle relazioni è l’obiettivo di un altro oratorio, quello salesiano di Torino, “Michele Rua”. Qui, don Stefano Mondin ed i suoi collaboratori sono in prima linea per dare nuove possibilità di vita a giovani, offrendo loro più orizzonti di crescita attraverso progetti e iniziative concreti, come ai tempi di don Bosco. Regia di Marina Gambini.

Roma, 04.11.2021

Cnos-Fap Regione Valle d’Aosta: corso gratuito per operatori edili in bioedilizia e in edilizia sostenibile

Preso il Cnos-Fap della Regione Valle d’Aosta è in partenza un corso gratuito per formare i futuri operatori edili in bioedilizia e in edilizia sostenibile.

Di seguito l’articolo pubblicato sul quotidiano online della Valle d’Aosta “AostaSera.it”, contenente tutte le informazioni.

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L’iniziativa è rivolta ad un massimo di 15 persone, disoccupate con un’età compresa fra i 25 e i 67 anni non compiuti, domiciliate o residenti in Valle d’Aosta. Prevista un’indennità di frequenza. Iscrizioni entro l’8 novembre. Il corso è cofinanziato dal FSE PO RAVDA “Investimenti in favore della crescita e dell’occupazione 2014/2020” – Avviso n. 19AH”.

Il mercato del lavoro è sempre più alla ricerca di figure professionali qualificate e specialistiche. Il progetto: “Professionalizzazione e specializzazione in bioedilizia e in edilizia sostenibile (cod. progetto OCC.08501.19AH.3.0018) nasce dall’analisi delle esigenze delle aziende e in collaborazione con le Associazioni di categoria/Enti della VdA (Cna, Confindustria sezione edile, Confcommercio, Confartigianato, Ente Paritetico Edile e Ordine dei Consulenti del lavoro).

Il nuovo corso di formazione proposto dal centro di formazione accreditato CNOS/FAP RVDADon Bosco dei Salesiani di Châtillon, erogato a titolo gratuito, grazie al cofinanziamento del Fondo Sociale Europeo, risponde concretamente alle nuove esigenze di professionalità del settore edile ed andrà a formare i futuri operatori edili in bioedilizia e in edilizia sostenibile.

Destinatari

L’iniziativa è rivolta ad un massimo di 15 persone, disoccupate, con un’età compresa fra i 25 e i 67 anni non compiuti, domiciliate o residenti in Valle d’Aosta, anche prive di esperienza nel settore edile. Verrà data priorità di inserimento a chi è in possesso di una qualifica professionale di primo livello, afferente ai profili del settore edile, con almeno un anno di documentata esperienza lavorativa nel settore edile. Ai partecipanti è inoltre richiesta la conoscenza della lingua italiana parlata e scritta (almeno livello B1).

Articolazione del percorso

Il corso, di 400 ore, si svolgerà presso la sedi del CnosFap di Châtillon e di Aosta mel periodo compreso tra il 22 novembre 2021 e il 23 marzo 2022. Più dell’80% delle attività saranno pratiche e di stage. Ai partecipanti verrà corrisposta un’indennità di frequenta di un massimo di 1500 euro a persona.

Iscrizioni

Le iscrizioni sono aperte fino alle ore 12 dell’8 novembre 2021. La selezione dei partecipanti si svolgerà a partire dal 12 novembre.

Per informazioni e iscrizioni

CNOS-FAP Châtillon

Tel. 0166.563826

Fax. 0166.521907

Email: segreteria@cnosfapvda.it

Il neosindaco di Torino ringrazia don Rabino e i salesiani per l’impronta data alla sua vita

Dal sito dell’agenzia salesiana ANS.

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(ANS – Torino) – “Questa vittoria la dedico a una persona che per me è stato maestro, un padre, una guida: don Aldo Rabino, vorrei che fosse qui, ma sono certo che da lassù ci guarda”. Sono state queste le prime parole del neosindaco di Torino, Stefano Lo Russo, eletto alla guida del capoluogo piemontese dopo il ballottaggio di domenica e lunedì scorsi. Geologo, 45 anni, il Primo Cittadino torinese ha così voluto rivendicare e presentare ai cittadini la sua formazione salesiana, che ha avuto un ruolo determinante nella sua vita e nella sua carriera politica.

Lo Russo, finora docente ordinario al Politecnico di Torino, e che siede in Consiglio Comunale dal 2006, ha scalato il mondo accademico partendo dalle scuole tecniche. La sua famiglia aveva risorse modeste e scelse per lui quel percorso perché, se poi la scuola fosse costata troppo, il ragazzo avrebbe comunque potuto incominciare a lavorare.

Fu proprio allora, quando il giovane Stefano stava per prendere il diploma da perito presso la scuola tecnica salesiana, che l’intervento del salesiano don Rabino gli fece conoscere il mondo del volontariato: lo coinvolse nell’“Operazione Mato Grosso” in America Latina.

Poi, qualche anno più tardi lo stesso don Rabino gli disse: “Perché non ti impegni in politica?”. Non a caso, nel blog in cui si presenta, Lo Russo afferma: “La passione per la politica e l’impegno per la mia comunità è nata senza dubbio in quegli anni”.

Il legame con don Rabino scomparso nel 2015 e che Lo Russo ha definito sua guida spirituale, si è saldato anche grazie allo sport, essendo entrambi amanti del Calcio; ed è andato anche al di là della “fede sportiva”: tanto è tifoso juventino il neo-sindaco, quanto era appassionato del Torino Calcio il salesiano, che è stato per oltre quarant’anni cappellano di quel club.

Nella città di Don Bosco il Primo Cittadino è dunque ora un frutto dell’educazione salesiana.

Mad for Science: il Valsalice vince un nuovo laboratorio – La Voce e il Tempo

La Voce e il Tempo per domenica 17 ottobre dedica un articolo alla vittoria del “Mad for Science” da parte del Liceo salesiano di  Torino Valsalice con l’intervista alla professoressa Giuliana Losana, docente di scienze, la quale ha guidato la squadra vincitrice composta da Rebecca Oliva, Silvia Mantovani, Edoardo Ghiazza, del quinto anno del Liceo scientifico Scienze applicate, con Matteo Vergnano e Alberto Rota. Di seguito l’articolo a cura di Silvia SCARANARI.

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Mad for Science: il Valsalice vince un nuovo laboratorio

SCUOLA – AL LICEO SCIENTIFICO TORINESE IL PRIMO PREMIO (75 MILA EURO) DEL CONCORSO NAZIONALE RIGENERARE IL FUTURO LEGATO ALL’AGENDA 2030 ONU

Liceo Valsalice, giovedì 7 ottobre, mattina. Entrando a scuola si percepisce una singolare euforia: studenti distratti, un po’ agitati, alcuni scendono in teatro, dove li attende un collegamento in diretta con l’Auditorium Vivaldi di Torino. Chiacchiere un po’ nervose si sentono provenire dal cortile. E poi l’urlo di gioia, poco dopo le 13: «Abbiamo vinto!». Poi è tutto uno scrosciare di applausi. La squadra composta da Rebecca Oliva, Silvia Mantovani, Edoardo Ghiazza, del quinto anno del Liceo scientifico Scienze applicate, con Matteo Vergnano e Alberto Rota, ormai ex allievi, ha vinto il primo premio – su 160 licei in tutta Italia – di Mad for Science. Abbiamo intervistato la professoressa Giuliana Losana, docente di scienze, che ha guidato la squadra.

Professoressa Losana, cos’è Mad for Science?

Mad for Science è il concorso nazionale indetto dalla fondazione Diasorin, riconosciuto dal ministero dell’Istruzione come iniziativa di valorizzazione delle eccellenze delle Scuole secondarie di secondo grado. Nella sua quinta edizione la Fondazione ha bandito il concorso «Rinnovare il futuro» e invita- to i licei scientifici e classici con curvatura biomedica di tutta Italia ad elaborare un progetto sperimentale innovativo e originale con particolare attenzione alla sostenibilità e all’economia cir- colare. Tra tutti i progetti presentati 8 sono stati selezionati e il 7 ottobre la giuria, riunita all’Auditorium Vivaldi di Torino, ha premiato il nostro. Il primo premio consiste in 50mila euro per rinnovare la strumentazione di laboratorio e 25mila euro per il materiale di consumo per i prossimi cinque anni. Il secondo classificato ha vinto 38mila per l’implementazione del proprio biolaboratorio e relativi materiali di consumo, il terzo 15mila. Gli altri finalisti 10mila euro. Questo concorso è una vera occasione di crescita e un aiuto concreto per svolgere il lavoro di insegnate di scienze nel miglior modo possibile.

Il progetto, iniziato a dicembre 2020, ha coinvolto diverse componenti della scuola: docenti come consulenti, tutta la classe quinta di Scienze applicate, il gruppo della web-radio e alcuni ex allievi. In cosa consiste?

Abbiamo presentato un progetto sulla bioconversione rispetto alla produzione di compost. Ritengo sia stato fondamentale far riflettere sull’importanza della biodiversità genetica e di specie e così abbiamo ipotizzato un nuovo percorso di economica circolare. Partendo da alcuni punti cardine dell’agenda Onu 2030, in particolare i programmi rivolti all’impresa, all’innovazione e alle infrastrutture, quelli per le Città e comunità sostenibili e quelli per il Consumo e la produzione responsabile, gli studenti sono partiti dal paragonare tempi di produzione e qualità del prodotto tra bioconversione e compostaggio valutandone l’impatto quotidiano sull’ambiente. Hanno poi cercato di analizzare l’abbattimento della biodiversità in un allevamento di mosche soldato. Ana- lizzando la flora intestinale delle larve di mosca soldato hanno riflettuto su come rendere lo smaltimento del rifiuto più efficiente, provando ad estrarre proteine delle larve per verificarne la qualità e sperimentarne la possibilità di tessitura. Il lavoro ha comportato anche una riflessione sul potere dei «marchi» e della moda. Il lavoro laboratoriale è stato, e sarà ancora in futuro, accompagnato dall’impegno nella formazione dell’intera scuola tramite programmi alla web radio scolastica (valsonair.li- ceovalsalice.it/podcast/mad-for-scien- ce-4sa-e-bef-biosystem/), la creazione di un sito dedicato (valsaproject.netlify. app/), incontri di spiegazione con le classi del liceo e delle medie e il lancio di un concorso per ideare il logo del nostro nuovo tessuto ‘moscoso’.

Si tratta quindi per tutto l’Istituto Valsalice di un progetto importante per avvicinare i ragazzi alla scienza sperimentale?

L’idea portante del progetto è stata quella di offrire agli allievi non solo competenze tecniche e scientifiche, ma anche la passione per la ricerca biomolecolare. È importante sentirsi parte viva della comunità scientifica odierna. Valsalice è una realtà variegata e soprattutto molto ricca di competenze e conoscenze che sanno integrarsi tra loro e può essere una risorsa per tutta la città. Il nuovo laboratorio sarà sicuramente una vera eccellenza, perché ci permetterà di affrontare didatticamente le principali tecniche odierne di biologia molecolare. I ragazzi potranno essere parte attiva nel costruire il sapere sperimentale. Qualcuno forse troverà una vocazione per la vita, ma sicuramente tutti acquisiranno ulteriori strumenti conoscitivi che potranno aiutarli nelle scelte future. Una bella ricchezza anche per gli studenti del Classico, che potranno frequentare un laboratorio raro da trovare in altri licei.

Silvia SCARANARI

Cnos-Fap di Saluzzo: consegna borracce – progetto Green Monviso

Il CNOS-FAP di Saluzzo ha aderito al progetto “Green Monviso” partito il 3 dicembre 2020, mirato a sensibilizzare i ragazzi sullo spreco delle bottiglie di plastica.

Di seguito si riporta l’articolo pubblicato su ” Targato Cuneo” il 13 ottobre 2021.

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Al CNOS-FAP di Saluzzo si è conclusa la consegna delle borracce per le classi Prime e Seconde degli indirizzi Operatore delle Produzioni Alimentari-Lavorazione e Produzione di Pasticceria, Pasta e Prodotti da Forno e Operatore ai Servizi di Promozione ed Accoglienza, insieme ad una classe dell’Istituto “Soleri Bertoni”.

Il progetto, che fa parte del bando “Didattica Nuova” della Fondazione CRC, finanziato nell’anno 2020 e relativo agli anni formativi 2020/2021 e 2021/2022, è formalmente partito con la presentazione eseguita da remoto in data 3 Dicembre 2020, e ad oggi si è ripreso con l’istallazione dell’erogatore dell’acqua depurata del rubinetto e la consegna delle borracce con i loghi della Fondazione CRC e nome del progetto: Green Monviso.

I formatori dei corsi e referente didattico del progetto hanno raccontato a tutte le classi, anche quelle non coinvolte nel progetto, il lavoro svolto lo scorso anno con la classe 3° , così da sensibilizzare tutti i ragazzi che utilizzeranno l’erogatore. Sia le famiglie che i ragazzi stessi hanno apprezzato con entusiasmo la scelta di avere a disposizione l’acqua gratuita, facendoli ragionare sullo spreco delle bottiglie di plastica.

Nel Centro sono circa 330 tra ragazzi e personale scolastico, considerando 1 bottiglietta ogni 2 persone per i circa 150 giorni di formazione completa l’anno, si risparmierebbero circa 24750 bottigliette l’anno.

 

Movimento Giovanile Salesiano: “Inseguendo il sogno di don Bosco” – Vita diocesana pinerolese

Il free press cattolico della diocesi di Pinerolo “Vita diocesana pinerolese” dedica un articolo all’avvio dell’anno pastorale 2021/22 e in particolare al Movimento Giovanile Salesiano in merito al cammino triennale di preparazione al bicentenario del famoso “sogno dei nove anni” di Giovannino Bosco. Di seguito l’articolo.

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Inseguendo il sogno di don Bosco

“In questo lavoro su noi stessi saremo accompagnati da san Francesco di Sales”

Don Rossano Sala

IL MOVIMENTO GIOVANILE Salesiano, attraverso un lavoro di coinvolgimento a vari livelli e disteso nel tempo, ha individuato un cammino triennale che si pone come obiettivo la preparazione al bicentenario del famoso “sogno dei nove anni” di Giovannino Bosco. Siamo adesso nell’anno centrale del triennio che il MGS si è proposto di vivere.

Al cuore di questo cammino, che attinge ancora ispirazione dal sogno dei nove anni, si trovano alcune parole di Maria che invitano Giovannino Bosco a lavorare sul suo carattere, ad assumere una personalità tanto tenera quanto solida: «Renditi umile, forte e robusto». Questo sogno, come si può leggere nel quaderno di lavoro del MGS per il 2021/2022, «per la sua importanza nella vita e nella missione del santo dei giovani possiamo senza dubbio definirlo una vera e propria “annunciazione salesiana”».

Il sogno della missione salesiana va costruito, non si può improvvisare: ecco perché l’hashtag di quest’anno è #MakeTheDream.

E verrà scandito da due verbi fondamentali dell’identità cristiana: Amare e Chiamare. Durante tutte le attività verrà richiamato l’accompagnamento di san Francesco di Sales, maestro di vita cristiana e di spiritualità giovanile. Il 28 dicembre 2022 infatti ricorreranno i quattrocento anni della morte del santo a cui don Bosco fin dall’inizio si ispirò per incominciare la propria opera educativa.

Riscoprire alcuni tratti della ricchezza del Dottore dell’amore diventa quindi un piacevole dovere. Per preparare al meglio quindi tutte le attività in procinto di essere avviate, il MGS mette a disposizione una serie di materiali utili su più fronti: il nuovo logo del tema pastorale 2021-2022; il Calendario in formato poster; il Quaderno di lavoro MGS 2021/2022 a cura di don Rossano Sala.

AMATI E CHIAMATI

Il Quaderno di lavoro MGS 2021-2022 è frutto del prezioso lavoro condotto da don Rossano Sala che ha saputo integrare l’apporto della Segreteria MGS e il contributo di diversi Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice, educatrici ed educatori. Si tratta di un lavoro indirizzato non solo ai giovani, ma alle Comunità Educative Pastorali per la “formazione alla missione”.

I destinatari sono: giovani, animatori, educatori, catechisti, Salesiani di don Bosco e Figlie di Maria Ausiliatrice, membri a diverso titolo della Famiglia Salesiana, docenti, insegnanti e formatori, sacerdoti, consacrati, laici e laiche impegnati nella pastorale giovanile. Nell’introduzione del Quaderno possiamo leggere come

«Lo scorso anno pastorale 2020-21 ci siamo immersi “nel cuore del mondo“.La tematica era incentrata sul mondo in cui siamo chiamati a vivere, a crescere e ad agire. Come il piccolo Giovannino fu chiamato a essere nel centro del cortile, anche noi ci siamo sentiti chiamati a vivere la nostra esistenza nel cuore del nostro tempo, e a essere proprio lì lievito, sale, luce.#LiveTheDream era l’hashtag proposto per quell’anno pastorale; la cittadinanza responsabile era invece l’obiettivo fondamentale proposto, seguendo l’indicazione per cui è proprio perché cerchiamo di essere buoni cristiani che diventiamo cittadini partecipi, responsabili e proattivi. Arriviamo ora all’anno centrale del triennio che ci stiamo proponendo di vivere […] In questo lavoro su noi stessi saremo accompagnati in maniera speciale da san Francesco di Sales, maestro di vita cristiana e di spiritualità giovanile».