Breve profilo biografico:
Don Tommaso è nato 76 anni fa a Mirano, in provincia di Venezia, in una famiglia numerosa e ricca di tanta fede. Il Signore benedisse i suoi genitori, donando loro 15 figli. Quattro fratelli abbracciarono la vita consacrata salesiana e sr. Teresina divenne figlia di Maria Ausiliatrice. Fu molto legato a loro e alla sua famiglia di origine.
Arrivato da piccolo all’aspirantato di Canelli, Tommaso decise di rimanere con don Bosco. Iniziò il cammino formativo dei salesiani: il noviziato a Morzano, la filosofia Foglizzo, Il tirocinio a Lugano e Borgomanero, gli studi teologici a Castellamare di Stabia. Nel 1972 venne ordinato prete e destinato alla casa di Asti.
Nel 1976 vi fu una svolta nella vita di don Tommaso. Aveva 34 anni e accompagnava un gruppo di Novi Ligure in un’esperienza di volontariato tra i terremotati del Friuli; il gruppo camminava lungo la strada e rimase coinvolto in un incidente; don Tommaso fu gravemente ferito e perse una gamba. Iniziarono anni di sofferenza che non lo tolsero però dalla missione salesiana. Fu insegnante, catechista, incaricato di Pastorale Giovanile, incaricato dell’oratorio e direttore della Casa di Nizza Monferrato. Ebbe una forte sensibilità per i gruppi della famiglia salesiana e in modo particolare per i cooperatori e le Volontarie di don Bosco, curando personalmente i rapporti e instaurando amicizie profonde, che sono durate una vita intera.
Dal 1996 al 2016 l’obbedienza lo portò a Mornese. Furono per don Tommaso venti anni molto intensi e ricchi di incontri, sia nel centro di spiritualità del Mazzerelli, sia nell’apostolato nelle parrocchie di Mornerse come viceparroco, e in altre parrocchie vicine
Nel 2016 don Tommaso ritornò a Novara. Con tanta obbedienza e con grande umiltà ha chiesto: “Che cosa posso fare?”. Gli ho detto di darci una mano nella ricreazione dei ragazzi. Non ci fu giorno, freddo o caldo, che don Tommaso non prendesse la sua carrozzina elettrica e non fu in cortile, diventando una figura amica e cordiale, cercata e amata. Quando vedevamo che faticava a muoversi rispondeva: per la ricreazione è passato tutto!
Si rese disponibile per le cappellanie del mattino, per predicazione dei ritiri spirituali e per tante ore di confessionale, in modo particolare alla parrocchia di Cerano.
Sabato scorso don Tommaso era salito con altri confratelli al Santuario di Re. Aveva confessato i ragazzi di terza media e c’eravamo dati appuntamento alla prossima settimana, per le confessioni del liceo.
Alla sera di sabato, mentre la Chiesa celebrava i primi vespri della domenica, don Tommaso ha incontrato il Risorto. Forse ogni salesiano vorrebbe una morte così: in cortile fino al giorno prima e dopo avere donato il perdono di Dio.
Caro don Tommaso, ti affidiamo adesso alla misericordia del Padre, sapendo che tu ora ripeti a tanti ragazzi a cui hai voluto bene ciò che don Bosco diceva loro: “Vi aspetto tutti in Paradiso”.